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La Kabbalah: la scienza del dare

Domanda: Per molti anni abbiamo attraversato uno sviluppo inconscio durante il quale il nostro desiderio di essere riempiti, di ricevere piacere, si è costantemente evoluto. E cos’è lo sviluppo cosciente?

Risposta: Lo sviluppo cosciente è quando cominciamo a capire che non possiamo vivere solo con il desiderio di godere, di essere riempiti. Oltre al desiderio di ricevere, vogliamo anche essere nel desiderio di dare. E qui sorge il problema: Come possiamo svilupparci nel desiderio di dare?

Qui ci viene in aiuto la Saggezza della kabbalah. Attraverso lo studio diventa chiaro come sviluppare questo in noi stessi.

La scienza del dare è la Saggezza della kabbalah. È in contraddizione con tutte le scienze, i metodi, e le teorie che, senza eccezione, si occupano solo del desiderio di ricevere, su cui si basa l’intera natura del nostro mondo.

 

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Dalla “Prefazione alla Saggezza della kabbalah” di KabTV’s 27/8/23

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Prima il desiderio, poi la consapevolezza

Nel nostro mondo ci sentiamo indipendenti perché non abbiamo un senso di connessione con la forza che risplende dall’alto e in relazione alla quale tutto è costruito molto semplicemente. Ognuno ha la propria posizione rispetto ad essa e in ogni momento vuole cambiare il suo stato. Di conseguenza, lo cambia secondo lo schema generale. Cioè, tutto esiste secondo un ordine così definito, chiaro e rigoroso che non c’è bisogno di calcolare nulla in anticipo o di fare qualcosa.

Il calcolo è solo relativo all’uomo: quanto bene desidera avanzare o meno nelle sue sensazioni soggettive, e niente di più. Tutto è molto semplice.

Tutto nasce solo dalle sensazioni. Prima viene il desiderio e poi la consapevolezza di ciò che si sente in esso. Il desiderio può essere tale che non senti ancora nulla in esso. Poi appaiono alcune sensazioni.

Sebbene il desiderio abbia già un qualche tipo di realizzazione, un qualche tipo di informazione sensoriale, forse non lo senti ancora, è sotto la soglia della tua sensibilità. Poi inizi a percepirlo come piacevole o spiacevole, e quindi a renderti conto: è piacevole o no, quali sono le conseguenze causali, e così via.

In altre parole, la consapevolezza nasce molto più tardi della sensazione. Pertanto, la Saggezza della kabbalah parla del modo in cui raggiungere, rivelare e iniziare a sentire ogni cosa, e poi, in accordo con questo,  inizierai a comprendere.

 

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Da “I Got a Call” di KabTV. Il mondo attraverso gli occhi del Creatore 10/11/11

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La verità è sempre nuova

Domanda: Cos’è la verità, se secondo la Cabala tutti vivono in un’illusione?

Risposta: La verità è ciò che nel mio stato attuale mi sembra vero oggi, perché coincide con il mio sentimento, la mia percezione, la mia comprensione e con ciò a cui sono abituato e che conosco. Al momento, questo si inserisce chiaramente nella mia matrice interna, e quindi, è vero per me.

L’unica domanda è: capisco che si tratta di me stesso? Allora esisto normalmente in piani chiari.

Supponiamo che la meccanica newtoniana esista in alcuni piani. Esiste anche la meccanica di Einstein, e la geometria di Lobachevsky, Riemann ed Euclide. Cioè, tutto è relativo. Non c’è nulla di assoluto in natura, perché tutto nasce da un individuo che percepisce il mondo a modo suo. E sebbene sia stato creato in questo modo, cambiando, percepisce comunque il mondo in modo diverso, e quindi le verità cambiano di secolo in secolo.

Per esempio, quando fu inventata l’automobile, tutti dicevano che praticamente non poteva funzionare a una velocità superiore ai 10 km all’ora, perché l’uomo avrebbe provato sensazioni cerebrali che lo avrebbero fatto impazzire. Questo dimostra come percepiamo tutto in modo relativo.

