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L’ultimo tassello che fa accendere la Luce

Domanda: Tu dici che Lo Zohar è il sistema dei legami tra di noi. Come vengono espresse queste connessioni nello Zohar: nella forma delle lettere o nel significato dietro le parole?

Risposta: Non troverete i simboli di queste connessioni nelle lettere o nelle parole, ma neanche senza di esse. Dovremmo guardare allo Zohar come ad uno strumento di connessione e niente di più. Io non so come funziona. Tutto quello che so è che se i miei desideri sono corretti e leggo lo Zohar con la speranza che questi desideri vengano appagati, succederà.

Mettiamo di avere a disposizione un certo dispositivo, da inserire nella corrente elettrica e che possiamo regolare, ma manca un ultimo dettaglio: un pochino di più del nostro pensiero o del nostro desiderio perché succeda, perché il dispositivo inizi a far passare l’elettricità ed incominci a funzionare.

Dovrei solo cercare di averlo prima, niente di più. Questa situazione è considerata come “in attesa di salvezza”. Ma noi dobbiamo, al massimo della nostre capacità, preparare i nostri desideri e i nostri bisogni in modo da renderli, più che possiamo, pronti alla correzione. Infatti, un desiderio che non si è manifestato non merita correzione. E nemmeno i desideri che appartengono al passato o anche nuovi desideri o perfino lo stesso desiderio, ma ad un livello più elevato, non meriteranno la correzione se non saranno venuti in superficie.

Tutto deve avvenire con la massima precisione, e allora la Luce che Corregge arriva e realizza la nostra unione con il Creatore. Questo è ciò che il nostro lavoro comporta.
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(Dalla 2.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah dello 08.05.2011,Lo Zohar)

Lezione quotidiana di Kabbalah – 31.05.2011

Scritti di Rabash, Lettera 22
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Il Libro dello Zohar, Truma (Donazione), “Tre colori in una fiamma”, Punto 61, Lezione 4
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Talmud Eser Sefirot, Volume 1, Parte 1, Histaklut Primit, Punto 31, Lezione 23
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Baal HaSulam, Articolo “La Pace”, KFS, Pagina 275, Lezione 3
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Quando finalmente si apre il cancello delle lacrime

Domanda: Quali forze impediscono alla mia preghiera di innalzarsi al Cancello delle Lacrime?

Risposta: Prima di tutto non abbiamo nessun altro posto dove recarci se non alla forza collettiva del gruppo, dato che è lì dove si trova il Creatore. Il “Cancello delle Lacrime” significa che rompiamo il nostro egoismo e ci uniamo come uno.

Questo stato è chiamato il “Cancello delle Lacrime” perché quando arriviamo lì non sentiamo né desiderio né forza né abilità per unirci. Ed è allora quando (se abbiamo raggiunto tale stato) riceviamo il potere di chiedere e piangere poiché siamo unificati in un vaso con un desiderio. La nostra debolezza e disperazione porta a un urlo chiamato “lacrime”, e allora, il “Cancello” finalmente si apre.

Questo succede unicamente quando è stata raggiunta l’unità, e l’unificazione inizia al centro del gruppo. Quindi, non importa dove ti trovi, se a Detroit o in qualsiasi altro luogo. Lo stato quando desideri legarti agli altri per amare senza poterlo fare si chiama il “Cancello delle Lacrime”.
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(Dalla lezione n.8 della Convenzione WE del 04/03/2011)