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Cosa sono le Sefirot?

La parola “Sefirot” deriva dalla parola “Sapir“, che significa “splendore” o “illuminazione”.

La saggezza della Kabbalah spiega che esiste una forza spirituale di amore e dazione, che chiama “luce”, e quando ci adattiamo a questa forza, permettiamo che essa entri nei nostri desideri e li illumini. Chiamiamo poi i desideri in cui la luce spirituale brilla, “Sefirot“.

Il processo di raggiungimento spirituale consiste nell’elevarsi al di sopra dei nostri desideri corporei innati, con l’intenzione spirituale di amare e dare. Più lo facciamo, più riveliamo le  Sefirot.

Scopriamo queste Sefirot nei cosiddetti  mondi spirituali, Olamot, dalla parola He’elem, occultamento. In altre parole, più saliamo nei gradi spirituali, più riveliamo le illuminazioni delle Sefirot e  scompaiono gli occultamenti sulla nostra percezione e sui nostri sensi.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Qual è la definizione cabalistica di luce?

La luce è la forza della natura che influenza, governa, permea e anima ogni cosa. Tutte le altre forze che osserviamo in natura derivano da essa.

Sentiamo la luce come una fonte di bontà, una legge della natura, una forza potente e un grande piacere o appagamento.

 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Che cos’è la Luce?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Che cos’è la Luce di cui parla la saggezza della Kabbalah?

Risposta: La Luce è un fenomeno nel quale il desiderio di ricevere sente la forza superiore, il Creatore, la forza che conduce e governa il desiderio di ricevere.

La Luce è l’unico potere che esiste realmente. L’altra forza è il desiderio di ricevere. Non c’è nulla tranne questi due poteri. In altre parole, un desiderio di ricevere è qualcosa “chiuso a chiave” da dentro, mentre la Luce è aperta e riempie l’intero universo.

Dentro il desiderio, c’è una minuscola scintilla con l’aiuto della quale il desiderio può connettersi con la Luce esterna, in tal modo gestisce le azioni della Luce eseguite sul desiderio. Un’aspirazione del desiderio di ricevere di somigliare alla Luce si permette di stabilire una connessione con la Luce, innescando così l’impatto della luce su di essa.

Domanda: Allora qual è la connessione tra i libri scritti dai Kabbalisti e la Luce?

Risposta: Tutti i libri Kabbalistici sono i racconti dell’impatto della Luce sul desiderio. Non c’è nient’altro oltre a questo. La Luce è il Creatore, cioè, la forza che governa tutto. Se uno vuole avvicinare la Luce, deve imparare come costruire le intenzioni corrette sopra il desiderio in modo che la Luce discenda e porti le sue proprietà ad esso, così creandolo in somiglianza alla Luce. In questo caso, l’azione di uno diventa simile alla luce, anche se il desiderio di uno è opposto ad essa.

La saggezza intera della Kabbalah è la rivelazione della Luce alla creazione.
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Dalla quarta parte della Lezione Quotidiana della Kabbala 14.12.2014, Scritti di Baal HaSulam

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La Formula per la Luce che Riforma

Domanda: Come possiamo arrivare a una preghiera reciproca prima di ogni lezione sullo Zohar?

Risposta: Stiamo imparando come sintonizzarci insieme. In realtà, l’unica cosa che esiste è il desiderio della persona e di come sintonizza questo desiderio verso la correzione, cioè, la Luce che Riforma.

Per poter avvicinarci alla Luce, dobbiamo unirci. Inoltre, se comprendiamo che dobbiamo unirci nonostante il nostro egoismo, allora chiediamo alla Luce di unirci. Qui risiede l’intero metodo.

La cosa più importante è mantenere l’intenzione. Tu fai appello alla Luce in modo che ti influenzi, e questa è la vera preghiera. Se studi e porti avanti tutte le azioni con un solo scopo, che è quello di arrivare alla vera preghiera, allora queste saranno le azioni più efficaci.

Questo significherà che o sei già in possesso della corretta intenzione oppure ti stai preparando per questa preghiera e appello. L’unica formula con la quale dovremmo agire è chiedere la Luce che Riforma, che ci aiuterà a ottenere la qualità di dazione e portare piacere al Creatore.

Ogni persona deve lottare per creare un singolo e omogeneo corpo dal gruppo, senza distinzione delle sue parti, e cercare di sentire gli amici come un singolo organismo. Questa sarà la propria preghiera personale. Quando queste preghiere individuali si uniscono, saranno a un livello superiore, un livello d’intenzioni connesse dove si forma la preghiera mutua.
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(Tratto dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.08.2012, Lo Zohar)

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Condurre il desiderio alla Luce

Baal HaSulam, L’essenza della saggezza della Kabbalah”: Questa saggezza è divisa generalmente in due ordini paralleli e identici, come due gocce in uno stagno. L’unica differenza tra di essi è che il primo ordine si estende dall’Alto verso il basso a questo mondo, ed il secondo ordine passa dal basso verso l’Alto, esattamente tramite gli stessi percorsi e aggiustamenti impressi alla radice quando essi sono apparsi dall’Alto verso il basso.

