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Secondo il mio modesto parere

Domanda: Perché dei grandi Kabbalisti scrivono i loro articoli “Secondo il mio modesto parere”?

Risposta: Questo è quanto viene detto sino a che non otteniamo il Gmar Tikkun (la fine della correzione). E’ detto “Non aver fiducia di te stesso sino al giorno della tua morte”. Questo significa che fino a che il nostro desiderio egoistico non è in fine morto è proibito aver fiducia in se stessi.

E’ impossibile sapere quello che ci porterà il domani. L’intero processo spirituale è così. Ogni volta si rivela un mondo completamente nuovo. E tutto quello che hai visto precedentemente all’interno del tuo desiderio di ricevere, anche se è parzialmente corretto, può trasformarsi il giorno seguente in qualcosa di completamente diverso, e quindi scopriamo nuove e diverse connessioni ed orizzonti.

Per questo ogni nuovo livello è rivelato solo nella “fede sopra la ragione,” nella dazione. Una persona deve annullare se stessa ed essere inclusa nel livello superiore come un embrione nelle acque della madre. E’ solo in questo modo che può scoprirlo. Questo significa essere pronti a tutto tramite il completo annullamento di se stessi.

Ecco perché i Kabbalisti scrivono “Come mi sembra” o “Secondo la mia umile opinione”. Dopo tutto, non c’è essere creato che abbia raggiunto un completo Gmar Tikkun, quanto per lui l’intero mondo deve essere corretto. Ed anche se una persona raggiunge il suo privato Gmar Tikkun, non determina il livello generale e nessuno sa quello che può esservi rivelato.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 26.08.2012, “600,000 Anime”)

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Ressurrezione dalla morte

Tutta l’umanità esiste in un sistema che assomiglia al nostro corpo, che è compreso di parti interconnesse. Questa connessione esiste già. Il problema è che questo non opera correttamente.

Dopo la rottura dei vasi, ogni frammento cominciò ad operare per il proprio bene. La connessione tra loro è rimasta, solo che questa è diventata opposta a quello che avrebbe dovuto essere perché ognuno voleva solo ricevere per se stesso.

Il sistema si è sviluppato in questo modo dopo la rottura, diventando via via sempre peggio. Poiché il desiderio di ricevere ha cominciato a rivelare se stesso con maggior forza e le persone pensano che, nonostante le loro connessioni siano egoistiche, potrebbero aiutarli a svilupparsi comunque. Gli economisti di oggi credono ancora che la competizione sia buona poiché porta l’umanità alla prosperità e al successo.

Ma questo appare positivo solo in superficie perché una persona si sente confortata nel suo egoismo. Comunque, in sostanza, tutto il nostro sviluppo è disegnato solo per il bene della rivelazione del male contenuta nel nostro egoismo, e noi riveleremo questo alla fine del nostro sviluppo egoistico.

Attraverso il corso della storia, la connessione egoistica tra le persone (o anime rotte) è sempre cresciuta in maniera costante. In mezzo a loro, ci sono alcune anime, che rivelano se stesse qua e là, che non vogliono esistere con le leggi di ricezione e competizione, ma vogliono esistere in dazione mutua e aiutarsi l’una con l’altra. Queste persone stanno rivelando il metodo di una nuova, altruistica connessione che gli permette di elevarsi al di sopra del loro egoismo ad uno stato di dazione.

Dalla propria correzione, queste persone diventano una parte positiva del sistema generale. Questi sono i Kabbalisti, persone speciali che hanno rivelato la forza della dazione, e grazie a loro, affluisce nel corpo generale o dell’anima generale come il sangue fresco. Questo flusso causerà il ritorno in vita e il risveglio dell’anima generale.

Questo intero meccanismo sta cominciando a risvegliarsi dalla morte. Dopo tutto, è stato completamente distrutto, e ora ci sono parti di questo che stanno cominciando a guarire tramite la connessione tra gli uni e gli altri. Queste parti stanno diventando più attive all’interno del sistema e stanno rafforzando la loro connessione tra loro, così risvegliando l’intero sistema e iniettandolo con la forza della dazione attraverso le connessioni naturali che esistono tra tutte le sue parti: le parti rotte, le parti corrette, e quelle nel processo di correzione.

