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Il potere della musica

Domanda: Gli psicologi hanno un punto in comune per tutti i problemi: la musica, pura, senza le parole. La musica è un rimedio dallo stress, dal dolore e dalla depressione. Cosa c’è nella musica che ci guarisce, ci purifica e ci solleva?

Risposta: La musica colpisce l’orecchio. Questa è la cosa che più riguarda i sensi in un uomo, non l’olfatto, il tatto o il gusto, ma l’udito. Quando l’armonia è sintonizzata correttamente, ci influenza quasi immediatamente. Pochi battiti e un individuo è già in essa.

La musica è in grado di sollevare, di cullare e di guarire. Ma sono tutti mezzi così piccoli, deboli e terreni.

Non lasciarti sedurre da questo, perché il fatto è che dipende dalla preparazione di un individuo, dalla sua educazione. Deve capire questa musica. Gli abitanti della Papua Nuova Guinea non capiranno Bach. E i classici non capiranno la musica contemporanea.

Ma non importa che tipo di musica sia, è ancora un accompagnamento molto forte per l’intera storia dell’umanità, perché è al livello di Bina, e questo è il senso dell’udito.

La musica è molto potente.

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Dalla trasmissione di KabTV “News with Dr. Michael Laitman”, 18/01/2021

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Come argilla nelle mani dell’allenatore

Forse una delle immagini più simboliche delle Olimpiadi di Tokyo, terminate da poco, è stata quella della vincitrice della medaglia d’oro di Israele, Linoy Ashram, che, dopo aver ricevuto la medaglia, l’ha appesa al collo del suo allenatore.  Con questo atto simbolico, Ashram ha affermato di aver sentito che il suo allenatore, Ayelet Zusman, meritava la medaglia quanto lei.

Per un atleta, infatti, un allenatore è tutto, come una madre e un padre per un bambino. Senza l’allenatore, un atleta è un diamante grezzo. L’allenatore trasforma il talento in medaglie attraverso la fatica dell’atleta.  Il legame tra i due è veramente unico; non potrebbe essere altrimenti.

Un antico truismo nel Talmud recita quanto segue: “Si può essere gelosi di qualunque cosa tranne del proprio figlio e del proprio discepolo” (Sanhedrin 105b).   In effetti un vero maestro mette tutto se stesso nello studente e tutto ciò che lo studente realizza, è come se l’avesse realizzato anche il maestro.

Anch’io avevo un maestro, il mio “allenatore”, se volete.  Mi ha insegnato tutto ciò che so, e sento, ancora adesso, che mi accompagna. Se mai  realizzerò grandi cose, sarà sicuramente grazie a lui.

Parimenti, spero e prego che i miei stessi discepoli ottengano ciò che ho ottenuto io e altro ancora, e che diventino gli insegnanti dell’umanità portando l’umanità all’unione all’amore per gli altri.  Per un insegnante, il discepolo è la sua mano, la sua mente.  Si dà al discepolo tutto ciò che si avrebbe voluto realizzare in modo che il discepolo possa portarlo avanti.  E’ un legame che va oltre l’amore e nel caso della saggezza della Kabbalah, è un impegno che sia l’insegnante che il discepolo si prendono per il bene di tutta l’umanità.

Il motivo spirituale per il quale ho fatto la terza dose

Un po’ di tempo fa ho ricevuto un invito dal Ministero della Salute, a recarmi in un centro di vaccinazioni nel mio paese, Israele, per ricevere la terza dose del vaccino. Mi sono messo in fila per forse mezz’ora prima del mio turno, ma una volta entrato, il tutto è finito in meno di un minuto. Mi è stato detto di aspettare fuori dieci, venti minuti dopo il vaccino per essere sicuro di non avere effetti collaterali, ma ammetto che ero impaziente. Mi sentivo benissimo, solo un po’ stanco dopo aver aspettato per mezz’ora in fila, e quindi sono tornato subito in ufficio per prepararmi alle trasmissioni quotidiane.

