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“Tu non ruberai”

Dr. Michael LaitmanDalla Torah (Deuteronomio 5:19): “E tu non ruberai…”

Abbiate cura di non desiderare per voi stessi quei riempimenti e quei piaceri che vengono rivelati nella qualità di dazione. Questo è chiamato rubare.

È proibito trasferire qualsiasi cosa dalla “dimora” del Creatore ai nostri desideri egoistici.

Non importa se tutto il piacere svanisce all’istante. È comunque rubare.

D’altra parte, se la Torah dice che questo è proibito, significa che questo è impossibile, e non sarete in grado di usare alcunché a vostro beneficio, cioè rubare o commettere adulterio. Nel mondo spirituale non vi sarà permesso farlo, poiché lì la legge si trova sopra di voi.

Quindi la Torah ci dà le istruzioni su come regolarci esattamente per soddisfare le leggi spirituali.
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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 16/03/16

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Il Desiderio Numero Trentacinque

Dr. Michael LaitmanDomanda: Cos’è la correzione dei 613 desideri e fa riferimento alle 613 Mitzvot (comandamenti) nella Torah? Può spiegare a cosa si riferisce il desiderio corretto numero 35, quello riguardo alla preparazione dell’olio per ungere il gran sacerdote ed il re?

Risposta: Il gran sacerdote ed il re non sono esseri umani ma uno speciale livello spirituale. Quando sali a questo livello, la struttura di un re o di un gran sacerdote sarà formata in te e tu sarai capace di compiere l’azione chiamata attirare la Luce di Chochma.

La Luce di Chochma è l’olio e la Luce di Hassadim è l’acqua. Usando l’olio (la Luce di Chochma), puoi fare una speciale “soluzione”, ovvero uno speciale sistema per la correzione, elevazione, e prossimità con lo scopo di salire al livello del re o del gran sacerdote. Questi sono tutti nostri attributi interni che dobbiamo organizzare e correggere.

Quindi, la Mitzva è la correzione dei nostri desideri interiori, ma su livelli differenti. L’uomo è un piccolo mondo e tutto esiste dentro di lui. Questo significa che esisto solo io e voi siete tutti dentro di me, nella mia consapevolezza, nelle mie sensazioni. Mi sembra che voi siate al mio esterno, ma di fatto siete dentro di me.

Domanda: Cosa significa trovare il sacerdote dentro di me?

Risposta: Il sacerdote è il desiderio al livello di Keter, il più alto desiderio nell’uomo che lavora in assoluta dazione senza impurità egoistiche. Ma l’uomo deve prepararsi a questo. Una delle azioni di preparazione è la Mitzva numero 35. Quando l’uomo sale i livelli spirituali, indipendentemente dal fatto di essere nato Ebreo o no, un Cohen o un Levi, egli deve attraversare questi livelli ed attributi.
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Dalla lezione di Kabbalah in russo del 24/01/16

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Correggere i rapporti tra di Noi

Dr. Michael LaitmanIl problema del nostro mondo è che non vi è una corretta connessione tra le persone. La corretta connessione è un sistema nel quale tutte le parti si trovano in rapporto di reciprocità tra di loro e sono in armonia, dove tutte si preoccupano del benessere dell’intero sistema e nessuna si preoccupa del proprio. In una situazione del genere il sistema è perfetto.

Quando le persone giungono ad una simile connessione tra di loro, esse iniziano a sentire la natura e non se stesse. La natura che iniziano a percepire è definita “Creatore” poiché scoprono la sua mente, il suo programma ed il suo scopo.

A partire da Abramo, le persone hanno cominciato a conseguire l’armonia della natura nella connessione tra di loro, scoprendo così il Creatore. Gli studenti di Abramo si comportavano in base alle leggi generali del mondo, così scoprirono il Creatore. Questo comportamento giunse ad esprimersi nelle attività quotidiane e nei rapporti con l’ambiente, derivando in modo naturale e diretto dalle loro sensazioni. Le attività, che i membri del gruppo di Abramo facevano, sembravano essere pure azioni meccaniche a coloro che non appartenevano a quel gruppo e non percepivano la natura ed il sistema di connessioni tra le persone.

Una connessione reciproca ed armonica tra le persone è chiamata “amore”, così è detto: “Io ho creato l’inclinazione maligna, Io ho creato la Torah come spezia”. La parola Torah indica la forza del Creatore, ideata per correggere i rapporti tra noi, rapporti di reciproco ed egoistico rifiuto. Essere coinvolti nella correzione della natura egoistica delle persone è definito osservare la Torah, mentre studiare la Torah significa imparare quali sono le modalità di correzione dell’ego.