Come risultato, tutte le parti del sistema stanno ricevendo un leggero incremento di energia e ispirazione dalle parti che si stanno già correggendo. Per questa ragione i giusti sono chiamati la fondazione del mondo.

Anche se non divulghiamo ampiamente, il nostro lavoro e i nostri sforzi nell’unità coinvolgono le parti del sistema che non sono in grado di scoprire il metodo della correzione da soli. Dopo tutto, noi esistiamo in un solo campo, un singolo organismo, ma, al fine di accelerare il processo di sviluppo, dobbiamo includere la divulgazione esterna.

Baal Ha Sulam ha scritto riguardo alla necessità di rivelare la scienza della Kabbalah nel suo articolo, “Tempo di Agire”, allo stesso modo nel suo giornale, La Nazione. Questo ha aiutato a risvegliare le persone, che corrisponde ai nostri tempi incredibilmente accelerati.

Questo conferisce ad ogni parte del sistema l’opportunità di risvegliare e vedere che il nostro stato di crisi non è accidentale e noi non siamo stati maledetti al fine di soffrire passivamente le nostre intere vite. La crisi è un segno che noi dobbiamo accettare il metodo della correzione il prima possibile.

La Luce, il potere della correzione, il riempimento e la dazione, entra nel sistema generale solo attraverso le parti corrette. Le parti corrette del sistema sono chiamate Israele (diretto al Creatore), e il loro numero sta crescendo perché molte più parti si stanno risvegliando verso la correzione.

Loro sono chiamate la parte interna dell’anima generale. Le parti restanti che non si stanno ancora correggendo sono chiamate la parte esterna o le nazioni del mondo. Alla fine, ognuno si unirà e raggiungerà la completa correzione.
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(Dalla 1°parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 15.08.2012, Shamati #69)

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La chiave per la felicità

Domanda: Noi possiamo progredire nella felicità?

Risposta: Se una persona è immersa nel suo ego, nel suo desiderio di ricevere, egli certamente non potrà essere felice perché questo gli porterà solo dolore. Ma se egli supera il suo ego non preoccupandosi di ciò che accade dentro di lui, per vivere ad un livello superiore e identificarsi con l’attributo della dazione, con il mondo, con tutto ciò che lo circonda, egli può essere costantemente felice.

Questo può essere esteso fino al punto che egli non sentirà ciò che sta accadendo con il suo corpo per niente. Il corpo può morire, ma la persona non sente che appartiene più al suo corpo.

Ora identifichiamo noi stessi totalmente con il nostro corpo. Ma se riusciamo a svilupparci in modo che gradualmente ci allontaniamo distinguendoci da esso, col tempo fermeremo la sensazione che siamo legati ad esso del tutto. È come se io galleggiassi al di sopra di questo corpo, e infatti è così, perché mi identifico con l’attributo della dazione e vivo in esso, e questa è la chiave per avanzare nella felicità.

Io posso raggiungere questo se sono incorporato nell’ambiente e insieme ad altri costituisco una forza generale di gruppo che non è egoista, ma che è formata da tutte le nostre scintille spirituali che sono collegate sopra il nostro ego. Il nostro ego perde il suo valore e noi ci alziamo nelle scintille e li vediamo come priorità assoluta. Come risultato noi iniziamo a vivere in queste scintille che sono collegate e creano un armoniosa forza di gruppo.

Inoltre, sviluppando la forza della dazione reciproca, che significa che noi possiamo richiedere questa forza di dazione dal campo di forza superiore, dal Creatore, noi possiamo costantemente sentirci felici. Tutto dipende da come una persona dirige se stessa rispetto al gruppo e da come il gruppo si dirige rispetto al Creatore, per quanto riguarda il campo della dazione e dell’amore.

Questo è l’unico fattore che determina tutto. Devo staccarmi dal mio “sé” e innalzarmi al livello di “noi”; e tutto verrà accettato con gioia! Non è semplice, ci sono salite e discese, ma questo è il modo in cui avanziamo. Ogni volta noi riceviamo un ego aggiuntivo, un ulteriore desiderio di godere, in modo che diventiamo sempre più forti e ci colleghiamo di più al campo della dazione. Questo è l’unico modo per avanzare.

