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I workshop in cerchio e la Kabbalah pratica – 4’ Parte

Il pasto kabbalistico

Domanda: Che cosa c’è di speciale in un pasto kabbalistico?

Risposta: Il pasto è l’azione più difficile nella saggezza della Kabbalah, perché durante il pasto la persona deve sentirsi come se fosse insieme con gli altri in una connessione comune e amarli. Lei vuole che tutti gioiscano dei buoni gusti che essa ora sperimenta.

Ci dovrebbe essere una tale connessione comune fra loro che la persona gode, non del gusto del cibo, ma del fatto che loro mangiano insieme e quindi questo è ciò che la riempie. Il gusto principale non è nelle leccornie in se stesse ma nel fatto che ora noi ci stiamo riempiendo l’un l’altro con la nostra relazione reciproca, l’amore, la connessione e l’unione.

Ne risulta che, durante il pasto, la persona sperimenti una grande tensione interiore. Dopotutto, deve costantemente controllare con quale intenzione sta prendendo ogni morso, mettendo il cucchiaio in bocca, masticando, deglutendo, e sentendo i sapori mentre mastica, deglutisce e digerisce il cibo.

Quindi, si trova nel processo del ricevere la Luce nel suo Kli (vaso) spirituale, in connessione con tutti gli altri perché il consumo spirituale del cibo è comune a tutti e non solo a ciascuno individualmente.

Pertanto, ognuno deve sentire che mangia il cibo insieme a tutti gli altri come un uomo con la stessa bocca, con una lingua, un palato e una gola. Las persona mastica con i 32 denti, il che significa che chiarisce i 32 flussi di saggezza (la Luce di Hochma).

Quando deglutisce, non sente il sapore del cibo ma il gusto di compiere quell’azione insieme a tutti. Trasforma quest’azione materiale nella ricezione della Luce nel Partzuf spirituale per il bene della dazione. Se fa così con rispetto per tutti, allora la persona può essere sicura che lo sta facendo anche insieme al Creatore. Pertanto, un pasto è un’azione spirituale molto difficile e richiede un conseguimento molto più alto di un workshop o di una riunione degli amici.

Tutto sommato, ci sono tre azioni eseguite da un gruppo kabbalistico che mira all’unificazione: un workshop, una riunione degli amici e un pasto.

Lo scopo di tutte queste azioni è di connettere la persona con il resto del gruppo in modo tale che smetta di sentirsi come un elemento separato, si dissolva nel gruppo e diventi inclusa in tutti come un intero. Così, essa perde la sua individualità egoistica e riceve l’intero Kli comune, la qualità della dazione, che tutti gli altri hanno già.

Lei esce dal proprio egoismo e viene inclusa negli amici, sentendo che non esiste nient’altro tranne loro. Mentre perde se stessa, entra nel mondo spirituale, nella sensazione del Creatore, che è l’elevazione ad un’altra natura basata sulla dazione e sull’amore.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life” 20/07/2017

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Un amore da favola

Domanda: Giocare a dimostrarsi amore è un metodo efficace solo in un gruppo di kabbalisti, oppure può essere utilizzato in qualsiasi gruppo che lavora insieme, in una famiglia o in qualsiasi altro luogo?

Risposta: Non so che cosa si faccia nei gruppi di lavoro. In un gruppo di kabbalisti, è necessario giocare a dimostrare l’amore per attirare la Luce circostante. Noi qui usiamo il metodo dell’induzione perché stiamo lavorando con forze della natura molto potenti.

Quando intenzionalmente mi sforzo per comportarmi amorevolmente con gli amici e loro fanno lo stesso con me, noi attiriamo verso di noi la forza superiore della natura, e allora questa forza comincia a costruire in noi questo tipo di atteggiamento e di interazioni.

Se vogliamo essere gentili l’uno con l’altro, allora dobbiamo agire come se fossimo sempre gentili, anche quando capiamo bene che, in realtà, non siamo affatto così. Ma sappiamo anche che mentre stiamo facendo questo, la Luce superiore ci corregge.

