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Lezione Introduttiva: “Preparazione al Congresso Arvut” – 25.10.2011

Kabbalah per il Popolo, Lezione Introduttiva: “Preparazione al Congresso Arvut”
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Lo scopo della Creazione, in breve

Sebbene esistiamo nello spazio del mondo dell’Infinito, non siamo capaci di percepire niente di esso eccetto un minuscolo punto nero che è persino inconsapevole di se stesso. È così che il Creatore ci ha creati e poi ha cominciato a restringere Se stesso. Dal momento in cui restringe Se stesso, noi ci manifestiamo sempre di più.

Il Creatore si nasconde dal 100 allo 0%, formando i mondi di Adam Kadmon, Atzilut, Berià, Yetzirà e Assiyà, i 125 gradi della restrizione. In questa misura, la creatura rivela se stessa ed il suo mondo sempre di più, dallo 0 al 100% e questo costituisce i gradi della creatura attraverso i quali si manifesta sempre di più, finché non si trova nel nostro mondo. Nel frattempo il Creatore è nascosto.

Adesso, dobbiamo realizzare la correzione. Io devo gradualmente, passo dopo passo, rivelare il Creatore, cioè scoprirlo dentro di me in modo tale da non essere opposto a Lui, in modo tale che non ci siano barriere che ci separino, in modo tale che io possa avvolgere tutte le Sue qualità finché non entrano in me, grado dopo grado.

Lo possiamo descrivere differentemente: io assorbo dentro di me le proprietà del Creatore ed esse entrano nel mio punto, la mia Reshimò (gene informativo) sempre di più.

Più importante è aderire alle definizioni precise. Noi esistiamo in quello stesso spazio, in quello stesso posto, nelle stesse condizioni. Dalla parte del Creatore, la Luce superiore, non cambia niente. Tutto dipende solo da come incorporiamo dentro di noi le Sue qualità, le qualità dell’amore e della dazione, dell’espansione e della connessione illimitata, in modo tale che tutte le proprietà chiamate amore e dazione che costituiscono la natura della Luce entrino in noi. Poi sentiremo lo stato in cui esistiamo davvero.

Non possiamo cambiare niente: noi esistiamo in quello stesso posto, tra le stesse forze. C’è un programma che ci fa avanzare verso lo sviluppo, sotto l’influenza di grandi pressioni che sentiamo dall’esterno ed all’interno; ma possiamo aggiungere ad essa il nostro stesso sviluppo, decidere che lo desideriamo e poi svilupparci velocemente, piacevolmente e con gioia. Questa è tutta la differenza.

Nessuno ce lo aveva chiesto, né all’inizio, né alla fine del processo, nessuno ci prende in considerazione, eccetto quella forza meccanica che ci sviluppa. In verità, il Creatore non ha sentimenti come i nostri, come ha detto: “La legge è stata data e non può essere trasgredita”; ma noi, come creature sensoriali ed acute, possiamo usare questa legge efficacemente, perché essa ci aiuta a svilupparci velocemente, piacevolmente e facilmente.

Quindi, tutto quello che facciamo è rivelare una realtà perfetta, il mondo dell’Infinito, il Creatore e sta succedendo proprio nella nostra generazione.
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Oltre la ragione

Domanda: Come posso sapere per certo che mi sono elevato al di sopra della ragione?

Risposta: Elevarsi al di sopra della ragione significa entrare nella ragione del prossimo.

Noi esistiamo nel mondo dell’Infinito, ed io sono uno dei molti. Restando in me stesso, esisto all’interno della mia ragione: mi preoccupo per me stesso, penso a me stesso, in una corsa per il mio personale benessere. Questo è il nostro stato ordinario; inconsciamente e consciamente, pensiamo solo a questo.

Indubbiamente, i miei figli, mia moglie, i miei parenti ed amici e forse persino la mia nazione ed il paese in cui vivo sono anche parte della mia sfera. Questo è determinato da quanto dipendo dalla gente intorno a me e da che misura io sono soggetto alla loro influenza. In accordo a questo, li attribuisco al mio stesso Io.

