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Yeshivat Haverim Mondiale – 17.02.2013

Yeshivat Haverim Mondiale
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Sollevo la testa per guardare un amico?

Domanda: è possibile accelerare il risveglio del punto nel cuore di una persona?

Risposta:Sì, è possibile in due modi, ma prima voglio spiegare una cosa: le persone in cui il punto nel cuore non ancora non si è risvegliato appartengono al livello delle “nazioni del mondo” o AHP. Quelli in cui le scintille sono già risvegliate sono chiamati “Israele“, il che significa che aspirano direttamente al Creatore (Yashar-El). Essi sono attratti verso l’alto e devono prendersi cura di chi è al di sotto, in modo che i “punti nel cuore” possono essere svegliati solo da due azioni:

1. Un’azione dall’esterno – divulgando i nostri materiali, educazione integrale, libri, film, ecc

2. Un’azione interiore – connettendoci tra di noi, cosa che influenza tutti gli altri anche se non sono a conoscenza dei fatti esposti con il sistema in cui siamo tutti connessi.

 

Domanda: Può questo disegno illustrare il lavoro esteriore e il lavoro interiore del gruppo?

Risposta: Sì, può. La parte superiore (in rosso) è il lavoro dei punti nel cuore del gruppo, mentre la parte inferiore (in blu) sono tutti i desideri di ricevere del gruppo. Tutto questo appartiene alla stesso “corpo” del gruppo.

Domanda: Ciò significa che, da un lato, io lavoro con l’amico e lo vedo come la mia riflessione e correggo i suoi attributi in me, e dall’altra parte, gli dico con franchezza: “Hey! Stai facendo qualcosa di sbagliato … “

Risposta: No, questo non è il lavoro spirituale. Non ho bisogno di correggere in me gli attributi dell’amico, perché se è un amico, significa che il Creatore è dietro di lui. Così io lo guardo e a me sembra perfetto, corretto. Se vedo che c’è qualcosa di sbagliato in lui io lo attribuisco subito a me stesso.

 

Quindi non ho nessuna lamentela circa l’amico. Al contrario, ho solo lamentele su di me.

Nel complesso, devo mostrare costantemente agli amici un spirito elevato, fiducia e gioia nel percorso spirituale, e anche preoccuparmi del gruppo interiormente in modo che attraverso di me gli amici possano ricevere la Luce che Riforma.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 29.01.2013, Discorso per il completamento dello Zohar”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 17.02.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Lettera 27
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Zohar per Tutti, Parashat “Balak”, Lezione 3
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TES, Volume 3, Parte 10, Punto 3, Lezione 3
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KFS, “Discorso per il completamento dello Zohar” (Rav Yehuda Ashlag), Lezione 13
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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Un progresso spirituale

Domanda: Come possiamo trasformare l’intenzione di una persona nell’intenzione di molti, nella “preghiera di molti“?

Risposta: C’è una grande differenza. Se penso alla società, tentare di connettermi con loro al fine di trasmettere la Luce che si aspettano, si chiama una “preghiera di molti”, una “preghiera pubblica.”

Se ogni individuo del gruppo si comportasse in questo modo, noi formeremmo l’area della mancanza collettiva generale in cui tutti, mediante la loro inclusione in ognuno di noi, costituiscono già un progresso spirituale. Io penso a tutti, tu pensi a tutti, e così tutto il gruppo. Poi ognuno moltiplica la sua intensità per il numero di persone per le quali si vuole chiedere un riempimento. Si scopre che questa preghiera diventa già un vaso spirituale. Il vaso spirituale è un risultato della connessione. Se io prego per voi e voi pregate per me, allora ognuno di noi contiene l’altro dentro di sé. Allora i nostri desideri che comprendono l’un l’altro si connettono e creano un vaso spirituale tra di loro.

Questo significa che le parti dei nostri desideri in cui io prego per voi e voi pregate per me si connettono. La loro connessione diventa un vaso spirituale. Le parti in cui ognuno è per sé restano al di sotto.

Si scopre che influenzi la Luce solo attraverso la tua mutua inclusione tra di loro, in cui tu lo includi dentro di te e lui ti include dentro di sé. Quindi una persona non funziona nella spiritualità, ci devono essere almeno due, come si dice: “Il minimo di molti è due”. Così come: “O insieme o la morte”, il che significa che o hai un amico con cui esegui un’azione spirituale o sei morto, e non hai la possibilità di attirare la Luce che Riforma.
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(Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 24.01.2013, Lo Zohar)

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