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La disoccupazione giovanile spinge l’Europa ad una rivoluzione

Opinione (Wolfgang Schäuble, ministro delle finanze tedesco): “‘Dobbiamo vincere questa battaglia contro la disoccupazione giovanile,’ ha avvertito il signor Schäuble, altrimenti si perderà la battaglia per tenere insieme l’Europa.

“Dai sobborghi di Stoccolma alle strade di Atene, ‘la battaglia si sta perdendo comunque tra una disordine e l’altra. L’agitazione che ha recentemente scosso la Svezia riflette un tasso di disoccupazione giovanile di quasi il 25 per cento, con i più colpiti giovani immigrati. Il tasso di disoccupazione tra i minori di 25 anni è al 60 per cento in Grecia. E’ il 56 per cento in Spagna e superiore al 40 per cento in Portogallo e in Italia.

“E questa è solo metà della storia, dal momento che i tassi di disoccupazione prendono in considerazione solo i giovani che sono alla ricerca di un lavoro. Milioni in più hanno semplicemente smesso di cercare, mentre i due terzi di coloro che hanno posti di lavoro sono stati ridotti a lavoro part-time o contratti temporanei.”

Il mio commento: Un’intera generazione non lavora e non vuole farlo. Siamo di fronte al terrore fino al punto di usare la forza. Il trattamento con qualsiasi mezzo non aiuta; la distribuzione di farmaci è anch’essa una misura temporanea. In ogni caso, solo un cambiamento di coscienza e, di conseguenza, l’atteggiamento verso se stessi, la società e il mondo ci permetterà di continuare la nostra civiltà. E ‘tempo di cambiare l’essere umano…
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Un prestito in termini spirituali

Baal Hasulam, “La Pace”: Queste sono le parole di Rabbi Akiva: “Il libro è aperto e la mano scrive”. Ogni stato in cui si trova una generazione è come un libro, e tutti i malvagi sono come le mani che scrivono perché ogni malvagio è scolpito e scritto nel libro fino a quando non sono così tanti che gli uomini non possono più sopportarli. In quel momento, essi distruggono questo stato di malvagità e si riorganizzano in uno stato migliore. In questo modo, ogni singola azione è calcolata e scritta nel libro, vale a dire nello stato.

Ed egli dice, “Tutti coloro che desiderano prendere in prestito posso venire e farlo”. Ciò significa che egli crede che questo mondo sia come un magazzino aperto senza un padrone, ma che ci sia un padrone presente, un custode che si trova nel magazzino e chiede ad ogni cliente il giusto prezzo per la merce che prende dal magazzino, nel senso dell’impegno nel Suo lavoro mentre egli è nutrito da questo magazzino, in una maniera che di sicuro lo porterà allo scopo della creazione, come a Lui piace.

Il suo scopo è di conseguire la dazione. Però, un uomo deve avere il potere per farlo, e non ha questo potere. Lo prende in prestito, anche se lo intende tutto per la dazione. Inoltre, è così anche se egli vuole ripagare, cioè, nel senso che non vuole usare nulla per se stesso. Egli usa il mondo intero per la dazione.

In base agli standard del nostro mondo, è impossibile riconoscere che un uomo come questo stia prendendo qualcosa in prestito. Voi sapete che si prende in prestito per un vantaggio personale. Qui, tutto è al contrario. A proposito, il divieto della Torà di dare in prestito con interesse deriva da questo. Nel mondo spirituale, nessun prestito deve essere restituito in misura maggiore di ciò che è stato ricevuto.

Quindi, le forze che non ho dall’inizio le prendo in prestito, ma non le prendo per me stesso. Esse non sono mie, le aggiungo solamente al desiderio per il bene della dazione. Invece che al Creatore, io dono a tutti, ed il mio intero obbiettivo è solamente di trasmettere abilmente questa dazione, come se arrivasse dalle Sue mani. Io non ho niente di mio a parte il mio altruistico io che stride con il desiderio egoistico al suo interno e che agisce al di sopra di esso. Perciò, in sostanza, non ho niente da restituire.

Domanda: Nonstante tutto questo, non è comunque chiaro. Come può una persona chiedere un prestito per sé nella spiritualità?

Risposta: Allora, ho detto che si tratta di un altro genere di prestito. Vedi, io non ho dei miei poteri di dazione. Inoltre, io (specificamente, io) voglio dare proprio come fa il Creatore. Io devo trasmettere e dare ciò che Egli desidera per il mondo.