La Mitzvah (Precetto) generale del Creatore è correggere l’ego fino al livello “E tu amerai il tuo amico come te stesso” (Levitico 19:18). Quando una persona esegue meccanicamente le attività correlate senza correggere se stessa, il suo ego, questo viene definito mantenere le usanze. Sin dai giorni nei quali il popolo di Israele cadde da “E tu amerai il tuo amico come te stesso” al livello di “Odio infondato”, esso si trova nello stato di mantenimento delle usanze.

Nella sua essenza interiore il popolo di Israele è un gruppo di persone che vive in reciproco Arvut (Garanzia) e che anela ad essere “Come un unico uomo con un solo cuore”, pervaso da amore reciproco.
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La Saggezza della Kabbalah non è una religione

Dr. Michael LaitmanDomanda: Sta ricevendo un sacco di critiche sulla sua posizione per cui la Kabbalah non è una religione e non ha alcun collegamento al giudaismo. La prego di spiegarci perché i grandi Kabbalisti che sono vissuti nei nostri tempi come Baal HaSulam e Rabash che erano ebrei ortodossi, non abbiano mai detto che Dio è solo natura e non una personalità.

Risposta: Baal HaSulam lo ha spiegato nel modo migliore nel suo articolo L’Essenza della religione ed il suo scopo“. Ne sappiamo ancora di più da Ramchal (Moshe Chaim Luzzatto) riguardo alla Saggezza della Kabbalah per le persone che non sono ebree. Tutta la Saggezza della Kabbalah parla dello sviluppo dell’amore per gli altri, e la religione parla della realizzazione delle Mitzvot (Precetti) materiali.

La definizione di Saggezza della Kabbalah è: il sistema per rivelare il Creatore agli esseri creati in questo mondo. La religione non aspira a raggiungere lo stesso obiettivo della Kabbalah (la rivelazione del Creatore attraverso l’amore degli altri). Quindi non è la stessa cosa.

Pertanto, la sua proposta che Dio è semplicemente una personalità mi fa domandare se forse non siate solo un adoratore di idoli.
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Cosa significa percepire le Mitzvot?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Ho sentito che molti Ebrei Ortodossi controllano il loro udito prima di Purim, in modo che possano essere sicuri di sentire la Mitzvà (comandamento) “ricorda cosa ti ha fatto Amalek …”.

Per quanto ho capito si tratta di una interpretazione completamente nuova dell’osservanza di questa Mitzvà. Cosa hai da dirci in proposito?

Risposta: Nel nostro mondo una persona è fatta di un corpo e di un desiderio, quindi può compiere ciò che è richiesto a lui, fisicamente o dal suo cuore (desiderio). C’è un altro modo di osservarlo: dall’anima, dall’intenzione di dazione, Lishma, per il suo bene: ma è accessibile solo a coloro che studiano seriamente la saggezza della Kabbalah guidati da un insegnante.

In ogni caso, più accuratamente una persona osserva questa Mitzvà e la sente attraverso le sue orecchie od il suo cuore, più percepisce che egli é giusto… La saggezza della Kabbalah, d’altra parte, chiede ad una persona di raggiungere un livello che è superiore all’orecchio od al cuore (entrambi sono nell’ego). Si parla di salire al di sopra dell’ego, al di sopra dell’intenzione per me stesso: all’intenzione non per me stesso (Lishma).
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Che cosa ci porta al Creatore?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Perché l’umanità moderna sta bramando per nuove religioni?

Risposta: C’è una crisi nel mondo. Dopo l’ultima guerra mondiale, che fu meno di tre generazioni fa, la popolazione dei paesi sviluppati con la prevedibilità, la stabilità e la fiducia nel futuro. Mentre ora, con la comparsa di una crisi globale, si sente l’ incertezza, l’ instabilità, una mancanza di ricerca, di certo una mancanza di un futuro, e la mancanza di speranza per il successo.

Inoltre, questo sentimento abbraccia l’intero pianeta. Tutto il tempo questo sentimento convoca ondate di preoccupazione. Niente è stabile, né il futuro, né eventuali piani. Dopo aver perso tutta la speranza, solo una speranza rimane, quella nel Creatore, un’immagine pronta a prendere la prima posizione nel mondo e stabilirlo. Allora una persona crea il Creatore per se stesso.

