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L’inflazione può essere utile

In tutto il mondo occidentale i prezzi sono in aumento. Negli Stati Uniti, i prezzi al consumo sono aumentati di oltre il 6%, il massimo dagli anni ’90. In Germania, i prezzi sono aumentati del 4,5% e nel Regno Unito del 5,1%. Queste economie leader dimostrano cosa stia accadendo in Europa e Nord America. Gli esperti ci dicono che gli intasamenti nelle catene di approvvigionamento hanno creato una carenza di prodotti e di materie prime e un aumento della loro domanda, che ha fatto aumentare i prezzi a dismisura.

Credo che possiamo far lavorare l’inflazione per noi. Possiamo trasformarla in un’opportunità se ripensiamo il nostro intero sistema di valori e comprendiamo che ci sono altre cose di cui  godere oltre allo shopping, cose che danno più soddisfazione e che sono meno costose per noi e per il nostro pianeta.

Attualmente produciamo molto più del necessario. Buttiamo via metà del cibo che produciamo, fabbrichiamo quantità senza precedenti di armi di ogni tipo e rifiutiamo telefoni perfettamente funzionanti per acquistare l’ultimo modello. Applichiamo questo approccio insensato anche a vestiti, scarpe e molti altri beni. Ci sentiamo più felici quando agiamo in questo modo? In sintesi, prima di sprofondare in una depressione ancora più profonda. Nel frattempo, i nostri inutili acquisti eccessivi provocano ritardi nelle catene di approvvigionamento che  non avrebbero dovuto aver luogo.

La frenesia dello shopping non aiuta nessuno. Stiamo riempiendo il suolo e gli oceani di spazzatura e rifiuti, li inquiniamo con plastica e tossine, avvelenando noi stessi, gli animali e i pesci. Gli unici che beneficiano di questo ciclo sono gli imprenditori che vedono crescere il numero di zeri nei loro conti bancari anche se il denaro è fermo lì inutilmente.

C’è un’alternativa: possiamo produrre tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere comodamente, che è meno della metà di ciò che produciamo ora, acquistando solo ciò di cui abbiamo bisogno e trascorrendo il resto del nostro tempo stando insieme. Invece di ricavare piaceri senza senso dai nuovi smartphone, potremo godere di legami rafforzati tra di noi, del maggiore senso di appartenenza e sicurezza e della sensazione di essere circondati da persone che si prendono cura di noi piuttosto che isolarsi.

Questa non è un’idea nuova. L’ARI Institute ne ha scritto nel 2012 nel libro The Benefits of the New Economy e alcuni anni dopo, l’editorialista del New York Times, Thomas Friedman ha espresso idee simili quando nel 2017 ha scritto che in futuro le persone avranno bisogno di ” creare più valore con i cuori e tra i cuori”. A questo, ha aggiunto: “Eravamo abituati a lavorare con le nostre mani. Le macchine ci hanno sostituiti, poi abbiamo iniziato a lavorare con le nostre teste in un’economia della conoscenza. … In futuro penso che lavoreremo di più con i nostri cuori”.

Per superare l’ingorgo in cui le cose sono bloccate a causa della nostra eccessiva competitività e alienazione reciproca, dovremmo passare dal perseguire i piaceri materiali, che non portano una felicità duratura e addebitano una pesante tassa ambientale, ai piaceri spirituali che provengono dal miglioramento e dal rafforzamento dei legami familiari e comunitari, e dovremmo rafforzare il sentimento generale di responsabilità reciproca nella società.

Tale transizione richiede ancora una spiegazione. Le persone sono state “programmate” per sospettare ed estraniare chiunque. Se vogliamo una società sostenibile, dobbiamo “riprogrammare” noi stessi per poter essere degli esseri sociali come eravamo una volta. Possiamo aspettare ancora un po’,  se vogliamo, ma dobbiamo farlo prima piuttosto che dopo.

Più a lungo aspettiamo, più drastico sarà il nostro cambiamento di valori poiché le catene di approvvigionamento intasate e tutti i problemi che affliggono il nostro mondo non si cureranno da soli. O li guariamo liberandoci da ciò che è ridondante e adottando un approccio più attento l’uno all’altro e al nostro pianeta, o la vita ci priverà di tutto ciò che non è una necessità assoluta.

