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L’educazione per un nuovo mondo

L’umanità deve arrivare a comprendere che l’unione è la prossima fase del suo sviluppo. Poiché siamo già diventati una famiglia, una nazione, un sistema, nel quale ognuno di noi è interdipendente, non c’è altra scelta che accettare questo fatto e affrontarlo molto seriamente. Il sistema generale dovrebbe essere studiato attraverso i principi dei sistemi tecnici per funzionare e per introdurre delle leggi che regolino le interrelazioni tra gli uomini, le nazioni e tutta l’umanità.

Proviamo a chiedere a degli scienziati il significato di sistema integrale o completo, ed essi ci diranno che noi tutti sia interdipendenti e che nessuno può compiere un movimento senza muovere tutto il resto. Dunque, è necessario considerare gli interessi di tutti senza eccezioni. Il primo passo è di non fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi, ed il secondo passo è di mettere in moto, effettivamente e correttamente, un sistema che sia basato sul principio dell’ “ama il tuo prossimo come te stesso”.

Fino a quando non costruiremo una interconnessione così nel nostro sistema, non avremo una vita bella. Ogni giorno che passa, i danni al meccanismo della nostra interconnessione appaiono sempre più chiari. Al livello inanimato della natura, lo squilibrio tra di noi sarà evidenziato dai vari disastri naturali come le eruzioni vulcaniche, gli tsunami, i terremoti, gli incendi, le alluvioni, gli uragani, il riscaldamento globale, le esplosioni solari, e così via. Anche la luna potrebbe diventare una fonte di vari problemi. Questo è il modo in cui lo squilibrio che abbiamo causato si manifesta al livello inanimato.

I problemi a livello vegetativo possono colpire i raccolti. Le piaghe d’Egitto descritte nella Bibbia usano un linguaggio allegorico circa i possibili disastri ai livelli vegetativo ed animato. Poi, si arriverà al livello umano.

Questa è la ragione per cui, da una parte, dobbiamo accettare questa legge totalizzante come una legge e, dall’altra parte, dobbiamo mettere in azione un sistema educativo il più presto possibile e spiegare agli uomini perché la legge è così, e perché e come dobbiamo seguirla.

Ci sono milioni di disoccupati nel mondo moderno di oggi. Esiste anche una disoccupazione nascosta. Moltissimi uomini smetteranno di fare quello che stanno facendo perché è distruttivo per la natura. Anche lavoratori dell’industria militare saranno disoccupati, e così via. Tutti questi uomini potranno lavorare nell’ambito del fervente rinnovamento e dell’educazione. Di conseguenza, ogni uomo fornirà ciò che è necessario per gli altri.

Questo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno: produrre ciò che è necessario per ogni persona e dividerlo tra tutti. Inoltre, dobbiamo fornire un’educazione. Ogni persona deve ricevere la sua “porzione educativa” e la sua parte per soddisfare le necessità vitali. Questo sarà il compito di governi di tutto il mondo e di tutto il sistema universale dell’umanità.
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(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.03.2011 sul Mondo totale)

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Global Yeshivat Haverim – 27.03.2011

Global Yeshivat Haverim
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L’uomo che conduce l’asino

Domanda: Con la testa capisco quello che dici, ma con il cuore sento di non essere completamente pronto a cancellare me stesso per unirmi agli altri. Come posso desiderare che questo succeda?

Risposta: Non desidereremo mai di avanzare verso dei livelli spirituali più elevati. Ed è un bene che ci rendiamo conto di questo da soli! Un uomo capisce di non desiderare la vera spiritualità a nessuna condizione, perché si contrappone a quelle belle favole che l’uomo si è inventato dove vola in mezzo agli angeli e fa quello che vuole, dove riceverà tutto il potere e vedrà tutti i mondi da un confine all’altro.

