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New Life #961 – Cosa manca nella visione sionista?


New Life #961 – Cosa manca nella visione sionista?
Il Dott.Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riepilogo

Sionismo significa uscire dall’egoismo ed entrare nella natura altruistica. La saggezza della Kabbalah, basata sugli insegnamenti di Abrahamo, spiega come ottenere questo basandosi sul valore di “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Ci insegna ad essere fratelli di una stessa famiglia, connessi nell’amore. Tuttavia il popolo ebraico prova l’odio reciproco ed è diviso dal punto di vista etnico, religioso e politico. Una nuova visione sionista crescerà tra gi studenti della saggezza della Kabbalah che si concentrerà sulla connessione tra tutte queste fazioni.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life #961 – Cosa manca nella visione sionista?”, 6/02/2018

Perfeziona te stesso!

Domanda: Come devo interpretare l’affermazione che “Non c’è male nel mondo” se nel mondo esiste solo il male? La storia crudele e feroce dell’umanità, delle guerre e dei tradimenti ne è la prova.

Risposta: Tutto il male del mondo è il mio male, qualcosa che non riesco a bilanciare con il bene. Il male esiste dentro di me! È scritto, “Tutti quelli che condannano lo fanno per il loro stesso difetto”. (Kiddushin 70b)

La conclusione è molto semplice: se voglio vedere un mondo perfetto, devo perfezionarmi. E scoprirò che è così, per quanto illogico e irrealistico possa sembrare. Tutto quello che vedo intorno a me è il mio riflesso. Quindi cosa posso fare quando scopro tutto questo male? Devo cambiare me stesso.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 12/11/2017

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New Life #965 – Il pionierismo spirituale

New Life #965 – Il pionierismo spirituale
Il Dott.Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riepilogo

I pionieri spirituali sono coloro che vogliono portare amore a tutti raggiungendo l’adesione con la Forza Superiore. È qui che dimora la Shechina, la rete di comunicazione che si crea fra noi dalla connessione dei nostri cuori e desideri. La saggezza della Kabbalah ci spiega come raggiungere questo grande obbiettivo dell’esistenza. Piuttosto che spaccare pietre per costruire una nazione come fecero i primi pionieri, oggi i pionieri spirituali devono aprire i loro cuori per connetterli fra loro e al Creatore.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life #965 – Il pionierismo spirituale”, 13/02/2018

New Life #959 – L’esperienza della vita in Israele


New Life #959 – L’esperienza della vita in Israele
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo

Il popolo di Israele ha un fuoco che gli brucia dentro e che ha origine nella sua radice spirituale e nei giorni di Abrahamo. Egli ha insegnato alla gente come connettersi e raggiungere il potere dell’unione che opera attraverso la creazione. Il popolo di Israele, tuttavia, non è mai soddisfatto e sente che qualcosa lo sta divorando da dentro, perché non sta portando avanti il proprio desiderio per la spiritualità. Tutti hanno le loro opinioni e hanno bisogno di scoprire che possono costruire ponti di unione al di sopra delle differenze.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life #959 – L’esperienza della vita in Israele”, 4/02/2018

La radice spirituale della fede terrena

Domanda: Ogni fenomeno ha la sua radice spirituale; qual è la radice spirituale della fede terrena, che si trova al di sotto della ragione, senza alcuna conferma dentro la ragione?

Risposta: La radice spirituale della comune fede terrena è la paura della morte, dell’estinzione.

Domanda: Se non ci fosse la morte, non ci sarebbero le diverse credenze?

Risposta: Certamente….in fondo da dove vengono? Se costruissimo la fede solo sulla base dei sentimenti buoni o cattivi di questa vita, allora le credenze esisterebbero in un modo diverso. La più grande perdita è la perdita della vita. Le piccole batoste che ci capitano nel corso della vita costruirebbero credenze e religioni leggermente diverse.

Domanda: Significa che se una persona ha tanta paura di morire, è disposta a vivere per sempre?