Didascalia della foto:
Acquirenti nel reparto ortofrutta  in un supermercato Whole Foods Market a New York martedì 14 dicembre 2021. L’aumento dei prezzi dei generi alimentari sta abbattendo i bilanci degli acquirenti. (Foto di Richard B. Levine)

Imparare a interagire correttamente

Domanda: C’è un numero che si chiama Dunbar, che rappresenta il numero delle connessioni sociali che una persona conserva nella propria testa.

Un antropologo inglese, Robin Dunbar, ha determinato che in ogni situazione, 150 è il numero delle persone che interagiscono in una sola volta.

I neurofisiologi ci dicono che se ci mancano connessioni sociali, cominciamo a farne delle artificiali.

Perché ad una persona serve questo network sociale nella testa?

Risposta: Il motivo per il quale noi siamo creati come esseri sociali che devono interagire fra di loro, è per creare un certo campo di comunicazioni, tra di noi, e al di sopra di noi. Questo è quello che ci rende umani; altrimenti saremmo animali. Dopotutto, non c’è un livello umano in natura. Ci sono solo tre livelli: inanimato, vegetativo e animale, e umano è qualcosa al di sopra della natura.

Quindi, noi vogliamo salire a questo livello, così possiamo avere un inizio. Ma per creare questo livello, è prima necessario imparare come interagire fra di noi correttamente. Non abbiamo ancora questo all’interno della nostra società. E’ a malapena cercare di alzarsi al di sopra del livello animato, al livello dell’Uomo. Quindi questi inizi sono ben accetti.

 

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From KabTV’s “Kabbalah Express” 12/6/21

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Il paradosso dell’intelligenza: perché la specie più intelligente fa il danno maggiore

Gli umani sono la specie più intelligente del pianeta. Perché allora siamo anche i più dannosi per noi stessi, per tutte le altre specie e per il pianeta in cui viviamo? Come mai il nostro intelletto superiore escogita piani che dovrebbero migliorare la nostra situazione, ma finiscono sempre per peggiorarla? La risposta è semplice: le nostre menti sono grandiose, ma i nostri cuori sono inquinati da così tanta malizia che corrompono il modo in cui pensiamo, e i nostri pensieri corrotti creano un mondo inquinato e corrotto che riflette la malvagità nei nostri cuori.

Ogni piano che disegniamo, lo basiamo sul fallimento dei piani precedenti, altrimenti non avremmo bisogno di disegnarne di nuovi. Ma poiché non abbiamo corretto la radice che causa tutti i fallimenti, i nostri cuori corrotti, disegniamo nuovi piani con la stessa orribile mentalità con cui abbiamo disegnato il precedente, ma con l’intenzione di “accelerare” la correzione. Il risultato, quindi, sarà un’accelerazione della corruzione del nostro mondo. Se c’è qualche vantaggio nei piani che disegniamo oggi, è che metteranno in evidenza la nostra incompetenza. A causa dei nostri cuori corrotti che cercano di sfruttare tutto e tutti, i nostri intelletti escogitano piani che non mirano ad altro che alla distruzione degli altri e al progresso di noi stessi come loro obiettivo. Poiché questa è la natura di tutti gli esseri umani, in varia misura, i nostri piani si scontrano tra loro e distruggono tutto: il terreno su cui ci troviamo, le piante e gli animali che ci nutrono e, in definitiva, noi. Una civiltà basata sull’ego non può fare a meno di causare distruzione.

La differenza fondamentale tra l’umanità e tutte le altre specie è che loro vogliono sopravvivere, mentre noi vogliamo sconfiggere. Questo è il motivo per cui abbiamo sviluppato il nostro intelletto: superare e soppiantare gli altri, negare agli altri la gloria, la sussistenza e renderli schiavi o distruggerli. L’unico modo per salvare il nostro pianeta e noi stessi, quindi, è usare il nostro intelletto superiore per cambiare i nostri cuori in modo che il nostro intelletto serva i nostri veri interessi piuttosto che i nostri cuori egoisti. Possiamo farlo imparando a pensare l’uno all’altro, imparando a valutare coloro che sono altruisti piuttosto che coloro che promuovono solo se stessi.