La saggezza della Kabbalah ci dice che non c’è null’altro nel mondo che la natura, la forza di dazione e l’amore che crea tutto, ci dirige e ci sviluppa in uno stato dove possiamo capire le nostre differenze e opposizioni a questa forza e vogliamo assomigliare ad essa; vale a dire, acquisire la caratteristica di dazione e amore. Pertanto l’obiettivo “E amerai il tuo amico come te stesso” (Vayikra 19:18) deve diventare il principio per tutte le nostre attività.

Le religioni hanno sentito questo comandamento e l’hanno dimenticato, perché allo scopo di realizzarlo, hanno dovuto cambiare la natura egoistica della persona in una altruistica (a dazione e amore per tutti). Non c’è profitto nell’altruismo; quindi tutte le religioni parlano di “E amerete ” ma nessuno di loro implementa o capisce il suo intento, perché senza le caratteristiche egoistiche non è possibile capire le caratteristiche di dazione.

Se avessero capito che cosa significa “E amerete”, poi tutte le religioni sarebbero scomparse. La brama moderna di religione porterà ad una rivalutazione dell’umanità e alla sostituzione con una religione chiamata, “amore”.
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Vedere anche l’articolo, “L’essenza della religione ed il suo scopo

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Che il Creatore ci sia rivelato

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico (Shemini),” 9:1-9:4 L’ottavo giorno, Mosè chiamò Aronne, i suoi figli e gli anziani d’Israele e disse ad Aronne: “Prendi per te un vitello per il sacrificio col fuoco e un ariete per il sacrificio da bruciare, tutti e due senza difetto, e portali vicino innanzi al Signore”.

Una persona deve prendere due tra i suoi desideri (un vitello ed un ariete) e purificarli dalle intenzioni egoistiche, il che significa innalzarli verso l’uso corretto: dal più basso e pieno di peccato in alto verso la luce.

“Ed ai figli di Israele parlerai, dicendo: Prendete un capro per il sacrificio espiatorio, un vitello e un agnello, tutti e due di un anno, senza difetto, per il sacrificio col fuoco, un toro e un ariete per il sacrificio di pace, per immolarli davanti al Signore, l’offerta del pasto intrisa nell’olio, perché oggi il Signore si manifesterà a voi”

Se una persona non porta un’offerta, il Creatore non sarà rivelato. Perchè sia così, egli deve prima preparare tutto quanto: il giorno, il posto ed il momento. Inoltre non possono essere le nazioni del mondo a portare un offerta, nemmeno possono farlo i bimbi di Israele, non i Leviti e nemmeno Mosè, ma solo i Cohanim (preti) e tra i Cohanim, solo Aronne.

Tutto deve essere pronto nel modo esatto come spiegato da Mosè. Preparare significa scegliere i tuoi desideri, un luogo ed un momento. Questo significa che il gesto, il tempo ed il desiderio e l’intenzione devono tutte alla fine fornire un desiderio corretto di dare, di connettersi agli altri. Questo significa che dovrebbe esserci l’attributo di Aronne in tutte le persone che prendono un desiderio (un vitello o un ariete) e immolarli secondo un modo determinato e prepararli sempre in un modo speciale e poi servirli al Creatore affinchè lui li possa assaggiare.

L’ascesa dei desideri per poter amare e dare è descritta un questo modo allegorico. E’ così perché nel nostro mondo non ci sono altre parole per descrivere l’ascesa dei desideri di dare entro la società e attraverso di questo verso il Creatore. Allo stesso tempo, il sentimento del Creatore discende nella società ed ad alla persona stessa che sta agendo nel ruolo di Aronne.

Domanda: La Torà fornisce così tanti dettagli! Per esempio un vitello ed un agnello entrambi di un anno e senza difetti, etc …

Risposta: Quando inizi a lavorare non hai tutti questi dettagli. Allora all’inizio che la Mishna (l’insieme delle leggi) che ti dicono esattamente come eseguire queste azioni. Poi la Mishna diventa incomprensibile perché l’ego cresce e non si capisce più come lavorare. Se una persona sapesse cosa fare con un in chilo del suo ego, cosa tagliare e cosa pesare, allora il suo ego sarebbe adesso cresciuto sino a cento chili. Ora abbiamo nuove possibilità: avarizia, invidia, lussuria, etc.. e quindi non sappiamo più come preparare le offerte, quali parti usare e quali no. Ecco che quando apparve questo problema relativo al soddisfacimento delle regole, è giunto l’insegnamento del Talmud Babilonese.

