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Il vento in poppa delle interruzioni

Un uomo può avere un’anima speciale che lo risveglia sempre e che lo costringe a lavorare nonostante l’indurimento del cuore e la confusione. Ma se egli non ce l’ha, la sola opzione che egli ha per rimanere sulla strada giusta è il giusto ambiente che non lo lascia scappare e che fa sì che egli abbia gli strumenti che lo aiuteranno a ritornare al giusto tipo di vita.

Un uomo non ha alcuna possibilità di avanzare e non ha alcuna forza per rispondere correttamente in ogni momento alle interruzioni che si presentano, se non ha l’adeguata preparazione, l’abitudine a lavorare interiormente, e la connessione con l’ambiente che protegge la connessione tra l’uomo e le fonti, il maestro, ed il gruppo. Ed allora ne risulta che l’uomo non fa affatto attenzione alle interruzioni oppure viene attirato in esse.

Nel primo caso, egli non è abbastanza sensibile, quindi egli abbassa la soglia della sua sensibilità per evitare la forte influenza delle interruzioni. In questo caso egli non avanza. La sua vita diventa più pacifica e tranquilla ed invece di incontrare delle interruzioni dieci volte all’ora, per esempio, egli percepisce le interruzioni alcune volte al giorno ed è tutto qua. Il ritmo del suo avanzamento viene determinato di conseguenza, il che significa che egli si trattiene di proposito. Ma se egli sente le interruzioni e cerca di combatterle, incolpando se stesso ed il suo ambiente, il maestro ed il cammino spirituale in generale, potrebbe allontanarsene e abbandonare tutto; il che è molto serio.

E’ molto difficile prendere e accettare tutte le condizioni che risvegliano come desiderabili e come mandate dal Creatore, da “non c’é nessuno tranne Lui”. Queste sono le condizioni migliori per il nostro avanzamento e la sola domanda è come rispondere ad esse correttamente, accettarle correttamente, ed essere grati per esse al fine di avanzare verso lo scopo.

Abbiamo bisogno di studiare intensamente e con pazienza, e di prepararci a costanti passaggi da uno stato all’altro. La cosa principale è la nostra sottomissione, la capacità di comprendere che tutte le difficoltà che arrivano sono le giuste interruzioni lungo la strada. Ogni uomo nel mondo riceve queste interruzioni e si chiarisce se dovrà avanzare per mezzo di queste interruzioni oppure no e in quale direzione.

Alcune persone fissano un certo atteggiamento all’inizio della strada, che può essere sia giusto che sbagliato rispetto al gruppo, al maestro, e ai libri. Altri devono chiarirsi le idee nuovamente ogni volta e possono cambiare. Questo è il modo in cui avanzano.
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Dalla 1.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 07.07.2013, Gli Scritti del Rabash

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L’insegnante è un tipo di trasmettitore di Energia Spirituale

Dr. Michael LaitmanDomanda: Qual’è il modo giusto di iniziare ad amare l’insegnante spirituale per una donna?

Risposta: Penso che sia molto più semplice per una donna che per un uomo visto che non sente alcun conflitto o resistenza interna verso l’insegnante. Amare l’insegnante significa amare la sorgente della tua esistenza spirituale. Infatti, l’insegnante è una specie di trasmettitore di energia spirituale, ma per te, è la sorgente. Proprio come i genitori sono la sorgente per i loro bambini per via del fatto che tutto quello che il bambino riceve viene da loro.

Non c’è differenza se è un uomo od una donna ad essere la guida della nazione di Israele, è il leader spiritual, l’insegnante, ed a quei tempi tutta la nazione era ad un livello spiritual. Questo indica che le persone sono semplicemente distaccate dal loro involucro esteriore. Oggi è molto difficile immaginare questa cosa.

Nel passato molti profeti erano donne: Deborah, Huldah, ed altre. Un profeta è una persona che è in connessione diretta con il Creatore. Che differenza può esserci se è un uomo od una donna? Non dovremmo vedere l’insegnante come un uomo, ma come la sorgente del potere, dell’informazione e del riempimento, come un Partzuf superiore. Questo giungerà gradualmente.
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Dal Congresso in Sochi 25.08.2014, Lezione 3

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I geni spirituali determinano tutto

Dr. Michael LaitmanDomanda: Caro maestro,

Vorrei ringraziarti per aver mantenuto la promessa di venire da noi. Mentre viaggiavo per questo incontro, il mio cuore era pieno di amore e calore, come se tu fossi una persona vicina a me.