Può sembrare innaturale, ma la nostra stessa natura non ci sta chiaramente portando da nessuna parte. Quindi è tempo che mettiamo le nostre menti al lavoro per qualcosa che effettivamente ci dia dei benefici.

Non è abbastanza per ognuno di noi cercare di essere una persona migliore. Il nostro ambiente sociale è più forte di noi e ci spingerà a comportarci come tutti gli altri. Per avere successo, dobbiamo fare uno sforzo concertato.

Non c’è niente che non possiamo ottenere se lavoriamo insieme. Persino l’ostinata natura umana non può competere con il nostro potere collettivo. Se comprendiamo il significato dell’altruismo e dell’empatia non solo per la nostra società, ma per la nostra stessa vita, possiamo spostare le montagne.

Didascalia:
Una foto aerea mostra Kuchinoerabu-jima che è una delle isole Satsunan, città di Yakushima, Prefettura di Kagoshima, Giappone occidentale e regione di Kyusyu, l’11 dicembre 2021. Il vulcano dell’isola di Kuchinoerabu ha eruttato nel 2015, e le norme intorno al cratere di livello di allerta eruzione 2 sono rimaste in vigore. ( Il Yomiuri Shimbun)

Gestire la rabbia nella maniera corretta

Domanda: In Israele siamo irascibili, e questo causa conflitti di desideri e intensifica la rabbia.  Qual è il modo giusto di gestire la rabbia?

Risposta: Questo avviene per mancanza di educazione.  Le persone semplicemente non hanno pazienza e non riescono a controllarsi.  Sono viziati poiché lasciamo che i nostri figli facciano ciò che vogliono, cosa che sarebbe proibita.

Dobbiamo insegnare ed educare i nostri figli come gestire diverse difficoltà nella vita, fin dalla tenera età.

Domanda: Vogliamo educare la nostra gioventù a rispondere correttamente alla rabbia.  Che cosa dovremmo insegnare loro?

Risposta:  Dobbiamo insegnargli come fermare la rabbia.

Domanda: E’ meglio fuggire, piuttosto che rispondere alla persona che ho davanti?

Risposta: Certo che è meglio, ma sappiamo quanto sia difficile.

Domande: molti consulenti di coppia affermano che è importante saper litigare. Come si fa a litigare correttamente?

Risposta: E’ corretto.  Non esiste un avvicinamento, o pace, senza liti, ma queste due cose devono essere collegate. Dobbiamo imparare come essere d’esempio l’uno verso l’altro.

Io posso essere un esempio sforzandomi ad andare al di sopra di me stesso, e anche se sono arrabbiato, mi relaziono all’altro con amore.  “L’amore coprirà ogni crimine”.

Domanda: E’ possibile relazionarci al nostro compagno con amore quando litighiamo?

Risposta: si tratta di abitudine.

Domanda: Da dove arriva l’amore quando siamo arrabbiati e ci odiamo?

Risposta: E’ semplice, copriamo la rabbia e il furore con amore, ma l’amore è dentro e quindi è una questione di equilibrio tra i due.

Più riesco a giocare con ogni elemento, e più devo costantemente giocarci. Non devo totalmente identificarmi con la sensazione di rabbia oppure amore, ma solo lasciare che le due sensazioni operino in me in modo da poter controllare queste due sensazioni insieme.

 

From KabTV’s “Conversation with Journalists” 12/12/21

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TEMPI DURI DI FRONTE

I periodi di transizione sono sempre soggetti a problemi. Stiamo vivendo uno dei periodi di transizione più instabili nella storia dell’umanità, poiché stiamo passando da una mentalità egocentrica a una più olistica, dove siamo interdipendenti, interconnessi e nelle nostre azioni consideriamo il benessere degli altri. Purtroppo, mentre siamo in questo passaggio, i nostri ego ribelli ci stanno portando a estremi sempre più pericolosi che mettono a rischio noi e l’intera società. Prima diventiamo consapevoli di essere in un cambiamento, maggiori sono le possibilità di attraversare la transizione in modo pacifico e veloce.

Allo scopo di riconoscere che siamo in un passaggio, che siamo troppo interconnessi per potere ignorare i bisogni degli altri, dobbiamo creare sistemi educativi che ci portino alla consapevolezza di ciò. Quindi, la più grande sfida dell’umanità in questo momento è l’educazione. 