Se una persona si identifica con l’obiettivo, egli accetta tutto ciò che le accade nel percorso con gioia perché capisce che è un mezzo per raggiungere l’obiettivo.

Ma se una persona pensa solo sul suo stomaco — assorbito in se stesso, incapace di elevarsi al di sopra di se stesso, poi certamente camminerà con una faccia acida, soffrirà in vita e avrà sempre lamentele circa l’ambiente, circa il gruppo, gli amici, il Creatore e l’insegnante — tutto dipende da come una persona ha lo scopo di se stesso.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 21.06.2012, Shamati 30)

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Unità Divisa

Baal Ha Sulam, “600.000 Anime”: In realtà non esiste niente al mondo otre a una sola anima, che è divisa , a causa dell’ egoismo dell’uomo, in 600.000 parti e una moltitudine di scintille spirituali.

Un’anima unificata è stata creata, e nient’altro. Esiste, e noi siamo sempre all’interno di essa. E se ci sembra che questo non è così, è perché siamo imperfetti. Per me il vaso generale si divide nel mio “sé” e gli “altri” invece di comparire a me come un tutto integrato dove c’è solo “noi”. E tutto il mio lavoro equivale a correggere la mia percezione.

Fino ad ora ero in un mondo le cui parti sembravano sconnesse e prive di interconnessione. Così è come sono costruito all’interno. E’ così che è sempre stato comodo per me vedere il mondo esterno, e io sono sempre trovato in buoni rapporti con esso. Tuttavia, oggi il mondo al di fuori sta assumendo forme diverse: ne risulta che l’inanimato, vegetale, animato e i livelli animati della natura sono strettamente interconnessi. Vero, non è così importante per me, eppure l’ecologia importa anche dal momento in cui le mie azioni sconsiderate evocano dei cambiamenti spiacevoli nei fenomeni naturali.

Ma la cosa più importante è che la stessa società umana sta diventando un unico “meccanismo”. Detto in modo diverso, il mondo oggi viene espresso come una sola anima, un solo vaso, mentre io non voglio riconoscere questa unità. Vedo che involontariamente entro nel mondo, che la realtà letteralmente “spinge” da dentro di me, anche se questo è contro la mia volontà. Voglio rimanere un egoista, ma la realtà della singola anima si sta rivelando a me.

Così, l’immagine del mondo frammentato viene solo rappresentata nello “specchio curvo” della coscienza umana imperfetta. Più velocemente comprendiamo questo e correggiamo la nostra percezione, più velocemente avremo successo.
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(Dalla 4°.parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 28.05.2012, 600.000 anime)

Cosa rivelerebbe un cardiogramma dei desideri del cuore?

Domanda: Cos’è la Shechina?

Risposta: La Shechina è l’insieme di tutti i desideri creati dal Creatore uniti in un unico desiderio equivalente che si fonde con il Creatore nello stesso tipo di dazione come Egli è. Cioè, il desiderio di godere è pienamente corretto alla dazione.

Ma in relazione a noi, la Shechina è “nella polvere.” Il Creatore ha creato il desiderio di godere, e lo portò alla correzione finale: la finale, e la terza, esistono già nello stato corretto. Tuttavia, ci sentiamo come se fossimo al di fuori della Shechina, a tal punto che siamo nascosti dall’occultamento,dalla nebbia, e dall’inganno

Pertanto, ci sentiamo come se non apparteniamo a quel comune e corretto desiderio, e dobbiamo lavorare sodo per unirci con esso. Immaginate che ognuno è completamente corretto, ma voi, vedete il mondo completamente danneggiato. Pertanto, è necessario correggere la percezione e unirsi al resto del mondo, la Shechina.

Dovreste chiedere al Creatore per farvi divenire equivalenti a Lui, che è ciò che significa appartenere alla Shechina. Ma come si fa a chiedere perché non si può fare artificialmente? La richiesta viene dalla profondità del cuore in un modo che non può essere fermato.

