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Lezione Introduttiva: “Rosh Hashana” – 27.09.2011

Kabbalah per il Popolo, Lezione Introduttiva: “Rosh Hashana”
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L’indifferenza uccide silenziosamente, come un astuto serpente

La forza dell’inerzia ci evita costantemente di fare dei cambiamenti per nostra iniziativa, di svegliarci ed avvicinarci al Creatore invece della pressione della sofferenza e colloca una nube su di noi chiamata “Amalek. In generale, lavora contro l’importanza dello scopo ed è la causa di tutti i fallimenti.

Non sembra fare niente in particolare. Debilita semplicemente la persona, le toglie il suo desiderio e la tranquillizza, suggerendole che non c’è niente da temere: “Continua soltanto e tutto andrà bene”. È molto pronta ed è pertanto la più forte; ci infetta con l’indifferenza e pertanto questa forza “Amalek” è considerata il nostro principale nemico in questo cammino.

Vediamo che tutti gli altri nemici che vogliono impedirtelo, gridano, si mostrano e rivelano le loro qualità, interferiscono, ma Amalek non è così: lui vive agli argini, come un astuto serpente. Esistono persone così, loro sanno in che modo essere invisibili, ma non si dimenticano mai di se stesse ed operano sempre segretamente, di nascosto, per portare tutto a loro vantaggio. Queste persone sono quelle che fanno più danni.

È detto che dobbiamo cancellare anche la memoria di Amalek. Questo è il lavoro dell’importanza della rivelazione del Creatore rispetto alle azioni che stiamo realizzando a questo scopo e rispetto alle nostre speranze che questo succeda dall’Alto.

Siamo nel mondo delle azioni e quindi, finché non possiamo realizzare delle azioni nella pratica, non succederà niente. Sembrerebbe che le azioni non decidano niente perché la cosa principale è l’intenzione; però l’autentica intenzione è in Alto, nella Luce e noi siamo nel desiderio.

È per questo che, fintanto che non si è presentata dal basso l’opportunità di compiere delle azioni di connessione o avvicinamento reciproco, la saggezza della Kabbalah non è stata rivelata e non è uscita dall’occultamento. Dopotutto, non si poteva fare niente prima che ci fosse stata l’opportunità di compiere qualche correzione nella pratica.

Le nostre intenzioni sono sempre egoistiche, ma le cose potrebbero portare a dei cambiamenti, come è detto: il cuore segue le opere. È per questo che quando il mondo cambia tanto perché il Creatore si avvicina a noi, possiamo realizzare le stesse azioni andando verso di Lui e anche se queste azioni non hanno l’intenzione corretta, anche così cambieranno e purificheranno i nostri desideri, cioè saranno di aiuto.

Pertanto, la saggezza della Kabbalah si sta rivelando e possiamo lavorare e produrre dei cambiamenti in noi attraverso le nostre intenzioni di unirci e per mezzo della divulgazione di questo messaggio in tutto il mondo. Spieghiamo il futuro al quale deve arrivare l’umanità e che ci aspetta tutti. Spieghiamo in che modo dobbiamo agire affinché la rivelazione del Creatore sia gentile e non la evitiamo in tutte le manieri possibili, ma desideriamo vivere in accordo a questo nuovo approccio.

Una nuova organizzazione, un nuovo potere si è stabilito nel mondo: una nuova rete di forze che adesso governa il mondo è stata rivelata e dobbiamo capirla e sentirla, arrivare ad essere in obbedienza verso di essa. Se facciamo tutto il possibile per riuscirci, cancelliamo la memoria di Amalek, perché Amalek lavora principalmente per abbassare l’importanza del Creatore, la proprietà della dazione reciproca che è la completa essenza della nuova amministrazione, del nuovo governo che sta arrivando sulla nostra Terra e ci sta coprendo come una nube.

La ragione della crisi è che il Creatore si sta avvicinando; la sua qualità della dazione sta arrivando a noi e cominciamo a sentirla tra di noi sempre più forte. “Cancelliamo la memoria di Amalek” con le nostre spiegazioni nella pratica, in questo mondo, dal basso, ed allora il Creatore, la forza superiore, finirà quest’azione dall’Alto, con la Luce che Riforma.

Se cerchiamo di realizzare queste azioni anche nella nostra antica natura egoista, ma nell’insieme, con tutto il mondo, in qualsiasi luogo possibile, spiegando ed attraendo le persone all’avvicinamento al Creatore, attraiamo la Luce della correzione e cominciamo a cambiare. Cioè, per prima cosa cancelliamo la memoria di Amalek in basso ed in accordo a questo, il Creatore più tardi cancella la sua memoria in Alto.