Idealmente, i capi mondiali avrebbero dovuto essere i leaders della transizione. Sono in una posizione naturale per cominciare e dirigere il processo. Purtroppo, i responsabili di oggi hanno un cuore di pietra tale che semplicemente non potranno sentire queste idee. Non è che io mi sia arreso, perché non l’ho fatto, ma dobbiamo riconoscere a che punto siamo. Allo stesso tempo, so che dobbiamo continuare. 

Siamo tutti esseri che cercano il piacere; questa è la nostra natura. Pertanto, non cambieremo il nostro modo di vivere a meno che non soffriamo nel presente, o che qualche grande ricompensa ci chiami e noi siamo sicuri di riceverla. Capiamo solo due cose: piacere o dolore.

Ecco perché l’umanità cambierà: o perché sta soffrendo nello stato di egoismo assoluto o perché vede una ricompensa garantita nello stato di responsabilità reciproca e di cura degli altri. In questo momento, la gente preferisce aspettare che più dolore la convinca a passare a un’attitudine più partecipativa.

Ecco perché l’educazione è così importante. Se l’umanità è convinta che tutti i colpi che subiamo sono il risultato del nostro egoismo, vorrà liberarsene. Se crediamo che l’ego possa ancora darci dei benefici, che nient’altro può, rimarremo con il nostro ego fino a quando il dolore non ci convincerà a lasciarlo.

Didascalia della foto:
Le guardie lavorano tra i materiali bruciati dall’incendio Dixie. L’incendio Dixie ha bruciato 963.309 acri lasciando dietro di sé distruzione e sterpaglia. (Foto di Ty O’Neil / SOPA Images/Sipa USA)

Tempo per un po’ di sobrietà

Ho ricevuto un’ e-mail da una madre preoccupata che ha scritto quanto segue: “Oggi anche gli adulti sono insicuri e timorosi. Come possiamo allevare i bambini per essere sicuri? Su cosa possiamo fare affidamento? Le leggi sono infrante, la morale di base non esiste, bugie, pornografia e oscenità sono ovunque e tutti sono arrabbiati e tormentati dalla vita”.

Essa ha ragione, tutto è corrotto oggi, la morale non esiste e la pornografia, la corruzione e le bugie sono la nostra realtà quotidiana. Quello di cui non si rende conto è che non ci sono mai stati tempi migliori. Siamo sempre stati corrotti; è solo molto più palese oggi.

Può essere spaventoso da guardare, ma la sobrietà che dobbiamo sopportare è un’opportunità per rompere lo smog che ci ha accecati e ha intasato i nostri cuori e le nostre menti. Ora possiamo finalmente aprirci alla vera soluzione a tutti i nostri problemi.

Solo quando sentiamo di non avere nessuna scelta eccetto cambiare, accettiamo di fare i passi necessari. Nel caso della corruttela sociale odierna, l’unica soluzione è l’educazione alla considerazione e alla responsabilità reciproca. Può sembrare impossibile, ma nessuno resiste nella situazione attuale, che sta solo peggiorando, quindi sembra che non abbiamo altra scelta.

Non deve essere l’istruzione obbligatoria, tale come si praticava nella Russia comunista. L’educazione alla gentilezza e alla considerazione deve venire dalla realizzazione che non abbiamo altra scelta se vogliamo una società funzionante.

Il primo passo per cambiare la società in meglio è la realizzazione da parte di una massa critica di persone che la situazione attuale non può continuare così. Dopo di che, la gente diventerà più attenta a un messaggio di considerazione reciproca, gentilezza, e altre idee che richiedono di pensare positivamente agli altri.

Inoltre, è imperativo che il processo avvenga a livello sociale e non a livello personale. Un individuo da solo non può cambiare il proprio comportamento in meglio se l’ambiente sociale è negativo. Ma se un’intera comunità decide di cambiare, niente lo fermerà.

Non c’è dubbio che tutti alla fine si renderanno conto che dobbiamo cambiare noi stessi per migliorare la situazione. L’unica domanda è quanto tempo ci vorrà per capire che non possiamo fare a meno di lavorare su noi stessi. Può richiedere molto tempo, con molte difficoltà lungo la strada, o può essere molto veloce se ci rendiamo conto che non possiamo migliorare la nostra vita se non miglioriamo noi stessi.

