Pubblicato nella '' Categoria

Le radici dell’antisemitismo, Parte 1

Dr. Michael LaitmanDomanda: Recentemente, il tema dell’antisemitismo è diventato molto acuto. Sentiamo della sua manifestazione in tutto il mondo, e cos’è che dovrebbe essere fatto in modo che esso scompaia?

Risposta: L’antisemitismo è un odio naturale verso la nazione ebraica che è iniziato nel tempo di Abramo. E’ già stato spiegato che Abramo ha scelto un altra via e deciso di ottenere la natura opposta alla natura del mondo intero. Lui ha scelto la natura di amore e di unità, e il resto del mondo è andato con il suo ego nella direzione della reciproca concorrenza.

L’odio naturale verso la connessione è nascosto dentro l’io, mentre il gruppo di Abramo era sempre pronto ad accettare qualunque persona che voleva unirsi a loro. Durante il tempo sin dall’antica Babilonia, questi due gruppi si sono evoluti. Di conseguenza, il gruppo di Nimrod si è sparso in tutto il mondo, e oggi comprende 7 miliardi di persone.

Il gruppo di Abramo, nel corso del suo sviluppo, è diventato la nazione di Israele. Questo gruppo era molto più piccolo rispetto al resto dell’umanità, ma includeva persone che riescono a superare il loro ego e unirsi.

Per qualche tempo loro si sono mantenuti in un certo stato di unità, ma l’io cresceva costantemente; l’ego, il desiderio di godere, è l’intera questione della creazione. La forza di amore, di connessione, deve essere aggiunta al desiderio egoistico tutto il tempo. E questo dipende dalle persone e dal loro lavoro. Tale lavoro si chiama lavoro spirituale del Creatore.

La forza del ego ci spinge a disconnetterci. E abbiamo bisogno di rivestire la forza di amore e di unità al di sopra di esso. Il gruppo di Abramo ha lavorato su questo. Loro non erano soddisfatti del loro ego crescente, che ha permesso loro di diventare più forti, conquistare di più, e riuscire nella scienza, nelle nuove tecnologie, nella vita ordinaria, e di vincere le guerre.

E fino ad oggi, i paesi e ogni singola persona giocano con il loro ego, tutti, grandi e piccoli, senza eccezioni. Ma il gruppo di Abramo ha ricevuto un orientamento diverso. Egli insegnò loro come è organizzato il mondo e loro hanno cominciato a sentirlo.

Se usiamo solo la forza dell’ego, allora vediamo tutta la nostra vita solo attraverso l’ego. Siamo costruiti in modo tale che cogliamo la realtà attraverso il nostro ego. Questa realtà è unilaterale perché dietro a tutti i nostri sensi esistono solo forze egoistiche. È per questo che tutti noi vediamo il mondo così com’è ora.

Ma se supereremo questa forza di ego e la dominiamo con l’aiuto della forza altruistica, riceveremo la connessione l’uno con l’altro. Poi inizieremo a rivestire il mondo egoista in una forma diversa, in una altruistica. E sveleremo forze aggiuntive in questo mondo che non conoscevamo prima. Questa forza sconosciuta supplementare è la forza dell’amore e della dazione.

Appena sviluppiamo questa forza dentro di noi, inizieremo a vedere la sua presenza che ci circonda. Questa forza è chiamata il “Creatore”. Egli ha creato e mantiene tutta la creazione, e non la lascia disperdere in tutti i tipi di direzioni. Egli la mantiene come un tutt’uno e l’ha unificato sotto il controllo di una legge in cui esiste. Questa è la forza della creazione.

Così tutti coloro che seguirono Abramo hanno capito e sentito la realtà in un’altra forma. Hanno visto che la realtà è perfetta e che le due forze lavorano in essa: positivo e negativo (più e meno), l’altruismo e l’egoismo.