Risposta: Certo, siamo vicini dal momento che proveniamo dalla stessa zona di Reshimot (geni spirituali). Così sono stati rivelati insieme da quando abbiamo organizzato una connessione tra di noi in questo mondo. Pertanto, tutti noi abbiamo trovato l’altro nello stesso tempo e nello spazio. È incredibile!

Ho uno studente, che, quando lo vidi la prima volta, ero stupito di come mi guardava con profondo disprezzo, con un tale sguardo di odio. Questo è stato un paio di anni fa. Oggi, lo guardo e lui è una persona completamente diversa.

Ciò indica che le Reshimot sotto l’influenza della Luce determinano tutto il nostro comportamento e tutto ciò che ci accade.

Non potete immaginare che tipo di influenza questi mesi estivi di divulgazione al pubblico avranno. Non è importante il modo in cui sono condotti. Il successo esteriore non implica niente e non dovrebbe causare alcuna delusione. Tuttavia, gli sforzi che investiamo, sia corporali che spirituali, vanno attraverso i calcoli del Masach (schermo). Pertanto, è necessario rendersi conto che il Creatore ti ha dato questa opportunità, anche se Egli ti fa attraversare grandi difficoltà in questa decisione. Tuttavia, in ogni caso, Egli ti ha scelto.
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Dal Congresso di Sochi 09.06.2014, discussione sulle conclusioni della attività a Sochi

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Prendiamo esempio dai nostri genitori spirituali

Dr. Michael LaitmanI nostri antenati vissero secoli fa, ma coloro che sono più importanti per noi sono i nostri parenti: il nonno, la nonna, il padre e la madre. Nostra madre e nostro padre sono senza dubbio i più importanti poiché è attraverso di loro che ci connettiamo a tutte le generazioni che li hanno preceduti.

Questo si riferisce sia ai nostri genitori corporei che ai nostri genitori spirituali. Questo è anche il modo in cui ci connettiamo ai nostri padre e madre (AVI) superiori, i nostri genitori spirituali, al fine di ricevere la forza, la Luce, attraverso di loro. Tutto il nostro lavoro è sottometterci davanti a loro.

Tutto dipende dalla misura in cui possiamo prendere esempio da loro e il nostro voler essere come loro, imparare da loro, e sottomettere noi stessi davanti alla loro grandezza. Il nostro ego è pensato intenzionalmente per criticarli, e il nostro lavoro è quello di salire sopra questa critica, anche se non siamo d’accordo.

È naturale essere in disaccordo con nostro padre e nostra madre, perché siamo su un livello inferiore, ma quando ci eleviamo al di sopra di tutti i dubbi, le domande, le difficoltà e le divergenze con il livello superiore, è grazie a questo che ci eleviamo

In primo luogo, ci stiamo totalmente annullando e incorporando in alto come un embrione. Poi, si passa alla fase di Yenika (allattamento) e Mochin (mente) e diventiamo più indipendenti. Tutti questi livelli sono basati sull’ auto-annullamento, le restrizioni dell’ego, l’acquisizione di un Masach (schermo), e lavorare al di sopra delle critiche che viene richiamato in noi verso il superiore.

Pertanto, il ruolo della nazione è di annullare se stessi davanti ai saggi, i Kabbalisti, di ascoltarli e servirli in ogni modo possibile. Noi in realtà dobbiamo usare la ragione del Kabbalista e ascoltare i suoi consigli quando ci dice quali passi dobbiamo intraprendere per progredire spiritualmente.

Questo è anche il modo in cui dobbiamo agire nei confronti del mondo. Israele è chiamato Li Rosh (ho una testa), e così coloro che sono in grado di raggiungere Israele e la spiritualità devono svolgere il proprio ruolo nei confronti degli altri. Noi apparteniamo a Yashar El (dritto al Creatore), e, quindi, guidiamo gli altri, o la nazione, e poi soggioghiamo noi stessi nei confronti di questo orientamento e lo seguiamo.