Ogni cosa inizia dalla Torà, ma visto che l’ego cresce c’è un bisogno crescente di commenti alla Mishna, e quando l’ego cresce sino a diventare incontrollabile, appare il Talmud. Allora le persone non hanno altra scelta se non semplicemente studiarlo. Questo stato è chiamato l’esilio (Galut).
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(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 18.12.2013)

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Lo Shabbat Spirituale

Dr. Michael LaitmanDomanda: La nostra comprensione interiore dello Shabbat è diversa dalla comprensione religiosa del giudaismo che è basata sulla materializzazione dei comandamenti.

Risposta: Gli impegni fisici che i religiosi Giudei osservano ogni giorno sono delle repliche materiali di azioni spirituali, la Kabbalah raccomanda di seguirli.

Tuttavia, la Kabbalah non ci insegna solamente ad adempiere delle azioni fisiche in questo mondo materiale, nemmeno ci raccomanda di sederci e di non fare niente di sabato. La Kabbalah ci insegna a correggere il nostro ego durante i sei giorni della settimana, cioè, a connetterci con gli altri. Quando stabiliremo una chiara connessione con gli altri, ci renderemo conto che siamo incapaci di connetterci con loro da soli al settimo giorno.

Vediamo che il comunismo, il socialismo, le comuni, e i kibbutzim non possono cambiare lo stato delle relazioni nel mondo. Questo è possibile solamente se ci comportiamo in base allo schema che ci dà l’opportunità di raccogliere insieme correttamente tutte le parti che sono state rotte durante i primi sei giorni, risultando, al settimo giorno, in tutti i nostri desideri e le aspirazioni di rimettere insieme tutte le parti riunendoci e incollandoci insieme sotto l’influenza della forza superiore che una volta le ha rotte. Perciò, riunendo insieme le parti dell’anima comune, permettiamo alla Luce che una l’ha mandata in pezzi di re-incollare insieme questi pezzi.

Così facendo, cosa conseguiamo? Quando lavoriamo per sei giorni, iniziamo a capire esattamente come esattamente queste parti possono essere rimesse insieme, vediamo se combaciano, come si influenzano ed aiutano a vicenda, come si auto-annullano l’una davanti all’altra e poi si connettono al di sopra del loro egoismo.

Ma stiamo soltanto provando! Gli uomini non sono capaci di fare nulla da soli, il che è ciò che la Russia Sovietica e altri paesi del mondo hanno cercato di fare; alcune società stanno cercando di farlo adesso.

Ma questo è impossibile perché ci manca la forza che è in grado di cambiare le cose, perché ci troviamo solamente nel nostro desiderio di ricevere. Ma se lo facciamo correttamente, piano piano accumuleremo la Luce Superiore, allora, dopo aver finito la costruzione di questo sistema, la Luce ci influenzerà e ci completerà.

Se lasciamo le cose come stanno o se soltanto le ignoriamo, non realizzeremo la giusta connessione con la Luce. Infatti, questo è ciò a cui è servita la frantumazione, di modo che ora, dal punto più basso in cui si è realizzata la rottura, potessimo incollare insieme le parti rotte in un nuovo insieme. La frantumazione è avvenuta per farci capire le qualità della Luce, per connetterci, ed elevarci al suo livello. Questo è lo scopo della creazione, la ragione per cui tutto succede rispetto a noi e all’universo intero.

Perciò, il settimo giorno della settimana è la pietra angolare ed è chiamato “Shabbat – Shabbat” dalla parola Ebraica “shvitah,” che significa dispensa dal lavoro. Noi permettiamo alla Luce di lavorare al posto nostro e di essere compresa in esso. I sei giorni non si riferiscono ai giorni comuni; si tratta di azioni che possono essere compiute, per esempio, in 15 minuti, ma potrebbero servire due mesi.

Ogni settima fase dovrebbe essere sempre la fase aggiunta ai propri sforzi, si guarda all’azione della Luce e si inizia a comprendere le sue qualità. In altre parole, le qualità della Luce entrano nel sistema della reciproca connessione che noi abbiamo creato. E allora ascendiamo al livello successivo e conseguiamo le qualità della Luce nella misura dei nostri sforzi fatti durante i sei giorni della settimana.

Questo è il modo in cui lavoriamo, settimana dopo settimana, fino a quando non raggiungiamo la completa riunificazione di tutte le parti rotte in una sola anima riunificata e non conseguiamo la Luce che agisce dentro il sistema, cioè, il Creatore: la forza originaria che ha creato l’intero universo. Questo è il nostro lavoro, il nostro scopo, il nostro progresso.
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(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 10.10.2013)

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I crescenti livelli di correzione

Domanda: Come si collegano le due espressioni: “comandamenti che non hanno bisogno d’intenzione” e un “comandamento senza un’ intenzione” è come un corpo senza anima?