E’ soltanto colpa nostra se la quarta ondata si sta diffondendo violentemente in Israele. Se fossimo stati più uniti, non sarebbe successo. Da una prospettiva spirituale, il virus non è un problema medico, ma una prova della nostra unione, e stiamo fallendo. La regola nella spiritualità è che se lavoriamo insieme, saremo al sicuro, dato che la nostra unione ci rende uguali alla forza unificante che crea la vita. Nella saggezza della Kabbalah è detto: “risiedo tra il mio popolo”.

RABASH, il mio maestro, mi ha insegnato con l’esempio e con le parole che dovremmo obbedire a ciò che dicono i medici. Se ci sono dispute, si seguono le direttive del governo. Questo per lui era il significato di risiedere tra il suo popolo. RABASH non si immergeva nella complessità dei farmaci che gli venivano stati dati; sapeva di dover seguire gli ordini dei medici perché era la cosa giusta da fare nel senso spirituale.

Come lui, io non entro in merito al fatto se il vaccino funzioni o meno, se ci sono dei secondi fini dietro o no, o in qualsiasi altra questione. L’unica cosa che so è che il Governo israeliano ha consigliato che tutti gli ultrasessantenni siano vaccinati e mi ha convocato ad andare un certo giorno in un certo posto. Quindi l’ho fatto per stare con il mio popolo, il popolo di Israele.

Per me è un’espressione del mio desiderio di essere unito con il mio popolo. Se avessimo tutti avuto il desiderio di unirci, non saremo arrivati a questo; avremmo eliminato il virus. Si tratta di una prova che continuiamo a fallire, il virus continua a diffondersi e nessun vaccino, medicinale o altro, potrà aiutare.

Se non impariamo a unirci, attraverso il virus, arriverà un altro colpo, più sinistro e più aggressivo del Covid. Se non impariamo dal secondo colpo, ne arriverà un terzo, peggiore dei due precedenti. Quando impareremo che l’unico rimedio è la nostra unione, scegliere l’unione al di sopra di ogni altra cosa, i nostri problemi finiranno.

L’influenza dei libri kabbalistici

Domanda: Che influenza hanno su di noi i libri kabbalistici?

Risposta: Hanno un’influenza positiva. In primo luogo, dicono ad un individuo in che cosa vive, cosa sta succedendo, perché questo mondo sta girando intorno a noi e quale influenza possiamo avere su di esso.

Con l’aiuto di determinate azioni cominciamo a capire come possiamo cambiare il mondo e la nostra esistenza in esso, quanto le leggi della natura sono adeguate per noi affinché le usiamo e fino a che punto possiamo adattarci alla corretta applicazione di queste leggi.

In generale, la Kabbalah è la scienza della corretta connessione dell’uomo con la natura.

Domanda: Un individuo sente questa influenza su se stesso?

Risposta: La Kabbalah conduce precisamente a una percezione sensoriale e razionale in modo tale che, che con l’aiuto sia della mente che dei sentimenti, un uomo possa dirigere correttamente l’influenza sul cambiamento della propria natura.

È possibile percepire questo attraverso un libro?

Risposta: Non solo percepire. Il libro lo guida e gli spiega come farlo. La corretta applicazione della

Kabbalah deve cambiare l’intero destino di un individuo.

Domanda: Se lo avesse saputo, probabilmente avrebbe letto esclusivamente questi libri, giusto?

Risposta: Si. Tuttavia, qui dipende tutto dalla forza del desiderio. Non è come prendere in mano un libro, aprirlo e all’improvviso, come in Harry Potter, tutto cambia e si illumina. No.

Eppure, se un individuo lo desidera, allora cambiando se stesso, egli cambia anche l’influenza del mondo circostante su se stesso.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Questions about Kabbalistic Books”, 22/10/2019

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Ama te stesso

Domanda: Continui a ripetere la stessa frase: “Ama il tuo prossimo come te stesso,” e dici che questo è il modo di vivere. Ma se mi odio, cosa dovrei fare a riguardo? Non bisogna prima amare se stessi e poi il prossimo? O c’è qualcosa che non capisco?