Se incominciamo a comprendere il significato della vera realtà spirituale, che è al di sopra di ogni vantaggio egoistico, che possiamo solamente immaginare, allora, ovviamente, non la vogliamo. Dobbiamo capire che tutti i cambiamenti dentro di noi sono compiuti solamente dalla Luce Superiore che corregge. Essa ci deve elevare e donarci delle nuove qualità. Solamente per mezzo della realizzazione di queste qualità, comprendendole, sentendole, e controllandole, saremo capaci di guardare il mondo attraverso di esse. Questo è il modo in cui diventerò gradualmente una nuova persona.

Incomincerò a sentire che al di sopra del corpo animato, con il quale oggi mi identifico, incomincia a costruirsi dentro di me una certa somiglianza con la Parte Superiore – una nuova forma o Kli che si chiama “l’ Essere Umano” dentro di me, cioè “colui che è uguale al Creatore.” (“Adam” “l’uomo”, deriva dalla parola “Domeh” “uguale”). Questa persona si metterà a tirare il mio “asino” (“asino” “Hamor”, deriva dalla parola “Homer”, “materia”), mettendosi in testa ai miei precedenti desideri. Dunque, l’uomo che è salito in groppa all’asino comprende e sente il Creatore. Ma l’asino non lo fa!

Questa formazione dell’essere umano dentro di noi avviene grazie alla Luce che corregge. Non è una situazione che desideriamo da soli, naturalmente non lo è! Il nostro asino (cioè il “noi” di oggi) non vuole l’arrivo dell’essere umano! Infatti, l’essere umano incomincerebbe a comandare sull’asino.

Nel frattempo, l’asino vuole ricevere quello che vuole. Questa è la ragione per cui, naturalmente, oggi non desideriamo la vera condizione spirituale. Più avanziamo, e più incominciamo a comprendere lentamente che il mondo spirituale non è assolutamente quello che ci aspettiamo che sia e così non lo vogliamo più.

Avanzare ulteriormente è possibile soltanto grazie all’influenza del gruppo, che ci riempirà dell’importanza della conquista spirituale. Solamente in base a questo saremo in grado di avanzare, ma non troveremo in noi stessi la forza di farlo.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 16.03.2011, Gli Scritti del Rabash)

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Unity Day Mondiale – 27.03.2011

Preparazione alla lezione
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Conferenza sul tema: “Preparazione al Congresso in New Jersey
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Le molte sfaccettature della Luce

Domanda: Come posso controllare la preghiera che ho nel cuore se il mio cuore non è corretto?

Risposta: Se il cuore è corretto, non c’è preghiera! La preghiera vuol dire richiedere la correzione se sento di essere corrotto; oppure, se non sento la corruzione dentro di me, chiedo alla Luce di distinguere per me i desideri (Kelim), di mostrarmi i miei difetti.

All’improvviso degli estranei incominceranno a dirmi che potrei aver bisogno di occhiali perché non vedo bene. Infatti, non avevo mai fatto caso a niente di tutto questo prima, perché non avevo nulla con cui fare dei paragoni.

Dunque, devo chiedere alla Luce di mostrarmi la mia corruzione. Quando l’avrò percepita, chiederò alla Luce di correggermi. Quando sarò corretto, chiederò alla Luce di colmarmi. La stessa Luce, il Creatore, compie tutte queste azioni dentro di me. Infatti, Egli si manifesta attraverso le diverse azioni compiute in base alle mie richieste.
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(Dalla 2.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.03.2011, Il Libro dello Zohar)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 27.03.2011

Preparazione al Congresso in New Jersey: “La Preghiera di molti”, Lezione 5
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Introduzione al Libro dello Zohar, Art. “Yitro”, “Onora tuo padre”, Punto 485, Lezione 10
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Talmud Eser Sefirot, Parte 9, Lez. 15
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Argomento della Lezione: “I Principi dell’ Educazione Globale”, Lezione 10
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Risvegliare la terra congelata

Tutto il nostro lavoro consiste nel rivelare la nostra abilità interiore di percepire la realtà nella quale esistiamo davvero. La realtà è permanente ed eterna e l’unica cosa che ci manca è il senso per riconoscerla, sentirla, immaginarla e rivelarla.