Immaginate che tutti i desideri del vostro cuore erano visibili a tutti su un grande schermo, come se i sensori di un cardiogramma fossero collegati al cuore, mostrando a tutti i vostri desideri, i vostri pensieri, quelli degli altri, e i vostri sogni per il futuro. E voi eravate in grado di fermare questa trasmissione, e non avevate il controllo del vostro cuore. Ovviamente, ci si dovrebbe vergognare se questi desideri fossero relativi a voi stessi. Ma se si collegano questi desideri al Creatore, sapendo che Egli li manda a voi, allora non si ha niente di cui vergognarsi, allora non ci si deve vergognare dei desideri che si svegliano nel vostro cuore. Devi solo provare vergogna per qualcosa che avresti potuto fare per correggere il tuo cuore, ma che non hai fatto.

E poi si inizia cercandolo. Si vede che il Creatore ci invia desideri differenti, ci fa pensare a falsificazioni, furti, omicidi, violenze, sui modi per ingannare e usare tutti. Si potrebbero vedere queste immagini se il cuore fosse stato visualizzato su uno schermo. Ma tutti questi pensieri si stanno risvegliando in te dall’Alto, e tu non sei padrone di loro.

E con questo, si vedrebbe che hai avuto l’opportunità di fare ogni immagine come il Creatore, ma non lo hai fatto. E ora ti vergogni del fatto che non ti sai correggere o chiedere la correzione. Forse, non hai nemmeno fatto uno sforzo per correggere qualcosa, o forse hai provato e hai capito che non si può fare, ma non chiedere al Creatore per l’aiuto.

Tutti questi stati che avresti potuto correggere, ma non hai fatto, è perchè hai ora un sentimento di vergogna. Questo è ciò di cui ti vergogni , ma non ti vergogni delle immagini più terribili che si svolte nel tuo cuore e che sono venute dall’Alto.

Se provassi a portare tutto quello che hai in tuo possesso in equivalenza con il Creatore, allora inizieresti a rivelarne tutti i dettagli : da dove viene, perché, per che cosa, come chiedere aiuto, e come farlo funzionare. Ma se non avete intenzione di correggere voi stessi, allora non dovreste nemmeno aprire il pacchetto inviatovi o realizzare cio che vi arriva.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 31.05.2012, Shamati 50)

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Il mio amico è il rappresentante del Creatore

Domanda: Come dobbiamo lavorare durante un seminario? Come dobbiamo ascoltarci uno con l’altro?

Risposta: Un amico può dire delle cose che io comprendo oppure no. Può dire delle cose che considero grandiose o che considero delle sciocchezze. In ogni caso, io lo percepisco come un rappresentante del Creatore. Il Creatore mi sta influenzando attraverso lui.

Se provo repulsione dalle apparenze del mio amico, dall’espressione, dal significato delle sue parole, o qualsiasi altra cosa, potrei non percepirlo ne volerlo. E questo è un meraviglioso esercizio! Io voglio sollevarmi sopra di questo! Se lui è il rappresentante del Creatore, poiché, “Non esiste nessuno tranne Lui”, specialmente in ogni evento come questo al quale stiamo partecipando, allora io devo innalzare il mio amico e cercare di penetrare nell’essenza spirituale attraverso di lui, che sta presentando tutto questo a me e si presenta anche in questa maniera. Io devo sollevarmi a uno stato, dove percepirò tutto nella sua assoluta benevolenza, dazione assoluta, e assoluta qualità spirituale-malgrado tutto quello che sto sentendo dentro di me, nonostante il fatto di non averlo.

Ed è molto buono che queste due qualità si manifestino in me: l’attitudine egoista verso il mio amico, quando tutto quello che vedo in lui non prende nessuna critica, e dall’altra parte, per il contrario, quando io lo tratto con fede oltre la ragione, come un rappresentante del Creatore, perché niente può venire da nessuno al mondo che sia negativo, male imperfetto. E se esiste in me, allora è mio; io lo sto guardando con i miei occhi.

È per questo che, se io sono capace di notare questi due stati, io ho già fatto un certo lavoro spirituale. Dobbiamo mettere insieme tutti gli stati critici superiori e inferiori in relazione uno con l’altro, e avremo un vaso comune- Malchut che è alla base e consta solamente di cose sgradevoli- e continuerà a diventare più brillante e peggiore in noi, e noi saremo capaci di continuare a salire verso Keter oltre questo. E poi creeremo una tale distanza tra di loro, tale tensione, che saranno uguali allo stato quando la Luce Circostante diverrà la Luce Interiore e brillerà lì. Allora acquisteremo il primo livello spirituale.