Un processo educativo non significa sedersi in una classe di fronte a un insegnante o qualcosa del genere. “Educazione” significa imparare sulla natura umana, sull’interconnessione del mondo e su come tutti noi ci influenziamo l’uno con l’altro. Come risultato, ci renderemo conto che dobbiamo stare attenti a non farci del male reciprocamente, perché quando facciamo del male agli altri, facciamo del male a noi stessi. Si tratta di un processo di apprendimento, ma deve venire insieme al vivere la nostra vita e cambiando mentre avanziamo, migliorando gradualmente e reciprocamente la nostra relazione con gli altri.

Il primo passo verso un cambiamento positivo, quindi, è la consapevolezza della nostra situazione. Il passo successivo è sviluppare la considerazione reciproca e infine la cura reciproca per l’altro.

Non smettere mai di chiedere

Ilan Ramon fu il primo astronauta Israeliano.  Era a bordo l’STS-107, la ventottesima missione dello space shuttle Columbia.  Rientrando nell’atmosfera, Columbia si è disintegrata ed è esplosa uccidendo tutti e sette i membri dell’equipaggio a bordo. Ramon sapeva come raggiungere i suoi obiettivi.  Era un pilota di combattimento d’elite e il pilota più giovane che abbia partecipato all’attacco di Israele che ha distrutto il reattore nucleare dell’Iraq.  Nonostante il suo successo, Ramon si faceva domande struggenti sulla vita e il suo significato, domande sulle quali tutti dovremmo riflettere, dato che sono proprio queste domande che danno valore alle nostre azioni.

Il Signor Ramon mandò le sue domande a Yeshayahu Leibowitz, un rinomato professore di biochimica e neurofisiologia della Hebrew University a Gerusalemme, uno scrittore prolifico sul pensiero ebraico e la filosofia occidentale. “Per molto tempo, ho riflettuto su tutte queste domande che avrebbero potuto essere raccolte sotto il titolo: “Qual è lo scopo dell’uomo nel mondo in cui viviamo?”” scrisse Ramon. 

“Più domande ci facciamo,  più contraddizioni e ambiguità incontriamo. Come spiega l’essenza della vita?” chiese al Prof. Leibowitz. “Come vede lo scopo e gli obiettivi dell’uomo nella vita e come si raggiunge questo obiettivo?”.

Oggigiorno, quando le persone si pongono domande struggenti del genere, dovremmo approfondirle attentamente.  Queste domande sorgono per un motivo: sono la bussola che ci porta alla nostra vocazione nella vita, al nostro obiettivo finale.  

Ciononostante, per trovare il nostro scopo, dobbiamo iniziare dalle basi.  Forse non ne siamo consapevoli ma l’umanità e a tutti gli effetti l’intera realtà, non consiste di entità distinte e individui separati.  In realtà, facciamo tutti parte di una singola entità che funziona come un organismo, e noi siamo le sue cellule e organi. 

Il problema è che non siamo consapevoli della nostra unità e ci percepiamo come esseri separati.  Proprio come possiamo capire lo scopo dell’esistenza di una cellula solo nel contesto dell’organismo in cui vive, possiamo capire la nostra stessa esistenza solo nel contesto di tutta la realtà.  Dato che ci  sentiamo come esseri separati e non riconosciamo la nostra connessione con tutte le creature, non possiamo trovare il significato e lo scopo della nostra esistenza.

Quindi, anziché vivere una vita soddisfacente come parte di qualcosa superiore a noi, viviamo solo per noi stessi, senza sapere perché attraversiamo tutte le difficoltà della vita o il beneficio che traiamo dalla nostra esistenza.  Questa è la causa radice per l’odierno incremento dell’ansia e della depressione.  

Il nostro compito è di riconoscere la nostra interconnessione. Se riuscissimo a sentirci come un’unica entità, scopriremo il nostro posto nel mondo, come possiamo contribuire e come dovremmo vivere la nostra vita. Saremo felici e sicuri riconoscendo il nostro valore e il nostro posto nel mondo. 

Ma non sapremo mai della nostra connessione o del significato della vita se prima non chiediamo.  Queste domande fondamentali, che a volte possono essere un po’ ardue, sono il motore che ci spinge  a cercare le risposte.  Sono la forza che guida l’umanità a imparare e evolversi. Se vogliamo continuare a crescere, non dobbiamo mai smettere di fare domande.  

