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Lezione quotidiana di Kabbalah – 23.03.2011

Preparazione al Congresso in New Jersey: “Il bisogno dell’ Amore degli Amici”, Lezione 3
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Introduzione al Libro dello Zohar, Art. “Yitro”, “Le Tavole erano il lavoro di Dio”, Punto 364, Lezione 7
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Talmud Eser Sefirot, Parte 9, Lez. 13
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Argomento della Lezione: “I Principi dell’ Educazione Globale”, Lezione 6
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Un modo facile per correggersi

I kabbalisti hanno preparato per noi un modo per correggerci facile e semplice

Tuttavia, ci ritroviamo e ci vediamo nelle parole dei saggi del Talmud che hanno reso il cammino della Torà [correzione] più facile per noi rispetto ai saggi della Mishnà . Questo è dovuto al fatto che loro dissero, “Uno deve praticare sempre la Torà e le Mitzvot [correzione dell’egoismo] anche in Lo Lishmà [per il proprio beneficio] e da Lo Lishmà [per il proprio beneficio] giungerà a Lishmà [per il beneficio degli altri e del Creatore], perché la Luce in questo lo Riforma”.

Pertanto ci hanno fornito un nuovo mezzo al posto della penitenza presentata nella sopracitata Mishnà, Avot: la “Luce nella Torà”. Essa comporta il potere sufficiente per riformare la persona e portarla alla pratica della Torà e delle Mitzvot [correggendo l’egoismo con il cammino della Luce] Lishmà [per il beneficio degli altri].

Baal HaSulam, “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”, articolo 10
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Perché abbiamo bisogno del Denaro?

Domanda: Come è relazionato il denaro alla spiritualità e come ci aiuterà ad avanzare?

Risposta: Il denaro (Kesef) è una copertura (Kisui) al di sopra del mio egoismo. È una forza che mi permette di coprire il mio egoismo, di riempirlo oppure di usarlo per riempire gli altri. Il denaro mi da l’opportunità di lavorare con il mio egoismo, sia per il suo beneficio che contro di esso.

Pertanto, il denaro del mondo intero, deve essere utilizzato solo per il bene della connessione tra la gente. Una persona deve tenere per se stessa solo il necessario per i bisogni della vita e dare tutto il resto per la correzione del mondo.

Nella generazione futura, nel mondo corretto, il denaro sparirà. Io riceverò tutto quello di cui ho bisogno dalla società, quindi perché avrei bisogno di soldi? Se il mondo intero sarà corretto e le necessità di ogni persona saranno ricoperte e inoltre, se nessuno avrà bisogno di un riempimento eccesivo, allora a cosa serviranno i soldi? Non ce ne sarà nessun bisogno.

Sarà necessario regolare in qualche modo i processi di scambio e di trasferimento da un impresa ad un’altra e tra le fabbriche, per provvedere a tutto il mondo e raggiungere la correzione, la forma perfetta, ma questo non succederà per molto tempo attraverso nessuna carta moneta. Dovremo valutare in qualche modo la connessione tra di noi; di fatto, la valutiamo in base al “denaro”, però non sarà la stessa quantità di denaro che c’è in circolazione oggi, ma il grado della dazione di una persona verso l’altra.

Se cambiamo verso la dazione, allora abbiamo anche bisogno di soldi. Tuttavia, questi acquisiscono la forma di uno schermo che è valutato in base all’unità alla quale questo conduce.

“Quanto hai pagato?”. La risposta è: la misura dell’unità che ne è scaturita! Mentre oggi, il prezzo che pago è determinato da quanto riceverò per me, separandomi dagli interessi degli altri e creando una separazione tra di noi.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 1.03.2011, Lezione sul denaro)

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Dai limiti estremi della creazione al suo Centro

I Kabbalisti, che esplorano la realtà superiore, ci spiegano che abbiamo iniziato tutta la nostra evoluzione nel mondo dell’Infinito, Ein Sof, dove eravamo tutti uniti insieme come un solo uomo con un solo cuore, dentro un solo punto – ed il nostro legame era dunque molto forte. Questo legame era inizialmente alimentato dalla forza della Luce Superiore che ci controllava e ci appagava.

Ma in seguito, abbiamo iniziato a discendere da questo mondo dell’Infinito poiché la nostra connessione ha incominciato ad indebolirsi. Si è venuta così a formare una distanza tra di noi, che ha continuato a crescere (i mondi di Adam Kadmon, Atzilut, Beria, Yetzira, e Assiya nel disegno qui sotto), finché non siamo caduti al livello della nostra attuale esistenza, il livello più basso del mondo di Assiya.