Risposta: “L’attuazione dei comandamenti non richiede un’intenzione” ciò si riferisce al fatto che quando ancora non abbiamo l’intenzione al fine di dare, dobbiamo provare a connetterci con gli amici e questo ci porta all’intenzione giusta di amore e dazione.

Un’intenzione allo scopo di dare significa che mi concentro su di voi e voglio riempirvi. Una persona in questo mondo non ha tale intenzione. Siamo nati senza di essa, viviamo le nostre vite, e poi raggiungiamo il gruppo. Ciò significa che il comandamento non ha bisogno di una intenzione così da iniziare come siamo.

Anche se hai un’intenzione, è soltanto per te stesso e non per qualsiasi altra cosa (questo è il modo in cui si viene portati alla saggezza della Kabbalah). Allora, se studiate avrete successo.

Supponiamo di avere due livelli di energia. Il livello inferiore è l’intenzione allo scopo di ricevere che manca dell’intenzione di dare. C’è una fase di preparazione (Achan) per l’intenzione allo scopo di dare fra questo livello e il prossimo, e poi c’è il Machsom (la barriera che ci separa dal mondo superiore).

Oltre il Machsom, scopriremo l’intenzione che è esterna a me, o dazione, l’attributo di Bina, la Luce di Hassadim (carità). Poi, c’è l’intenzione di ricevere allo scopo di dare, o la Luce di Hochma, e c’è la fine della correzione (Gmar Tikkun).

Prima, siamo sul livello più basso sul quale abbiamo un desiderio sano e normale di ricevere allo scopo di avere piacere. Gradualmente, arriviamo al riconoscimento che non abbiamo nessuna intenzione di dare.

Una persona decide, “Devo cominciare a cambiare me stesso” e così arriva alla fase della preparazione molto seria per l’intenzione allo scopo di dare chiamata il tempo di preparazione (Zman Achan).

Questo lavoro molto difficile può durare mesi e anche anni. Gradualmente, sotto l’influenza della Luce Superiore, una persona raggiunge l’intenzione di dare fuori da se stesso.

Nello stesso momento, lui non dà nulla ma esiste semplicemente come un embrione (Ubar). Lui aderisce al superiore e si annulla come un embrione, o come un bambino piccolo nei confronti di un adulto senza interferire con la sua crescita, mentre consente al superiore di fare con lui qualsiasi cosa necessaria: “Fai qualsiasi cosa con me; sono d’accordo con tutto,” e questo è rivolto contro il suo crescente ego.

Quando ha completato la correzione di tutti i suoi desideri, lui sale all’ultimo livello dove può ricevere piacere allo scopo di dare per il bene del Creatore.

Questo livello è molto alto, e vogliamo raggiungerlo mentre stiamo eseguendo e completando tutte le correzioni.
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I comandamenti più importanti

Domanda: Perché lavoriamo soprattutto sul comandamento n°613, che è “ama gli altri” e il comandamento n°612 che è “timore del Creatore”, mentre questi due comandamenti derivano da tutti gli altri 611 comandamenti? Ciò significa che questi due comandamenti dovrebbero essere considerati meno importanti di tutti gli altri.

Risposta: Tutto ciò che dobbiamo raggiungere è:

  1. La prima restrizione, il Masach (schermo) sopra la Luce di Hassadim, il che significa oltre l’attributo di Binà, al di sopra di tutti i nostri desideri, di dare allo scopo di dare, e questo è il comandamento n°612, ricevere la Luce di Hassadim.
  2. Poi dobbiamo compiere l’attributo di “ricevere allo scopo di dare” nell’attributo di Keter, che è il comandamento n°613, il comandamento dell’amore, dell’unione, la ricezione della Luce di Hochma nella Luce di Hassadim.

Tutti gli altri comandamenti sono correzioni private ed effettivamente compongono questi comandamenti, e così nel Talmud Eser Sefirot studiamo solo queste due correzioni. Ma quando li bramiamo noi gradualmente ci correggiamo, adempiendo i desideri privati, l’anima è fatta di tutte le sue 613 parti. Quindi, pensa a queste due correzioni e tutte le altre forme private saranno soddisfatte in te da sole sotto l’influenza della Luce Circostante (Ohr Makif).
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