La discesa avvenne in cinque fasi, dalla fase “radice” (zero) fino alla quarta fase, e vi sono esattamente le stesse tappe sulla strada dal basso verso l’Alto. Da dove provengono questi livelli? Dal desiderio che la Luce ha fatto passare tramite le stesse fasi di sviluppo.

Dunque la struttura è fissa e solo il modo in cui viene assemblata si chiama sviluppo. In realtà non è né sopra né sotto, noi scopriamo soltanto la complessità delle relazioni fra la Luce e il vaso in misura sempre maggiore. Prima, quando erano insieme, noi non potevano distinguerla, poi quando è stata aperta, il disegno è divenuto più complesso per via dei nuovi dettagli che sono stati aggiunti ai livelli di comprensione delle Sefirot, dei mondi, dei Partzufim, etc.

Successivamente, le Reshimot (geni dell’informazione) che erano state abbandonate dopo la discesa vengono realizzate durante l’ascesa.

Nel complesso, vi è un desiderio, una Reshimo, e la Luce che influenza entrambi e che costruisce un Masach (schermo), che significa il livello di compatibilità tra la Luce e il desiderio.

La Luce è buona e si chiama Luce che riforma, dal momento che il desiderio vuole qualcosa di totalmente opposto per via della Reshimo. Se ancora dirigiamo il nostro desiderio verso la Luce, noi lo poniamo sotto l’influenza della Luce, e la Luce trasforma il desiderio in un buon desiderio.

Domanda: Secondo il disegno, noi iniziamo l’ascesa dalla fase quattro, come se essa fosse la prima fase. Come funziona?

Risposta: È vero che qui vi sono due opposti. Se noi progrediamo nel nostro schermo e nell’utilizzo del desiderio, aumenteremo i livelli di spessore (la profondità del nostro desiderio), dalla fase della radice alla quarta fase. Discendiamo attraverso i livelli del desiderio sotto lo schermo, e innalziamo i livelli dello schermo stesso.

In ogni caso, durante lo spostamento verso questo mondo l’uso del desiderio diminuisce. La fase quattro in basso, non simboleggia il livello della “sostanza” del desiderio, ma il lavoro che dobbiamo fare con esso.

Perciò iniziamo l’ascesa con un piccolo desiderio in quanto non sentiamo la “sostanza” stessa, ma piuttosto se vi è uno schermo sopra di essa. Raggiungiamo la percezione della Santità o impurità, ma non il desiderio in se stesso.
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(Dalla terza parte della lezione quotidiana di Kabbalah 08.06.2012, “L’essenza della saggezza della Kabbalah”)

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Prepararsi ad incontrare la Luce

La Luce superiore è in riposo assoluto, il che significa che non dovrei sperare che ci saranno dei cambiamenti da parte sua, c’è bisogno di cambiare solo me stesso, i miei desideri. Ed anche se è detto che le Luci agitano i desideri, c’è solo una sola Luce. La Luce è divisa in cinque fasci in corrispondenza del desiderio diviso in cinque parti, quindi il desiderio sente la singola Luce come se ci fossero cinque differenti Luci. Il vaso cambia e quindi si sente come se la Luce lo agitasse.

Se tutto dipende dal desiderio, significa che tutto il successo è determinato dalla sua preparazione. In funzione di come il desiderio si prepara, ovvero se sarà pronto oppure no per l’azione, per il suo incontro con la Luce, così sarà! Ecco perché la preparazione determina tutto il risultato di un’azione.

Noi non sappiamo quale azione sarà. Forse sarà una caduta persino più profonda in Egitto, oppure una delle piaghe d’Egitto?! O forse sarà il passaggio del Mar Rosso, la quale, in un modo o nell’altro, non sarà un’avventura molto piacevole, o la fuga dall’esercito del Faraone, o addirittura la ricezione della Torà sul Monte Sinai. Tutte queste situazioni possono essere quasi chiamate piacevoli passatempi, tutte trascorrono nella trepidazione, la paura, l’odio ed una grande tensione. Ma la preparazione determina se saremo capaci oppure no di superare tutto questo.

Quindi, proprio adesso, non abbiamo bisogno di pensare al modo in cui il congresso stesso andrà, ma solo a come possiamo prepararci per l’azione dell’unione ed il grado che ci sarà rivelato all’interno di questa unità ci mostrerà dove siamo. Forse siamo ancora in Egitto, o stiamo per uscirne, o forse siamo già al di là dei suoi confini.