Per riuscirci però, è necessario avere i desideri adeguati, i vasi spirituali (Kelim) che la persona stessa ha preparato dentro si sé. La preparazione avviene in due tappe: il richiamo per la correzione del desiderio, la preghiera MAN, viene per prima, seguita dalla ricezione della Luce dall’alto (MAD), la forza superiore che viene e ci corregge.

Abbiamo bisogno di sentire nella preghiera (MAN) e nella risposta (MAD) tutte le loro azioni, perché costruiscono specificamente gli organi di percezione dentro di noi che ci permetteranno di rivelare la Luce Superiore, il Creatore. A causa di questo è scritto: “È impossibile realizzare qualcosa senza la forza della preghiera”. Questo perché abbiamo bisogno consciamente di attraversare questo processo, preceduto dal nostro desiderio.

Ma la domanda è: “dove conseguire il desiderio adeguato per la rivelazione della Luce Superiore, il Creatore, una qualità opposta, alla quale non siamo assolutamente preparati? Come chiediamo e desideriamo qualcosa del genere?”.

Ci sembra di desiderare già lo sviluppo spirituale e cerchiamo il modo di avanzare, ma nella maggior parte dei casi, scopriamo di trovarci nella più assoluta oscurità e nella nebbia più fitta, come se ci svegliassimo domani e fossimo incapaci di capire quello che ci succede: da dove veniamo? Quale è il nostro scopo? Cosa dobbiamo pensare e desiderare? Apro il libro o ascolto la lezione e non c’è una risposta interiore. Come mi preparerò e mi orienterò correttamente ed a quale costo? Dopotutto, una preghiera deve essere sofferta, deve essere il mio vero desiderio che esce dal profondo del mio cuore.

Qui abbiamo bisogno di capire che tutto il nostro lavoro consiste nel preparare le condizioni per la nascita rapida delle Reshimot (geni informativi). Per farlo, abbiamo bisogno di cercare di creare le condizioni appropriate, come organizzare lo studio, partecipare alla divulgazione, avere una connessione con il gruppo e ricevere l’influenza dell’ambiente. È così perché solo una forte influenza dell’ambiente aiuterà ad accelerare la nascita delle Reshimot dall’occultamento, dalla frammentazione.

Quando ci uniamo ad un ambiente come questo, attraiamo la Luce generale che comincia ad influenzarci come la terra influenza il seme piantato al suo interno e quando questo sente l’influenza della terra, comincia il suo risveglio alla vita.

Il nostro seme è già piantato nella terra e tutte le Reshimot sono necessarie, tutta la loro catena è impiantata in noi. Il nostro obbiettivo è solamente di risvegliare questa terra che ci circonda affinché cominci ad influenzarci. L’unica cosa che si aspetta da noi è che operiamo appropriatamente ed intensamente, traendo vantaggi da tutte le opportunità.

Risulta che la mia preghiera non è rivolta direttamente al Creatore, è come se non ci fosse nessuno a cui pregare, poiché non so chi è Lui. Una preghiera comincia quando ci si mette appropriatamente sotto l’influenza delle condizioni date. Una volta che sono nell’ambiente, io insieme a tutti gli altri ed alla mia aspirazione per lo sviluppo spirituale (la mia Reshimo), mi rivolgo alla forza superiore “il seme” della “terra”, ovvero la mia Reshimo, attraverso l’ambiente.

Questa è la forza che voglio risvegliare e la mia preghiera appropriata è diretta ad essa. Ricordate che la Luce Superiore, l’ambiente ed il Creatore si trovano in uno stato immutabile e di riposo. La persona attiva tutti questi mezzi ed usa il suo desiderio per mettere in moto tutto il sistema, affinché cominci a funzionare con esso. In caso contrario resterà nello stato di congelamento.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 9.03.2011. Cosa è la preghiera?)

