Pubblicato nella '' Categoria

Su quali forze lavora la Kabbalah?

Domanda: Su quali forze lavora la Kabbalah?

Risposta: Due forze esistono in natura: la forza della ricezione e la forza della dazione, il più e il meno. Esse influiscono sul nostro desiderio. Il desiderio di ricevere esiste in ognuno di noi fin dalle origini, siamo nati con questo desiderio. Il desiderio di dare, però, lo dobbiamo conquistare per noi stessi dalla natura, dal Creatore.

Tutto accade come in fisica: una forza respinge e l’altra attrae. Agiamo in base a queste caratteristiche naturali. Anche quando parliamo di desideri, preghiera, e aspirazioni, intendiamo semplicemente forze.

La forza di ricevere è la nostra natura: vogliamo attirare quello che desideriamo per noi, per avere il massimo piacere con il minimo sforzo.

Il potere della dazione è il potere della Luce. Se assorbo il desiderio di un amico, se io voglio che il mio amico riceva e cerco di riempire questo desiderio, allora la forza con cui voglio fare questo è chiamata la forza della dazione.

La forza della dazione ha bisogno di essere scoperta, proprio come è avvenuto per l’elettricità. Per fare questo ho bisogno di sentire l’amico più vicino a me di quanto non lo sia io stesso. Quando rivelo la forza della dazione, comincio a correggermi, con l’aiuto di entrambe le forze. Tra queste forze, divento sempre più capace di determinare le caratteristiche congiunte di dazione e ricezione in cui sento il Creatore.

La cosa più importante per me è rivelare il Creatore il più possibile all’interno di queste due forze opposte: la ricezione e la dazione.

[226944]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 4/02/2018

Materiale correlato:
La forza distruttiva o la forza creativa
Balaam e Mosè, due forze con le stesse possibilità
L’inizio della correzione nelle tre linee

Medium: “Gli abusi negli asili sono lo specchio della società del XXI° secolo?”

Il portale Medium ha pubblicato il mio ultimo articolo: “Gli abusi negli asili sono lo specchio della società del XXI° secolo?”

Rabbrividiamo ogni volta che sentiamo parlare dell’ennesima terrificante storia di abusi sui bambini, come nei casi di quegli assistenti all’infanzia che sono stati recentemente arrestati in Israele e in Arkansas.

Anche se inconcepibile, l’abuso negli asili sembra essere ormai una pratica diffusa e sistematica. I dati raccolti in 39 stati negli Stati Uniti, ad esempio, mostrano che in 5.321 strutture di assistenza all’infanzia sono stati riscontrati atti di abuso. In Israele si stanno compiendo sforzi per spingere l’approvazione della legge che obblighi tutti gli asili ad installare le telecamere di sicurezza, poiché i genitori si sono resi conto che nessuno può garantire la sicurezza dei propri figli.

Ma qual è la causa che spinge coloro che paghiamo per prendersi cura dei nostri figli, a comportarsi in modo così mostruoso? E come possiamo limitare questo fenomeno quando non abbiamo il controllo su ciò che accade all’interno degli asili?

È difficile da capire, ma questi orribili episodi rivelano il cuore freddo e di pietra che pulsa dentro all’essere umano. Quando l’ego ci sovrasta, ci travolge con un alto grado di irrequietezza e furia che vince su tutto, spingendoci a fare del male a chiunque, persino ad un bambino indifeso.

E con i bambini piccoli che non sanno ancora esprimersi, non c’è nulla che impedisca al mostro di esplodere. In quest’ottica i dati mostrano che la fascia di età più a rischio di abuso è compresa tra 0 e 3 anni.

“Che razza di mostro può fare questo?”

“Se io stessa avessi visto un video di questo tipo online”, ha detto l’insegnante della scuola materna israeliana mentre le veniva mostrato il filmato del suo comportamento violento, “vorrei chiedere: che razza di mostro può fare questo?”

Evidentemente, non possiamo vedere la nostra colpa nel momento della verità. Il cuore di pietra ci acceca e rimuove il senso di colpa, facendoci perdere la cognizione delle nostre azioni, senza esserne consapevoli.

Quindi, anche se mettessimo le telecamere ovunque, non risolveremmo il problema alla radice. Il mostro si trova all’interno di ogni assistente all’infanzia e, in effetti, in ognuno di noi. La domanda è: chi risveglia il mostro dal suo letargo?

Possiamo facilmente biasimare certi individui per le loro azioni di abuso e dovremmo certamente impedire loro di continuare. Ma questi sono solo i risultati che emergono in superficie. Il mostro che si risveglia è una malattia sociale che è in incubazione da decenni e che sta scoppiando sempre più ai giorni nostri.