Questo stato è descritto allegoricamente con una metafora che dice che il Creatore voleva donare alle nazioni del mondo il metodo della correzione. Però, esse non furono capaci di accettarlo. Quindi, Egli usò un gruppo di passaggio chiamato Israele, che significa “diritto al Creatore”. Gli uomini di Israele sono come i coordinatori che connettono la Luce superiore con l’AHP. Grazie a questo, Malchut può elevarsi in Bina e qui essere “addolcita”, in modo da passare la Luce dall’alto verso il basso.

Quindi, questo è chiamato prestito solamente perché un uomo non ha la forza della dazione, e la riceve dal Creatore. Tuttavia, egli non la usa per se stesso, come è solito avvenire nel nostro mondo egoistico. In questo mondo, un uomo cerca prima di tutto il vantaggio per sé, e poi, pensa al vantaggio degli altri, sia che si tratti di questioni finanziarie, benessere, o semplice piacere. Nella spiritualità, io non chiedo per me stesso. Voglio prendere parte alla vita del Creatore. Questa partecipazione è intesa completamente per la dazione. Per il bene di questa partecipazione, metto in moto tutto il mio desiderio al livello massimo possibile. Tutto il resto lo tengo temporaneamente “sotto chiave” sotto la restrizione.

Domanda: Quindi, come mai è necessario chiedere un prestito così per lo scopo della dazione?

Risposta: Si chiama ascesa, richiesta di correzione (MAN). Al Creatore io richiedo la forza di essere capace di esaminare, di correggere, l’azione stessa. Io voglio che Lui faccia questo, come è scritto:”Vieni dentro di me e compi l’azione della dazione”. E’ come un bambino appena nato che chiede aiuto alla sua mamma o semplicemente piange, e la mamma arriva e lo aiuta. Tutto il problema è di diventare internamente come “il pianto di un bambino”. E ci vuole tempo per impararlo…
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(Dalla 4.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 19.04.2013 “La Pace”)

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Il buio d’Egitto prima dell’alba

Domanda: Cosa caratterizza la cima dell’esilio dal quale raggiungiamo la redenzione?

Risposta: Prima di tutto, l’esilio comincia quando noi sentiamo l’inclinazione al male che inizia quando questa inclinazione disturba la nostra connessione. Ho nostalgia per il Creatore e quindi ho nostalgia per la connessione, ma la mia natura mi sta bloccando il sentiero e non mi fa andare avanti. Questo è ciò che è realmente accaduto in quei tempi fra i figli di Giacobbe.

E al picco dell’esilio noi vediamo che il Faraone vince, e quindi ci troviamo nel “buio egiziano”, sotto il dominio smisurato dell’ “angelo della morte”, che non lascia speranza. Noi siamo così desiderosi di connetterci alla conoscenza che tutta la nostra vita dipende solo da questo, e contemporaneamente ne vediamo l’ impossibilità.

E precisamente dall’interno del buio che sentiamo il comandamento: “Andarsene”. E quindi la possibilità della salvezza ci è rivelata. In uno stato di impotenza assoluta, quando non vi è alcuna possibilità di salvezza, quando tutti sono disperati, senza speranza, soltanto il Creatore ci porta fuori alla luce, con la Sua gloria, attraverso Se stesso e tranne nient’altro che quella potenza superiore.
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 06.06.2013, Scritti di Baal HaSulam)

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Responsabili a vicenda

I nostri saggi hanno detto: “Tutti gli uomini di Israele sono responsabili gli uni per gli altri”. Questo era chiaro anche nei giorni di Abramo il quale aveva scoperto il metodo della correzione e aveva raggruppato gli uomini che avevano capito che è possibile cambiare il mondo solamente cambiando l’uomo. Oltre a questo, cambiando l’uomo, non cambiamo semplicemente il mondo, ma cambiamo anche la nostra percezione della realtà e allora, invece di questo mondo, percepiremo il mondo superiore. Questi sono gli uomini ai quali Abramo insegnò come connettersi, in modo che fossero capaci di stabilire la qualità della dazione reciproca nella connessione tra di loro, che è il vaso per la rivelazione del mondo superiore, e lo stato superiore.