Questa discesa indica che, sotto influsso dall’Alto, piano piano abbiamo perso la Luce che colmava lo spazio tra di noi. La Luce ha continuato a diminuire di proposito, di sua volontà, e alla fine, si è creata una distanza tra di noi. Mentre eravamo nel mondo dell’Infinito eravamo tutti legati insieme, ma quando abbiamo raggiunto il mondo di Assiya ci siamo sentiti distanziare grandemente gli uni dagli altri. Ora noi ci viviamo come due realtà separate: la mia e la vostra. Il nostro ego, che ci domina, è responsabile della spaccatura che ci divide. Questo è il comune modo di sentire di ogni uomo.

Adesso nel mondo ci sono sette miliardi di individui-alieni egoisti. Ma è vero che nel mondo dell’infinito noi esistiamo come un solo uomo! Ed in base alla nostra sensazione, anche la realtà è cambiata poiché la viviamo come una sensazione nel nostro desiderio, nelle nostre qualità.

Ma noi dobbiamo capire che abbiamo a che fare con due grosse discrepanze: la realtà che percepiamo e la realtà in cui ci troviamo nella quale, di fatto, esistiamo. Noi ci sentiamo alieni tra di noi, lontani dalla perfezione, dall’eternità, dall’appagamento senza fine, da qualche parte ai limiti estremi dell’intera creazione, in questo mondo transitorio. E tuttavia, la connessione tra di noi rimane, ed è molto forte. Siamo ancora legati dal reciproco sostegno, come un solo uomo con un solo cuore.

Il fatto è che noi non desideriamo seguire queste condizioni, e questo è il solo problema. Ma la natura fa in modo che noi siamo connessi comunque. E’ solo che questa connessione ci viene rivelata non al livello della legge del mondo dell’Infinito, ma nella misura in cui ci siamo distanziati da esso.

In altre parole, al momento non ci si aspetta che osserviamo tutte le condizioni del sostegno che governano il mondo dell’Infinito, nel quale eravamo completamente connessi con tutti i nostri desideri, come un solo insieme e c’era una sola anima al centro della creazione. Abbiamo solo bisogno di capire che rimaniamo legati insieme, voi ed io, e che c’è una connessione tra di noi.

Questi legami esistono tra tutte le anime che in passato si trovavano insieme, ma che oggi si sono distanziate. Tutti noi abbiamo però bisogno di ritornare al centro dal quale arriviamo.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.03.2011 sul Sostegno reciproco)

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Conoscenza e fantasia

Domanda: Quando un uomo è convinto di potere percepire il Creatore, c’è un modo di verificare se si tratta di una sensazione reale o di una fantasia religiosa?

Risposta: Nessuno dovrebbe mai provare a convincere un uomo che quello che prova non è reale. Infatti, non possiamo sostituire la nostra testa con la sua.

Diciamo che tu conosci veramente qualcosa, e un altro uomo no, ma quest’ultimo immagina comunque qualcosa in un modo non corretto. Se gli facessi della pressione e provassi a convincerlo che tu hai ragione, allora, invece dell’immagine che egli immaginava in precedenza, riceverebbe da te una nuova immagine. Ad ogni modo, sarebbe ancora una immagine della fantasia, anche se tu la potresti considerare un fatto ovvio e vero ( sebbene anche questo potrebbe essere discutibile). Una volta che questa immagine gli arrivasse, diventerebbe semplicemente una nuova fantasia.

Questa è la ragione per cui la Kabbalah non permette tutto questo. Un uomo non dovrebbe impegnarsi ad imporre agli altri uomini le proprie convinzioni, soprattutto perché la nostra verità cambia di continuo. Quando ci eleviamo da un livello ad un altro, tutta la nostra precedente conoscenza fondamentalmente cambia.

Noi viviamo di continuo degli stati opposti mentre passiamo da una parte all’altra fino a quando non attraversiamo Machsom (la barriera che ci separa dalla spiritualità). E’ scritto: “Non fidarti di te stesso fino al giorno in cui morirai (cioè il giorno della morte del tuo egoismo)”.

Questa è la ragione per cui non dovremmo far cambiare idea a nessuno. Dobbiamo solamente spiegare agli uomini come, in questa precisa situazione, siamo tutti quanti vulnerabili ed incoraggiarli ad esaminare sinceramente le cose, ad avere un approccio sensato. Questo è ciò che si considera un atteggiamento diretto: noi abbiamo cinque sensi, quindi facciamo affidamento solamente su di questi.