Risposta: Hai ragione. Questo è esattamente cosa dice davvero questa frase. In realtà sei sulla strada giusta per capire il significato di questa grande frase. “Ama il tuo prossimo come te stesso,” cioè, devi amare te stesso e il tuo prossimo come te stesso.

Tu esisti in questo mondo. Cosa significa amare te stesso? Fai in modo che tu ti senta bene in questo mondo, confortevole, sicuro e calmo. Come farlo?

Come lo faresti per una persona amata, come una persona amorevole? Immaginati al posto di tutti gli altri intorno a te. Poi vedrai che il mondo intero sei davvero solo tu.

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Dalla trasmissione di KabTV “News with Dr. Michael Laitman” 7/1/21

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L’Europa non può più essere salvata

Domanda: L’Europa è sull’orlo di una nuova crisi migratoria. Dicono che un tale orrore non c’è stato da molto tempo. L’Africa sta invadendo i confini europei, principalmente dal mare. Per 1,800 dollari, puoi andare dalla Libia all’Italia.

Dall’ Africa occidentale puoi arrivare in Spagna. Ci sono tre volte più migranti rispetto l’intero anno precedente. E tutto questo perché l’Europa non ha ancora un approccio sistematico al problema degli immigrati. O l’Europa sarà spazzata via da un’ondata di giovani dall’Africa o  avvierà una vera integrazione di migranti nel suo ambiente.

Cosa si dovrebbe fare? Qual è la tua opinione?

Risposta: Questi paesi presto scompariranno, l’Italia,  la Spagna, l’intera costa, compresa la Costa azzurra, la Grecia, e così via. L’intera striscia sarà popolata da immigrati dall’Africa.

Commento: Dicono che tutto questo è  perché non c’è un approccio sistematico all’accoglienza degli immigrati.

Risposta: Non riescono a mettersi d’ accordo, sono i paesi uniti d’Europa! Non possono unirsi! Si chiamano così solo di nome.

Domanda: Pensi che sia inutile contrarsi ancora? Oppure qualcosa può essere fatto?

Risposta: Non lo so. Ma questa democrazia porta al fatto che non hai  forza e nessuna opportunità di bussare al tavolo e dire: “Funzionerà così e così! Non c’è persona che può farlo, nessun governo che può farlo, perché è tutto scollegato, è tutto come una pelle di zigrino che cade a pezzi. Quindi, non vedo un futuro.

Tutto uguale, i migranti si trascineranno attraverso tutti i buchi, cattureranno ancora, occuperanno ancora, e chiederanno alcuni benefici e un trattamento speciale. E l’Europa si arrenderà.

Domanda: Cioè, un tale boomerang sta accadendo ora: ci hanno catturato, e adesso ritorniamo da loro con questo “regalo”. Ma è ancora possibile in qualche modo inserirli nella società, per diluire le culture? Riusciranno i loro figli, nipoti, e pronipoti ad accettare la cultura Europea?

Risposta: Gli immigrati sono in Europa da 20 anni. Se parliamo di persone provenienti dall’Africa, allora non hanno bisogno di integrarsi nella cultura Europea. Sono più vicini alla cultura Araba.

Domanda: E se avessi l’opportunità di offrire qualcosa e fossi ascoltato, cosa diresti? Almeno qualche consiglio?

Risposta: Il mio consiglio è molto semplice, ed è per tutti e sempre, tutto dipende dall’educazione. Dobbiamo assolutamente pensare attentamente al sistema di istruzione che renderebbe tutte le persone sulla Terra delle persone reali.

Siamo un unico organismo, siamo completamente dipendenti l’uno dall’altro. Non possiamo scappare da questo. Dobbiamo attrarre una forza superiore che ci unisca, e non segnalarle che ci divide.

Domanda: Quindi le basi del sistema educativo sono ciò che stai dicendo ora? Un unico organismo?

Risposta: Si, e niente altro! Non hai bisogno di fisica, matematica, filosofia, o qualsiasi altra cosa. Non serve a nulla.

