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Global Yeshivat Haverim – 15.05.2011

Global Yeshivat Haverim
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Un punto nero in un oceano di bene

La grande e sola differenza che c’è tra i Kabbalisti ( gli uomini con il punto nel cuore che seguono il cammino dello sviluppo spirituale) e le masse religiose sta nel loro atteggiamento verso il Creatore. I Kabbalisti dicono: “Tutto dipende da me. Io devo cambiare, mentre il Creatore è assoluto e completo e quindi non cambia”.

I soli che possono cambiare sono coloro che possono essere migliori o peggiori, ma il Creatore è solo “il bene, e fa il bene”: Come potrei chiederGli di cambiare e di migliorare me stesso? Questo non Lo farebbe sembrare cattivo adesso?

Il Kabbalista crede di essere il solo a dover cambiare, e che nessun altro sia soggetto alla correzione: non il mondo, gli amici, il gruppo, non una singola persona. Proprio adesso, io esisto dentro il bene che fa il bene, il Creatore, la sola forza della natura “Non c’è nessuno tranne Lui”. Come Lo percepisco dipende dalle mie qualità.

Quando lavoro con il gruppo, IO sono quello che sta lavorando; IO sono quello che sta cambiando. Questa è la ragione per cui mi sembra che il gruppo attraversi diversi stati, ma in realtà, io lavoro con la mia ombra, con le mie qualità.

Ed è lo stesso rispetto al Creatore. A me sembra che Egli mi tratti in modi diversi. A volte si avvicina, e a volte si allontana, ma sono io che sto lavorando con me stesso contro l’assoluto, il bene che fa il bene, e non c’è nessun altro tranne Lui. Io sono dentro Lui.

Dunque, “ognuno giudica in base ai propri difetti”. Io vedo la mia ombra contro il Creatore. Sono io che vedo me stesso esteriormente, il riflesso delle mie stesse qualità.

In questo modo, gli uomini di tutto il mondo, tranne i Kabbalisti, chiedono al Creatore di cambiare, e sono pronti a fare di tutto solo perché il Creatore sia gentile con loro. Non pensano di aver bisogno di cambiare la loro natura, di dover correggere la “loro inclinazione al male”, il loro ego, ma chiedono al Creatore di essere gentile con loro come lo sono loro.

I Kabbalisti dicono l’opposto: il Creatore è “il bene chef a il bene”, e “non c’è nessun altro tranne Lui”, l’universale e unica forza della natura. Non esiste niente altro tranne il Creatore. Tranne Lui, c’è solo un punto del desiderio di ricevere il piacere, “l’esistenza dal nulla”. Varie azioni si compiono dentro questo punto, e si tratta di cambiamenti nella sua coscienza, nella sua esistenza nella Luce superiore.

All’improvviso, questo punto sente che si sta espandendo nella misura di Malchut dell’Infinito, la forma dei mondi, e accadono dei cambiamenti. Tuttavia, è solamente il punto che fa esperienza di tutto questo. Niente è cambiato. Tutti i cambiamenti avvengono solo nelle sue sensazioni.

Si va avanti così fino a quando il punto non raggiunge uno stato costante, la sensazione che è come un punto nero che esiste dentro “il bene che fa il bene”, solo Colui che esiste. Tutto questo percorso, che noi attraversiamo nella creazione fino a quando la nostra correzione non è completa (Gmar Tikkun), serve solamente a determinare dove ci troviamo adesso, per rivelare il Creatore.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 26.04.2011 Shamati No.1)

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Che cos’è la necessità spirituale?

Domanda: Che cos’è la necessità spirituale?

Risposta: La necessità spirituale è qualcosa che sento dentro di me, cioè che mi manca l’aspirazione verso il prossimo, verso il Creatore. E’ la sensazione di quanto ancora non sono connesso con il sistema interiore che io immagino come il nostro comune desiderio, il cuore unito “come un solo uomo con un solo cuore”.

Mi sento tormentato perché sono ancora molto lontano da questo stato e dalla rivelazione del Creatore dentro questo cuore comune. Questo è esattamente ciò in cui deve consistere la mia sofferenza. Ed io devo sempre cercare di controllare e capire la misura della mia aspirazione verso tutto questo e se desidero raggiungere più velocemente questa condizione.

Chiaramente, l’ambiente mi deve aiutare a farcela. Deve essere intriso dall’atmosfera di una comune ricerca spirituale, in cui tutti noi ci stiamo semplicemente annullando per raggiungere questo obbiettivo. E questo non ha alcuna relazione con ciò che ci succede nella nostra vita quotidiana nel mondo. Si tratta di una aspirazione interiore molto profonda e di un modo preciso per verificare una persona ed il gruppo.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.04.2011, Gli scritti del Rabash)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 15.05.2011

Scritti di Rabash, Lettera 25
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Il Libro dello Zohar, Mishpatim (Ordinanze), Lezione 16
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Talmud Eser Sefirot, Volume 1, Punto 1, Histaklut Primit, Lezione 14
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Rav Yehuda Ashlag, KFS Pag 87, Articolo “Pace nel mondo”, Lezione 5
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Nel riflesso della Luce Superiore

Domanda: Se il Creatore non cambia, perché ognuno di noi Lo percepisce in modo diverso?

Risposta: Ognuno di noi percepisce il Creatore in modo diverso in base allo sviluppo della propria anima, e in base ai propri desideri e alle proprie qualità. Questo perché il Creatore in Se Stesso non può essere percepito. Io non Lo percepirò mai; io percepisco solamente me stesso in relazione alla “Luce Superiore semplice”. Ed in rapporto a questa Luce Superiore semplice, io scopro me stesso.

Quindi, dove sono? Noi siamo il mondo intero. Lo senti? Si. Esistiamo con coloro che ci sono intorno? Si. Bene, allora noi siamo questo intero mondo. E’ il nostro desiderio in cui percepiamo ogni cosa.

Ti sembra come se stesse succedendo all’esterno? Ti sbagli. Tutto questo è dentro di noi. Il mondo intero è dentro di noi. Il fatto è che percepiamo semplicemente la realtà in questo modo, in rapporto alla Luce superiore. Noi non percepiamo questa Luce superiore, ma essa esiste, e non al di fuori, ma dentro di noi.

Qualsiasi cosa possiamo mai immaginare è dentro di noi, anche la Luce superiore. Ma che cos’è la Luce superiore? Ne possiamo parlare solamente sulla base della nostra esperienza. Dove si trova? E’ dentro i nostri desideri. Tutto è dentro l’uomo.
Si continua così fino a quando non riveliamo la forza superiore.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 26.04.2011 Shamati No.1)

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