Così diventeremo suoi alleati, lottando contro un nemico che si frappone tra di noi e ci separa dal Creatore e da noi stessi. In questa misura, la nube nebbiosa diventa un potente campo di connessione, nel quale scopriamo il nostro nuovo vaso (desiderio) e lì scopriamo la proprietà della dazione, che è chiamata rivelazione del Creatore agli esseri creati.
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(Dalla lezione quotidiana di Kabbalah del 2.09.2011, Scritti del Rabash)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 27.09.2011

Scritti di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 886
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Libro dello Zohar, VaYelech (Mosè andò), Pag. 4, “Canzone, Cantando”, Punto 25, Lezione 2
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TES, Parte 6, Capitolo 15, Domanda 131, Lezione 3
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Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 622, Punto 131, Lezione 57
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Scritti di Baal HaSulam, “La Nazione”, Lezione 21
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I Kabbalisti sull’approccio allo studio della saggezza della Kabbalah, Parte 1

Cari amici, per favore, fate delle domande su questi passaggi dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Il rimedio sta nell’impegno nella saggezza della Kabbalah

Perché siamo tutti obbligati a studiare la saggezza della Kabbalah? Perché anche se gli studenti non capiscono quello che stanno imparando, attraverso l’anelo ed il grande desiderio di capire quello che stanno imparando, risvegliano per se stessi le Luci che circondano le loro anime.

-Baal HaSulam, “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”, articolo 155

È scritto nello Zohar: “Con questo componimento, i Figli di Israele (coloro che aspirano alla Sua rivelazione) saranno redenti dall’esilio (dal Suo occultamento)” … solo attraverso l’espansione della saggezza della Kabbalah alle masse, otterremo la completa redenzione (dalle sofferenze di questo mondo).

Baal HaSulam, “Introduzione alla Scrittura, Panim Meirot uMasbirot”, articolo 5

Quando una persona si dedica alla saggezza della Kabbalah, menzionando i nomi delle Luci e dei vasi relazionati alla sua anima, queste immediatamente la influenzano fino ad un certo punto … e una volta dopo l’altra, durante il lavoro … la portano più vicina a raggiungere la perfezione.

-Baal HaSulam, “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”, articolo 155

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Tu morirai oggi in modo che io possa morire domani

Opinione (M. Hazin, un economista di km.ru): La maschera di “civiltà” del capitalismo sta cadendo davanti ai nostri occhi. Durante gli ultimi 30 anni la quantità di denaro dell’economia è cresciuta più rapidamente della stessa economia ed una “bolla” dell’economia finanziaria si è infilata nel settore reale dell’economia.

La crisi “ha sgonfiato” alcune “bolle finanziarie”. Tuttavia, l’enorme emissione fatta dal Sistema della Riserva Federale (FRS) ha salvato la situazione. Comunque, la base della “bolla” finanziaria, l’economia reale, ha cominciato a rallentare. Dato che il beneficio reale dell’economia si basa unicamente sul consumo finale domestico e sulla richiesta dello stato, nasce una domanda: cosa dovrà essere fatto a continuazione?

Le famiglie stanno riducendo la loro richiesta e gli stati stanno temporaneamente incrementandola, ma non potranno continuare a farlo per molto tempo. L’alternativa è una forte caduta del PIL.

C’è un’enorme quantità di denaro nel mondo e viene investito sempre in qualche luogo dai suoi proprietari, il che crea l’illusione della crescita locale; però il flusso obbiettivo dei processi economici non può essere fermato.

Una caduta su vasta scala dei mercati speculativi è semplicemente inconcepibile per i paesi occidentali. L’alternativa è la seguente: se non ci sono risorse di liquidità mutua, sarà necessario prenderle da qualcuno.

Conclusione: pertanto, il prossimo autunno 2011, la cosa più probabile è che gli Stati Uniti stimolino una crisi finanziaria in Europa, con l’obbiettivo di trasferire liquidità nei loro mercati, in accordo al principio del capitalismo “tu morirai oggi in modo che io possa morire domani”. Il capitalismo sta cominciando a seguire questo principio da campi di prigionia e la sua maschera di “civiltà” si sta lasciando cadere davanti ai nostri occhi.

Il mio commento: Da questo lato, loro stanno istigando le rivoluzioni, l’anarchia e le guerre e tutto questo viene fatto solo per sfuggire alla bancarotta. In accordo alla globalità del mondo ed all’interconnessione universale, tutto sarà controproducente per loro, colpendoli con un duro knockout. Nel mondo interconnesso solo la reciprocità con gli altri garantisce il futuro dello stato. È davvero la sofferenza l’unica maniera affinché il mondo impari le nuove relazioni integrali della garanzia mutua?
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