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Dallo schermo terreno a quello spirituale

Lo Zohar, capitolo “Itrò”, articolo 180: … Dobbiamo vedere le forme delle persone in sei discernimenti e conoscere la saggezza esaustivamente. Questi sono i capelli, gli occhi, il naso, le labbra, il volto e le mani, cioè le linee delle mani.

La scienza della Kabbalah spiega tutte le qualità spirituali usando parole terrene. Questo perché non ci sono parole e lettere nel mondo spirituale, ma solo sensazione, realizzazione e comprensione. Pertanto, non abbiamo altro modo di esprimere e comunicare le impressioni e l’informazione spirituale di una persona ad un’altra. È per questo che prendiamo le parole del nostro mondo perché questo, questa realtà terrena, è un’impronta della realtà superiore e tutto quello che esiste nel nostro mondo ha le radici nel mondo spirituale.

Pertanto, quando lo Zohar parla dei lineamenti del volto di una persona, dei suoi organi interni o delle parti del corpo, tutto questo descrive le forze corrispondenti che agiscono nello spazio spirituale, cioè tra le anime, all’interno della loro connessione. In questo modo, usando “il linguaggio dei rami”, comunichiamo informazioni sul mondo spirituale da una persona all’altra.

Ciò può essere paragonato alle forze elettriche mediante le quali creiamo un’immagine nello schermo del computer. All’interno di questo ci sono delle forze elettriche, ma le usiamo per tracciare le immagini che vogliamo.

Possiamo parlare delle forze elettriche interne usando i loro risultati esterni, i termini grafici, i colori e le figure geometriche. Possiamo nominare queste forze elettriche mediante la loro immagine grafica, anche quando non sono colori, linee o immagini. È solo che la loro manifestazione esterna crea per noi quelle forme ed usiamo i nomi di queste forme per nominare queste forze.

Pertanto dobbiamo capire che gli autori dello Zohar non si impegnarono nel misticismo fisico, nella fisiologia o in altre cose, ma desideravano descrivere in dettaglio la struttura interna dell’anima. Una persona che è nel mondo spirituale visualizza tutto ciò che è scritto nello Zohar nel senso spirituale, sapendo che questo parla della spiritualità. Lei vede questo perché l’impressione spirituale è molto più potente di quella terrena. Pertanto, osserva le immagini prima di qualsiasi altra cosa.

D’altra parte, una persona che si trova solo nel mondo materiale e per il momento percepisce solo la realtà materiale nel suo schermo, dietro le parole dello Zohar vede le immagini materiali.

Così, leggendo lo Zohar, cerchiamo di andare da uno schermo all’altro, dallo schermo esteriore, nel quale ci vengono proiettate delle immagini materiali, alla struttura interna dell’anima. Cerchiamo di immaginare le qualità dell’anima e anche quando non capiamo di cosa stia parlando lo Zohar, i nostri sforzi evocano la Luce che ci corregge.

Baal HaSulam scrive quanto segue “nell’Introduzione al Talmud Eser Sefirot”:… Pertanto dobbiamo chiederci, perché allora i kabbalisti obbligavano ogni persona a studiare la saggezza della Kabbalah? Esiste davvero qualcosa di grande in questo, degno di essere pubblicizzato: esiste un meraviglioso, inestimabile rimedio per coloro che si occupano della saggezza della Kabbalah. Anche quando non capiscono quello che si sta imparando, attraverso l’anelo ed il grande desiderio di capire ciò che stanno imparando, risvegliano su di loro le Luci che circondano la loro anima.

Il nostro desiderio non deve essere di capire, ma di sentire questa immagine spirituale interna. Da questo stesso desiderio attraiamo la Luce che ci corregge. Allora abbiamo accesso alla sensazione di questo mondo interiore.

(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 4.03.2011, lo Zohar)

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Destinati (condannati) ad essere uniti

Domanda: Il congresso può impressionare e migliorare la situazione generale di questo mondo che sta attraversando tempi difficili?

Risposta: Ancora non sono arrivati i tempi difficili. Poveri noi se dobbiamo avanzare verso l’unità, che oggi tutto il mondo è destinato a raggiungere, lungo il cammino della sofferenza.

