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Cosa faresti se avessi molta influenza sul mondo?

Ognuno di noi ha una grande influenza sul mondo in ogni momento.

Non è come alcuni pensano, che la nostra influenza sia solo ogni pochi anni, quando abbiamo la possibilità di votare per i nostri rispettivi governi. Al contrario, il nostro impatto si riverbera attraverso le nostre società, toccando chi è vicino, come le nostre famiglie, gli amici e i conoscenti, e chi è lontano, comprese le persone che potremmo non incrociare mai, persino in angoli diversi del mondo.

Siamo noi a provocare grandi cambiamenti nella natura. Allo stesso modo, a causa dell’integrità della natura come sistema interconnesso e interdipendente a livello globale, che è equilibrato in partenza, esso soffre quando provochiamo uno squilibrio alla natura stessa. Lo squilibrio che causiamo lo sentiamo poi attraverso la miriade di problemi e crisi che sperimentiamo nella nostra vita. In altre parole, ciò che sentiamo nella nostra vita è la risposta positiva o negativa della natura alla nostra influenza positiva o negativa su di essa.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Cosa devo fare per stare in pace?

Possiamo raggiungere la pace elevandoci fino a diventare umani nel senso più completo del termine.  La parola per “umano” in ebraico è “Adam”, e deriva dalla stessa radice linguistica della parola “simile” (“Domeh”). Significa che un essere umano è qualcuno che è simile alla forza superiore dell’amore e della dazione.

Nasciamo nel nostro mondo opposti a quello stato, come egoisti che danno priorità al vantaggio personale a scapito degli altri e della natura. Più ci sviluppiamo e cresciamo come egoisti, più ci allontaniamo dall’equilibrio con la natura, dalla forza superiore dell’amore e della dazione. Questa è la causa di ogni problema e crisi che sperimentiamo nella nostra vita.

Raggiungere la pace implica quindi il trasformarci dall’essere opposti alla forza superiore al diventare simili ad essa, cioè diventare un essere umano, “Adam”. Subendo questa trasformazione, calmiamo il sistema naturale in cui esistiamo e i nostri problemi di conseguenza scompaiono.

Al di fuori del nostro approccio egoistico alla realtà, la natura è in pace, in equilibrio tra più e meno, tra coloro che fanno del male e quelli che fanno del bene, e attraverso queste due forze creiamo un equilibrio tra loro.

Se desideriamo usare entrambe le forze per avvicinarci l’uno all’altro e alla forza superiore dell’amore e della dazione, scopriremo allora come il mondo in cui viviamo sia davvero pacifico. Dipende tutto da un cambiamento nel nostro atteggiamento reciproco.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

I disastri naturali aiutano le persone a unirsi?

Noi vediamo che le persone si uniscono e si aiutano di più durante momenti di crisi. La natura invia queste situazioni proprio per farci risvegliare la nostra connessione e l’idea che dobbiamo considerare il beneficio degli altri come il nostro stesso beneficio.

La natura è un sistema vivo. È circolare, connessa dall’inizio alla fine e viceversa. In altre parole, è un sistema integrale, in costante connessione reciproca.

Quando cambiamo il nostro atteggiamento verso gli altri, cambiamo di conseguenza il modo in cui il sistema della natura si relaziona con noi. Se ci relazioniamo positivamente con gli altri, sentiamo l’influenza della natura su di noi, come armoniosa e pacifica. In altre parole, la natura ci influenza nel modo in cui noi la influenziamo, attraverso i nostri atteggiamenti reciproci.

Pertanto, quando cambiamo il nostro atteggiamento verso la natura a livello umano o sociale, anche se la natura ci influenza apparentemente a livello biologico, la nostra risposta a livello umano o sociale influenza l’intero sistema della natura. Anche il modo in cui percepiamo la natura a livello biologico cambia, diventando armonioso e pacifico.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Come fanno i teorici della cospirazione a elaborare teorie di cospirazione?

Inventiamo tutti i tipi di teorie del complotto principalmente perché non sappiamo dove viviamo, perché viviamo, dove andiamo e ciò che è buono o cattivo per noi. 

Siamo confusi. Possiamo immaginare di essere come dei bambini in un negozio, che possono giocare con tutte le cose che sono lì, correndo ovunque e urtando qualsiasi cosa, senza però avere la cognizione del perché quelle cose sono state messe lì, quali sono le regole del negozio in modo che tutti ne possano godere ottimamente.