Che cosa fa questo? Noi innalziamo MAN verso Malchut del mondo di Azilut, che ci connette insieme, e lì stabilieremo noi stessi per la prima volta come neonati. E una persona non può nascere da sola, ma perlomeno in dieci persone.
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Una Vita e una preghiera comune per tutti

Il centro del gruppo è il punto in cui ci liberiamo da tutti i frammenti della rottura e vogliamo concentrarci solo sulle nostre scintille e unirle insieme. E più si cerca di unire queste scintille, più saliamo sulla scala spirituale.

A causa di questi sforzi, riveliamo una nuova profondità del desiderio in noi, e una Luce più grande si rivela nell’unità delle scintille. Il collegamento delle scintille è la “Reshimo de Hitlabshut“, e la profondità del desiderio, sopra la quale vogliamo collegarci, è il “Reshimo de Aviut,” e quindi cominciamo a collegarci al nostro primo Partzuf spirituale comune in cui ci sentiremo una sola anima.

La prima volta che noi ci sentiamo nella realtà integrale in cui tutti siamo collegati l’uno all’altro, e al suo interno sentiremo la vita spirituale-uno per tutti. Come si dice: “Non c’è nessun altro oltre il Creatore,” uno per tutti: un solo pensiero, una luce, un sistema unificato. Noi sentiremo noi stessi vivere all’interno di una forza superiore.

E poi, inizieremo a riconoscerla sempre di più, distinguendo più funzioni in esso, atteggiamenti diversi verso di noi in rapporto alle dimensioni del Partzuf. Ma il primo punto da cui dobbiamo partire è il punto della nostra unità, chiamato il centro del gruppo. Si compone di due elementi: Il primo è il superamento del nostro egoismo, la Reshimo de Aviut, e la seconda è il nostro desiderio di unire le nostre scintille, che determina il Reshimo de Hitlabshut.

Se Io installo correttamente l’uno rispetto all’altro, è chiamata fede al di sopra della ragione. Tutto si riduce ad una realtà, ad un singolo stato. La fede è la connessione delle scintille, e la conoscenza è la forza del desiderio egoistico, sopra il quale vogliamo costruire la nostra connessione.

Non importa se non riusciamo a raggiungere il desiderio e a collegarlo al centro del gruppo. La cosa principale è quanto impegno vi abbiamo messo dentro. L’entità degli sforzi determina lo stato di successo.

Non riusciremo mai a raggiungere il successo direttamente attraverso le nostre azioni, ma solo attireremo la Luce a noi stessi, in modo che il Creatore terminerà questo lavoro per noi! Dopo tutto, “un prigioniero non può liberarsi dal carcere,” tutto accade per l’aiuto dall’Alto, attraverso la preghiera e la risposta ad essa.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 24.05.2012, conversazione sul Workshop)

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Cambiamenti che conducono verso l’uguaglianza

Domanda: Che cos’è il centro del gruppo?

Risposta: Il centro del gruppo è il centro della nostra realtà, il suo principale punto spirituale. La realtà non esiste da se, ma esiste riguardo alla persona che la raggiunge. È possibile raggiungere la realtà unicamente al centro del gruppo, dove io annullo il mio ego e mi connetto con gli altri in maniera ugualitaria in modo che questo si stabilizzi dentro di me.

Allo stesso tempo, io cambio le relazioni tra di noi di proposito, alcune volte io mi sottometto davanti agli amici vedendoli come i più grandi della generazione, e altre volte m’innalzo sopra di loro per poter donare qualche cosa da me. Alla fine, vedendo il gruppo alcune volte dall’alto e altre dal basso, io trovo un’attitudine ugualitaria verso di esso. Quest’uguaglianza non esiste al principio, è il risultato del mio sforzo.