Ciò si riferisce in particolare alla nostra nazione quando cerchiamo di raggiungere uno stato in cui tutto ciò che è scritto nella Torà sta effettivamente avvenendo in pratica. Siamo la prima generazione che sta cercando, che sta facendo uno sforzo, di adempiere la Torà così come un esempio per gli altri, il che significa che per raggiungere una connessione che è uguale alla forma del superiore, alla forma del Creatore.

Così, noi stabiliamo relazioni nel gruppo e fuori del gruppo, tra la nazione e al di fuori della nazione. Così, tutto è organizzato in livelli, a forma di piramide, e colui che è sottostante e si sottomette più degli altri, ascende più in alto rispetto agli altri.

Ora, egli è al di sotto perché ha una Reshimo (reminiscenza) dal grande Masach che un tempo aveva e che ha attuato al fine di dare. Ora che il Masach è in frantumi, è caduto al livello più basso.

Se annulla se stesso, il suo ego, si eleva al di sopra di esso, e ogni volta attribuisce se stesso a un livello più alto rispetto a quello in cui si trova, egli raggiungerà la cima della piramide. Così, tutta la piramide diventa un cerchio e torniamo allo stato di Ein Sof (Infinito), di un vaso e di una Luce.

Durante il periodo delle correzioni, il tempo del lavoro, non abbiamo altra scelta, che sottomettere noi stessi davanti al superiore. Ognuno dovrebbe capire chi è il suo superiore e da chi riceve il metodo, la Torà, la guida lungo il cammino. Quindi, tutte le correzioni diventeranno uguali, il che significa che tutti loro formano un cerchio.
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Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah del 23.06.2014

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Seguendo l’insegnante

Dr. Michael LaitmanDomanda: Che cosa dobbiamo fare per avere quello che lei vuole darci in questo congresso?

Risposta: Anche nella scienza regolare, che si impara a scuola o all’ università, uno studente deve sempre attenersi all’insegnante. Nonostante ci sono altri insegnanti, lo studente deve sceglierne uno i cui consigli seguire. Allora si avrà successo.

Nel nostro mondo impariamo in questo modo. Quando si parla di qualcuno, ricordiamo che ha imparato con un noto scienziato ben conosciuto, un noto accademico. Per questo si dice che lui continua la sua strada.

Se non impariamo con qualcuno, rimaniamo come bestie. Però istintivamente le bestie possono proteggere se stesse, mentre un neonato umano non può sopravvivere da solo. Dobbiamo insegnargli tutto. Però anche questo è nulla in paragone al sentiero spirituale, dove non abbiamo nessuno da cui prendere esempio, perché noi non li vediamo. Non sappiamo come fare i passi e ciò che è giusto e ciò che non lo è.

Loro confondono sempre tutti, ci sforziamo di chiarire tutti i nostri sentimenti che attraversano i nostri cuori e i pensieri che compaiono nelle nostre menti. Non c’è un sistema interno in noi che può consigliarci esattamente che cosa deve essere fatto, e ciò che è buono e ciò che è male.

Seguendo l’insegnante

Così avanziamo solo quando diventiamo un feto nel successivo livello, come una goccia di seme che entra nell’utero e comincia a svilupparsi lì. E tutto ciò che gli succede deriva dal superiore, dalla madre, che sviluppa questa goccia di seme.

Questo è anche ciò che si trova sul sentiero spirituale: Lo studente deve entrare nel livello superiore, significa nell’ insegnante, e scomparire lì, prendendo tutto da lui. Egli crescerà solo in questo modo, questa è una condizione obbligatoria.

La sezione undici dello Studio delle Dieci Sefirot parla della crescita di ogni anima. Non c’è un’altra possibilità per la crescita oltre ad annullare se stessi nei confronti del superiore, significa che accettate la sua condizione con i vostri occhi e lo seguite. Molti articoli sono stati scritti riguardo questo. Allora una persona deve annullare se stesso verso il gruppo e insieme a questo annullare se stesso riguardo l’insegnante: per quanto riguarda la sua strada, per quanto riguarda il suo consiglio. Non c’è altra possibilità.

