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Lo schermo non è solo una parte, ma è l’intero sistema

matter3_thumbOgni uomo è un piccolo mondo, il che significa che tutto il mondo è dentro di me. Io sto davanti alla Luce Superiore e al Creatore con tutte le mie proprietà e le mie caratteristiche. Non sono in grado di immaginare nulla al di là di me stesso.

Abbiamo già raggiunto una sufficiente preparazione che ci permette di evitare di associare ciò che è scritto nello Zohar con le immagini di questo mondo, con la storia o la geografia. Adesso possiamo vedere il testo come qualcosa che parla di noi stessi, del Creatore e dello schermo che c’è tra noi e Lui. Adesso dobbiamo provare a vedere il sistema e la struttura della relazione che dobbiamo costruire tra noi e Lui.

Lo schermo non è solo una divisione tra il Creatore e me, ma è l’intero sistema.

Infatti, io sono solo un punto di desiderio creato “dal niente” e anche il Creatore è solo un punto, una scintilla di Luce che ha creato me, che sono un punto di desiderio.
Lo schermo si riferisce ad un immenso sistema che esiste tra i due punti:io ( il punto nero) e il Creatore ( il punto di Luce Bianca). Lo schermo non è posizionato al di sopra del desiderio di godere, ma è incluso in questo desiderio. Con l’aiuto dello schermo posso calcolare in che misura posso allineare il mio desiderio perché sia uguale alla Luce; questa è la ragione per cui lo schermo dovrebbe abbracciare completamente il mio desiderio.

Rosh ( la testa) di Partzuf è il luogo dove decido quale parte del mio desiderio dovrebbe unirsi alla Luce. La parte del mio desiderio che sono in grado di allineare alla Luce si chiama Toch (la parte interiore) di Partzuf. La parte che non sono ancora in grado di allineare alla Luce si chiama Sof (la fine) di Partzuf.

Lo schermo opera all’interno di queste parti, essendo un sistema che mi connette al Creatore. Il sistema è diviso in tre parti:

1.Rosh, la testa di Partzuf, che esegue una valutazione ed un calcolo
2.Toch, la parte interiore di Partzuf, che riceve la Luce e raggiunge la somiglianza con Essa nelle azioni
3.Sof, la fine di Partzuf, nella quale viene compiuto una valutazione separata a proposito della mia incapacità ad essere uguale alla Luce
Non basta che io decida semplicemente quale parte del mio desiderio posso rendere uguale al Creatore per poi gettare via tutto il resto. Devo anche controllare quali parti non sono in grado di allineare con il Creatore e perché. La fine di Partzuf deve essere chiara come la sua parte interiore.

Il Padrone di casa mi chiede di ogni piccolo dettaglio: “Perché non vuoi accettare la Luce che proviene da Me nel tuo desiderio?” Io devo allora controllare quei dettagli e spiegare a me stesso perché non posso ricevere la Luce. Perciò, lo schermo è il sistema completo della connessione tra me ed il Creatore; non è soltanto una particolarità che disegniamo nelle nostre illustrazioni.

Quando si studia Lo Zohar, impariamo questo sistema – la connessione tra noi ed il Creatore. Io mi trovo al di sotto ed il Creatore è al di sopra, e tra noi c’è un sistema intero che chiamiamo “lo schermo”, che è composto da tre parti principali. Questo sistema racchiude tutti i mondi.

Il Linguaggio della Santità

ourimaginaryrealityiscreatedbytwomechanisms_thumbLo Zohar , capitolo “I Segreti della Torah”: I fondatori della città e della torre (di Babele) parlavano il linguaggio della santità, che conoscono gli angeli, e non parlavano nessun’ altra lingua.
“Il linguaggio della santità” rappresenta il metro che misura la santità nella scala dei linguaggi – la combinazione corretta e bilanciata della linea di destra e di quella di sinistra. La linea di destra è la dazione, la forza che arriva dall’Alto, e la linea di sinistra è la ricezione, la nostra materia, il desiderio di ricevere piacere.

C’era una sola lingua il tutto il mondo. “Una sola lingua” significa il linguaggio della santità, e poiché essi parlavano la lingua della santità, essi ricevettero l’aiuto degli Angeli per completare la loro costruzione.

Per questo nulla era loro impossibile ed avevano la capacità di compiere ogni cosa volevano fare. Tuttavia, se non avessero parlato il linguaggio della santità, non avrebbero ricevuto l’aiuto degli angeli, e i loro semi (le loro azioni) sarebbero stati impuri – cioè sarebbero durati un istante per annullarsi immediatamente.

Quando troviamo il giusto equilibrio tra queste due linee, raggiungiamo il linguaggio della santità. Quando succede, il nostro linguaggio mostra che tutti i nostri desideri sono per il bene della dazione, e che la linea di destra e quella di sinistra sono in equilibrio. Possiamo allora usare la materia del desiderio di ricevere piacere per costruire la nostra anima, perché adesso possiamo darle la giusta struttura – per il bene della dazione.

Questo è il significato di “costruire la città” – si ha quando la Forza Superiore, gli angeli, sono d’accordo con le nostre azioni e le comprendono. Detta in modo diverso, significa che abbiamo costruito la giusta connessione con il Creatore, la forza della dazione.

In ogni singolo passaggio, usiamo la parte di desiderio che siamo in grado di utilizzare, usando “il linguaggio della santità”- la via di mezzo. Questo è il modo in cui continuiamo ad unirci con il Creatore e raggiungiamo una sempre maggiore somiglianza con Lui.

Siamo noi a creare ogni “mattone” ed “il cemento” che serve per la costruzione, e li usiamo per costruire la via di mezzo, utilizzando il linguaggio della santità. In altre parole, si innalza sempre la costruzione dal basso verso l’alto, per il bene della dazione. Quest’azione si chiama costruire “con l’aiuto degli Angeli Superiori”, le forze della dazione.