Non lasciate la strada

Domanda: Diresti che il percorso dell’ “accelerazione” ed il percorso “a suo tempo” sono due vettori diversi?

Risposta: L’avanzamento “a suo tempo” non è un vettore.

Diciamo, ora sono in un certo stato (1), che deve muoversi al livello (2). Per coprire questa distanza, dobbiamo restare attaccati al principio dell’unità di Israele, della Torà e del Creatore. Se io prendo questa direzione, allora avanzo attraverso il cammino dell’accelerazione.

Ma cosa succederebbe se, essendo arrivato ad un certo punto del cammino, all’improvviso cado? Cosa succederebbe se qui non ce la facessi, per esempio, non sono riuscito a dare al desiderio che mi è stato rivelato in questa fase un’intenzione altruistica? Posso muovermi in avanti senza la giusta intenzione? No, non posso.

Di conseguenza, non c’è alcun cammino attraverso il quale ci si può muovere in avanti “a suo tempo”. Io devo restare qui con la intenzione non corretta (←), che mi tira a “sinistra”, alla materialità. Poi, devo arrivare a rendermi conto del male e allora ritorno sulla strada giusta.

Tuttavia, per rendermi conto del male, devo entrarci, impegnarmi, mettere a posto tutto quello che manca, raggiungere un risultato inadeguato, essere dispiaciuto per quello che è successo, e poi ritornare al vettore dell’acceleratore,

In questo modo, non ho alcuna possibilità per avanzare verso lo scopo “a suo tempo”, anche se un migliaio di colpi mi costringono. Infatti, non si tratta di punizioni per gli errori. Ho ancora bisogno di fare calcoli e in seguito identificare il vero male e vedere che i problemi non sono il male ma il bene. All’apparenza bacio il bastone, ringrazio il Creatore per i Suoi colpi, “Grazie moltissimo, è bellissimo perché adesso mi rendo conto che sono nel male”. Inoltre, io sono consapevole che i colpi sono il bene, e ciò che una volta mi sembrava il piacere è una cosa brutta.

In questo modo, la tristezza mi fa avvicinare al Creatore. Tuttavia, lungo la strada devo sentire e comprendere tutto quanto, cambiare così tanto in me stesso su questo lungo cammino della sofferenza…è chiamato così ma di fatto non è nemmeno un cammino – faccio solo una svolta e torno indietro. E per questa svolta potrebbe non servire un anno o due, ma diciamo, venti.

Domanda: Come possiamo accelerare lungo una linea diritta?

Risposta: Ci si può sveltire lungo una linea diritta se si è costantemente connessi al centro del gruppo, ancora e ancora. Compiere dei passi sulla strada significa rendersi conto del proprio libero arbitrio. Ma questo rendersi conto serve per dare forza al gruppo, che è il solo mezzo per raggiungere lo scopo.
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(Dalla 4.a parte della Lezione Quotidiana di Kabbalah del 10.06.2013, Gli Scritti di Baal HaSulam)

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