Come siamo arrivati a questo punto

Fino alla metà del XX° secolo, allevare bambini era completamente diverso da ciò a cui siamo abituati oggi, e tuttavia era un modo più vicino al nostro sviluppo naturale di esseri umani. Le madri erano solite avere condizioni migliori per allevare i figli e prendersi cura del loro benessere. Ed erano socialmente apprezzate per averlo fatto.

Poi c’è stata la rivoluzione industriale, insieme a potenti interessi acquisiti che hanno cercato di modificare l’ordine sociale a scopo di lucro. Le donne sono state spinte nel mondo del lavoro, che veniva collegato agli ideali liberali di emancipazione femminile e al loro status di uguaglianza nella società. Questo veniva fatto per massimizzare la produzione ed il consumo ad un livello che il mondo non aveva mai conosciuto prima.

La risultante società dei consumi è stata progettata per saccheggiare le risorse del pianeta in modo da orientare la vita umana all’eccesso materiale. A poco a poco, le persone hanno abbracciato un nuovo stile di vita che ha rimodellato l’ordine sociale e l’unione familiare.

Tuttavia, come evidenziano gli studi sulla felicità, in realtà né noi né i pochi ricchi troviamo alcuna genuina soddisfazione e conforto nella caccia ciclica all’acquisizione materiale.

Il risultato? Una società in cui i bambini vengono strappati dalle loro madri e gettati nelle mani di una tata, anche lei coinvolta nella corsa materiale. Una società “libera” dove tutto è permesso e i confini sono sfuocati. Una società in cui la connessione naturale tra genitore e figlio è stata significativamente compromessa e svalutata. Una società in cui l’ego mostruoso e disinibito può esplodere anche verso i bambini indifesi.

L’abuso sui bambini è lo specchio della società umana nel XXI° secolo.

I nostri figli hanno bisogno di una rivoluzione sociale

Allora, cosa abbiamo intenzione di fare al riguardo? Come potremo prevenire incidenti simili in futuro? Come potremo guarire la malattia della nostra società?

Finché non lavoreremo per un cambiamento radicale nei valori sociali, possiamo dichiararci tutti colpevoli per l’abuso nei centri per l’infanzia.

Questo non è un appello per tornare indietro nel tempo. Anzi. È un campanello d’allarme per la prossima rivoluzione. Proprio come la rivoluzione industriale ci ha insegnato a condurre uno stile di vita materiale, la prossima deve insegnarci a condurre uno stile di vita sociale.

Innanzitutto, dobbiamo dare la priorità all’istruzione. Dovrebbe diventare la professione più apprezzata dalla società. Un educatore deve ricevere un riconoscimento sociale insieme alle condizioni per mantenere la propria integrità professionale. Dobbiamo scegliere degli assistenti all’infanzia che dimostreranno la loro passione nell’allevare i nostri figli, che acquisiranno una profonda comprensione della natura umana e che saranno addestrati ad esercitare la moderazione e l’autocontrollo in ogni situazione.

Queste sono solo alcune delle linee guida alle quali dovrebbe attenersi qualsiasi educatore che lavori con i bambini. Ma la vera rivoluzione avverrà quando noi, gli adulti, ci siederemo in cerchio, proprio come all’asilo, e coltiveremo l’essere umano dentro di noi, uniti contro il mostro che può risvegliarsi.

Quando ridefiniremo l’obiettivo della vita, sostituiremo la corsa alla materialità con una crescente sensibilità alla nostra profonda connessione umana che ci darà un nuovo senso di significato e realizzazione.

Nello specifico, la saggezza della Kabbalah che viene rivelata ai nostri tempi, è pensata per far luce sulle naturali connessioni umane tra le persone e le aiuta a svilupparsi fino all’ultimo livello: scoprire il sistema di connessione che ci lega tutti insieme come un’unica famiglia.

Chi rivela il Creatore?

Domanda: Che cosa significa rispondere correttamente a quello che il Creatore manda?

Risposta: La corretta risposta è sentire costantemente che sei in contatto con Lui.

Domanda: Come possiamo capire che tutto arriva dal Creatore? Forse sembra solo a me che sia così?

Risposta: Qualsiasi cosa succeda, immagina che arrivi solo dal Creatore. Ma è meglio fare tutto questo con i tuoi amici.

Domanda: Chi rivela esattamente il Creatore?

Risposta: Il Creatore viene rivelato da chi, come risultato del proprio sviluppo nel gruppo, ha raggiunto lo stato in cui sente che il suo desiderio e il desiderio degli altri possono coniugarsi e lavorare insieme in un sistema unificato.