Lo stato della connessione egoistica e di ciò che è percepito all’interno è chiamato “questo mondo”. Il nuovo stato nel quale siamo connessi e ci amiamo a vicenda è chiamato “il mondo superiore”. Inoltre, in questo nuovo stato, nella connessione reciproca tra di noi, percepiamo la forza generale della natura. Non ci siamo assegnati da soli alla dazione reciproca, ma c’è una forza sopra di noi che origina dalla natura che è nell’equivalenza della forma con noi e questa forza è ora in fase di rivelazione dentro di noi. Questo è ciò che si chiama la “rivelazione del Creatore all’essere creato”.

Quindi, “l’essere creato” sono coloro che si impegnano per connettersi come “un uomo solo con un cuore solo”, nella reciproca dazione. In questo modo, in base all’equivalenza della forma, raggiungiamo lo stato superiore. Quindi, il principio di “tutti gli uomini di Israele sono responsabili gli uni degli altri” può essere compreso in due direzioni, come dev’essere e al suo opposto:

  • Se appartenete alla categoria di “Israele“, siete responsabili di tutti.
  • Se gli uomini si connettono e vogliono appartenere alla categoria di “Israele“, devono essere responsabili a vicenda.

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(Dalla 3.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 05.06.2013, Gli Scritti di Baal HaSulam)

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Degli amici immaginari molto utili

Domanda: Ieri ci hai parlato di Abramo che ha scoperto la saggezza della Kabbalah attraverso l’introspezione. Cosa significa?

Risposta: Tutta la realtà è dentro la persona. In oltre la realtà non esiste davvero, esiste una rappresentazione che io sviluppo nella mia interiorità. E’ sentita nel vaso, nei miei desideri, da un certo senso, grazie ai frame interiori di un film fotografico che riflette le reazioni della Luce Superiore che mostra la mia mancanza di equivalenza della forma con essa.

Un “lampo” della semplice Luce Bianca è diretto verso di me, ma io sono costituito di 613 diversi desideri, diversi attributi che formano una rappresentazione tridimensionale ed a colori del mondo riempita di suoni e di odori e di oggetti che posso toccare sullo sfondo della luce bianca. In altre parole in realtà “disegno” o progetto il mondo in cui vivo.

Comunque secondo la mia percezione della realtà, tutto dipende dai miei attributi e da nessun altro. Ne consegue che, se io cambio, il mondo cambierà. Questo è quello che facciamo con l’introspezione quando capisco che posso cambiare il mondo attraverso le modifiche che compio in me stesso.

Allora come posso cambiare? Non posso farlo da solo. Io ho solo una sensazione spiacevole della realtà presente e non posso tirarmi per i capelli fuori dalla palude. Dopo tutto, anche questi pensieri di cambiare sono parte di questa palude.

Questo è proprio dove la forza della frammentazione mi aiuta. Nella mia realtà fittizia, dove ci sono persone attorno a me che dicono “Sai anche noi la pensiamo così” Vedo che le altre parti della natura inanimata, vegetale animale e parlante sono dirette da un meccanismo generale, ma la mia immaginazione raffigura persone che hanno esattamente lo stesso raggio che ho io e questo mi permette di fare pratica ed esercizio. Ora posso vedere me stesso dal lato. Posso lavorare con loro proprio come lavoro con me stesso proprio come con un riflesso esterno di me stesso.

Quando lavoro con loro scopro che questo lavoro è molto creativo. Le relazioni con le immagini degli amici mi aiutano ad avanzare nell’acquisire una nuova percezione, un nuovo sentimento. Loro non sviluppano ulteriormente le mie vecchie caratteristiche e non si sommano ai pensieri ed ai sentimenti precedenti, piuttosto sviluppano degli attributi dalle qualità nuove dentro di me, qualità che prima non avevo.

Per esempio una percezione multidimensionale di innalzarsi al di sopra del concetto del tempo: prima, potevo vedere il passato, il presente ed il futuro ed ora interrompo la sensazione del tempo. I movimenti esterni scompaiono e percepisco tutto internamente e lo collego con i movimenti interiori. Cambio e di conseguenza sento i cambiamenti sullo schermo della Luce bianca.