Da una parte io desidero ardentemente di essere sopra gli amici per poter aiutarli, e dall’altra parte, mi metto sotto di loro per poter vivere e per essere chi riceve attraverso di loro. Da questi due poli, io scopro all’improvviso ciò che significa essere uguali, anche se io non ho anelato questo prima e non vedevo questo punto. Io vedo me stesso in Ein Sof più alto di tutti quanti (+°°) e allo stesso tempo Ein Sof più basso degli amici (-°°), e all’improvviso scopro il centro del gruppo dove tutti sono uguali e scopro che realmente esiste. La mia vita corporale resta indietro e riamane soltanto la devozione, la garanzia mutua, l’adesione con tutti. Io sento di chiamare sempre di più la Luce che riforma, la Luce Circostante che riempie tutto lo “spazio” dei miei attributi. Scoprendo più poteri, più supporto, più cura dall’esterno, io sento di stabilizzarmi, e quello è il centro del gruppo.

Nel centro del gruppo io scopro realmente il gruppo, gli amici, e non importa che cosa scoprano, nella mia realtà tutto è completamente preciso. È cosi poiché il mondo di Ein Sof esiste già, e la discesa in questo mondo è solo per costruire i gradini della scala della rivelazione spirituale, la ricognizione, la comprensione e il sentimento in noi. Quando questi gradini appaiono a una persona e lei inizia a salire, non dipende più da nessuno: Tutti sono in Gmar Tikkun (la fine della correzione). Io sono di fronte al posto dove esiste la Luce di Ein Sof e tutto dipende da me, tutto e tutto sulla realtà è in me, e lì io scopro la verità. Ma questa realtà dipende dal mio investimento, nella mia lealtà al gruppo, all’insegnante e alle fonti, ed io devo rivelarlo in pratica.

Non c’è niente oltre il centro del gruppo, io scopro di dover diventare il centro del mondo intero, il posto dove si riuniscono tutte le anime, tutte le corruzioni e tutte le correzioni. Questo è Malchut di Ein Sof con tutto quello che deve prendere e includere in esso. In altre parole, quando una persona consacra se stessa a Malchut di Ein Sof, la Divinità, volendo diventare una parte inseparabile di essa, diventa se stessa Malchut di Ein Sof, e da questo si connette con le prime nove Sefirot, cioè, con tutti i mondi fino a Ein Sof,e quindi avanza.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.05.2012, “Conversazione riguardo il Workshop”)

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Unione sopra e sotto

Domanda: Abbiamo bisogno di essere impregnati di desiderio dal gruppo, ma anche dalle masse. Qual è la differenza?

Risposta: C’è il nostro gruppo, Bnei Baruch (BB), e ci sono le nazioni del mondo. Anche se un’unità (∑) delle nazioni si eleverà in futuro, sarà capace solamente di generare un pianto diretto verso l’alto. La loro unione è buona per unirsi alla nostra unione. E la nostra unione, in cambio, si unirà con l’Uno (1).

Perciò, c’è l’unificazione delle nazioni, l’unificazione tra di noi, e  l’unificazione delle nazioni con noi, dove le masse vengono incluse in noi come le sette Sefirot basse di Bina. È necessario avere un’unione interiore sotto e unione interiore sopra, e allora ci uniremo tutti quanti e ci fonderemo con il Creatore come un tutt’uno.

In questa maniera, noi, come le tre Sefirot superiori di Bina (GAR de Bina), dovremmo provvedere alla correzione delle sue sette Sefirot inferiori (ZAT de Bina).

Domanda: Allora ci sono due livelli di correzione? Noi ci uniamo per il bene della dazione, mentre le masse devono correggere l’egoismo nel livello materiale?

Risposta: Noi non correggiamo niente là tra le nazioni. Noi ci connettiamo con le persone e prendiamo il loro desiderio, che ci aiuta a unirci in maniera ancora più stretta e a stabilire una connessione con la forza superiore, con la Luce. E la Luce agisce in loro attraverso noi.