Ecco come accade con ogni creatura nata nel nostro mondo sui livelli di inanimato, vegetale, e animato, e secondo lo stesso principio ciò succede per la nascita dei livelli spirituali. Impariamo dall’esempio del livello animato e di conseguenza ci comportiamo sul livello dell’anima umana.
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(Dal Congresso in Francia “Uno per Tutti e Tutti per Uno”. Giorno Uno 9.05.2014, Lezione 1)

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Il cuore del mondo

Dr. Michael LaitmanIl Libro dello Zohar, “Pinchasitem 152: Israele, il Creatore lo ha fatto come cuore del mondo, e questo è il modo in cui Israele si trova fra le altre nazioni, come un cuore fra gli altri organi. E come gli organi del corpo non possono esistere nel mondo neanche per un momento senza il cuore, le altre nazioni non possono esistere nel mondo senza Israele.

Non ci sono differenze nel mondo di Ein Sof (infinito). Là tutti sono uguali dato che la Luce superiore ha creato tutti ugualmente secondo la sua natura.

Poi ci fu la prima restrizione (Tzimtzum Aleph) e la Luce scomparve ugualmente da tutti i confini della Malchut di Ein Sof, concentrandosi intorno ad un punto medio. Questo periodo rimase così fino alla frammentazione dei vasi.

Dopo la frammentazione, i vasi caddero e furono organizzati dall’alto verso il basso, e da quel momento, i vasi con il più piccolo Aviut (spessore) sono in cima.

Nel mondo di Nikudim c’erano già dieci Sefirot. La sua parte superiore era Bina e la parte inferiore era Malchut. Così i vasi della fase radice, fase uno, e una parte della fase due sono i vasi di dazione (Israele) e i vasi di Aviut tre e quattro sono i vasi di ricezione (le nazioni del mondo).

Così i vasi di Bina sono classificati primi. Abramo ha cominciato questo processo in Babilonia antica. Abramo si rivolse a tutti i Babilonesi, a tutti i vasi, ma quelli che unì erano i vasi di dazione che avevano sentito la Luce che illuminava da Abramo quando egli diffondeva il suo messaggio. Pertanto, sono chiamati Israele secondo il Reshimot (gene spirituale) rivelato in loro.

Gli altri si dispersero in tutto il globo e oggi costituiscono tutta l’umanità, la quale è di sette miliardi di persone.

Dopo, dobbiamo capire che c’è una grande differenza nell’essenza interiore delle persone che fanno parte di queste due categorie: Israele e le nazioni del mondo. In Israele, c’è il Reshimot di Malchut in Bina, e nelle nazioni del mondo c’è il reshimot di Bina in Malchut, di conseguenza Malchut domina le nazioni del mondo e il livello di Bina è in essa, e Bina domina Israele con Malchut incorporato in esso.

Così il Reshimot di Malchut e Bina sono stati integrati come risultato della frammentazione, e quest’integrazione esiste in ogni persona, poiché siamo tutti prodotti dalla frammentazione dell’anima comune di Adam HaRishon (il primo uomo). In qualche persona, comunque, Malchut domina Bina, e in altre Bina domina Malchut.

Questo porta alla differenza durante il risveglio. Israele si sveglierà quando la Luce che Riforma la colpisce, mentre quelli che sono sotto il dominio di Malchut non possono svegliarsi con questa Luce. Possono soltanto raggiungere Bina come Malchut. Quando Malchut annulla se stesso davanti a Bina, si costruisce.

Il cuore del mondo

Fondiamo la nostra divulgazione su questo. Dopo tutto, anche in Israele, ci sono quelli che sono simili alle nazioni del mondo, e nelle nazioni del mondo, ci sono quelli che sono simili a Israele. Quelli dalle nazioni del mondo che somigliano a Israele si uniscono a noi. Quelli di noi che somigliano alle nazioni del mondo si uniscono con le nazioni del mondo. La divulgazione avviene in questo modo, da qui si dice: “Israele andò in esilio solo allo scopo di legare ad esso le anime dei gentili”. Questo processo determina il nostro lavoro e capiamo che la legge secondo la quale viene fatta la correzione, dalla parte più leggera alla parte più seria. Questo è il motivo per cui cominciamo con le persone che sono attratte da noi e poi espandiamo i cerchi della nostra divulgazione.