Bruciare libri senza educazione accende l’odio

In Ontario, Canada, le scuole hanno recentemente bruciato quasi 5.000 libri considerati offensivi per gli indigeni. A New York City, la statua di Thomas Jefferson che è stata realizzata nel 1833 e che si trova nella sala del Consiglio Comunale dal 1915, è in attesa di essere rimossa. L’anno scorso, quasi 100 monumenti confederati sono stati rimossi. Bruciare, distruggere o cancellare il passato non è il modo giusto per riparare i torti.  Se non si riconosce il passato e non si educa la gente su cos’è giusto e cos’è sbagliato, non impareremo mai. Continueremo a comportarci in maniera tirannica tra di noi e, mentre i tiranni cambieranno,  la gente continuerà a soffrire. 

Solo l’educazione ci cambia; la violenza opprime e basta. Se crediamo che le persone siano uguali, dovremmo educarci a questo pensiero. Dovremmo farlo con l’esempio, mostrando come tutti contribuiscono alla società, come la diversità aumenta la forza di resistenza di una nazione e come l’unione al di sopra delle differenze culturali ed etniche rende solida la nostra nazione.  Da quando gli atti di odio hanno portato qualche beneficio a qualcuno? Da quando hanno aumentato l’amore?

Per poter costruire nuovi valori sociali, dobbiamo sapere come allontanarci da quelli  vecchi. Prendiamo per esempio la schiavitù. Fu abolita per liberare gli Afroamericani, nati in schiavitù o portati in America per questo scopo. Tuttavia, invece di liberare gli schiavi, ha reso schiavi quasi tutti: neri, bianchi, asiatici e latinoamericani. Forse non lo chiamiamo schiavitù e forse è imbarazzante ammetterlo, ma la verità è che nessuno di noi è libero. Siamo stati tutti ugualmente ridotti in schiavitù, lo chiamiamo libero mercato o capitalismo. In ogni modo, anche il comunismo non è migliore. Ne so qualcosa, vengo da lì.

Se vogliamo che la gente sia libera e uguale, dobbiamo insegnare un’unica cosa: come amarsi. Non c’è schiavitù o disuguaglianza in una famiglia amorevole. Allo stesso modo, se le persone si prendessero cura le une delle altre, non parleremmo di disuguaglianza o di gruppi svantaggiati. 

La famiglia è un grande esempio di costruire meglio, a questo proposito. Se c’è una disputa tra fratelli e la famiglia vuole riportare la pace tra di loro, denigrerà o umilierà uno per placare l’altro? Certo che no! Aumentare l’amore fino al punto in cui è più grande della rabbia è l’unico modo per farli tornare in pace.

Quindi, se una nazione vuole unire i suoi membri e renderli uguali, l’unico modo per ottenere questo risultato è aumentare l’unità, l’amore e la responsabilità reciproca tra tutte le parti della nazione. Se ci concentriamo su questi tre elementi non dovremo preoccuparci della disuguaglianza o del pregiudizio. 

Didascalia della foto:
Una statua dell’ex presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson fotografata nelle sale del consiglio nella City Hall, dopo la votazione per farla rimuovere nel distretto di Manhattan di New York City, New York, Stati Uniti, 19 ottobre 2021. REUTERS/Carlo Allegri

Come salvare i bambini dal suicidio?

Domanda: Uno scrittore chiede: Per favore,  ci parli del suicidio tra i bambini. Come posso spiegare loro che è sbagliato e che uno non dovrebbe avere tali pensieri? In una scuola del quartiere una ragazza ha fatto un salto da un edificio in costruzione. Ci sono due versioni sul perchè accade: la prima è un amore non corrisposto, la seconda è l’influenza di Internet, che l’ha condotta a questo. Come dobbiamo parlare a un adolescente?  Come possiamo prevenire che accada? Oppure è il fato di una persona?

Risposta: Dobbiamo comprendere che un teenager non è ancora un adulto. Egli consegue il mondo gradualmente. Proprio come quando siamo nati. Per prima cosa siamo completamente all’interno di nostra madre, poi mettiamo fuori la nostra testa. Cominciamo a  comprendere un po’, dentro al nostro lettino, alla nostra stanza, all’appartamento, e così via.