Ad ogni modo, è scritto che è possibile acquisire anche altri sensi. Una volta che li avremo sviluppati sulla base di un approccio scientifico, ragionevole e logico, senza ascoltare nessuno, e scopriremo un’altra realtà, allora incominceremo ad esaminarla. Incominceremo allora a comprenderla ed acquisiremo una nuova conoscenza che si baserà ancora sullo stesso principio: “Un giudice posa gli occhi solamente su ciò che può vedere”, sulla base cioè di una reale sensazione.
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(Dalla 4 parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 2.01.2011 “La saggeza della Kabbalah e la filosofia”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 22.03.2011

Parte 1: Argomento della Lezione: “Preparazione al Congresso in New Jersey”, Lezione 2
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Parte 2: Introduzione al Libro dello Zohar, Art. “Yitro”, “Sulle ali delle aquile”, Punto 314, Lezione 6
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Parte 3: Talmud Eser Sefirot, Parte 9, Punto 17, Lez. 12
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Parte 4: Argomento della Lezione: “I Principi dell’ Educazione Globale”, Lezione 5
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Il denaro è una coperta per il desiderio

Un breve sguardo alla storia del denaro: il denaro è un’invenzione antica, sappiamo di monete che già circolavano 650 anni A.C. In principio, le monete furono valutate in base al peso ed al costo del metallo stesso, però le monete di metallo furono rimpiazzate gradualmente dai biglietti di carta. All’inizio del 17° secolo, l’Europa stava già stampando la carta moneta.

Fino ai giorni nostri, il denaro è restato al centro dell’attenzione di tutti ed è causa di numerosi argomenti mentre viaggia di mano in mano e serve come mezzo di connessione tra le persone. Quale è la causa dell’uso avanzato del denaro?

Esistono solo la Luce e il desiderio (Kli), che dobbiamo unire. Questa connessione appare a causa del fatto che ognuno nasconde il suo ego sotto uno schermo che si chiama “copertura” (Kisufa). “Denaro” (Kesef) deriva da questa parola. Se ho una coperta sui miei desideri e pertanto, sono capace di utilizzarli correttamente, questo significa che possiedo uno schermo, una coperta, “il denaro”.

Come risultato di quest’azione nel nostro mondo, come riflesso della radice spirituale nei rami materiali, c’è una regola nel nostro mondo che qualsiasi ricezione deve essere preceduta da uno sforzo. Questo lavoro è ciò che crea la coperta sul desiderio. Il grado della mia disponibilità a lavorare per il beneficio di un desiderio determina il grado del suo riempimento finale.

Nei tempi antichi, la gente lavorava esclusivamente per mangiare, allo stesso modo degli animali che sono alla ricerca di cibo per tutto il giorno e vivono per le necessità del corpo animale: alimentazione e procreazione. Il denaro è l’oggetto più naturale e anche se non ce n’è, e la persona si confronta con se stessa, con la natura o con il Creatore, anche così paga con il suo sforzo per soddisfare i suoi desideri. Dopotutto, durante questo lavoro, i nuovi desideri nascono in lei per riempire quelli con il quale ha bisogno di lavorare, con il fine di costruire uno schermo, una coperta su di essi.

Pertanto, la necessità di avere soldi, lo schermo, appare nel momento in cui nasce il desiderio. Nel corso di tutta la storia la gente ha fatto costantemente degli scambi: “Tu mi dai questo ed io ti do quello”, pagando se non con i soldi, per lo meno con un sorriso, la gratitudine e con un buon comportamento. Non c’è nessuna possibilità di prendere qualcosa a qualcuno senza pagare. O paghiamo volontariamente o per forza, seguendo le regole accettate dalla società. Altrimenti, il sistema superiore, alla fine sistemerà senza dubbio il debito e riporterà l’equilibrio al commerciante.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 1.03.2011, Lezione sul denaro)

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Egoismo ed Amore

Domanda: Può essere egoista il piacere che si ottiene dalla spiritualità?

Risposta: Sicuramente si. La spiritualità è amore e dazione. Io sono disposto a darti e ad amarti se questo va a mio beneficio. Altrimenti perché lo farei? Questa è chiamata Klipà (guscio) ed è materialità, non spiritualità.

Ognuno di noi è capace di amare in questo modo. Amo i miei figli perché sono miei, ma se non sono miei non ne ho considerazione. Posso amare qualcuno se il mio benessere dipende da questa persona, ma se non è così, non ne ho bisogno. In altre parole, amo e mi investo perché ricevo un beneficio personale da questo. Tuttavia, questo non è amore e dazione, questo è usare gli altri.

Amore e dazione sono descritti dalla Kabbalah come qualcosa che non ha niente a che vedere con la ricezione per il proprio beneficio. Semplicemente, amo per il beneficio degli altri. Questo è anche più grande dell’amore per i nostri figli, poiché amiamo i nostri figli istintivamente.

