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Un invito ad attraversare la barriera-Machsom

Ci troviamo alla soglia di una grande unione di sforzi. Le opportunità si stanno rivelando davanti ai nostri occhi secondo il progetto spirituale, e allora realizziamole. Siamo in grado di compiere una serie di attacchi e di dirigerli come delle pallottole al centro dell’obbiettivo, fino a quando non raggiungeremo il risultato.

Io vedo perfettamente le opportunità davanti a me. Non dovremmo pensare di non essere pronti, che ancora ci manca qualcosa, o che ancora non capiamo niente. Niente è chiaro in Egitto, non facciamo altro che scivolare nell’oscurità e qui rimaniamo. E più mettiamo le cose a posto, e più tutto finisce nel vortice di una nuova confusione.

E’ importante non disperare quando ci sentiamo sottosopra. A giudicare dalle azioni che poi compiamo, vedo che adesso siamo in grado di fare qualcosa. “Come possiamo essere capaci di fare qualcosa?” potremmo chiedere. E’ vero, ma quando scopriremo di non essere capaci, all’improvviso arriverà la redenzione.

Non ho dubbi che attualmente ci troviamo in uno stato meraviglioso e molto positivo. Siamo invitati ad entrare nel mondo spirituale. La festa di Pesach arriva come uno strumento di aiuto.

E oltre a questo, abbiamo bisogno di sentire la responsabilità per tutto il mondo che, invece, si trova nei guai. Se non raggiungiamo il momento della spaccatura che ci porta al mondo spirituale, ci aspettano delle grandi disgrazie. Gigantesche catastrofi si stanno presentando in diversi paesi. La situazione sta diventando sempre più complicata, e dobbiamo ristabilire l’equilibrio – non quello che c’era prima, ma un equilibrio spirituale.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 06.05.2011

Scritti di Rabash, Lettera 33
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Il Libro dello Zohar, Mishpatim (Ordinanze), Articolo “Il Nonno”, Punto 263, Lezione 9
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Rav Yehuda Ashlag, Introduzione alla Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Punto 13, Lezione 7
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Rav Yehuda Ashlag, Articolo “La Libertà”, Lezione 18
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Quella sfuggente “fede al di sopra della ragione”

Shamati n.13, “Il melograno”: La misura del riempimento è tanto quanto un uomo è capace di andare al di sopra della ragione, e questo è che si chiama Romemut.

C’è soltanto il vuoto in un luogo quando non c’è alcuna esistenza, come è scritto, “la terra pende al di sopra del niente”. Sai dire qual è la misura del riempimento di un luogo vuoto? La risposa è, in base alla elevazione di ciascuno della propria fede al di sopra della ragione.

Ciò significa che il vuoto dovrebbe essere colmato con l’elevatezza, vale a dire con al di sopra della ragione, e con la richiesta al Creatore di donare all’uomo questa forza. Ciò significherà che tutto il vuoto che è stato creato, si riverserà sull’uomo perché senta di essere vuoto, e questo soltanto perché lo colmi con Romemut (la grandezza) del Creatore. In altre parole, l’uomo deve prendere ogni cosa ponendosi al di sopra della ragione.

Noi non sappiamo cosa sia “la fede al di sopra della ragione”. E’ la separazione totale da tutti i nostri calcoli. Ricordo come dopo tre o quattro mesi che avevo iniziato a studiare con il Rabash, gli domandai, “Che cos’è la fede al di sopra della ragione, poiché è scritto che un uomo dovrebbe essere sempre in essa?” A quel tempo, mi ero anche scritto sulla mano che un uomo non deve dimenticarsi di pensare alla fede al di sopra della ragione, anche se non sapeva cosa fosse. Mentre me ne stavo seduto in macchina dietro al volante accanto al Rabash, guardai a quello che avevo scritto sulla mano e gli domandai: qual è il significato di questo concetto?

Come risposta mi fece un esempio che è, naturalmente, limitato ai confini del nostro mondo: supponi che un tuo amico ti chieda a prestito mille dollari e poi ti restituisca una busta che sembra contenere l’intera somma. Ma poi scopri che dentro c’è solamente un dollaro. Il tuo amico dice che la busta ne contiene mille, ma tu ne conti soltanto uno. Dove sono gli altri 999$?

E’ qui che l’uomo può avanzare per mezzo della fede al di sopra della ragione. Cioè, si consegue questa correzione (piuttosto che giustificare semplicemente l’amico per il suo debito!) in modo che si percepisce questo dollaro come se fosse mille invece di uno, come se l’amico avesse restituito tutto.

Ma come si percepiscono i 999$ che mancano? Questa è ciò che si chiama la forza della fede al di sopra della ragione. E’ impossibile capire cosa significhi anzitempo. Solamente quando questa forza viene rivelata dentro di noi come risultato dei nostri sforzi interiori, dentro i nostri desideri, quando cambiamo, allora vediamo che possiamo veramente riconciliare la conoscenza con la fede, e questa fede è la dazione invece della ricezione.

In ogni caso, tutto questo non sarà chiaro fino a quando un uomo non avrà effettivamente acquisito questa qualità.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 26.04.2011 Shamati)

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Il bene deve essere rivelato

La Luce Superiore conduce l’uomo attraverso molte ascese e discese, dandogli continuamente la sensazione che soltanto il Creatore lo può aiutare. Infatti, Egli è colui che mi ha mandato tutti i problemi per insegnarmi alla fine a pregare per la redenzione.

La redenzione è la rivelazione del Creatore, io chiedo proprio di vivere sotto il Suo solo potere, che è la sola cosa che esiste. Non voglio più confondermi o sentire delle altre forze. Anche se capisco che tutte le forze vengono da Lui, tuttavia io voglio essere controllato solamente da questa unica forza – la forza della dazione e dell’amore per il prossimo.

Io voglio rivelare Lui perché questa è la verità! Tutti gli altri miei stati sono una menzogna. Solo allora nasce nell’uomo la richiesta e la supplica che sono il punto dove la forza superiore lo conduce. Questa forza aveva sempre giocato con lui, confondendolo per aumentare la sua sicurezza in se stesso, creandogli delle difficoltà in modo da farlo diventare più forte.

Questo è il modo in cui l’uomo raggiunge la preghiera e rivela il Creatore. Adesso egli non cerca il Creatore per liberarsi di tutti i suoi guai e delle sue ricerche, ma perché vuole essere sotto il potere di “Non esiste nulla tranne Lui”. Questo significa uscire dalla schiavitù del faraone per diventare schiavi del Creatore.
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(Dalla 1.a parte delle lezione quotidiana di Kabbalah del 26.04.11, Shamati #1)

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