Allora, tra questi due desideri, la proprietà della dazione cresce: questo è già l’inizio della rivelazione del Creatore.

[227054]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 21/01/2018

Materiale correlato:
Dove possiamo rivelare il Creatore?
Dare significa riempire i desideri degli altri
La manifestazione di desideri non intenzionali

New Life n.1008 – Il potere dell’immaginazione

New Life n.1008 – Il potere dell’immaginazione
Il Dott.Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riepilogo

L’immaginazione viene data a noi esseri umani in modo che alla fine ci svilupperemo e scopriremo la forza superiore attraverso la connessione con gli altri. Sebbene l’immaginazione sia una deviazione dalla vera realtà, può essere uno stimolo per elevarci a questa nuova realtà se viene usata in modo positivo. L’apparizione di tutte le future scoperte e invenzioni esiste grazie al potere dell’immaginazione. Lo scopo della creazione è che gli esseri umani si sviluppino ad uno stato al di là di ogni immaginazione chiamato il “Mondo di Ein Sof (Infinito).”

[226525]

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1008 – Il potere dell’immaginazione”, 8/05/2018

Perché le nazioni del mondo odiano gli ebrei?

Baal HaSulam, Gli scritti dell’ultima generazione: “È un dato di fatto che Israele è odiata da tutte le nazioni, per motivi religiosi, raziali, capitalistici, per comunismo o per ragioni cosmopolite, e così via. È così perché l’odio sovrasta tutte le ragioni ma ciascuno risolve semplicemente il proprio odio secondo la sua stessa psicologia. Qui non aiuterà alcun consiglio, tranne l’avvio tra tutte le nazioni di un ‘Comunismo altruistico’, internazionale e morale.”

Domanda: Perché le nazioni del mondo provano questa sensazione di odio verso Israele?

Risposta: Le nazioni del mondo sentono il loro vano egoismo, i loro desideri insoddisfatti e, nello stesso tempo, sentono che l’appagamento di questi desideri deve passare attraverso la nazione di Israele. Dato che non sta arrivando, considerano gli ebrei come il primo problema della loro vita. Collegano tutte le sofferenze che provano al fatto che non diamo loro abbastanza, non portando loro ciò che considerano necessario.

Domanda: Perché le nazioni del mondo provano questo odio, ma Israele non sente cosa si vuole da lei?

Risposta: La misura in cui le nazioni del mondo odiano Israele è la misura in cui Israele odia la Kabbalah. Lo vediamo nell’esempio di Baal HaSulam. I kabbalisti sono sempre stati indesiderati, non amati e sottoposti all’esilio.

La causa dell’odio in entrambi i casi è la stessa: il desiderio di rivelare il Creatore, attraverso l’adesione con il Creatore.

Questo è odioso per la nazione di Israele e anche di più per le nazioni del mondo perché le indirizza verso un percorso completamente opposto a quello del nostro mondo.

Le nazioni del mondo odiano Israele per il suo sforzo generale verso la rivelazione del mondo superiore, e la nazione di Israele odia i kabbalisti per il loro sforzo specifico, individuale, verso questo.

Questa formula esisterà fino al raggiungimento di un certo punto di svolta e la gente comincerà a capire che in realtà i kabbalisti hanno la soluzione al problema, la chiave.

L’ebraismo deve presentare qualcosa di nuovo alle nazioni. Questo è ciò che si aspettano dal ritorno di Israele nella terra promessa! Non è in altri insegnamenti, perché in questo non abbiamo mai innovato. Al loro interno, siamo sempre stati loro discepoli. Piuttosto, è la saggezza della religione, la giustizia e la pace, in questo la maggior parte delle nazioni sono nostre seguaci, e questa saggezza è attribuita solo a noi.

Con la parola “ebraismo,” Baal HaSulam intendeva la Torah, la Kabbalah…..cioè “…il ritorno di Israele alla terra …” significa l’ascesa al mondo superiore, a Bina.

[226863]

Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima generazione,” 20/11/2017

Materiale correlato:
Il popolo di Israele è pronto per la sua missione?
Antisemitismo: Di chi è la colpa e cosa si può fare?
La verità sul boicottaggio di Israele, Parte 1

New Life n.1007 – Gli insegnamenti della Kabbalah, dall’occultamento alla rivelazione

New Life n.1007 – Gli insegnamenti della Kabbalah, dall’occultamento alla rivelazione
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo

Il codice per svelare i contenuti nascosti nella saggezza della Kabbalah deve essere utilizzato dentro noi stessi. Ci dobbiamo risvegliare dal desiderio egoistico del ricevere per noi stessi verso il desiderio del Creatore che è dazione e amore per gli altri. In passato, c’è stata un’opposizione molto forte alla rivelazione della saggezza della Kabbalah nel periodo del Chassidismo e in quella Lituana di Mitnagim (coloro che si opposero al Chassidismo). Rav Kook e Baal HaSulam hanno provato a rendere il messaggio pubblico. Anche l’Ari aveva capito che era arrivato il momento di rivelare il potere nascosto nella Torah e raggiungere l’apice dell’evoluzione dell’umanità.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1007 – Gli insegnamenti della Kabbalah, dall’occultamento alla rivelazione”, 1/05/2018

Streghe, diavoli e demoni

Domanda: Esistono gli spiriti, i fantasmi, gli angeli e i demoni?