Pertanto sono diventati più intelligenti. Sono stati in grado di capire di più e di raggiungere grandi risultati e maggiore successo rispetto al resto delle nazioni. Essi percepirono la realtà completa e l’hanno raggiunta. Hanno rivelato forze aggiuntive che le altre nazioni non osservavano. All’interno di queste persone si è verificato un ulteriore sviluppo. In aggiunta alla ragione e scienza hanno contribuito a prendere più vantaggio del nostro egoismo; hanno raggiunto la saggezza e un metodo che ha permesso loro di lavorare al di sopra dell’egoismo, nella forma opposta, in dazione.

La nazione di Israele era più flessibile del resto delle nazioni e quindi più efficace. Pertanto, gli antichi Ebrei erano molto ben sviluppati e hanno scritto la Torà. Più tardi, nel Medioevo, filosofi tedeschi, francesi, italiani hanno scritto che tutta la scienza viene dai Giudei.

Domanda: Come si relaziona all’antisemitismo di oggi?

Risposta: Le nazioni del mondo hanno la sensazione che gli ebrei tengono un approccio particolare alla natura, alla nostra vita. Loro vedono, capiscono e sentono dentro le forze della natura e i fenomeni supplementari; loro riescono più degli altri.

Più di questo, con il loro successo, è come se rubassero dal resto delle nazioni i risultati che loro suppongono avrebbero dovuto raggiungere. Tutto va agli ebrei, perché sono in grado di sapere di più sulla vita grazie alla loro astuzia e con le due forze che possiedono, invece di una; loro vedono oltre e capiscono ciò che accade in un modo più ampio.

In questo modo, gli ebrei cercano la vittoria sulla vita, e alla fine, su tutte le altre nazioni. Tutte le nazioni guardano questa situazione da un punto di vista della concorrenza, dal lato dell’ ego, ed è per questo che gli sembrano così oscuri per loro.

[148827]

Da Kab.TV di “Una Nuova Vita” 25.11.2014

Materiale correlato:

Antisemitismo: Di chi è la colpa e cosa si può fare?
Le origini dell’antisemitismo

Lezione quotidiana di Kabbalah – 27.01.2015

Scritti di Rabash, articoli “Shlavei Hasulam”, articolo 4 “Cos’è il diluvio nel lavoro”
Audio
Video

Zohar per Tutti, estratti selezionati. Capitolo “La Torà – Studio della notte”, punto 44
Audio
Video

Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 6, parte 16, Tabella di risposte per il significato delle parole, punto 1
Audio
Video

Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 1, parte 1, Histaklut Pnimit, capitolo 8, articolo 29
Audio
Video

Purificare i nostri desideri

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico” (Metzora), 14:1 – 14:4: Ed il Signore parlò a Mosé, e disse: Questo è il rituale a cui dovrà sottoporsi un lebbroso nel giorno in cui dovrà purificarsi.

Egli sia condotto davanti al sacerdote, ed il sacerdote uscirà dall’ accampamento e lo esaminerà. Se il sacerdote vede che la piaga del lebbroso è stata guarita, il sacerdote ordinerà di prendere due uccelletti vivi, legno di cedro, un nastro di lana e dell’issopo che dovranno essere portati per colui che deve essere purificato.

Domanda: Dopo che Mosè porta il suo popolo al Creatore, ogni capitolo inizia con queste parole “ed il Signore parlò a Mosè, e disse”. Come mai?

Risposta: Questo perché il livello di Mosè è un livello intermedio attraverso il quale ogni persona scopre il Creatore. E’ il solo modo in cui si può raggiungere una connessione con la forza superiore, con il Creatore (Keter), che è rappresentato dalla qualità di Mosè, che è la qualità totale di Bina, la totale dazione. Dopo il livello della dazione, il livello successivo ancora più sublime è l’amore.

Domanda: Leggiamo che il lebbroso (tzara’ath) fu portato dal sacerdote. Qual è il significato di “il sacerdote gli corra incontro fuori dall’ accampamento”?