Un bambino oggi, nonostante cominci a camminare e possa solo raggiungere qualcosa gattonando intorno a una piccola area, è vulnerabile  di fronte a un grande mondo intorno a lui.  Viene messo in macchina, portato in giro, spinto in un passeggino, i genitori accendono la TV, la musica, i video, qualunque cosa. Viene sommerso da ogni genere di giocattoli complicati.

In breve, i confini del mondo gli sono stati aperti mentre non è ancora pronto. La Natura non lo ha ancora preparato. Per questo è confuso e non sa cosa fare. Tuttavia, egli è sotto pressione per così tanti stimoli e per i quali non è ancora pronto.  E questo è il problema.

Quindi, molti bambini non possono comprenderlo. Non hanno abbastanza forza  dentro di loro. Tutte queste percezioni esterne  li influenzano in tal modo che essi perdono il controllo.  Quando sono esposti a films vietati o a qualcosa di simile essi li percepiscono come reali e prendono facilmente in considerazione il suicidio.

Noi dobbiamo proibire tutto questo e limitarli. Per i primi due anni non devo esporre un bambino a sollecitazioni esterne. Solo visioni sulla natura che può vedere e sentire attorno a lui, questo è ciò che gli deve essere mostrato.  I suoni e le immagini che lo circondano, ogni cosa che è lì gli fa vedere tutto, ma nessuno schermo, niente computer o TV.

Domanda: Quindi, sei un grande fautore di una responsabile e graduale esposizione dei bambini a questa vita?

Risposta: Io voglio un bambino per dargli l’opportunità di sviluppare in lui una mente sana all’altezza del mondo nel quale esiste. Qualsiasi cosa egli possa raggiungere, questo è ciò  che deve essere confortevole per lui.

Il resto è per le tappe successive. Fino a  quel momento tutti i tipi di sistemi sono a posto. Noi possiamo già spiegargli alcune cose, parlargli, dargli  nozioni di letteratura e mostrargli altre cose.  Subito dopo si può iniziare con la storia, la geografia e la geologia, piuttosto che questi terribili programmi per bambini  costruiti interamente sulla fiction e che causano loro una terribile distorsione della realtà. Essi mostrano violenza e rabbia. E’ davvero incredibile!

Le trasmissioni per i bambini sono le più violente. Un bambino  le guarda e pensa che sia la realtà, il mondo. Così, perché non saltare dal decimo piano? Egli vede questi salti alla TV ogni  giorno nei programmi  a lui dedicati.

Significa che non abbiamo idea di quale immagine distorta della realtà noi portiamo nel loro mondo. Quindi, cosa dobbiamo aspettarci? Abbiamo bisogno di rimuovere tutto questo. Completamente.

Domanda: Sei favorevole a misure così drastiche?

Risposta: Io sono per elevare una sana generazione.

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Dalla trasmissione Kab TV “News with Dr. Michael Laitman” 11/2/21

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Il circolo vizioso della violenza domestica

La violenza domestica è una specie di allarme sociale globale; è diffusa e apparentemente inarrestabile. L’attenzione dei media statunitensi sulla scomparsa e l’uccisione di una giovane donna, Gabby Petito, nel Wyoming,il cui   compagno è stato indicato come persona di interesse, ha messo di nuovo sotto i riflettori la questione delle relazioni violente. Purtroppo, questo è solo uno dei tanti casi segnalati ogni giorno in tutto il mondo tra i troppi che non vengono segnalati.

In base ad un nuovo studio pubblicato dal The New England Journal of Medicine, in America, una donna su quattro, nel corso della propria vita, subirà violenza dal proprio partner. Secondo le statistiche dell’ONU, a livello globale circa una donna su tre, una cifra sbalorditiva di 736 milioni, nella sua vita è stata vittima di violenza commessa dal proprio partner.

L’umiliazione, la derisione, il bullismo, le minacce e le insulti, sono forme comuni di abuso verbale all’interno della famiglia. Anche la violenza emotiva assume forme pacate: disconnessione, silenzi assordanti e lunghi periodi di disinteresse. Ci sono molte sfumature ed espressioni di violenza comunicativa tra le coppie e quando in casa queste diventano situazioni ricorrenti, di solito hanno conseguenze disastrose. Come si può affrontare questo fenomeno?