Risposta: No, non esistono le streghe, i demoni, i diavoli e altri spiriti demoniaci.

Queste sono tutte qualità di una persona. Nella Kabbalah esistono molti nomi che identificano entrambe le forze: pure (altruistiche) ed impure (egoistiche). Ad ogni modo, esse si trovano tutte dentro alla persona. Questo non significa che dobbiamo scacciare i nostri demoni. Dobbiamo correggere le nostre qualità egoistiche.

Non pensate a loro come ad un’immagine. Volete cambiare qualcosa? Allora, cambiate voi stessi, il vostro egoismo. Diciamo che se ieri il vostro egoismo era a livello 20 oggi dovrebbe essere a 10. Ciò significa che avrete scacciato alcuni “demoni” fuori da voi.

[226853]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 14/01/2018

Materiale correlato:
Demoni, angeli e miracoli
Gli Angeli sono forze
La saggezza della Kabbalah non si occupa di miracoli

New Life n.1006 – La parte nascosta della Torah di Israele


New Life n.1006 – La parte nascosta della Torah di Israele
Il Dott.Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo

La Torah scritta e rivelata e la Torah nascosta parlano entrambe della rivelazione del Creatore alle Sue creature. Il Creatore vuole che le Sue creature Lo ritrovino e diventino come Lui. Questa rivelazione avviene attraverso dei cambiamenti nella nostra natura, dalla ricezione alla dazione. La parte nascosta della Torah si aprirà a noi quando noi ne sentiremo il bisogno.

Dalla trasmissione di Kab TV “New Life n.1006 – La parte nascosta della Torah di Israele”, 2/05/2018

 

Cosa succede quando il corpo muore?

Domanda: Dicono che quando il corpo muore lo spirito lo abbandona. Cos’è che effettivamente lascia il corpo?

Risposta: Nella Kabbalah il termine “corpo” significa desiderio. Quando la Luce lascia questo desiderio, lui muore. In altre parole, diventa un desiderio che cerca solo di ricevere. Questo è chiamato un desiderio morto o un corpo morto. In linea di principio, il tipo di morte di cui stai parlando non esiste.

Domanda: Dove vanno le anime non corrette delle persone dopo la morte?

Risposta: Esse esistono sempre all’interno del desiderio che ha acquisito una qualità simile a loro. Dopo la morte del corpo, iniziamo a percepire il nostro stato spirituale più ampio e profondo. Non perché il corpo muore, ma perché un certo desiderio egoistico scompare.

Domanda: Una persona può morire di morte naturale o essere uccisa, venire annegata o bruciata. Il modo in cui muore può influire sulla sua anima al momento della morte?

Risposta: No, perché non aveva un’anima! Prima che una persona abbia il desiderio per il mondo superiore è coinvolta solo nello sviluppo al livello di questo mondo. Ecco perché vale la pena iniziare il proprio sviluppo spirituale il più rapidamente possibile.

[226331]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 14/01/2018

Materiale correlato:
Cosa succede all’anima dopo la morte?
Una persona si può reincarnare come un gatto?
A proposito del Rabash e del significato spirituale della morte e della rinascita

New Life n.1005 – Il corretto approccio alla vita – 2’ Parte

New Life n.1005 – Il corretto approccio alla vita – 2’ Parte
Il Dott.Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Yael Leshed-Harel

Riepilogo

Il corretto approccio alla vita è quello di scoprire il segreto della vita, che è il potere dell’amore e della dazione. La saggezza della Kabbalah ci insegna come scoprire questo potere connettendoci alle persone nelle nostre vite. Il potere più elevato viene rivelato attraverso la nostra unione. Questo differisce dagli altri approcci, che insegnano che “tutto è per il meglio” e “tutto è una lezione”. Con la scoperta del Creatore, una persona capisce cosa la attiva, dove viene condotta e come avere una connessione continua con il Creatore.

[225946]

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1005 – Il corretto approccio alla vita – 2’ Parte”, 29/04/2018