Devo raggiungere il tipo di amore verso il prossimo, del quale non beneficia il mio egoismo; però se il mio egoismo riceve qualcosa da questo amore, questo non è amore; semplicemente amo me stesso e mi riempio in tutte le direzioni. Pertanto tutto è definito dalla mia intenzione. Come posso però analizzare me stesso?

Devo elevarmi al tipo di amore, nel quale sono solo preoccupato per il prossimo e non per me stesso. Questo è qualcosa che dobbiamo sapere perché la natura ci forza a raggiungere questo livello. In relazione al programma della creazione, dobbiamo arrivare ad essere simili al Creatore. Il Creatore è buono e fa il bene, senza nessuna considerazione verso Se stesso. Lui desidera riempirci e questo è chiamato amore.

Come possiamo avvicinarci a questo stato? La mia intenzione attuale può essere corretta solo mediante la Luce che Riforma. Questa ha creato il mio egoismo e adesso può elevarmi al di sopra di esso e realizzare un miracolo: portarmi fuori dall’Egitto. Quando ascendo, comincio a correggermi.

Questa Luce può essere solo percepita mediante lo studio della saggezza della Kabbalah. Mentre una persona legge il Libro dello Zohar, comincia a notare che questo agisce in lei. Lo studio in sé contiene una forza che la trasforma. È detto al riguardo: “Ho creato l’inclinazione al male e ho creato la Torà per la sua correzione, la Luce che riporta al bene”. È per questo che la saggezza della Kabbalah si sta rivelando nel nostro tempo, diventando disponibile per tutti.
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(Da un programma televisivo “Chiedilo al Kabbalista” del 4 Aprile 2010)

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Dove è il “Gruppo di Abramo” oggi?

La nazione d’Israele è una definizione collettiva di persone i cui antenati abitavano nell’antica Babilonia e ricevettero un risveglio verso il “lavoro del Creatore”, arrivare all’adesione con Lui. Abramo scelse queste persone e le organizzò in un gruppo. Ci stiamo riunendo con lo stesso gruppo che consiste di persone che esistono nel nostro mondo, così come di anime che non hanno corpi materiali.

In sostanza, è lo stesso gruppo, le stesse anime, che si connettono tra di loro per rivelare il mondo spirituale, il Creatore, per riuscire ad essere simile a Lui e renderlo felice. Tutte queste anime riunite, sono chiamate il gruppo di Abramo.

Parte di queste anime sono cadute dal mondo spirituale e si sono completamente perse, nessuno sa dove siano. Si dice che 22 milioni di persone siano state scoperte in Pakistan, certamente un tempo, sono appartenute al popolo d’Israele. È impossibile saperlo adesso e non è così importante. Non stiamo pensando in termini di “quante teste”, ma in relazione alle anime, ai desideri.

Riguardo al desiderio, quelli che aspirano a raggiungere il mondo spirituale oggigiorno, così come tutti quelli che lo hanno raggiunto in tutte le generazioni, insieme, sono considerati come parte del gruppo di Abramo. Inoltre, quelli che una volta erano nel grado spirituale e dopo ne caddero, abbandonando il “lavoro del Creatore”, sono adesso in uno stato “latente”, sperando di recuperare quello che hanno perso. Anche loro appartengono a questo gruppo.

Risulta che “Israele” (Iashar-Kel o “diretto al Creatore”) è un gruppo abbastanza numeroso, visto che molte persone sono “passate attraverso” di esso nelle generazioni trascorse. Questo gruppo ha bisogno di rinforzarsi costantemente. Stiamo tutti lavorando per raggiungere la spiritualità mentre siamo ancora in questo mondo e si uniscono a noi tutte le anime del mondo superiore, di un’altra dimensione, che ci stanno assistendo, lavorando insieme a noi in un sistema unificato per passare la Luce all’anima comune di Adam HaRishon.

Facendolo, stiamo risvegliando tutte le anime che sono cadute dal mondo spirituale durante la distruzione del Primo e del Secondo Tempio; le stiamo aiutando a ritornare. Dopotutto si sono compromesse in altri desideri ed anime, quello che è chiamato “essere in esilio”. In aggiunta, stiamo risvegliando delle anime che non sono mai state risvegliate.

Non stiamo lavorando da soli, ma insieme alle anime dei patriarchi, di Abramo e del gruppo dell’antica Babilonia! È un sistema immenso.

Però anche se il sistema connette a se stesso tutte le anime, tutte le persone del mondo, e se tutte le anime nel mondo spirituale passano la Luce per correggere i desideri, tutto questo sarà solo una sottile linea nel mondo dell’Infinito. Nefesh de Nefesh. Così enorme è Malchut del mondo dell’Infinito.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.02.2011, “Introduzione al libro, Panim Meirot uMasbirot”)

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