La sola cosa di cui abbiamo bisogno: è che veniamo tutti da un’unica radice. E poi tutto questo sarà gradualmente accettato da tutti. Questo è un sistema perenne che deve entrare nell’umanità.

Domanda: Dovrebbe esserci un leader che avvii questo lungo processo educativo, in modo che nipoti e pronipoti entrino improvvisamente in questo stato, che è chiamato un unico organismo, una sola nazione?

Risposta: Si. Ma puoi immaginare che tipo di programma dovrebbero sviluppare oggi e come implementarlo rispetto a ciò che è già lì?

Domanda: Ma è possibile almeno? La sensazione è che sia impossibile.

Risposta: Diciamo sempre che la forza superiore dovrebbe fare tutto. La cosa principale per una persona è di sintonizzarsi, e poi tutto arriverà dall’alto.

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Dalla trasmissione KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 27/5/21

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La reincarnazione digitale ci renderà immortali?

Domanda: L’industria cinematografica ha imparato a rianimare gli attori di Hollywood. I musicisti deceduti salgono sul palco sotto forma di ologrammi. La compagnia Microsoft ha ottenuto il brevetto per la realizzazione di una chat-bot interattiva, la quale riproduce il dialogo per conto di qualsiasi persona, anche defunta. Questa tecnologia si chiama reincarnazione digitale.

L’idea dell’immortalità digitale consiste nel fatto che il vero “io” non è il mio corpo, ma i dati e le informazioni che possono essere separate dal corpo e conservate in qualche altra forma.

Questo vuol dire che si sono avvicinati a questa sensazione, la sensazione dell’immortalità?

Risposta: No. la percezione dell’immortalità è totalmente un altro campo. Hanno preso la persona, estratto i suoi movimenti, il carattere e adesso possono manipolarlo.

Dopo aver registrato tutto questo l’hanno elaborato, suddiviso in diversi bit, in quadratini e frammenti, e da qui possono costruire qualsiasi immagine. Possono prendere Pollicina e farne una Befana. Tutti quanti ci troviamo in questi ologrammi. Ovvero il mondo è realmente illusorio.

Commento: Il mondo desidera davvero arrivare allo stato di immortalità.

Risposta: A quale scopo? Nella condizione attuale in cui viviamo? Io, al contrario, proietterei da tutti questi ologrammi un’immagine tale che tutti vorrebbero addormentarsi.
E basta! Si starebbe così bene, nella tranquillità. Sarebbe un pianeta perfetto.
E’ scritto “ Il sonno dei peccatori è a loro vantaggio”.

Commento: Per favore ci potrebbe dire cos’è per lei l’immortalità?

Risposta: E’ un’ascesa sopra il livello della morte, una scalata al di sopra della nostra vita che è considerata anche peggiore della morte. La kabbalah reputa la nostra vita come la più bassa forma di esistenza che non è nemmeno degna di disprezzo.

Commento? E’ questo il nostro mondo?

Risposta: Sì, dobbiamo iniziare ad elevarci al di sopra di esso e fare di noi un vero film. Ognuno dovrebbe iniziare ad interpretare un giusto personaggio, un’immagine superiore, la più alta, più positiva, che abbraccia tutto il mondo.

Commento. Dovremmo proprio giocare?

Risposta: Certamente, giocare! Perché noi non siamo questo! Devo giocare esattamente quel ruolo che voglio vedere in me, nel quale voglio vedere me stesso! Immettermi in questo ruolo, impregnarmi in esso e mostrarlo a tutti! E in questo modo trasformeremo questo mondo da gioco in un mondo reale.
Dopotutto, se tutti giocano, allora il gioco si trasforma in realtà.

Commento: Cioè, comincio a percepirlo come una verità?
Risposta: Certo! Io vengo preso in considerazione e prendo in considerazione anche gli altri, e a questo punto non c’è nessun separazione tra noi, questa è una verità oppure una finzione. Giochiamo, tutto il tempo noi giochiamo. E in questo modo attiriamo a noi la luce superiore, una particolare energia mondiale, cosmica, la quale farebbe di noi esattamente questo tipo di persone!

