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Il segno della percezione delle informazioni

Domanda: Ci sono momenti critici nella vita dopo i quali le quantità di informazioni che rimangono nella nostra memoria diminuiscono drasticamente. Si presume che durante i primi minuti dopo la percezione delle informazioni circa il 25% venga dimenticato, dopo un paio d’ore circa il 50% e dopo un giorno il 75% delle informazioni viene perso.
L’obiettivo di un insegnante è di ridurre questa perdita. È sufficiente che nel gruppo tutti riassumano una o due frasi o scrivano un breve riassunto delle conclusioni? Questo aiuterà in qualche modo a preservare le informazioni nella nostra memoria?

Risposta: No, le informazioni rimarranno solo se ve ne sarà un uso costante. In caso contrario, non rimarrà nulla.

Commento: Molti studenti dicono che durante le lezioni capiscono tutto, ma lasciano la lezione  completamente vuoti.

La mia risposta: Questo è fantastico!

Domanda: Cosa c’è di così buono? Una persona se ne sta seduta e ascolta la lezione per tre ore, ma nel momento in cui se ne va, nella sua memoria non rimane nulla.

Risposta: Significa che ha effettivamente assorbito l’informazione ed ora è dentro di lei.

Domanda: Sarò in grado di recuperare queste informazioni e utilizzarle quando ne avrò bisogno?

Risposta: Se potessi ricordare tutte le informazioni che hai assorbito durante la tua vita, non saresti in grado di pensare, di decidere e di scoprire nulla. Non avresti dei vuoti nelle tue emozioni e nella tua mente per lavorare oggettivamente con le informazioni. La tua memoria sarebbe come un computer, piena di dati.
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Dalla trasmissione di Kab TV “Management Skills”, 24/07/2020

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I social network come modello di business

Domanda: Oggigiorno il compito principale dei social network è quello di tenere incollate le persone allo schermo di un televisore o di un computer per vendergli qualcosa, sebbene siano stati originariamente costruiti per migliorare la comunicazione tra le persone.

Lei pensa che sia possibile cambiare un simile ambiente virtuale? Nelle mani di chi dovrebbe essere il potere sulle persone? Cosa dovrebbero guardare? Cosa dovrebbero leggere? Cosa dovrebbero vendere? Dopotutto, tutto è già stato stabilito.

Risposta: Naturalmente, tutto è già deciso. Nessuno mi chiede cosa voglio. In breve, dovrebbe essere creato un organismo speciale di cui possiamo fidarci e che gestirà il modo in cui verremo cresciuti ed educati. Solo questo corpo può dichiarare, espandere, ridurre, cambiare e dettare ciò che dovremmo guardare e ascoltare.

Domanda: E se è nelle mani di governi o privati, allora niente funzionerà?

Risposta: I governi non esistono in quanto tali. Sono gestiti da tutta sorta di magnati finanziari e politici. Se dovesse essere nelle mani di qualcuno, certamente non nelle mani dei governi.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 7/10/2020

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Aumentare l’autostima delle persone

Domanda: L’appartenenza ad un gruppo ha un effetto emotivo sull’essere umano. La persona si identifica con una certa comunità, cerca di valutarla positivamente e in questo modo di innalzarne lo status e l’autostima.
Ma vale la pena rafforzare e coltivare questo effetto, ad esempio, in un gruppo di persone che cercano di unirsi, dicendo ad ognuna di loro: “Sei speciale, sei il migliore. Insieme riusciremo a sfondare”?

Risposta: Ritengo sia necessario aumentare l’autostima delle persone, aumentare l’energia e il desiderio di raggiungere l’obiettivo che forse è assopito dentro di loro, incoraggiarle e sostenerle.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 25/09/2020

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Come posso esprimere correttamente i miei sentimenti?

Domanda: Ci sono sette emozioni di base che sono accompagnate da espressioni facciali: tristezza, rabbia, disprezzo, disgusto, paura, sorpresa e gioia. Anche Charles Darwin considerava l’amore come un’emozione di base, sebbene non abbia un’espressione facciale.
Come si possono esprimere correttamente i propri sentimenti, compreso l’amore?

Risposta: Dipende dal carattere della persona. Ognuno esprime le emozioni a modo suo. Determinate espressioni corrispondono a determinati tipi di persone.
Ma, in linea di principio, non devi pensare a come esprimerli. Devi solo essere più franco con gli altri, cercare di farli sentire bene vicino a te, e poi qualsiasi tua espressione facciale verrà letta correttamente.
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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah Express”, 6/11/2020

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In sostituzione del contatto fisico

Domanda: Lei pensa che le comunità virtuali possano sostituire il contatto fisico?

Risposta: Senza dubbio. Tutto si muove nella direzione in cui ogni persona sarà collegata a un modem, a un computer e quindi sarà connessa a tutta l’umanità attraverso le risorse della comunicazione.

Domanda: Significa che il bisogno del mondo fisico inizierà a scomparire?

Risposta: Naturalmente. Perché devo stare accanto ad un’altra persona? Che differenza fa per me se mi siedo a pochi metri da lei o a pochi chilometri? Questo mi limita? No, non è così.

Se comprendiamo che dovremmo essere collegati da sentimenti, cuori, menti e obiettivi comuni e se lo facciamo gli uni per gli altri e lo esprimiamo e lo trasmettiamo correttamente, allora tutti i tipi meccanici di comunicazione, incluso Internet, perdono il loro valore.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 10/07/2020

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Avremo bisogno del mondo fisico?