Risposta: Si, ma se darai ad una persona la possibilità di vivere per sempre e poi la osserverai nel proseguo della sua vita, vedrai come si sentirà nel giro di un paio di centinaia di anni. In uno stato terribile, peggiore della morte, dove ogni giorno sarebbe uguale all’altro.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 17/12/2017

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La storia sta volgendo al termine

Tutte le scienze, tranne la saggezza della Kabbalah, lavorano all’interno di una piccola luce alla quale si può arrivare ricevendo desideri senza correzione. In questo modo tutto il nostro mondo esiste senza l’intenzione per la dazione.

Ma questo è un bagliore molto limitato, una scintilla di vita che arde a malapena e che permette ai desideri di esistere solo nell’attesa del momento della correzione.

Nel nostro tempo, la Luce ha riempito quasi tutti i desideri. Pertanto, la scienza è in crisi e si trova ad un punto morto. Non ci sono più progressi nella scienza; tutto sta svanendo. Troviamo solo connessioni tra fenomeni vari. L’umanità può scoprirlo da sé perché tutto ci conduce alla comprensione che il nostro mondo è chiuso, rotondo, globale e integrale.

Quindi dobbiamo essere connessi fra noi e con tutta la natura. Solo in questa direzione la scienza si sviluppa e rivela la nostra relazione comune fra noi. Ma oltre a questo, non ci sarà sviluppo scientifico. Solo la tecnologia sarà sviluppata, non le scienze fondamentali. Gli scienziati stanno parlando di questo da molti anni.

Abbiamo completamente esaurito il nostro desiderio di esistere e provare piacere. Sia nel diciannovesimo secolo che all’inizio del ventesimo secolo, prima della Grande Depressione negli Stati Uniti, abbiamo usato incentivi come il denaro e la carriera.

Ma ora non funzionano più. Oggi, semplicemente, conquistiamo numeri astratti nei nostri conti correnti, e il denaro sta anche perdendo il suo valore. La storia sta volgendo al termine. In altre parole, stiamo diventando consapevoli della necessità per la correzione.

Tuttavia, non ci sarà alcun ulteriore sviluppo materiale dovuto alla Luce di Hochma che entra nei desideri di questo mondo. Di conseguenza, le persone sperimenteranno disillusione, depressione e una crisi globale in tutte le aree dell’attività umana.

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Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 28/2/2018, Baal HaSulam, Shamati, Articolo 37, “Un articolo per Purim”

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Caratteristiche kabbalistiche e materiali

Domanda: Perché i kabbalisti hanno indossato cappelli e abiti speciali per migliaia di anni? Erano un tributo alla moda?

Risposta: Questa tradizione nacque in tempi antichi quando le persone che vivevano in Mesopotamia, l’antico Israele ed Egitto si coprivano la testa per proteggersi dal sole. E anche oggi i beduini coprono le loro teste come protezione dal caldo.

Per quanto riguarda i kabbalisti, in nessun modo connettono se stessi o le loro conquiste kabbalistiche con rituali esteriori. Questo non è necessario sia per le persone che per il Creatore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 12/11/2017

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Come possiamo sentire la perfezione?

Domanda: Si dice che la Luce si trovi in uno stato di riposo e perfezione. Quanto è piacevole sentire la perfezione? Perché la perfezione possiede un potere così affascinante?

Risposta: La perfezione di cui parlano i kabbalisti non è quella che consideriamo la perfezione nel nostro mondo. Nella Kabbalah essa è la qualità della dazione, sentire ciò che gli altri sentono, avere la percezione dei loro desideri e soddisfarli.

Domanda: E’ possibile immaginare che la qualità della dazione esista in questo mondo?

Risposta: Lavorando insieme in un gruppo, possiamo raggiungere lo stato in cui iniziamo a sentire gli altri con l’aiuto della Luce superiore.

