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Lezione quotidiana di kabbalah – 02.03.10

Il Libro dello Zohar – Selezioni, Capitolo “Ve’Eleh Toldot Itzhak (Queste sono le Generazioni di Isacco),” articolo 77
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“Beit Shaar Ha-Kavanot,” Articolo 1
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“Introduzione al Libro dello Zohar,” Articolo 58
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Il sapore della morte

Lo Zohar, capitolo VaYeshev, paragrafo 114: Non c’è persona in questo mondo che non abbia assaggiato la morte di notte…

Se la Luce (la dazione) non brilla su di un uomo e l’oscurità ( i desideri egoistici) arrivano per dominarlo, allora anche l’uomo più giusto che ci sia, con gli schermi più potenti che ci siano, assaggerà la morte, perché in questa condizione è separato dalla Luce, dal Creatore. In seguito egli supererà questa divisione e correggerà il suo desiderio, ma all’inizio, per qualche frazione di secondo egli si troverà ancora disconnesso dalla sacralità (la dazione e l’amore) e sentirà il sapore della morte. Essendo sotto il potere del desiderio di ricevere, lo assaggerà, e dichiarerà che si tratta del sapore della morte.

Tutti noi dobbiamo sentire questo sapore per capire che siamo sotto l’influenza del suo potere. Dobbiamo allora superarlo con l’aiuto del gruppo, visto che non siamo capaci di farlo da soli. Solo un altro potere esterno – l’influenza del gruppo – è in grado di farci arrivare alla conclusione che il desiderio di avere il piacere, che adesso ci domina, di fatto è la morte.

Se non riceviamo dell’assistenza esterna, allora niente ci potrà aiutare e rimarremo sotto il potere del desiderio di godere e non saremo in grado di vedere che equivale alla morte. Ci sentiremo come se stessimo vivendo bene, così come stiamo facendo tutti noi adesso.

Malchut del mondo di Atzilut, di fatto, sei tu

La domanda che ho ricevuto: Lo Zohar evoca delle esperienze interiori molto forti, che mi rivelano l’intero quadro. Ma nel momento in cui provo a riflettere sull’unione delle anime, tutto scompare all’improvviso e non sono più capace di restare concentrato sul testo. Cosa dovrei fare?

La mia risposta: Immagina che lungo la tua strada verso il Creatore tu stia attraversando un filtro o un meccanismo che si chiama l’assemblea della anime, Malchut del mondo di Atzilut. Puoi riuscirci solo attraversando questo sistema delle anime, e significa proprio tutte le anime che sono state create e poi divise, e che esistono in Malchut del Mondo dell’Infinito nella forma non corretta.

Se vuoi raggiungere Zeir Anpin, il Creatore, devi attraversare questo filtro, questo intero meccanismo che si chiama l’assemblea delle anime di Israele, che è l’unione di tutti coloro che “aspirano direttamente al Creatore”. Inoltre, devi desiderare di unirti a loro; devi voler essere Malchut del Mondo di Atzilut che si unisce con Zeir Anpin.

Non esistiamo se non ci connettiamo a tutte le anime, se non riusciamo a vedere come il mondo intero sia dentro di noi e come possiamo condurlo al Creatore per far sì che tutte le anime si uniscano a Lui. Questo è il quadro che devi vedere dentro di te.

Non esistiamo in Malchut se non vogliamo unirci con le altre anime. Malchut non il è tuo desiderio di appagamento, ma il desiderio di unirti con le altre anime, che adesso senti distanti e separate da te. Tuttavia, più sentiamo queste anime, a dispetto di tutto, e più vogliamo unirci a loro, e più reale diventa la nostra esistenza in Malchut.

Malchut del mondo di Atzilut è il risultato dei nostri sforzi per unirci con le altre anime; è il nostro desiderio comune con tutti gli altri uomini. Quando hanno ricevuto la Torah, tutti gli uomini dovevano unirsi come “un solo uomo con un solo cuore” per unirsi con il Creatore. Questo punto centrale di condivisione che ci riguarda tutti, questo punto nel quale ci uniamo con il Creatore, si chiama Malchut del Mondo di Atzilut. In caso contrario non troverai il tuo posto in questo disegno.