Domanda: Negli ultimi decenni, abbiamo visto che la tecnologia è al di sopra dei nostri standard morali. Perché la natura ci permette di sviluppare la tecnologia più velocemente di quanto crescano i nostri valori morali?

Risposta: Per riconoscere il male della natura umana e iniziare a correggerlo.

Domanda: Un numero crescente di giovani preferisce vivere nella realtà virtuale. Non crede che sia possibile che nel futuro prossimo non avremo più bisogno del mondo fisico?

Risposta: No, ne avremo bisogno. Non possiamo premere un pulsante e dire che stiamo cancellando questo mondo fisico. Anche se lo volessimo, non saremmo in grado di farlo. Dovremmo comunque mantenere la nostra esistenza fisica in qualche modo.

In linea di principio, tutti i nostri pensieri possono essere concentrati nel mondo virtuale. Tuttavia, questo richiederà solo un breve lasso di tempo nel processo di riconoscimento del male della nostra natura e per capire dove ci ha portato. Usciremo da questo stato e arriveremo alla forma corretta.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 07/10/2020

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Non aver paura di essere ridicolizzato

Domanda: La paura di esprimere i propri pensieri, emozioni e sentimenti nasce dal fatto che una persona non sa come reagiranno gli altri. Ha paura di essere rifiutata o ridicolizzata. Che consiglio darebbe a queste persone?

Risposta: Questo è l’egoismo umano ordinario che vuole apparire giusto, sviluppato, qualcosa di speciale, amichevole, ben disposto. Di norma, una persona ha paura di essere criticata, rifiutata, ecc.
Ma in generale, se facciamo una formazione speciale prima dell’apertura dei corsi di educazione integrale, o semplicemente iniziamo i corsi presentandoli attentamente alle persone da remoto, penso che tutto sarà facile nelle prime lezioni.

E poi tutto diventerà naturale. Dopo un paio di sessioni, si sentiranno completamente rilassate l’una nei confronti dell’altra e non ci sarà alcuna differenza fra loro. Capiranno che hanno a che fare con proprietà completamente nuove, profondamente nascoste in loro e non correlate a caratteristiche o livelli di sviluppo terreni.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 14/10/2020

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Separati dagli schermi dei computer

Domanda: Attualmente la natura ci ha separati con il Coronavirus e gli schermi dei computer. Stiamo sviluppando una sorta di realtà virtuale. Qual è la fase successiva del livello di comunicazione tra di noi?

Risposta: Quando capiremo che nella corretta connessione tra noi, non con la connessione Internet, ma con sentimenti corretti, potremo creare una forma di unità che ci permetterà di sentire lo strato nascosto della natura, allora inizieremo a rivelare la natura nella sua vera forma.

Domanda: È chiaro che la comunicazione fisica tra le persone è molto più difficile di quella virtuale perché richiede energia e attenzione. È molto più facile mettersi in contatto con gli altri tramite degli schermi. Una volta che impareremo a comunicare attraverso gli schermi, saremo in grado di comunicare fisicamente a un livello diverso?

Risposta: Forse. E spero che questo sia ciò che accadrà. Posso vedere, tramite la divulgazione della saggezza della Kabbalah nel mondo, che questo è il modo in cui ci stiamo sviluppando.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 7/10/2020

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Lasciate che vinca la gentilezza, non la forza

Domanda: Il multiculturalismo è un concetto che riconosce l’uguaglianza di tutte le culture. In base ad esso tutti hanno lo stesso diritto di esistere. Lei è d’accordo con questa affermazione?

Risposta: Dipende di quale cultura si tratta e di dove essa ci guida. Non credo nelle belle parole. Il concetto di “multi” non esiste affatto in natura. In natura c’è solo una forza superiore. Se vogliamo essere come lei, allora cerchiamo di raggiungere un buon comune denominatore. In caso contrario andremo verso il male.

Commento: Ma esiste una tale varietà in natura!

La mia risposta: Questa varietà esiste solo nella natura umana nella quale il forte vince sempre. Se vogliamo elevarla così da non divorarci l’un l’altro, allora abbiamo bisogno di far vincere la gentilezza, non la forza. Solo in tale maniera saremo capaci di sopravvivere.

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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 16/10/2020

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Modelli di comportamento nella società

Nota: Esistono diversi modelli di comportamento nella società, descritti migliaia di anni fa. Ad esempio, alcune società vivono secondo la legge del “Ciò che è mio è mio, ciò che è tuo è tuo”. Questo è peculiare del sogno americano.

Il mio commento: Questo è considerato il tratto peggiore: la regola dei sodomiti. Non c’è niente di peggio di questo.

Questo percorso è vizioso e il Bore’ (la natura) non è d’accordo con esso e distrugge questo movimento. Se gli americani rimangono al livello di “Ciò che è mio è mio, ciò che è tuo è tuo”, si limiteranno a guidare se stessi verso un vicolo cieco.

Anche lo stato di “Ciò che è mio è mio e ciò che è tuo è mio”, che è considerata la condizione di un criminale, è molto meglio di questo perché non cancella la comunicazione tra le persone: prendo da te, tu prendi da me, siamo ancora in qualche tipo di connessione.

C’è anche lo stato di “Ciò che è mio è tuo e ciò che è tuo è tuo”, che è la legge della dazione completa. Questo è lo stato di un giusto assoluto che fa tutto per gli altri. È pronto per essere membro di una società giusta e dà il buon esempio agli altri.
Questo è ciò a cui dovrebbe arrivare la società umana in futuro.
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Dalla trasmissione di KabTV “Commmunication Skills”, 21/08/2020

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