Ma non riguarda nemmeno gli altri; anche essi sono stati creati allo scopo di uscire da se stessi e iniziare a sentire il mondo superiore. Nulla intorno a me è stato creato in modo tale che io possa donare. Non si tratta di dazione; il Creatore potrebbe soddisfare tutto e dare a tutti.

Il problema è di aiutarmi a trovare organi indipendenti di sensazione per sentire tutto ciò che è fuori di me, non dentro di me, ma fuori da me stesso. Dopotutto, tutto ciò che sentiamo passa attraverso la nostra “macchina filtrante egoistica” che pensa solo a se stessa e ciò che rimane dopo la “depurazione” è chiamato “questo mondo”, “il nostro mondo”.

Per sentire il mondo al di fuori di noi, quello che esiste prima della “purificazione”, ci viene assegnato un gruppo e dobbiamo cercare di lavorare per esso. Durante questi tentativi, la Luce superiore agisce su di noi e cominciamo a sentire ciò che è al di fuori di noi.

Quindi, gradualmente, iniziamo a comprendere una nuova dimensione che è superiore al nostro egoismo, ed è quindi chiamata “il mondo superiore”. Di conseguenza entriamo in un regno completamente diverso, di eternità e perfezione.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 19/11/2017

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Dalla mia pagina facebook Michael Laitman – 28/03/2018

Lo sviluppo evolutivo della nostra società ci spinge ad utilizzare Ia nostra tendenza naturale per la connessione umana, modulandola attraverso un lavoro costante sulle nostre relazioni, così ci ed evolviamo in una nuova realtà sociale. Invece di competere con i robot per un lavoro di vecchio stampo, facciamo del nostro lavoro l’unica funzione che nessun robot potrà mai rimpiazzare, e raggiungiamo la vera felicità che i soldi non potranno mai comprare.

Combattere per la libertà

Lo stato più pericoloso non è né l’ascesa né la discesa, ma l’indifferenza. Non abbiamo la forza di uscirne: né verso l’alto né verso il basso. Questo stato viene considerato morte. Durante una discesa, una persona sperimenta vari problemi, influenze negative e pensieri estranei, ma è ancora viva e non morta. La morte è l’indifferenza.

Il Creatore ci dice: “Vieni dal Faraone!” Cioè, Egli ci invita a scoprire quanto siamo opposti alla forza superiore, al mondo spirituale, alla dazione e all’amore. Così avremo i mezzi per lavorare: la Luce sarà rivelata sullo sfondo dell’oscurità.

Altrimenti non possiamo discernerla né sentirla. Pertanto, l’esilio in Egitto ci è stato necessario perché ha rivelato la nostra totale opposizione al Creatore, dato che il Faraone è l’altro lato del Creatore. Quando una persona scopre la portata di tale opposizione, è pronta per lasciare l’Egitto.

Il nostro problema non sono né la luce né il buio, ma il crepuscolo grigio, l’indifferenza. Lì non si può fare nulla. Se sono in prigione e mi sento prigioniero, allora faccio ogni sforzo per scappare. Tuttavia, se non sento di essere in catene, in prigione, tagliato fuori dalla vera vita, allora sono disposto a rimanere in cella per sempre. Non c’è stato peggiore. Questa è una vera prigione e solo l’ambiente può aiutare una persona.

Sia gli stati cattivi che quelli buoni portano all’avanzamento, ma lo stato dell’indifferenza è assolutamente statico e occupa il 90% del nostro tempo. Inghiotte la nostra vita lasciandoci senza la speranza di raggiungere lo scopo della creazione. Pertanto, dobbiamo lottare contro l’indifferenza. Questa è la nostra area di libero arbitrio, il terzo medio di Tifferet, dove né le forze dall’alto né le forze dal basso agiscono su di noi: siamo nel mezzo fra loro e non possiamo scappare in nessun posto. Questa è la vera prigione.

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Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 18/01/2018, lezione sul tema “Dagli ostacoli alle ascese” (Preparazione al Congresso Mondiale 2018).

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