Domanda: È per questo che, ad esempio, quando fai un regalo ad un amico, devi dirlo a tutti e non nasconderlo?

Risposta: Naturalmente. Tutti devono saperlo. Stai dando un esempio positivo e pubblicizzi l’amore verso il mondo.

Tu devi fare doni e dimostrare l’amore agli altri in tutti i modi possibili. Ecco perché quando io do qualcosa, devo dirlo a tutti! Non è necessaria nessuna falsa modestia! Tutte queste sono comunque menzogne e non ti porteranno da nessuna parte. Lascia che avvenga il contrario, e lascia che le persone parlino di quale tipo di regali vogliono donarsi a vicenda.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 11/06/2017

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Il segreto della felicità

Domanda: Il segreto della felicità è la connessione interiore dei cuori in un tutt’uno, ma che cosa è la connessione interiore? Come puoi descriverla? Che cosa dovrei desiderare?

Risposta: La connessione interiore è possibile solo attraverso il gruppo. In un incontro con gli amici, per esempio, dovresti immaginare di trovarti nello stato spirituale corretto. Per questo motivo si tengono gli incontri con gli amici, per creare questo stato dentro di te, per scolpirlo e per rimanervi per un’intera settimana, sino al prossimo incontro.

Tutto il metodo della saggezza della Kabbalah è mirato a ricreare la struttura corretta  dell’uomo, il che significa che ognuno si dovrebbe connettere con saggezza, emotività, consapevolezza, coerenza, con tentativi ed errori, ma sempre nel tentativo di assomigliare al Creatore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 19/06/2016

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Che cosa è il dolore?

Domanda: Tu sostieni che se si fa del male ad un amico, allora si colpisce l’intero sistema. Ma che cosa è il dolore?

Risposta: Il dolore è la sensazione di mancanza di riempimento di un desiderio. Ci sono varie soglie nella sensazione di mancanza di riempimento. Una soglia seria causa dolore.

Domanda: Che cosa significa ferire un amico che fa parte della tua decina?

Risposta: Se è una buona decina, allora tu colpisci il tuo amico perché non ti senti realizzato all’interno di quella decina.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 21/05/2017

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Come possiamo rivolgerci correttamente al Creatore?

Domanda: Come possiamo rivolgerci al Creatore in maniera corretta per limitare il tempo in cui ci troviamo in occultamento?

Risposta: Penso che il punto qui non sia il Creatore, ma gli amici. Più mi avvicino al gruppo, più mi metterò sotto l’influenza della Luce che opera attraverso il centro del gruppo.

E’ solo attraverso il centro del gruppo che io posso rivolgermi alla fonte della Luce, al Creatore e chiedere per l’intero gruppo, non per me stesso. Essendo al centro del gruppo con tutti, riceverò l’influenza positiva della Luce.

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Da una videoconferenza con gli studenti del Learning Center russo, 21/05/17

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Puoi avanzare solo in un gruppo

Domanda: La saggezza della Kabbalah ci insegna che possiamo avanzare solo tramite lo studio in un gruppo fisico o virtuale. Cosa posso fare se non ho il desiderio di impegnarmi in un gruppo?

Risposta: Non riesco davvero ad immaginare come questo possa essere possibile in altro modo. Vuoi aspettare i colpi del destino finché diventerai più saggio?

Posso dirti solo una cosa: come te, nessuno vuole entrare in un gruppo per essere corretto. Ma devi semplicemente accettare che questo ti è davvero necessario. Chiudi gli occhi, china la testa ed inizia a perderti nel gruppo.

Partecipa a tutte le attività in comune e ti assicuro che una forza immensa, positiva e spirituale, inizierà ad influenzarti. Dopo un breve periodo sentirai che è proprio la partecipazione nel gruppo a creare questo in te. La forza positiva equilibrerà quella negativa e quindi ti sarà possibile esistere nella sensazione del mondo superiore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 3/07/16

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Dal mondo fisico a quello spirituale

Dr. Michael LaitmanQuando comincio a lavorare con il gruppo, gradualmente incontro ogni tipo di problema. Il Creatore rivela la mia area di lavoro in questo modo, per farmi risolvere i problemi che si presentano, coprirli con ponti d’amore e creare le condizioni per la Sua rivelazione all’interno del gruppo.