Se lavoro con le immagini degli amici che vedo in questo modo, capisco che è vero e che essi sono disegnati dalla mia immaginazione e che invece il modo giusto nei loro confronti mi permette di acquisire dei mezzi speciali per I cambiamenti interiori. Attraverso gli Sforzi mutui con queste immagini gli attribuisco una certa importanza – nella misura in cui voglio essere indipendente. Alla fine quando gioco con loro in questo modo, acquisisco la percezione che mi porta fuori dalla raffigurazione corrente che è dipinta sullo schermo dalla mia coscienza sino a giungere in una nuova realtà..
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 29.05.13, Scritti di Baal HaSulam)

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Un gruppo di Dieci è la chiave per percepire il Mondo Superiore

Domanda: Può un uomo che prende parte al lavoro di un gruppo fisico di dieci persone essere in un gruppo virtuale di altre dieci allo stesso tempo?

Risposta: Naturalmente, se quest’uomo ne ha il tempo, perché in linea di principio non ha importanza in quale gruppo di dieci persone ci si trovi. Quando mi siedo tra i miei studenti, non vedo le facce e non ricordo i nomi, percepisco solamente l’energia delle persone, e questa è la cosa più importante per me.

Se mi trovassi in un qualunque gruppo di dieci uomini, questi uomini non avrebbero importanza per me, il vederle o i loro nomi, perché ciò che conta è solamente il loro potenziale spirituale interiore; questo è ciò che viene percepito.

Questa è la ragione per cui i gruppi di dieci si dissolveranno lentamente quando un uomo all’interno del gruppo non vedrà più l’immagine degli altri. Per esempio, è uguale a quello che succede nella vita coniugale, avendo vissuto con vostra moglie per molti anni smettete di notare la sua immagine fisica e la percepite soprattutto a livello interiore.

Questo è ciò che dovrebbe succedere a noi. E allora i gruppi di dieci uomini perderanno la loro rilevanza fisica. Sarete in grado di connettervi, mescolarvi, ed unirvi a gruppi di venti, di cento persone, non importa. Unirsi in gruppi di dieci è necessario nella fase attuale per aiutarci a tirarci fuori un pochino da noi stessi, per incominciare a capire come adattarci agli altri.

Ecco perché diciamo ad una persona: “Questo è il tuo campo di lavoro, e devi farci l’abitudine; non scappare via!” Quando l’uomo capisce che il gruppo di dieci è per lui la chiave per uscire da se stesso, per percepire il mondo superiore, allora non avrà più problemi, vorrà unirsi, interagire con tutti gli altri amici.

Per incominciare a sentire che esce da se stesso, un uomo deve lavorare nel suo gruppo di dieci che sia ben organizzato e dal quale non può allontanarsi. Che sia bene o male, comodo o no, egli sa che è il suo e che è tutto lì. Ecco perché ho definito chiaramente il gruppo di dieci uomini come qualcosa di sacro!

Non sarà così dopo. Ma questo “dopo” arriverà solamente quando il gruppo di dieci sarà diventato tutto per ognuno, ed ogni uomo comprenderà quanto ci tiene perché questo è il mezzo per uscire ed entrare nel mondo superiore. Allora l’uomo sarà in grado di allargare il cerchio.
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(Dalla Lezione Virtuale del 02.06.2013)

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Congresso di Krasnoyarsk: Un flusso di connessione fresco

Domanda: Voglio ringraziarvi a nome di tutti gli amici della zona della Siberia per la grande forza, Lei ha investito per partecipare al nostro congresso, non è facile viaggiare per così grandi distanze. Grazie molte per il Vostro impegno di così tante attenzioni verso di noi.

Risposta: Questo è un mio obbligo. Se ci sono delle persone che sono interessate a questo e se queste persone anelano a cambiare se stessi e il mondo, poi io devo fare ciò. Ringrazio tutti, chi ha accettato l’invito a venire a Krasnoyarsk, a raccogliere, a fare un grande passo avanti, a scoprire uno stato superiore per poi trasmetterlo agli altri.

Noi vediamo che il mondo è in uno stato difficile, sfavorevole e che si aggira costantemente avanti e indietro sulla soglia dell’abisso spalancato innanzi a numerosi settori. In questo momento il mondo si sta deteriorando economicamente, politicamente, militarmente, ed ecologicamente e la sua condizione sta diventando più grave. Non voglio essere un profeta che condanna, ho già parlato di questo dieci anni fa.

