Pubblicato nella '' Categoria

Lezione Serale sullo Zohar – 02.01.10

Il Libro dello Zohar – Selezioni, Capitolo “E Giacobbe Esitò,” Articolo 37

Video / Audio

Il piacere sotto una lente di ingrandimento

howcanwestopbeingslavestotheadvertisementindustry_thumbIl nostro scopo è discernere ciò che siamo, ciò che è la nostra realtà, ciò che è il Creatore e gli attributi necessari per raggiungerlo. Per aiutarci a riuscirci, ci vengono rivelate durante la vita una moltitudine di opportunità, però quanto più proveremo a comprenderle tutte simultaneamente, maggiore sarà la nostra sofferenza. Se d’altro canto, le discerniamo, le condensiamo, focalizzandoci in una sola aspirazione, allora sentiremo piacere.

Proviamo piacere solo quando riduciamo il campo di ricerca e dopo molti discernimenti, ci concentriamo su di un unico punto. Quando trattiamo con tutti gli altri piaceri e le opportunità, dobbiamo discernerle, una dietro l’altra e così costruire uno strumento speciale come un’enorme lente di vetro capace di concentrare tutta la luce che arriva in un solo raggio. Quanto più grande è la lente, maggiore la sua capacità di concentrare la luce, più luce può assorbire. Alla fine, può riuscire a comprimere la luce in un punto molto ridotto, la cui concentrazione e potere è così potente che qualunque cosa è possibile all’interno del punto di Luce e del desiderio.

Ciò è ovvio nel campo dell’ottica, esaminando il modo in cui funziona il raggio laser. La stessa cosa possiamo fare con la nostra interiorità, focalizzando una moltitudine di desideri differenti dentro di noi. Questa è la maniera esatta per ottenere una maggiore forza spirituale. Tutto si costruisce con ciò che abbiamo dentro di noi. Quanto più cresce il nostro desiderio egoista, più cerchiamo di comprenderlo simultaneamente; desideriamo ciò che esiste nel mondo. Se fosse possibile, riceveremmo tutto: denaro, potere, conoscenza e ciò che ne consegue.

Ma perché abbiamo innanzi a noi tanti piaceri differenti? Perché così si manifesta la pienezza nel nostro desiderio. Tutta la discesa dai mondi superiori dal Mondo dell’Infinito fino al nostro mondo, consiste nella moltiplicazione del numero di diverse Luci, desideri e piaceri. È una divisione graduale della Luce Diretta del Mondo dell’Infinito in molte Luci.

Questo distanziamento dall’Infinito e la perfezione viene ad essere uguale alla moltiplicazione delle qualità che provengono da un punto che immaginiamo. Se impariamo ad unire tutte queste qualità multiple in un Uno, Unico e Indivisibile, allora raggiungeremo la correzione e l’unità. Questa è l’unica maniera in cui elimineremo la sofferenza: scegliendo la forza unica della dazione, preferendola a tutti i piaceri egoistici. È così che ci eleveremo.

Il desiderio di una matita di legno

laitman_2009-11_8713Domanda: esistono diversi materiali in natura: metallo, legno, pietra ed altri e sono totalmente passivi. Secondo la mia percezione, sono inanimati. Tuttavia, il desiderio è qualcosa di più attivo. Perché allora lei li chiama desideri?

Risposta: una matita è fatta di legno e desidera mantenere la sua forma o struttura: la connessione tra gli atomi. Se vuoi modificarla, vedrai che non desidera cedere al tuo intento di cambiarla, cerca di preservare la sua forma e resiste. Hai bisogno di fare uno sforzo per romperla, cioè, per rompere il suo desiderio di difesa e di conservazione.

Questo materiale è una forza. Valutando certi parametri di questo materiale, valuti la sua forza e la sua resistenza ad un’influenza esterna. Dovrai fare un grande sforzo per cambiare le sue qualità ed il suo stato. Questo lo chiamiamo desiderio o materia.

Materiale correlato:

Laitman blog:Superare la gravità terrestre
Laitman blog:Il mondo spirituale è percepito attraverso i desideri degli altri