Così mi lego agli altri membri del gruppo, come le dieci Sefirot, e fornisco un posto per la rivelazione del Creatore tra di noi.

Dobbiamo, pertanto, rammentarci sempre questo a vicenda. Dopo tutto, il Creatore ci riporta costantemente al nostro filisteismo terreno e dobbiamo elevarci da questo verso la sintonia spirituale, verso la visione corretta della situazione.

Questo è il nostro lavoro costante. Ci innalziamo al nuovo stato spirituale dal mondo terreno e confusionario che il Creatore crea per noi di proposito.

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Dal Congresso di Mosca, lezione 4, 03/05/16

 

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Come posso soddisfare i desideri?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come posso riconoscere il desiderio del mio amico? Cosa significa donare nella spiritualità e soddisfare i desideri dei miei amici?

Risposta: Il desiderio del tuo amico è rivelare il Creatore. Tuttavia, egli può farlo solo se ha la stessa caratteristica di dazione del Creatore, almeno ad livello minimo.

Tu puoi aiutare il tuo amico nell’ottenere la caratteristica del Creatore lavorando insieme alla spiritualità. Allora ci sarà un’azione tra di voi e lui verrà attratto dalla Luce che Riforma.

La Luce è la caratteristica della dazione e dell’amore. Diventando più vicini l’un con l’altro, diventerete più simili alla caratteristica della Luce e accumulerete la caratteristica della dazione e dell’amore tra voi ed i vostri amici. La Luce inizierà a manifestarsi tra di voi e la percepirete come la rivelazione del Creatore. Ecco come dovrete lavorare con i vostri Amici.
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Dal Congresso di Mosca, Giorno 2, 03/05/16 Lezione 5

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Il Faraone e il gruppo

Dr. Michael LaitmanDomanda: Discutiamo il punto nel quale il Faraone è la forza che nel gruppo ci tiene separati, che è la causa per la quale siamo divisi e la causa di tutte le dispute tra di noi. Il Faraone è una forza della natura.

Come possiamo lavorare realmente con questa forza nel gruppo? Come possiamo lavorare con forze tanto potenti? Cosa possiamo fare e cosa non possiamo fare con loro?

Risposta: Il Faraone, l’egoismo, si interpone quando volete avvicinarvi gli uni agli altri. Per cominciare a percepirlo dovete avvicinarvi. Prima sentirete cos’è il Faraone buono, i sette anni di sazietà, e in seguito sentirete il Faraone malvagio, i sette anni di fame, alla fine dei quali le dieci piaghe attaccano l’egoismo, così sarai buttato fuori dall’ego, in modo da lasciare l’Egitto. Tutto il lavoro è solo per avvicinarci, al di sopra di tutti gli ostacoli.
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L’egoismo e le piaghe d’Egitto

Dr. Michael LaitmanDomanda: In che modo l’ego percepisce le piaghe d’Egitto?

Risposta: Le piaghe d’Egitto si percepiscono una volta che l’ego è costruito nella forma di Egitto e nell’uomo viene creato il Faraone, il quale è l’opposto della nazione di Israele e di Mosè. Questi colpi sono necessari per strapparci via dall’ego e per prepararci a staccarci da esso.

Domanda: Non capisco come possiamo salire al di sopra dell’ego e amarlo allo stesso tempo. Siamo abituati a sopprimere il nostro ego per sradicarlo in ogni modo possibile, quindi cosa significa salire al di sopra di esso?

Risposta: Significa che devi concentrare i tuoi desideri a riempire gli altri, e a riceverne piacere.

Domanda: Come posso capire che l’ego è il male, se i gruppi non ne parlano e cercano di offuscarlo giocando ai giochi dell’amore?

Risposta: Dobbiamo parlarne!
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