Pertanto siamo noi che dobbiamo cercare di iniettare un flusso positivo nel mondo in ogni modo possibile, un potenziale, che nonostante tutto, apre gli occhi della gente e rende possibile il raggiungere lo stesso obiettivo, non tramite la sofferenza ma tramite il cambiamento personale per migliorarsi, con l’assistenza dell’ equivalenza della forma con la natura, con il Creatore. Così volerò in Siberia perché una grande forza nuova si sta raccogliendo, e questo è molto importante.

Questa zona é molto importante per me. La mia opinione è di prepararci per fornire freschezza, potenziale interiore, vigore e serietà al nostro anelito, come nessun altro posto nel mondo si sarà preparato a fare! Nonostante tutto, la zona della Siberia è così incontaminata che saremo pronti a raggiungere tutto questo per noi; il nostro gruppo mondiale lo richiede notevolmente.

Venite, ringraziamo tutti i partecipanti al congresso, loro hanno seriamente investito tanto tempo preparandosi per il congresso. Lo ringraziamo in nome di tutto il mondo, perché quello che stanno facendo è la più grande aggiunta alla nostra connessione globale.

Noi siamo felici di aderire a ciò che stanno organizzando e proviamo ad essere insieme al loro corpo e alla loro anima. Sono certo che sarà un congresso meraviglioso e sarà possibile sentire la prossima fase in seguito a quello che abbiamo fatto oggi. Spero veramente che a Krasnoyarsk ci renderemo conto di quello che abbiamo raggiunto e sentito durante l’ultimo congresso maschile, perché le persone hanno cominciato ad attraversare esperienze interiori sconosciute di connessione con ciò che è superiore.
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(Dalla Lezione virtuale del 02.06.2013)

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Amore che frantuma il “cuore di pietra”

Domanda: Che cosa posso dare al Creatore?

Risposta: Hai sentito un certo dispiacere nel ricevere dal mondo di Ein Sof (infinito) e ti sei fermato e hai detto a te stesso che non desideri più ricevere. Nel mondo della frantumazione, il mondo di Nekudim, siete stati frammentati dal momento che non è possibile ricevere al fine di dare. Sappiamo dal TES che il Partzufim superiore ha fatto un errore intenzionale nei calcoli. Ma perché siete stati frammentati? E’perché voi avete scoperto un amore che non si poteva ricevere per dare, che non si poteva restituire!

Il riempimento in sé non è importante, non le cinque porzioni di cui l’ospite si serve. Le cinque porzioni già appaiono nel mondo di Adam Kadmon, e vi è chiaro se è possibile riceverle o meno.

Tutto è chiaro per quanto riguarda le porzioni, ma ora si scopre che il padrone di casa ha un atteggiamento speciale verso di te, che Lui ti ama! E non può sopportare questo atteggiamento e si frantuma.

L’amore si frantuma nel modo più grave, dal momento che non avete nulla da restituire, non c’è niente che potete fare. Così come una persona che si dedica a qualcuno, come una moglie con il marito, credendo completamente a lui. Se lei gli mostra che è pronta a fare di tutto per lui, lui non può rifiutarla, è l’amore incondizionato.

E ‘impossibile resistere a questo amore che si rivela nella frantumazione dei vasi, la creatura non può pagare per questo, non ha nulla attraverso cui completarsi. Quindi, a seguito della frantumazione, abbiamo finalmente cominciato a cercare e scopriamo che cosa possiamo dare in cambio per l’amore del superiore.

Come risultato abbiamo capito che le “due grandi Luci” sono: Malchut e Zeir Anpin, la creatura e il Creatore che diventano uno: “Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me”.

Domanda: non posso pagare per questo amore solo con la mia dedizione, apprezzamento, ammirazione, e il riconoscimento della Sua grandezza?

Risposta: No, perché non hai altro parametro tranne il tuo desiderio, non puoi misurare l’amore e non sai cosa sia l’amore. Sai cos’è l’amore solo tramite il tuo vaso. Pensi che esprimere il tuo amore verso il Creatore è ripagare Lui con un Masach (schermo) di parecchi chilogrammi di desiderio, ma l’amore è tipico solo del Creatore. Se si misura e si calcola ciò poi grazie alla connessione tra di voi, la Luce del Suo amore riempie i due di voi. Questo significa che “siete coperti da una coperta”. La Luce di amore viene dal Creatore e avvolge due di voi dal momento che entrambi raggiungete l’adesione; poiché l’amore reciproco è chiamato adesione, avete i vasi comuni che vengono riempiti dalla Luce comune grazie al Masach comune.
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 17.05.2013, TES)

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