Pubblicato nella '' Categoria

Apritemi la porta per la spiritualità!

mutualDomanda: Lei ha detto che tutti i mondi dall’infinito fino al nostro mondo, in tutti i loro dettagli, sono simili gli uni agli altri, come i rami e le radici. Quando ho letto di questi mondi nel Libro dello Zohar, con il desiderio di ottenere la spiritualità, e se mi unisco al testo, allora entrerò nel mondo superiore e vedrò l’immagine spirituale attraverso le immagini terrestri e attraverso il libro. E’ corretto? Tale contatto si verifica solo nel corso degli studi?

Risposta: Esaminando il testo del libro dello Zohar, cominciamo a vederci l’immagine spirituale con i ricevere e sentire le impressioni del testo, che narra il libro.

Cominciamo identificando i nomi dei personaggi, gli oggetti, i luoghi del nostro mondo come le proprietà di ricevere o di dazione, che sono grandi o piccole, buone o cattive.

Dentro di noi si ottiene un pannello di caratteristiche, in parallelo all’immagine di questo mondo.

Questa immagine spirituale rimane dentro di noi come un modello che corrisponde allegoricamente alla narrazione. con le parole del nostro mondo lo Zohar racconta del mondo delle proprietà di dare e ricevere, di cui è composto tutto ciò che esiste.

Queste due proprietà ci presentano un quadro del nostro mondo, e sotto forma delle stesse proprietà si forma la visione del mondo superiore.

Accumulando gli esempi della corrispondenza delle due lingue, dei due mondi, mano a mano che si legge lo Zohar noi siamo capaci di percepire più impressioni spirituali (interiori), dato che le impariamo e le organizziamo dentro di noi.

Domanda: per il momento tutto il mio studio consiste nello stare seduto davanti al libro cercando di sentire quello che c’è scritto, questo crea dentro di me i modelli spirituali?

Risposta: Il risultato di tutte le nostre azioni nel gruppo e nella divulgazione, e la conclusione di tutti i nostri sforzi per raggiungere il mondo spirituale, viene rivelata dentro di noi come immagini di ricevere e dare, e delle caratteristiche della creatura e del Creatore, così come le varie combinazioni. In questo viene svelata l’anima: nel comprendere e capire il Creatore.

Lezione quotidiana di Kabbalah – 05.01.10

Il libro dello Zohar – Selezioni, Capitolo “E Giacobbe esitò,” Articolo 106
Video / Audio

Prefazione alla Saggezza della Kabbalah,” Articolo 108, Lezione 43
Video / Audio

Prefazione al Libro dello Zohar,” Articolo 34, Lezione 10
Video / Audio

Sto bene, sto male. Canzone di Arcadii Duchin

La nuova canzone di Arcadii Duchin ,sul tema della lezione del 16.12.2009:

Audio

Sto bene sto male

C’è la forza difensiva, che protegge l’uomo, che lui non soffra.
Le situazioni più difficili – l’uomo se la cava con tutto.
L’occultamento del Buono, Creatore di Bene, nascondere il vero scopo,
Se la dazione è sotto lucchetto, non c’è scoperta e non c’è l’eliberazione.

Ritornello:
La luce illumina di più – mi sento bene,
La luce illumina di meno – mi sento male
L’occultamento – è l’uomo stesso, che si nasconde.
Il buio – è l’angoscia per il cambiamento.
Sentire il buio – questo è uno stato buono, un passo dalla scoperta.
E il Creatore fa girare l’uomo, per farlo scegliere correttamente,

Il giusto occultamento, il senso dell’opposto tra te e il Supremo.

Ritornello.
La forza, l’ossigeno, tutto questo non è dentro di te – dipende dall’ambiente.
La luce ti vede gradualmente là
Con la condizione , che tu cammini sempre, cammini sempre.
Se tu senti già il buio, questo significa , che tu hai scoperto la luce.
E’ strano dire “bene” , quando va male.
Che bello che tutto è nero , tutto è nero.
Ritornello.

Il mio “telefono”

michael-laitman_19Domanda:Come fai a sapere tutte le risposte alle domande?

Risposta: Ho un cellulare “, che io chiamo di sopra e ottengo risposte. Questo telefono “collega il basso con il più alto, il piccolo con il grande. Nel nostro mondo, non so qualcosa, vado da mia madre, o da mio padre, da un maestro – da chi ha la risposta. Nel mondo spirituale le risposte alle domande si devono cercare solo in alto – non le troverai neanche nel libro. Dobbiamo cercare di sentire dentro di sé: dove è questo collegamento con il Supremo, che ha tutte le risposte.

Ogni domanda appare dentro di noi come un senso di vuoto. Se in me c’è il vuoto, significa che ho una domanda. E se viene colmato questo vuoto, vuol dire che ricevo una risposta.

Se la domanda riguarda oltre il nostro mondo, allora la risposta si percepisce sotto forma di “luce superiore”.

Io “Chiamo lassù” – alzo la domanda al Supremo. La mia domanda a lui si chiama “preghiera”. Chiedo una risposta, e se proprio lo voglio sapere, allora ricevo la risposta, e mi riempie, la sento in me stesso.

Come faccio a chiedere la risposta con il mio “telefono” alla tua domanda? Ad esempio, tu chiedi: “Mamma, voglio il gelato”. Mamma non vuole il gelato per se stessa, ma lei prende il tuo desiderio, e con questo desiderio va al negozio, compra un gelato e ti lo porta. Si scopre che lei porta il tuo desiderio al negozio.

Cosi faccio anch’io: ascolto la tua domanda, la prendo dentro di me come se fosse mia. La elevo al di sopra – cosi come la mamma fa per i gelati – ricevo la risposta e la porto a te.

Risulta che se io voglio sentire la domanda dell’uomo io lo devo amare – allora prenderò i suoi desideri come fossero miei , li elevo al di sopra , ricevo la risposta e la ridò a colui che ha domandato.

Se l’uomo sa fare questo, riceve le risposte a tutte le domande.