Così siamo nel nostro mondo. Perciò, se ci accade qualcosa di significativo e straordinario, iniziamo ad analizzare il fenomeno da diversi punti di vista: Chi l’ha provocato? Chi si avvantaggia da ciò? Iniziamo a cercare di chi è la colpa.

In definitiva, siamo noi la causa di ogni nostra disgrazia, ma non è come sottolineano tutti i tipi di teorici della cospirazione, che ci sono alcune persone che agiscono in modo mirato. Possiamo immaginare analogamente un’eruzione vulcanica, uno tsunami o un terremoto: forse abbiamo causato tale fenomeno indirettamente, ma non di proposito.

Indipendentemente dalla ricchezza o il potere di certe persone, esse non possono cambiare il destino dell’umanità. Questo perché la natura è una forza collettiva e generale ed include e sostiene ogni forza particolare ed individuale in sé. Essa governa su ogni cosa e non lascia che nessuno, persona o gruppo, possa fare una mossa anche di un solo millimetro in qualsiasi direzione.

Se anche ci fosse una qualsiasi forza singola che volesse scappare e prendere il controllo, la natura semplicemente non lo permetterebbe. Ogni persona è una piccola parte, un aspetto individuale di un sistema generale governato unicamente dalla forza della natura. Perciò, il complottista ultimo è la natura stessa che governa tutto e ciascuno, secondo i suoi piani superiori: “superiori” poiché vanno oltre la nostra comprensione.  

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

L’introspezione ha qualche utilità?

Se ci sottoponiamo a un’introspezione che mira a migliorare il nostro legame con gli altri in modo integrale, allora l’introspezione è molto utile. 

Per esempio, se pensiamo a noi stessi: “Quando saremo in grado di prenderci cura di tutte le persone del mondo come ci prendiamo cura della nostra famiglia unita?”, allora tale introspezione ci avvicina all’equilibrio con le leggi integrali della natura. 

Ciò non significa pensare che tutti abbiano la stessa quantità di denaro e di beni. Non possiamo fare in modo che ogni persona abbia, ad esempio, mille dollari e non ci sia più nulla da esaminare. Dobbiamo invece tenere conto delle richieste, dei bisogni e degli stati di ciascuno.

Dobbiamo occuparci del mondo intero in modo simile a come una famiglia ben funzionante che discute su come allocare le proprie risorse a ciascuno dei suoi membri in base alle rispettive richieste, necessità e stati. Se ci prendiamo cura dell’umanità in questo modo, allora non c’è spazio per tutti i tipi di crisi e disastri che riceviamo dalla natura per svegliarci alla nostra connessione globale-integrale.

Può sembrare un approccio socio-economico fuori dalla portata di una persona comune. Ossia, come puo’ una singola persona influenzare il modo in cui ogni singolo individuo riceve un budget e le forniture per la propria vita? Ma è molto di più: si tratta di una forma integrale di introspezione che deve essere condotta costantemente all’interno del sistema generale in cui viviamo.

Siamo tutti membri dell’umanità e l’umanità deve costantemente riflettere su se stessa, come facciamo nelle nostre famiglie. Se estendiamo la cura continua che abbiamo per le richieste, i bisogni e gli stati delle nostre famiglie al livello dell’umanità nel suo complesso, allora inizieremo a scoprire la nostra connessione molto più profonda “come un solo uomo con un solo cuore”, ossia come un sistema integrale comune. Inoltre, attraverso questa continua introspezione che accresce la nostra attenzione per l’umanità, attireremo nelle nostre connessioni la forza positiva che risiede nella natura, una forza che ha il potere di condurre le nostre vite in uno stato di completa armonia, equilibrio e pace.

I nostri cuori, ossia i nostri desideri, sono attualmente molto piccoli. Nasciamo con desideri egoistici e cresciamo pensando che il nostro modo egoistico di godere per il nostro beneficio personale a spese degli altri  sia tutto ciò che abbiamo nella vita.

Ma c’è un modo per espandere i nostri cuori, cioè i nostri desideri, per includere tutti all’interno.

Per il momento, sentiamo per lo più solo i nostri bisogni e quelli dei nostri familiari, e non riusciamo a relazionarci con i bisogni degli altri come facciamo con i nostri. Ma se creiamo dei sistemi di supporto per condurre un’introspezione su come aumentare la cura in tutta la società umana, che ci porterà a una connessione armoniosa, allora ci avvicineremo a una forma di connessione molto più completa, in equilibrio con le leggi integrali della natura.