Cominciano dalle scuole. La maggior parte delle istituzioni è orientata ad impartire conoscenza ed educazione, ma questo è ben lontano dal preparare un giovane alla vita. La lezione più importante da imparare è come comportarsi nelle relazioni, sul lavoro, ovunque. Questo è valido specialmente ora che così tante strutture sociali sono crollate ed i giovani crescono senza buoni esempi con cui relazionarsi e confrontarsi.

Come risultato della mancanza di intenzioni ed obiettivi su come costruire relazioni valide, molte famiglie vivono un’atmosfera ostile e violenta. I bambini che crescono in questo genere di ambiente soffrono di alti livelli di insicurezza. Quando crescono e si creano una loro propria famiglia, a volte vogliono costruire un ambiente completamente diverso. Tuttavia, spesso finiscono per ricreare gli stessi schemi violenti, a loro così familiari  perché derivanti dal loro passato. Si rendono conto di ripetere gli stessi errori, ma scoprono di non avere la forza di cambiare.

Gli schemi dei comportamenti che osserviamo durante l’infanzia ci accompagnano per tutta la vita, per cui è naturale che li replichiamo. Pertanto, è fondamentale che la società fornisca ad ogni persona corsi e sistemi educativi che le permettano  di creare i giusti modelli di relazione. Tali schemi devono essere fissati profondamente all’interno di una persona per fermare gli scoppi e le eruzioni di rabbia prima che venga fatto del male.

Il principio più importante da insegnare nella costruzione delle relazioni è quello dell’uguaglianza. Questo principio si contrappone alla volontà interna che è alla base di ogni comunicazione violenta, la volontà di una persona di controllare gli altri.

Al fine di illustrare cosa si intenda per principio di equità, diciamo che voglio costruire delle buone relazioni tra me e il mio partner, con la reciproca comunicazione, una profonda connessione e grande amore. Da questo momento in poi, entrambi dobbiamo impegnarci con tutte le nostre forze di essere uguali. Come esercizio pratico conveniamo che qualsiasi cosa io faccia al mio partner, lui o lei farà lo stesso a me, nel bene e nel male. Concordiamo di specchiarci uno nell’altro.

Dal modo in cui parliamo, guardiamo, reagiamo tra noi in ogni questione e interazione, cercheremo di imparare da questo esercizio come il nostro partner sta cercando di trattarci bene. E anche se va contro il nostro egoismo e ci costa un grande sforzo, vale la pena mostrare che ci sforziamo di trascendere il nostro istinto egoista per formare un buon legame reciproco, perché ciò obbligherà anche il nostro partner a fare lo stesso.

Come parte della formazione di coppia sull’applicazione del principio di uguaglianza, funzioneremo l’uno verso l’altro come uno specchio. Se ognuno di noi cerca immediatamente di copiare i comportamenti dei nostri partner e di rifletterli come uno specchio, così facendo ci aiutiamo a sentire come il nostro atteggiamento ha influito sull’altro, individuiamo cos’altro dobbiamo correggere e migliorare. È un meccanismo di riscontro, una risposta che esiste sia nei sistemi tecnologici che in quelli naturali con lo scopo di mantenere l’equilibrio e la completezza.

Se imparassimo a costruire questo tipo di meccanismo nelle nostre relazioni e fossimo entrambi d’accordo di funzionare come specchi uno per l’altro, allora anche se un individuo ne trattasse male un altro, una risposta di riflesso arriverebbe immediatamente dal partner e porterebbe lui o lei ad un aggiustamento della direzione. Gradualmente cominceremmo a percepire che il buon trattamento che vogliamo ricevere dai nostri partner dobbiamo prima dimostrarlo a loro.

Questo è il modo in cui ci costruiamo l’un l’altro e creiamo una relazione egualitaria. Man mano che avanziamo in questo lavoro, invece degli impulsi egoistici che sorgono in noi e che guidano le nostre relazioni in una direzione violenta, coercitiva e distruttiva, saremo in grado di modellare l’ambiente che ci circonda e costruire una casa dove solo i buoni modelli saranno instillati nella nostra prole e in tutta la società.