Risposta: Un sacerdote e Mosè sono lo stesso livello che ha dei sotto-livelli- Mosè è la suprema qualità in Bina.

Quando una persona si eleva al livello di un Cohen, di un sacerdote, (Bina) questa persona deve esaminare tutti i suoi desideri, le sue intenzioni, ed i suoi obbiettivi e controllare se dopo i giorni della purificazione gli è rimasta della lebbra.

Un difetto è un desiderio o un pensiero che funziona solamente per se stesso. Nel momento in cui un tale pensiero viene rivelato, indica che una persona non è ancora pura. Perciò, ci dovrebbero essere altri sette giorni di correzione. Se non scopriamo una mancanza una persona è considerata pura, il che significa che si trova effettivamente al livello di Bina, nella qualità della dazione, ma non l’ha ancora realizzata!

Come si prepara per il proprio appagamento? Deve prendere tutti i suoi desideri e non restringerli semplicemente per ciò che concerne il riempimento egoistico, ma deve agire contro l’intenzione per se stesso che aveva prima. Deve concentrare la sua intenzione sul beneficio degli altri.

L’inizio della realizzazione del desiderio per il bene degli altri si chiama “Eid”, il sacrificio, e deriva dalla parola Ebraica “approssimazione”.

Di solito un certo desiderio degli stati della natura inanimata, vegetativa, animata ed umana sono utilizzati per la correzione. La Torà ce ne parla allegoricamente e spiega che “due uccelletti vivi, del legno di cedro, un nastro di lana e dell’issopo che dovranno essere portati per colui che deve essere purificato”. Gli uccelletti sono il desiderio al livello animato di una persona, il legno di cedro ed il nastro di lana sono i desideri al livello vegetativo.

Si tratta di speciali qualità interiori che esistono nel nostro mondo nella loro forma corporale e non sono perciò descritti nel linguaggio delle radici ma nel linguaggio dei rami del nostro mondo.

Però, quando i Kabbalisti leggono la Torà, essi comprendono a quali desideri ed intenzioni si riferisce e cosa può usare una persona per iniziare il lavoro per il bene del gruppo e attraverso di esso per il bene della forza superiore, per il Creatore.

Il gruppo ed il Creatore sono la stessa cosa, ma il lavoro per il gruppo è il lavoro fatto per qualcuno che posso vedere e sentire. Quando faccio così, scopro un livello che è totalmente diverso da tutto il resto in cui lavoro semplicemente per la dazione, nemmeno per qualcuno o qualcosa, ma lo faccio per qualcosa che è al di fuori di me, per il Creatore.

Inizio a scoprire una qualità completamente nuova del mondo spirituale, che mi circonda ed io ci sono dentro.

Domanda: In altre parole, si tratta come di un fatto lampante, come quando io ti vedo, per esempio, e ti voglio appagare.

Risposta: No. Se tu vuoi appagarmi, devi prima scoprire cosa voglio. Devi essere incorporato nei miei desideri ed iniziare a creare qualcosa attraverso la quale riuscirai ad appagarmi. Quando mi appagherai, troverai la forza superiore in questa azione.

Allo stesso tempo, non avrai bisogno di una mia risposta, non nella forma di un sorriso o di una parola gentile, poiché se ci fosse una risposta sarebbe già un appagamento egoistico. Io non devo neanche saperlo.

Questo è il lavoro di un Kabbalista di cui nessuno sa. Perciò, la saggezza della Kabbalah è chiamata la saggezza nascosta. La precisa azione di un Kabbalista non è espressa fisicamente ma nelle sensazioni, nel migliorare la situazione e l’atmosfera del mondo, nell’avvicinare le persone tra di loro.
[141443]

Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 25.02.2014

Materiale correlato:

Accordo completo sino all’auto sacrificio
I crescenti livelli di correzione