Vediamo che il mondo sta diventando globale, impregnato di connessioni integrali e tutti influenzano gli altri con quello che noi chiamiamo “effetto farfalla”. Non ci potremo liberare gli uni dagli altri, tutti siamo totalmente interdipendenti.

Ancora non ci rendiamo conto fino a che punto questa connessione ci soffochi e ci privi anche della più piccola azione in libertà. È terribile trovarsi in questa situazione, nella quale tutti ci troviamo nelle grinfie dell’egoismo e dell’odio verso gli altri, facendo calcoli egoistici.

All’improvviso, senti di essere intrappolato da migliaia di catene e che dipendi dal tenue respiro di persone che ti sono totalmente indifferenti. Come possiamo vivere in un simile stato?

Non possiamo scappare da nessuna parte, non possiamo divorziare né distanziarci. Al contrario, la nostra connessione diventerà più stretta e diventerà letteralmente una interdipendenza totale.

Quando i media ci parlano di avvenimenti che succedono in tutto il mondo, pensiamo di essere dei semplici spettatori, ma la verità è che dipendiamo da ogni singolo gallone di benzina che si produce in Libia, da tutto quello che succede in Francia, in Turchia ecc … in altre parole, non solo da quello che tocca ai miei vicini, ma da tutto quello che avviene nell’altro lato del pianeta ed è impossibile nascondermi da questa connessione.

Di conseguenza, alla fine abbiamo bisogno di renderci conto che la Saggezza della Kabbalah da al mondo il metodo della correzione, senza il quale l’umanità si perderà e smetterà di esistere.

La Kabbalah ci insegna ad attrarre la Forza Superiore, noi non abbiamo la forza! Ci spiega in che modo possiamo rivelare la Forza Superiore che porterà l’ordine nelle nostre relazioni. Dopotutto, non abbiamo neanche idea di come stabilire la pace e l’ordine nel mondo e ci stiamo avvicinando ad una guerra totale, che è stata anche descritta nella Kabbalah come un possibile cammino di sviluppo se non attraiamo la forza che ci unisce.

Durante il prossimo congresso, avremo una speciale opportunità di portare al mondo la forza che ci impressiona in maniera benevola. Senza questo, vedremo come il mondo andrà in discesa a gran velocità in una direzione per niente gradevole.
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(Dalla lezione del 10.03.2011 sulla preparazione interiore per il Congresso WE!)

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Come prevenire i colpi della natura

Domanda: Caro dottor Laitman, noi, i suoi studenti del Giappone, vorremmo conoscere la sua opinione su quello che ha provocato la disgrazia che è sopraggiunta: il terremoto e lo tsunami. Secondo i pronostici, nel prossimo futuro si aspettano altri colpi. Possiamo tutti insieme prevenire questi avvenimenti in Giappone ed in generale in tutto il mondo?

Risposta: La Natura ci guida lungo il sentiero dello sviluppo evolutivo fino ad arrivare alla somiglianza nella forma con Essa. I colpi e le sofferenze che sperimentiamo sono la reazione della Natura alla nostra mancanza di corrispondenza con Essa. L’unica soluzione a tutte le crisi è di arrivare ad un equilibrio con la Natura.

In generale, questo si ottiene con la correzione del nostro egoismo che è valutato secondo l’attitudine che abbiamo verso la connessione con tutta l’umanità come un tutt’uno. Ciò è dovuto al fatto che la Natura si relaziona con noi proprio in questo modo, come un tutt’uno e fin quando non lo diventeremo, continueremo a soffrire.

Nel Libro dello Zohar (Introduzione al Libro dello Zohar, Articoli 66-81) è scritto che le disgrazie capitano ai migliori, in questo caso il Giappone; però, nella misura in cui i colpi si intensificano, colpiranno anche i peggiori … Esiste solo una soluzione: unirsi con amore agli altri e diventare un sistema integrale e globale come tutta la Natura. Allora, dentro di noi, cominceremo a sentire il riempimento del Creatore.
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