Tutto dipende solo dalla preparazione dei nostri desideri (vasi, strumenti), mentre la Luce è in costante riposo. In funzione di come ci prepariamo a corrispondere alla Luce, riceveremo di conseguenza la sua influenza, cioè sentiremo come stiamo acquisendo la sua forma.

Vedrete che non ci sono ostacoli alla preparazione; essa è sempre benedetta e porta all’avanzamento. Mentre l’azione in sé è un incontro con la Luce ed essa può portare a risultati completamente opposti da quelli che ci aspettiamo. Il risultato sarà sempre per il nostro beneficio, ma ci può apparire come un colpo, come ad esempio le piaghe d’Egitto, che rappresentarono le fasi dell’avanzamento verso una nascita spirituale. Noi possiamo attraversarle in un batter d’occhio, una dopo l’altra, nella durata di un singolo congresso …
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 9.04.2012, “Domande e Risposte sul Congresso in Brasile”)

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Cos’è La Luce di Chokhmà?

Baal HaSulam, lo Studio delle Dieci Sefirot, parte 1, “Tabella di domande e risposte sul significato delle parole”: domanda 18. Cos’è Chokhmà? Questa Luce è la base della vita dell’essere emanato.

Dalla prospettiva dell’essere emanato, la Luce superiore che ha creato il desiderio di ricevere piacere si divide in due forme, perché nascono due tipi di attitudini nell’essere emanato: 1) l’attitudine verso il riempimento e 2) l’attitudine verso il Datore di questo riempimento. Pertanto, quando si parla della Luce che ha creato il desiderio di ricevere piacere, che riempie il desiderio e se ne cura, questa Luce si chiama Chokhmà (saggezza). Quando parliamo della Luce della correzione che riempie l’essere emanato con l’attributo della dazione, si chiama Luce di Hassadim (misericordia).

In verità, la Luce esterna dell’essere emanato è uniforme. La Luce superiore resta sempre in riposo assoluto e tutte le qualità ed i fenomeni in essa, quali la “Luce che Riforma” e in una “linea” o “interno” e la Luce “Circostante”, non sono altro che impressioni della creatura, partendo dall’influenza di questa stessa Luce.

Quando ci riferiamo alla vita dell’essere emanato, questa Luce si chiama Luce di Chokhmà e quando parliamo della nostra dazione al Creatore, si chiama Luce di Hassadim. Questi sono i due principali tipi di Luce, che più avanti si dividono in diversi sottotipi.

In conclusione, la Luce che agisce attraverso il desiderio di ricevere piacere della creatura, si chiama Luce di Chokhmà.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 21 Giugno 2011, Talmud Eser Sefirot)

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Kabbalah – la scienza del Mondo Superiore

Domanda (dal blog inglese): Quando lei dice che la Kabbalah è una Scienza, vuol dire che è il fondamento di ogni conoscenza, di ogni saggezza sia teorica che pratica? O vuol dire che è una fra le scienze moderne come la chimica, la biologia, la matematica, ecc?

Risposta: La Kabbalah ci rivela la natura della Luce Superiore, la scintilla da cui è stato creato, con un’esplosione, l’intero universo e tutto ciò che riempie l’universo, cioè la materia non vivente, vegetale e animale (compresa la parte animale dell’uomo). Studiando le origini di tutto ciò che già esiste, cioè la materia (il desiderio) e la Luce (il piacere), stiamo studiando le origini di tutti gli oggetti e dei fenomeni nel nostro mondo.

Domanda (dal blog inglese): La Kabbalah non è una filosofia, ma esiste qualche dottrina filosofica molto simile ad essa? Posso trovare nella filosofia alcune verità, anche se spiegano solo il nostro mondo?

Risposta: Non è vero, nella filosofia non c’è verità, perché essa si occupa di questioni immaginarie sollevate da lei stessa (una forma di astrazione). Anche sul nostro mondo la filosofia ragiona in modo non pratico, in forma astratta, quindi non in forma materiale e neanche nelle forme del materiale, come invece fa la Kabbalah (vedi “Introduzione al libro dello Zohar”). Perciò tutte le conclusioni della filosofia nel corso della storia sono state sbagliate, o almeno non accurate.

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I desideri nuovi dell’uomo

prosperDomanda: Come nascono i nuovi desideri?

Risposta: L’uomo ha i desideri corporali, cioè quelli che emergono dal corpo (cibo, sesso, famiglia) e i desideri sociali, che invece emergono sotto l’influenza dell’ambiente (ricchezza, potere, fama, conoscenza).

Quando nell’uomo nasce il desiderio di “spiritualità”, questo lo confonde, perché questo desiderio non indica nessun oggetto che possa essere raggiunto. Il desiderio rimane vuoto (senza oggetto) e spinge l’uomo a cercare “non si sa cosa”, ed è questo che lo porta alla depressione.