Inoltre, secondo lo Zohar, Israele è il cuore del mondo. Significa che la Luce può venire nel mondo solo tramite qualcuno connesso, qualcuno che può essere il tubo, un adattatore, una connessione, fra il Creatore e i vasi, i quali sono le nazioni del mondo. È il ruolo di Israele, poiché essa è connessa sia a Bina che a Malchut come Malchut è connessa a Keter nella parte superiore, e la parte bassa, ZAT di Bina è connessa a Malchut.

Pertanto, Israele è un gruppo speciale che dobbiamo raccogliere in tutto il mondo. Tramite questo tipo di lavoro stabiliamo il passaggio in questo mondo tra l’umanità e il Creatore.

Però l’obiettivo della creazione, per conto del Creatore, è che l’umanità verrà in contatto con Lui. Siamo semplicemente un viottolo e serviamo sia il Creatore, sia l’umanità. Il nostro onore e il nostro destino effettivamente istituiscono questo contatto. Se non fosse per questa connessione tra il Creatore e le nazioni del mondo e se non pensavamo che avremmo dato gioia a Lui, portando tutta l’umanità a Lui, non avremmo realizzato il nostro ruolo.

Allora dobbiamo trattare le nazioni del mondo molto bene e preoccuparci di quello che succede a loro. Oggi vediamo che hanno problemi, guai, e afflizioni e questo deve essere un segno per noi che non stiamo riuscendo nel nostro lavoro.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 02.05.2014, La Missione del popolo di Israele)

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Conoscere è assaggiare

Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”, Punto 48: Si è visto che i suoi 613 organi sono i 613 Partzufim (plurale di Partzuf), unici nella loro Luce, ognuno a proprio modo.

Domanda: Come possono le parti di un insieme essere diverse in radiosità? Cosa vuol dire “ognuno a suo modo”?

Risposta: Ogni cellula, molecola, atomo e le loro parti hanno uno proprio scopo ed un proprio lavoro. Noi dovremmo rivelare la natura e lo scopo di ogni minimo dettaglio della creazione proprio fino all’ultimissima “banalità”. Infine, dobbiamo arrivare al punto originale di “qualcosa dal niente”, all’origine del desiderio, e poi correggerlo nel punto della sua origine. Così facendo, revochiamo “qualcosa dal niente”.

Tutti i desideri sono unici ed interconnessi. Tuttavia, dobbiamo arrivare a conoscere la loro struttura non entrando a fondo nei particolari come siamo abituati a fare nella nostra società deterministica, che è frammentata in pezzi singoli. No, nella spiritualità, comprendiamo le cose attraverso l’integrazione dinamica di tutte le loro parti. I desideri non sono estranei tra di loro. Ognuno di essi è sempre intrecciato con il resto dell’insieme (613 meno uno).

Domanda: Secondo la tua descrizione, ognuno dovrebbe essere un genio in…

Risposta: E’ detto: “Non è il saggio che impara.” Arriviamo a conoscere il mondo attraverso “assaggi, sapori” (Ta’amim). Una formula chimica che descrive precisamente le qualità della sostanza non ci dice nulla delle sue qualità; mentre, se percepiamo la sostanza, ne capiamo tutto immediatamente.

Ecco perché la conoscenza nella spiritualità sta nell’assaggiare. Si può scrivere una lunga storia su alcuni sapori, e comunque non immaginarli. Tuttavia, se io ne assaggio, risolverò immediatamente il problema e saprò esattamente di cosa si tratta. Conoscere solamente il gusto è sufficiente perché il sapore comprende e rivela l’origine della sostanza, le sue qualità e sfumature. Poi, quando leggo il nome appropriato di una cosa che ho già provato, saprò già di cosa si tratta.

Il conseguimento spirituale non ha bisogno di nulla se non dell’annullamento davanti al gruppo, dell’umiliazione del desiderio di ricevere rispetto al desiderio di donare.

Domanda: Allora, chi sono quelli che raccolgono le informazioni e come lo fanno?