Allora sperimenteremo la natura come amichevole e calorosa, perché entreremo in un certo livello di congruenza con essa, come un unico sistema interconnesso, interdipendente e integrale.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Ti piace la Natura? Perché?

Amo moltissimo la natura, soprattutto quella inanimata e vegetativa. Mi piace camminare in montagna, nei campi e nei boschi. Quando cammino in questi luoghi provo un senso di bontà, gradevolezza e calma.

Percepisco la natura come armonia divina. Nel nostro mondo, tuttavia,indeboliamo i livelli animato e vegetativo della natura. Ma in linea di principio possiamo ancora vedere armonia, accordo, complementarità e reciprocità in tutta la natura. Tali fenomeni provocano sentimenti corrispondenti in un cabalista.

La saggezza della Kabbalah evidenzia l’armonia della natura e descrive come dovremmo mirare alla stessa armonia nelle connessioni umane. Raggiungendo connessioni armoniose tra tutti noi a livello umano, ci equilibriamo con la natura e arriviamo a sperimentare la piena armonia e pace che esiste in natura.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Quali sono i più grandi problemi del mondo in questo momento e come risolverli?

Il nostro problema principale è quando cerchiamo di realizzare egoisticamente noi stessi a scapito degli altri, quando godiamo ignorando completamente le altre persone e il sistema della natura in cui esistiamo.

Dobbiamo capire che viviamo in un unico  sistema naturale. Ognuno di noi è profondamente integrato con tutti e tutto, compresi i minerali, le piante, i funghi, il regno animale e tutte le persone del mondo.

Se ci muoviamo con il pilota automatico e seguiamo ciecamente il richiamo del nostro desiderio egoistico di fare tutto ciò che ci pare, senza curarci degli altri, facciamo molto male a noi stessi e alla natura.

Se consideriamo il benessere di tutte le persone nel mondo, allora le nostre azioni si allineano con la totalità. Questo è il cambiamento chiave che dobbiamo compiere per risolvere tutti i nostri problemi.

Come possiamo realizzare questo cambiamento? È una questione di educazione.

L’educazione non è solo l’apprendimento che riceviamo nelle scuole, nei college, nelle università e così via, ma veniamo educati da ogni influenza e da ogni esempio che riceviamo dalla società. Dobbiamo quindi migliorare i valori con cui ci facciamo influenzare dalle nostre società, promuovendo, fornendo esempi e insegnando la necessità di passare dalla preoccupazione per se stessi alla preoccupazione per gli altri.

Quando ci relazioniamo positivamente con gli altri in questo modo, il meccanismo  della nostra vita funziona in equilibrio con la natura. Potremo sperimentare in questo modo tutto il piacere, la gioia, la felicità e l’appagamento che esiste in natura e  non causeremo mai più danni a noi stessi.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Perché Dio è arrabbiato con me?

Non esiste che Dio si arrabbi con te.

Alcuni scritti della Torah possono essere interpretati in modo errato perché parlano nel linguaggio degli esseri umani, ma la forza superiore non ha rabbia. È al di sopra delle emozioni umane. È più corretto pensare a Dio come a un sistema che sa in anticipo tutto ciò che accadrà.

I fenomeni negativi che entrano nelle nostre vite come disastri naturali e le pandemie, non provengono da alcuna rabbia di Dio. Vengono invece per insegnarci a comprendere meglio il sistema in cui esistiamo e a organizzarci in equilibrio con esso: a diventare connessi in modo integrale come il sistema.

Come possiamo dare per certo che il non essere in equilibrio con la natura come un sistema integrale è il motivo per cui le disgrazie  ci colpiscono?

Noi vediamo come la natura è un sistema interconnesso e interdipendente, e l’essere umano è l’unica parte di questo sistema che ha libera scelta. Solo noi possiamo spingere la natura fuori dalla sua connessione equilibrata.

Come si fa questo lavoro?

Noi umani siamo stati creati con i nostri desideri egoistici di godere di noi stessi a spese degli altri e della natura. Questa inclinazione è chiamata “male” o “cattiva” per la sua opposizione al funzionamento del sistema.

