Cosa significa “la resurrezione dei morti”?

Secondo la saggezza della Kabbalah, la “resurrezione dei morti” si riferisce alle nostre  qualità interiori, non alle persone decedute.

Un corpo è un desiderio e un “corpo morto” significa  un desiderio che non vuole fare nulla per seguire la direzione spirituale di amore, dazione e connessione. Desidera rimanere soddisfatto semplicemente così com’è, come un desiderio egoistico. Un desiderio di questo tipo è considerato “morto”.

Nel percorso spirituale mettiamo molto impegno per eliminare i nostri desideri egoistici, in modo da raggiungere  lo stato in cui non desideriamo più godere solo del nostro vantaggio personale, ottenuto a spese degli altri e della natura. In uno stadio più avanzato del nostro percorso, vogliamo però  ridare vita a questi desideri perché possono essere utilizzati in modo diverso, cioè per il bene della dazione. Questo viene chiamato “la resurrezione dei morti”.

Prendiamo contatto con le nostre qualità egoistiche morte e lavoriamo per correggerle in direzione della dazione. 

Occorre quindi che ci impegniamo per  riportare in vita i “corpi morti” aiutandoci reciprocamente a far  risorgere i desideri morti e a elevarli al di sopra di noi stessi.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

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