Cosa significa ascendere al di sopra della ragione? Significa che mi muovo all’interno della ragione, dei desideri delle altre persone, invece di restare dentro di me. Io sono completamente al servizio di lui o di lei. Per me, l’altra persona è primaria, mentre io, il solo che esegue, sono secondario. Il prossimo è per me come un bambino amato, mentre io sono la madre di lui o di lei.

Questo è ciò che elevarsi al di sopra della ragione comporta. In altre parole è un cambio di priorità: adesso, per me il prossimo è più importante di me, come un bambino per sua madre. Questo è un vero segno del fatto che ho avuto successo.
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(Dalla 5° lezione del Congresso di Kabbalah di Toronto, del 17.09.2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 25.10.2011

Scritti di Rabash, Articolo 11
Video 1/2, Video 2/2,  Audio

Libro dello Zohar, Pekudei (Quantità), Pag. 68, “E Mosè stabilì il Tabernacolo”, Punto 382, Lezione 16
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TES, Parte 8, Capitolo 3 “Le Dieci Sefirot del Mondo di Atzilut”, Lezione 2
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KFS, Pagina 97, Rav Yehuda Ashlag “Pace nel Mondo”, Lezione 12
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L’Unità come metodo di risoluzione della Crisi, Parte 6

Opinione: (Pascal Lamy, Direttore Generale dell’Organizzazione Commerciale Mondiale, consulente fiscale francese) “La vera sfida oggigiorno è quella di cambiare la nostra maniera di pensare- non soltanto i nostri sistemi, istituzioni e politiche. Abbiamo bisogno di molta immaginazione per cogliere l’immensa promessa –e sfida- del mondo interconnesso che abbiamo creato. Il futuro si bassa in più globalizzazioni, non di meno, più cooperazione, più interazione tra le persone e le culture e una maggiore condivisione delle responsabilità ed interessi. È l’unità nella nostra diversità globale.”

Il mio commento: E giusto, “unità nella nostra diversità globale”, che significa superare tutte le cose che ci dividono, e l’unificazione al di sopra delle nostre differenze, non cancellandole, ma unendoci attraverso esse. In altre parole, l’egoismo non viene distrutto; reciprocità, perfino amore, è costruito su di esso. L’allegoria è l’ascensione al Monte Sinai – sopra l’odio, com’è detto: “L’amore coprirà tutti i peccati”.
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La crisi europea: I senzatetto anche nella classe media

Dalle notizie (del sito da ynet.co.il): “C’è una nuova generazione di senzatetto in Grecia, Italia, Francia e Gran Bretagna: le persone della classe media colpite dalla crisi licenziate a causa dei tagli di bilancio.

“Non ho mai pensato che questo potesse accadere a me” ha detto Petros Papadopoulos, 40 anni di Atene, un ex chef che ha perso il suo lavoro e poi la sua casa nel 2010, “in seguito ho capito quanto la linea sia sottile. Può succedere a chiunque. Siamo tutti potenzialmente senza fissa dimora”.

Il mio commento: Ho già scritto che la crisi distruggerà un sacco di professioni “extra” perché nella società futura, che sarà in equilibrio con la natura, non ci saranno professioni e posti di lavoro ad eccezione di quelli necessari per l’esistenza. Tutte le superfluità sono dannose, quindi verranno volutamente annullate.

L’uomo riceverà tutto il necessario per l’esistenza normale, e il desiderio di realizzare se stessi al di sopra della necessità, che noi chiamiamo egoismo, sarà soddisfatto dalla sensazione di connessione ad un sistema unico. Questo ci darà la sensazione di un riempimento eterno e armonioso, perché inizialmente (prima della sua rottura), il nostro egoismo è stato creato per essere soddisfatto proprio in questo modo. Vuol dire quindi che la classe media perderà i suo lavoro….
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