Commento: Il nostro ruolo attuale è abbastanza chiaro; siamo quel che siamo. Vediamo cosa siamo.

Risposta: Anche questo non è il vero noi! Anche questo ci è stato imposto. E proprio questo che dobbiamo rilevare, che con noi giocano, che il nostro egoismo ci governa. Tutto questo è presunzione e così via, non siamo realmente noi.

Domanda: Ovvero, ciò che c’è dentro di me: orgoglio, presunzione, superiorità nei confronti degli altri, non sono io?

Risposta: Tu non hai neanche l’idea di chi sei tu!
Domanda: E chi dovrei interpretare?

Risposta: Te stesso come un uomo giusto. Il giusto è colui che giustifica tutti. Tutti in assoluto. Cioè percepire che tutto quello che c’è al di fuori di me è il bene assoluto. E allora entri in una situazione molto interessante!

Domanda: Ma come posso giustificare un molestatore, un diffamatore?

Risposta: No, no, questo non si discute nemmeno. Bisogna semplicemente farlo. E scoprirai che non esiste nessuna violenza e cose simili, non esiste niente di tutto questo. Tutto questo ci viene trasmesso attraverso le nostre proprietà distorte.

Domanda: E’ il mio ego che inverte tutto?

Risposta: Sì. Per questo è un argomento molto interessante.
Domanda: Tutta l’umanità dovrebbe iniziare a condurre questo gioco? O tutto comincia da un piccolo gruppetto?

Risposta: Naturalmente, da un piccolo gruppo come al solito. Ma in pratica, dovrebbe già diffondersi.

Dobbiamo capire che se non cerchiamo di cambiare noi stessi, finirà male. Voglio dire che accadranno cambiamenti così irreversibili nell’umanità che la risveglieranno tra altri numerosi millenni.

Domanda: Se non ci sforziamo di giocare alla parte del giusto?

Risposta: Sì.
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Tratto dal programma televisivo “Notizie con Michael Laitman” 10.05.2021

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Terapia con il senso della vita

Domanda: Le persone che si rivolgono agli psicoterapeuti per la maggior parte credono di stare perdendo il senso della vita. Perciò in psicoterapia c’è un intero settore di metodi in cui sono coinvolti molto attivamente tutti i tipi di dogmi religiosi, teorie e intuizioni.

Il noto psicoterapeuta Viktor Frankl, un sopravvissuto dell’Olocausto che fu imprigionato in un campo di concentramento, curò là molte persone e diede loro la sensazione che la vita di ognuno avesse uno scopo. Reindirizzando questo vettore nella giusta direzione una persona improvvisamente prende vita persino nelle condizioni più terribili.

Qual è la sua opinione sulla terapia con il senso della vita?

Risposta: Non so che criterio usi per convincere una persona che c’è un senso nella sua vita.
La religione parla del significato della sofferenza nel seguente modo: “Qui soffrirai, là riceverai una ricompensa.”

E la Kabbalah dice che una persona deve innalzarsi ad un tale livello durante la sua vita e ciò si adatta ad ogni persona per sentire e comprendere che tutta la sofferenza non è affatto sofferenza, cioè che noi la trasformiamo in piacere. Naturalmente questo dipende dal nostro punto di vista. Comprendiamo che tutto ciò è psicologia e niente più.

La Kabbalah non fa parte delle religioni. Non nomina speciali poteri superiori, ma vere forze della natura. Chiama le più alte forze della natura il Creatore: il Creatore della natura, la corona della natura ecc., ma niente di più, senza attribuire alcun dogma o qualcos’altro. Cioè tutto è dentro una persona.
Questa attitudine non dipende da alcuna confessione o nazionalità. Tutto ciò che è necessario è il desiderio di un individuo e l’influenza del giusto team su di lui.

Anzitutto hai bisogno di creare un tale ambiente e lentamente, usandolo come un laboratorio, come un banco di prova, introdurvi le persone. E il team le tratterà correttamente. E’ possibile. Peraltro è una tecnica molto veloce e relativamente facile.