Risposta: Una forma completamente nuova dello HaVaYaH si manifesta in un desiderio, nei quattro discernimenti della Luce diretta. Non c’è altro che questo. Ed è questo che effettivamente conseguiamo. Tutti i mondi, le azioni, le divisioni, e le correzioni, tutto è costruito sulla struttura originale e invariabile dello HaVaYaH.

La chiave per arrivare è l’unione degli amici rafforzata dalla Luce. Solamente l’unione totale ci fa avere la conoscenza e la saggezza. Dopo lasciamo lo stato del distacco e rimettiamo insieme le parti rotte, penetriamo nella loro natura, ed in questo modo arriviamo alla realizzazione.

Questa è la sola ragione per cui è avvenuta la frantumazione: i frammenti staccati hanno formato un quadro frantumato che è totalmente opposto alla loro natura. Rimettendo insieme queste parti, arriviamo a conoscere la forma contraria dell’unione, ed in questo modo “ri-mettiamo insieme” il Creatore. Tuttavia, noi non Lo ri-mettiamo insieme nel senso di appagamento interiore del vaso; invece, lo faccia esteriormente. Ad ogni modo, grazie a questo processo arriviamo a Lui.

Domanda: Conseguentemente, significa che l’unione influenza tutto a livello atomico del mondo materiale. Può essere veramente così?

Risposta: Il mondo che vediamo ogni giorno è il quadro dei nostri stessi difetti, è come se venissimo radiografati e vedessimo il risultato su uno schermo. Vediamo la nostra stessa corruzione, la pancia dell’egoismo che cerca sempre di più l’auto-appagamento.
Ecco perché quando cambiamo, anche il mondo intero cambia con noi. E’ detto: “Ed io vidi un mondo sotto sopra”.
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(Dalla 4.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 14.02.2014, Gli Scritti di Baal HaSulam)

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Una base stabile per il Gruppo

Domanda: Come deve essere il lavoro di gruppo sulla sua connessione al fine di aderire al maestro e non consentire ai virus esterni di tirare l’intera società da qualche altra parte?

Risposta: Il gruppo deve imparare il metodo di correzione sul sentiero spirituale dall’insegnante, ma realizzarla in sé. Il collegamento tra gli amici deve fornire tutti di un tale potere, di una tale base, in modo che saranno pronti a stare al loro posto, senza l’insegnante. Hanno bisogno l’insegnante solo per essere in grado di avanzare costantemente nella giusta direzione.

Ma al livello che è già stato raggiunto, il gruppo deve essere già essere in tale connessione reciproca da creare una base stabile così da non aver bisogno di nessuno. Nel collegamento tra loro scoprono il Creatore e in questo modo avanzano.
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(Dalla 1 ° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 27.02.2014, Tema della Lezione: “L’insegnante”)

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Il disaccordo interiore con l’insegnante porta alla distanza esteriore

Domanda: Attraverso il servizio al suo Rav (Insegnante), uno studente si collega al Rav, all’Elyon (superiore), e riceve da lui. Cosa succede se uno studente compie qualcosa contro il desiderio del suo Rav per un qualsivoglia motivo? Questo come influenza il legame tra di loro e il progresso dello studente?

Risposta: Questo indica uno scollegamento totale. Se è chiaro allo studente che sta agendo contro il desiderio del suo Rav, allora come può egli comportarsi in questo modo? La legge spirituale principale è la legge dell’equivalenza della forma. Quindi, per le necessità di Dvekut (adesione), è almeno necessario non opporsi, ma essere in una qualche forma di adesione. Anche se non sei pronto a fare qualcosa, non puoi agire in senso opposto.

Se lo studente agisce in contrasto al desiderio del Rav, allora non ha possibilità di ricevere qualcosa da lui. Abbiamo anche bisogno di capire che l’equivalenza o la mancanza di equivalenza spirituale è molto più intensa dell’equivalenza fisica, e quindi influenza il mondo materiale. In altre parole, porterà ad una grande distanza dello studente dal Rav. Egli non ha chance di rimanere vicino a lui.

