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Non sperimentare con i bambini

Domanda: Mia figlia di tre anni guarda le sue lezioni insieme a me. Questo materiale può bastarle oppure ha bisogno di altri contenuti?

Risposta: Sto sentendo molte domande similari qui, e questo mi sorprende molto. Cosa vi aspettate da questi piccoli bambini? Chi ti ha detto che potevi trascinare una bambina di tre anni alla lezione? Dove hai visto questo? Perché non impari da quello che stiamo facendo con i bambini?

Noi non facciamo questo. Guarda quello che facciamo e fa la stessa cosa. Gradualmente facciamo cantare con noi i bambini dai sei anni in poi.
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(Dalla lezione n.7 della Convenzione WE! del 04.03.2011)

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Molta sofferenza per un solo motivo

Domanda: Io lavoro in una scuola di medicina e vedo molta sofferenza intorno a me. Come faccio per alleviare questo dolore?

Risposta: Tutta la sofferenza viene dal fatto che non siamo bilanciati con la forza comune della natura; non siamo nello stato della mutua dazione. Ogni persona riceve colpi in base alla radice della propria anima e dello stato generale del suo posto nel sistema comune.

Alcune persone non sentono né i colpi né le crisi. Sembra che gli passino accanto. Altri invece vivono nella paura costante.

Le persone sono differenti: alcune raggiungono correzioni spirituali e innalzano le loro anime, mentre altre vivono il momento presente senza pensare al futuro. Ogni persona vive in base al livello del proprio sviluppo. È soltanto ora che la grande massa sta arrivando alla correzione.

Questa è una causa della sofferenza: disparità con la forza comune della natura. Ed è per questo che la soluzione è diventare come essa. Esiste una sola legge: l’equivalenza della forma.
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(Dalla lezione n.7 del Congresso WE! del 04.03.2011)

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Il punto da dove si comincia

Domanda: Cosa significa chiedere al Creatore e come dovremmo chiedergli qualcosa? Dovremmo soltanto dire dentro di noi: correggi le mie qualità?

Risposta: Quando un uomo al principio inizia a fare così, si rivolge al Creatore come se Lui fosse una persona, un’autorità esterna che sta al di fuori di lui, come se pregasse un “idolo” o qualche immagine della fantasia. Non si può fare niente a questo proposito. Questo è il modo in cui all’inizio immaginiamo il Creatore.

Tuttavia, andando avanti incominciamo a rivelare che questa forza esiste solamente dentro di noi, in base al divieto “Non ti costruirai altri dei per te stesso,” vale al dire degli dei che siano al di fuori di noi.

Scaviamo sempre più in profondità dentro di noi, dove scopriamo il posto in cui si trova il Creatore che è proprio nel punto più profondo. E’ come la nostra mamma che ci ha dato la vita e quindi noi la percepiamo come la forza interiore più potente che ci ha creati, essendo lei il punto della nostra origine, la nostra fonte. Questo è il modo in cui un uomo percepisce il Creatore.

Incominciamo a percepire il Creatore dentro di noi come la fonte più potente dell’ energia, delle sensazioni e della ragione.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.04.2011 Gli scritti del Rabash)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 11.05.2011

Shamati, Articolo 34, “ Il Profitto di una Terra”
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Il Libro dello Zohar, Mishpatim (Ordinanze), Articolo “Spada a doppio taglio”, Punto 398, Lezione 13
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Talmud Eser Sefirot, Volume 1, Punto 1, Histaklut Primit, Lezione 12
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Rav Yehuda Ashlag, KFS Pagina 86, Articolo “Pace nel mondo”, “Bene e male sono valutati in base alle azioni dei singoli verso la Società”, Lezione 3
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