Conosciamo la forza dell’influenza dell’ambiente su una persona. E’ stata studiata sufficientemente e tutti la usano, a partire dai servizi segreti del governo fino a chiunque altro, anche a scuola e ovunque.
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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah and Psychology”

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Ricerca kabbalistica

Domanda: Su che ricerca si basa la Kabbalah quando parla della relazione tra un uomo e una donna?

Risposta: Credo che non una sola scienza, eccetto  la Kabbalah, abbia le basi per parlare riguardo a uomo e donna, la loro relazione, la loro natura, da dove provengono, il motivo per cui furono creati in questo modo ed esistono in questa relazione.

Tutto ciò deriva dal fatto che la Kabbalah si apre a noi nel mondo superiore, nelle nostre radici. Basandoci su di esse possiamo già parlare di qualcosa.

Perché la Torah dice:  all’inizio fu creato un uomo e poi fu diviso in due? Perchè ci sono due generi e non una creatura che si riproduce o non si riproduce affatto? Tutto ciò è rivelato dalla scienza della Kabbalah.

Essa esplora le nostre radici spirituali, cioè le forze da cui gradualmente si svilupparono i mondi spirituali. Nel processo del loro sviluppo queste  forze discesero e poi una piccolissima scintilla, l’energia del mondo spirituale, scoppiò nel volume dell’allora universo vuoto e iniziò a crearvi la materia: stelle, galassie, nebulose, pianeti, finché alla fine creò la Terra. Così la vita iniziò a svilupparsi sul nostro pianeta.

Questi processi vengono studiati nella Kabbalah. E se noi stiamo parlando della fine della creazione, che procede dall’alto verso il basso, allora un uomo e una donna, il loro sviluppo storico, la loro relazione reciproca e ciò a cui sono arrivati oggi, tutto ciò deriva dalle medesime radici spirituali. Pertanto ponendo una domanda sulla relazione tra un uomo e una donna sul piano terreno, non possiamo comprenderne la risposta.

E sebbene io abbia grande rispetto per psicologi, sociologi, sessuologi ed altri scienziati, posso dire che essi hanno solo una conoscenza ridotta e frammentata dalle osservazioni nel nostro mondo, osservazioni che sono in continuo cambiamento e si contraddicono l’un l’altra. E la Kabbalah risponde a questo da un’unica radice.

Ma il problema è che la Kabbalah è stata nascosta fino ad ora perchè il mondo non aveva ancora condizioni adatte affinché la gente iniziasse a praticarla. Le persone non ne avevano alcuna necessità.

Perciò per lungo tempo la Kabbalah non si sviluppò collegata al nostro mondo. Solo ora sta iniziando ad esservi coinvolta.

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Dalla trasmissione di KabTV “Close-up” 11/08/2009

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Tra edifici senz’anima

Domanda: In Canada sono stati condotti degli studi per misurare l’indice di felicità. È risultato che nelle città ricche, dove le persone guadagnano normalmente ed hanno più successo il livello di felicità è molto basso, mentre nei paesi più piccoli, dove le persone guadagnano meno ma hanno relazioni più strette con gli altri, si è più felici.
Quindi sono le relazioni umane che creano ciò che chiamiamo felicità. Perché vivere in una grande città ha un’influenza negativa sulle persone?

Risposta: La vita nelle città ha un peso su di noi. Quando sei rinchiuso in una scatola, hai dei vicini qui e dei vicini là, sopra e sotto, ti senti come in prigione. Forse non ne siamo consapevoli, ma comunque ci influenza inconsciamente.

La vita delle persone in grandi edifici è un immenso campo di ricerca.
Nelle periferie delle grandi città vengono costruiti interi distretti con palazzi dai 15 ai 20 piani di altezza. Questi sono assolutamente senz’anima, non hanno caratteristiche architettoniche nè umane. Tu esci di casa e, come un bambino che è stato fatto girare su sè stesso e fermato sul posto, resti in piedi e non capisci dov’è la tua casa.
Penso che ci sarà presto una ripercussione.
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Da KabTV “Conversazioni” 6/9/21

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