Pur partendo da questa opposizione alla forma connessa della natura, dobbiamo equilibrarci con la natura entrando in relazioni positive, gentili e premurose con gli altri.

Se non ci muoviamo per passare da una connessione negativa con gli altri, in cui desideriamo beneficiare noi stessi a spese degli altri, a una connessione positiva in cui desideriamo beneficiare e servire gli altri, allora invitiamo vari errori e risposte negative ad accumularsi nel sistema, che reagisce di conseguenza. Riempiamo il sistema di un numero sempre maggiore di deviazioni e il sistema si ripercuote su di noi. La sua risposta si rivolge alle connessioni negative che abbiamo inserito in esso, e tale risposta è finalizzata proprio a correggerci, ossia a spostarci da relazioni negative a relazioni positive tra di noi.

È importante sottolineare che questo unico sistema della natura, Dio o la forza superiore – che sono una cosa sola, ossia, un’unica forza d’amore e di dazione – si relaziona con noi in base a come ci relazioniamo tra di noi, e non solo in base a come ci relazioniamo con il sistema nei suoi livelli immobile, vegetativo e animato. Pertanto, in qualsiasi modo possiate pensare a questo sistema, che sia Dio, il Creatore, la forza superiore o la natura, esso ha la stessa richiesta nei vostri confronti: che vi relazioniate positivamente con le altre persone.

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Cosa significa essere veramente liberi?

Essere liberi significa essere liberi dai nostri desideri egoistici, che ci fanno desiderare di favorire noi stessi a spese degli altri e della Natura.

In altre parole, libertà significa liberarsi dalla natura egoistica che ci governa, in modo che invece di pensare costantemente al nostro beneficio personale, pensiamo al beneficio degli altri, di tutti insieme come un unico intero.

Analogamente a come pensiamo a noi stessi oggi, quando diventeremo liberi dal nostro ego, penseremo all’umanità come ora pensiamo a noi stessi. 

Inoltre, anche al di là dell’umanità, pensiamo all’intero universo, alla natura a livello inanimato, vegetale, animale e umano,  come a un unico sistema di cui noi siamo le parti, e che esiste una forza superiore che riempie e sostiene questo sistema.

Accettiamo quindi tutto come il nostro sistema, in cui viviamo e di cui ci prendiamo cura, e che tutto e tutti in questo sistema sono ugualmente importanti, prendendoci ugualmente cura di tutti al massimo delle nostre capacità.

Il raggiungimento di un tale stato di libertà richiede il sostegno reciproco, la considerazione e l’incoraggiamento l’uno dell’altro per superare i nostri desideri egoistici che ci dividono.

Come possiamo raggiungere un tale livello di sostegno, cura e incoraggiamento nella società, per superare l’ego?

Possiamo farlo attraverso l’educazione, cioè adattando le nostre influenze educative, mediatiche, sociali e culturali in modo da imparare perché siamo vivi, per cosa viviamo, come funziona la natura dentro e fuori di noi, cosa vuole la natura da noi, e in modo da raggiungere veramente uno stato di connessione umana positiva, con relazioni amichevoli tra le persone, le nazioni e i continenti, in modo che tutti si connettano in tutto il mondo “come un solo uomo con un solo cuore”.

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Quando è che l´avere un ego diventa un problema?

L’ego è il desiderio di godere a spese degli altri e il suo problema sta proprio nel fatto che ci fa pensare e agire a spese degli altri.

Ci impedisce di vedere come siamo un tutt’uno con tutte le persone del mondo, così come con le parti inanimata, vegetale e animale della natura.

Al di fuori della percezione egoistica della realtà che il nostro ego ci dà, viviamo in una realtà in cui siamo tutti parti di un unico sistema interconnesso e interdipendente. In questo sistema, l’ego ci fa pensare e agire senza considerarci parti di un intero sistema.

I problemi e le crisi proliferano nel nostro mondo quando il nostro approccio egoistico alla vita continua a crescere, mentre noi diventiamo sempre più interconnessi e interdipendenti.

Al contrario, se pensiamo e agiamo a beneficio dell’intero sistema, se consideriamo il beneficio degli altri e della natura in ogni nostra mossa, allora entreremo in equilibrio con la natura.

Quando raggiungeremo l’equilibrio con la natura, sperimenteremo un importante miglioramento della vita: da una vita di crescenti problemi e crisi, a una vita di armonia e pace.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.