In generale, si tratta del desiderio d’unione con i desideri simili delle altre persone. Perché ogni uomo è una parte di un unico desiderio. Anche se l’uomo non percepisce il nuovo desiderio come la voglia di unirsi con gli altri, dopo molti anni, si renderà conto che è stato così. Perché ogni uomo è una scheggia di un unico grande desiderio frammentato.

Nel frattempo, si sveglia in lui, non come il desiderio d’unione con i desideri simili di tutte le persone (creare il KLI), ma come il desiderio di percepire il Creatore (Luce), che è presente nell’unione. Il desiderio si chiama “spezzato” perché si manifesta non per ottenere l’unione, ma per riempirsi.

Perciò il desiderio porta l’uomo al gruppo dove si uniscono le persone simili a lui. E aiutandosi l’uno con l’altro a sviluppare il desiderio, i desideri si uniscono insieme e tutti scoprono il Creatore.

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Tutta la verità sulla Luce Circostante

Domanda: Che cos’è la Luce Circostante che tentiamo di attirare?

Risposta: La Luce è la forza superiore, l’unica e sola forza che esista nell’universo. Oltre a questa forza c’è solo il desiderio, che a noi viene rivelato come il desiderio di ricevere. Poi, usando la forza della Luce, possiamo cambiarlo nel desiderio di donare.

Non c’è nulla a parte la Luce (il Creatore) ed il desiderio. Noi Lo chiamiamo con nomi diversi (come Luce Circostante, Luce Interiore, o Luce che Riforma) al fine di fornire delle definizioni più precise.

La Luce Circostante mi influenza se aspiro a raggiungere la mia forma successiva. Anche se io non so esattamente come sia questa forma, la studio attraverso un libro che descrive tutti i tipi di Partzufim, i mondi, e le Sefirot. Questo è il modo in cui esprimo il mio desiderio di ascendere a questa forma e di conseguirla, e questo è il modo in cui attiro questo stato che voglio conseguire per me stesso. Questo stato incomincia ad influenzarmi nella misura in cui io aspiro a raggiungerlo.

Io mi apro e divento più sensibile a questa influenza, allo stato successivo che devo raggiungere. Non faccio che accelerare il mio sviluppo, aggiungendo un pochino del mio desiderio alla forza naturale che mi sviluppa.

Ricevo questo desiderio aggiuntivo dall’ambiente. Questo è il modo in cui realizzo il mio libero arbitrio e ricevo dall’ambiente la sensazione che è importante avanzare al livello successivo. Infatti, essere nello stato successivo significa essere più connesso con gli altri, annullarmi di più, e donare di più.

Ricevo questa ispirazione dal gruppo e quindi la porto con me quando vado a studiare e aspiro a conseguire la forma futura che vuol dire ancora più dazione. Allora vengo influenzato dalla Luce che è lì perché essa ha la stessa natura della dazione che io voglio acquisire. Abbiamo lo stesso desiderio, la stessa tendenza, e perciò siamo vicini in base alla legge dell’equivalenza della forma.

Da solo io non ho alcun desiderio per la dazione o per il progresso spirituale. Ho zero desiderio. Ma poi mi rivolgo al gruppo e da loro prendo “10 grammi” di desiderio per progredire verso la dazione e l’unione con loro, e con questo desiderio arrivo per studiare. Io voglio conseguire lo stato successivo con la stessa forza dei 10 grammi. La mia somiglianza con la Luce è misurata da questa forza di 10 grammi, ed in questa misura influenza il mio desiderio, rendendolo uguale alla Luce.

Questa è la stessa Luce che colma il mio stato successivo che già esiste. Quando io aspiro a questo stato futuro, la Luce incomincia a splendere su di me. Per adesso è chiamata “circostante” perché prima mi deve correggere e solo dopo mi può rivestire. Funziona in due fasi, compiendo due azioni.

Gli stessi fenomeni esistono nella fisica: se mi avvicino ad una calamita, entro nel campo della sua attrazione e della sua influenza. Anche voi ed io ci influenziamo a vicenda. C’è un certo campo intorno ad ogni persona. Infatti, non c’è un solo corpo che non sia circondato da un campo – nemmeno una sola pietra.

Tutto funziona in base allo stesso principio. Lo stato più vicino al quale aspiriamo (lo stato successivo) è quello che ci influenza. Ad ogni modo, ci sono molti campi intorno a noi rispetto ai quali non ci relazioniamo ancora. Non aspiriamo ancora a questi campi e non sappiamo nulla di essi. Quando in seguito riveleremo il mondo spirituale, vedremo quante cose diverse succedono in esso e quando diverse dimensioni esistono al suo interno.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.02.2011, Gli scritti del Rabash)

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