Certamente, per uno studente c’è la possibilità di avvicinarsi alla coesione, infatti il Rav lo vede come un bambino piccolo intento a fare qualche stupidaggine. Il Rav può essere arrabbiato verso lo studente come verso un bambino, ma nonostante tutto questo, egli lo pensa come fosse suo figlio, e così lo perdona. Comunque, egli non può essere d’accordo e lasciare che il bimbo agisca contro il suo sviluppo spirituale.

Nel mondo fisico, alcune volte non abbiamo scelta se non guardare con perdono le birichinate dei bambini. Comunque, nella spiritualità, non si possono tollerare. Questo per via del fatto che questo genere di comportamento porta alla mancanza di equivalenza della forma e questa è la principale legge della realtà.
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(Dalla Prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah 27.02.2014, Argomento della lezione: “L’insegnante”)

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Una porta, un’apertura, un ingresso

Una porta, un’apertura, un ingresso appaiono all’improvviso nella spiritualità. Quindi, non aspettatevi di vedere una porta in lontananza, poi di avvicinarvi e di aprirla. Quando vedrete una porta, si aprirà immediatamente! Questa è la legge, e di conseguenza, se è osservata, accadrà.

E’ solamente se il mio vaso è uguale alla Luce – che accade improvvisamente come l’esodo dall’Egitto, che avvenne di fretta – che vedrò all’improvviso una porta che immediatamente diventerà un’apertura, ed entrerò.

Possiamo compiere una tale azione in completa fede, che significa che se metto sul mio vaso un Masach (schermo) “al fine di donare”, e divento uguale al livello superiore.

Baal HaSulam, Lettera 26: Questo potere, per ascoltare la parola dei saggi in questa realtà in Dalet, è chiamato “fede”…

L’uomo che vuole avvicinarsi all’apertura deve lavorare secondo la fede dei saggi. Nella misura in cui egli aderisce alla grandezza del suo maestro e del gruppo, nella stessa misura egli riceve forza dal suo impegno e può avvicinarsi a questa porta. Egli non ha alcun potere da sé. E’ così che funziona nel nostro mondo, e alla persona vengono dati un maestro, ed il gruppo, e lo studio, al fine di richiamare la Luce che Corregge, che può portare una persona più vicina all’ingresso, al mondo spirituale.

…è chiamato “fede,” poiché non è stabilito all’improvviso, ma attraverso l’educazione, l’adattamento, e attraverso il lavoro.

Questo è il senso dell’educazione integrale, di modo che, usandola, gli uomini riceveranno la Luce che Corregge che li cambierà. Questa è la differenza tra l’educazione integrale e l’educazione ordinaria che non richiama la Luce che Corregge e non cambia una persona. Perciò, è molto importante che ogni persona, che faccia da guida o maestro dell’educazione integrale e che lavori con il pubblico, sia grandemente connessa con il gruppo e con lo studio e solo allora dovrebbe uscire per la divulgazione.

E’ uguale al tutoraggio di un bambino, che sarebbe come un sasso lasciato lì se non fosse per il tutor che lo solleva. Ecco perché questo lavoro è generalmente chiamato “una tunica”, poiché è come un cappotto, “al di là” dell’umano concezione…

Cioè, al di sopra della mente del bambino.

Nel mondo fisico, ci sono dei bambini che non hanno ancora un pensiero, che sono pronti ad annullarsi davanti agli adulti, in modo che essi si prendano cura di loro. E’ così che funzionano le cose in modo naturale nella fisicità. Se un uomo nascesse già adulto – con una mente sviluppata, con i propri sentimenti e le proprie opinioni – sarebbe impossibile prendersi cura di lui. Solamente quando si annulla come un bambino egli permette agli altri di fare quello che vogliono con lui. Solamente quando abbassa la testa, credendo e sapendo che egli dipende totalmente dall’adulto, l’adulto sarà in grado di fare qualcosa per lui.

Pensate che sia facile per una persona adulta sottomettersi in questo modo? Tuttavia, questo è proprio quello che dobbiamo fare. Dobbiamo prendere un esempio da questo mondo relativo alla fase del concepimento, Ibur, allattamento, Yenika, e pensiero, Mochin. Altrimenti, non sarete in grado di avanzare.
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(Dalla 1.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 13.12.2013, Gli Scritti Baal HaSulam)

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