Alla fine, siamo noi che stiamo portando avanti il lavoro, e non le masse. Senza essere capaci di farlo da soli, loro ci danno la forza per la correzione, e non più di questo. È vero che anche loro hanno bisogno di cercare di unirsi; tuttavia, nessuno è capace di vera unità, nemmeno noi. Soltanto la Luce la realizza. Ed è per questo che la cosa più importante per loro è di comprendere che senza l’unità tra di loro, non ci sarà una buona vita. E noi prenderemo questa richiesta, noi penetreremo e assorbiremo la profondità del dolore amaro e lo trasformeremo in una preghiera.
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(Tratto dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah dell’ 08.04.2012, Gli scritti di Rabash)

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Il potere delle donne e degli uomini: Una condizione per l’ascesa spirituale

Noi studiamo il ruolo degli uomini e delle donne basandoci sul sistema dei mondi spirituali, perché solo da lì possiamo prendere degli esempi, e non dal nostro mondo.

Ci sono milioni di teorie nel nostro mondo e vediamo che perfino adesso non sappiamo il ruolo giusto degli uomini e delle donne, quindi, il nostro mondo è imperfetto.

Nel mondo spirituale, c’è la qualità di Bina, dazione, e noi dobbiamo diventare uguali a questa qualità. Per farlo, dobbiamo unirci in maniera talmente integrale da essere capaci di connetterci con Zeir Anpin, e poi ci solleveremo a Bina.

 

È un sistema molto complicato con molti elementi diversi. Esso ci controlla, emette tutti i segnali alle anime; ci lancia, e noi in cambio, ascendiamo verso esso.

In base a questo sistema, ci sono due forze nel mondo: quella femminile e quella maschile. È impossibile ascendere attraverso solo una di esse. Solamente l’uso corretto di entrambe crea le condizioni necessarie sufficienti per l’ascesa.

L’inclinazione femminile crea un enorme desiderio. Ma questo desiderio non può essere realizzato indipendentemente poiché è solamente un desiderio, che non ha il potere di realizzare sé stesso.

E vicino a esso c’è l’altra forza, la forza maschile.

La donna fornisce il bisogno all’ascesa. Spinge la forza maschile. Crea un enorme desiderio da sé stessa, ispira, dirige, prega e forma. Spinge gli uomini in avanti, come una madre che manda i figli a scuola e il marito al lavoro. Lei crea gli sforzi, che permettono loro di avanzare, altrimenti non si sarebbero mossi. E grazie a questi sforzi, la parte maschile prende il desiderio femminile, inizia a realizzarlo, e ascende avanti.

La donna è la carenza di soddisfazione, un enorme desiderio, senza il quale niente potrebbe esistere. E l’uomo è la forza che già trasforma questa mancanza nella forza motrice e raggiunge il Creatore. Lui raggiunge il Creatore con l’aiuto del desiderio che ha ricevuto dalla parte femminile; lui innalza questo desiderio, e insieme lo realizzano.

 

Così erano le cose inizialmente nel nostro mondo: Un tempo, l’uomo andava a caccia e portava a casa la sua preda, e adesso va al lavoro e porta a casa il suo stipendio. In questa maniera esiste la famiglia, così è il mondo.

Nel nostro gruppo non possiamo rompere queste condizioni naturali; altrimenti non potremmo corrispondere alla struttura superiore. Dobbiamo essere costantemente come il Partzuf superiore.

Quindi, abbiamo bisogno del desiderio femminile, il loro enorme sforzo, la preghiera dal fondo dei loro cuori. Le donne, in questo modo, possono influenzare gli uomini con il loro desiderio silenzioso. Gli uomini potrebbero sentire che le donne stanno gridando, anche se in realtà non dicono una sola parola, semplicemente perché vogliono.

Gli uomini hanno l’abilità di percepire il desiderio delle donne in tal modo di sentire di volere realizzarlo. Lui deve realizzarlo; è così che siamo fatti. Se noi dirigeremo i nostri desideri comuni in maniera giusta, raggiungeremo lo scopo assolutamente.

È impossibile andare avanti senza le donne. Loro iniziano questo movimento; loro sono le prime a reagire ai cambiamenti in questo mondo, al nostro metodo. E gli uomini devono connettersi con loro e realizzare il metodo. Perché? Perché il potere che ci spinge avanti è il potere di dazione. Le donne devono provvedere la carenza e il bisogno, e gli uomini, la creazione del potere di dazione.

Noi costruiamo i nostri gruppi basandoci su questo principio.
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(Tratto dalla seconda lezione del Congresso di Vilnius, 23.03.2012)

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