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Lezioni di Kabbalah – 06.05.2011

Talmud Eser Sefirot, Parte 5, Punto 6
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Rav Yehuda Ashlag, “ L’ Amore per il Creatore e l’ Amore per gli Esseri Creati”
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Argomento della Discussione: “L’ approccio alla divulgazione”
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Argomento della Discussione: “L’ intenzione della divulgazione”
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Argomento della Discussione: “Comitato Sociale”
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Argomento della Discussione: “Il viaggio al Congresso”
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Il Faraone: Lo schiavo fedele del Creatore

Se potessimo vedere il gioco che il Creatore fa con noi, potremmo capire che tutto quello che succede nelle nostre vite è concepito con l’intenzione di portarci all’unica meta: la necessità di ricorrere al Creatore. La forza che ci sviluppa gradualmente e ci obbliga a ricorrere a Lui è chiamata “Faraone”, il servo fedele del Creatore.

Il Faraone ci inganna astutamente, dandoci dei colpi e degli ostacoli lungo il cammino; questo è tutto il lavoro del Faraone. Il nostro avanzamento dipende da come accettiamo questi colpi, le delusioni e le opportunità. Non dobbiamo vederli come una casualità, ma vedere la mano “guida” del Creatore e pensare a come reagire davanti ad essa. Chiarire queste situazioni è ciò che ci aiuta ad avanzare.

Il chiarimento si produce solo attraverso la nostra connessione, perché solo allora abbiamo un punto di vista corretto che ci permette di capire ciò che vuole il Creatore. In ultima istanza, Lui ci chiede di unirci come “un solo uomo con un solo cuore”. Se guardiamo tutto quello che ci succede da questo punto di vista, rileveremo presto ed in maniera corretta ciò che la forza superiore vuole da noi. Questo è molto semplice, ma solo se una persona non si sbaglia nel vedere tutto quello che le sta accadendo, e lo fa dal punto di vista corretto.

Tutti i colpi e le preoccupazioni ci portano all’acquisizione dell’attributo della dazione. Siamo Venuti per il bene del nostro egoismo e del nostro orgoglio, fino a che tutti questi colpi e cambiamenti formano un’attitudine corretta dentro di noi, la quale ci permette di capire dove siamo in relazione alla forza della dazione.

Però, nel momento in cui cambiamo, capiamo che tutto questo è stato fatto per amore. Il Creatore non ha voluto affermare il suo potere e farci piegare. Non era geloso del nostro amore e dell’impegno con il Faraone. È stato solo il suo grande amore per noi ciò che lo ha obbligato ad insegnarci gradualmente e Lui ha sofferto più di noi per quello che ci succedeva, allo stesso modo in cui i genitori soffrono nel fare un’iniezione ad un bambino ammalato e nel dargli una medicina amara.

Non c’è mai stato e mai ci sarà un trattamento negativo da parte del Creatore. Ci può essere solo l’amore assoluto.
[41100]

(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20.04.2011, Baal HaSulam, lettera 10)

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Il telecomando di tutte le anime

Domanda: Da quando abbiamo iniziato a studiare l’articolo “Non esiste nulla tranne Lui”, mi sento completamente confuso circa l’intenzione. Se la Luce superiore è sempre in funzione, occupandosi del 100%, allora che cos’è “la Luce che corregge”? E a chi la domando? A chi la domando per gli altri? Cosa agisce qui se tutto è dentro di me?

Risposta: Supponiamo che io abbia un telecomando. Schiaccio un bottone e attivo un certo meccanismo. Oggi giorno ci sono molti congegni che funzionano in questo modo. Tuttavia, se li mostrassimo ad un uomo che viveva 100 anni fa, penserebbe che siamo semplicemente degli angeli che fanno dei miracoli: schiacciamo un bottone ed improvvisamente un pezzo di vetro diventa un quadro…

Vale a dire che usando un telecomando posso mettere in moto dei sistemi diversi. Per esempio, schiaccio un bottone e tu, che stai guardando un pezzo di vetro (lo schermo), incominci a ricevere ogni genere di immagine. Inizi a piangere e poi a ridere, provando pena e poi gioia. Ne consegue che, schiacciando semplicemente un bottone, faccio una grandissima impressione su di te. Ho influenzato un amico.

I Kabbalisti dicono che quando leggiamo Il Libro dello Zohar, è come se stessimo tenendo il telecomando di tutte le anime che in quel momento dipendono da noi. Pensate a come le potremmo risvegliare! Questo è ciò che si chiama “schiacciare un bottone”. Se ci riflettiamo, allora “schiacciamo il bottone” e mettiamo in funzione un’influenza che fa sì che inizino a risvegliarsi.

Tutto dipende da quanto desideriamo che questo succeda e anche da quanti altri uomini aspirano a risvegliare gli altri. Tutti gli sforzi devono essere sia qualitativi che quantitativi.

Questo è il modo in cui ci risvegliamo a vicenda. Nessuno si può risvegliare da solo. Ogni uomo può conseguire questa comunità spirituale chiamata “il gruppo” solo per risvegliare gli altri. Altrimenti, egli non entra nemmeno in contatto con il gruppo. Questo perché il gruppo è come Malchut del mondo di Atzilut.

(Dalla 2.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.04.2011 , Lo Zohar)

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I preziosi rivestimenti dell’amore

Domanda: Che cos’è l’atto della dazione e come lo si raggiunge?

Risposta: Il Rabash scrive nelle sue lettere che io devo assalire il cuore dell’amico con dei doni, come se gli sparassi addosso delle frecce o delle pallottole. E anche se il mio amico avesse un “cuore di pietra” (Lev HaEven) coperto da un’ impenetrabile armatura (Klipà, guscio), allo stesso modo io, colpendolo ripetutamente, devo a poco a poco aprire una breccia nella sua armatura ed entrare nel suo cuore.
E poi, riempirò il suo cuore con doni e con amore. Questo è il modo in cui posso conquistare il cuore dell’amico ed acquisire così la proprietà della dazione. Lo faccio perché desidero penetrare nel suo cuore e sentirmi come se ci fossi dentro. Non si tratta del nostro solito cuore egoistico, ma piuttosto del preciso spazio spirituale, “il luogo”, dove desidero unirmi con lui. E’ il luogo dove mi sforzo per fami strada. La lettera del Rabash n°40 dice:

Ogni dono…che egli fa al suo amico è come una freccia o una pallottola che apre un varco nel suo cuore…

E anche se egli vede che il cuore del suo amico è come una pietra… (tuttavia) con le pallottole che gli spara ripetutamente, i tanti piccoli fori diventano un varco…dove l’amore di colui che fa il dono cade come una tempesta e lo colma completamente di sé. E il calore dell’amore fa uscire le scintille dell’amore dell’amico, e allora questi due amori formano un solo rivestimento dell’amore che ricopre entrambi.

Ciò significa che un unico amore circonda e avvolge tutti e due e da questo momento in avanti essi diventano un solo uomo. Infatti, essi sono rivestiti sotto un solo rivestimento comune, e si annullano l’uno davanti all’altro.

Possiamo starci su molto tempo, dire delle belle parole, e discutere di infiniti temi, ma dopo tutte le domande e le risposte, c’è soltanto un’azione che molto probabilmente ci farà andare avanti nella giusta direzione. Questo è ciò di cui scrive il Rabash. Il nostro lavoro tra gli amici può sembrare invisibile all’esterno, mentre brucia dentro di noi.
[40451]

(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 12.04.2011 Shamati No, 86)

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