Niente è assoluto. Faccio spesso l’esempio del mio maestro RABASH. Quando vedi un aereo o un qualche tipo di uccello volare nel cielo, come fai a sapere se è lungo 20 cm o mezzo metro?! O magari è lungo 200 metri, ma da lontano ti sembra piccolo. Pertanto, finché non l’hai misurato, finché non l’hai raggiunto con precisione o finché non hai misure specifiche e assolute in relazione a te, non puoi parlare di questo o di qualsiasi altra cosa. E anche quando misuri, misuri tutto in relazione a te stesso.

 

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Da KabTV’s “ Ho ricevuto una chiamata. Dov’è la verità”? 37/8/11

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Che cos’è un’ esperienza spirituale?

Immagina di svegliarti al buio. Non capisci, non sai e non senti nulla.

Poi piano piano inizi la tua consueta attività mattutina, esci di casa, ti incammini per la strada ed entri nel mondo.

Scorri le notizie, ascolti la radio e parli con la gente.

Così facendo, gradualmente entri nel mondo in cui vivi, allontanandoti dal sonno.

È simile a quando entriamo nel mondo spirituale: riceviamo informazioni, sensazioni, interazioni e tutto ciò che esiste in quel mondo.

Percepiamo un’immensa quantità di energia e di informazioni, il presente, il passato e il futuro, e come tutte le parti del vasto sistema spirituale agiscano all’unisono in modo armonioso.

Noi ci incorporiamo in tale sistema quanto più possiamo, con la nostra mente e la nostra anima, e il sistema ci sintonizza su se stesso.

Noi, come piccoli elementi di un sistema enorme, desideriamo incorporarci in esso e questo agisce su di noi, trasformandoci in sue parti integranti.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Che cosa indica il termine “Modeh Ani” in ebraico?

La Modeh Ani è una breve preghiera che si recita ogni giorno al risveglio del mattino. In questa preghiera si ringrazia il Bore appena si aprono gli occhi dicendo: “Ti rendo grazie, Re vivente ed eterno, perché hai misericordiosamente recuperato la mia anima dentro di me; la tua fedeltà è grande!”. Una persona ringrazia il Bore, che riempie e controlla il mondo intero, per averle restituito l’anima e averle permesso di svegliarsi per conoscerLo. Questa preghiera segna l’inizio di un nuovo giorno.

Qual è il significato della preghiera Modeh Ani? Eccolo, pezzo per pezzo.

Modeh ani lefanecha” : Ti ringrazio. Per cosa si ringrazia il Bore? “Melech chai ve kayam“: Re vivente eterno, il che significa che Egli riempie il mondo intero, controlla il mondo intero e nessun altro. “Vivente”: significa che Egli esiste in tutto ciò che esiste. Senza la Sua presenza in qualcosa, questa non esisterebbe. “Melech chai ve kayam, she he chezarta bi nishmati“: “perché hai misericordiosamente ristabilito la mia anima dentro di me; la tua fedeltà è grande!”.

Il Bore prende l’anima alla sera e la restituisce al mattino, al risveglio. Una persona entra in un sogno, dove non controlla più se stessa,  quindi il suo evidente collegamento con il Bore viene interrotto. Solo il Bore è il padrone di essa durante il sonno, durante la notte. Al mattino una persona recupera la sua anima e ringrazia il Bore per questo. “Perché hai misericordiosamente ristabilito la mia anima in me” significa che il Bore ha deciso di restituire l’anima al corpo. Nel frattempo, altri potrebbero non svegliarsi affatto.

Secondo la saggezza della Kabbalah, “Dio” o “il Bore” è la qualità dell’amore e della dazione completa e incondizionata. È una forza spirituale priva di qualsiasi rappresentazione corporea, una forza che guida e sostiene la realtà, chiamata anche “forza superiore”, il suo scopo è uno solo: fare il bene. A tal fine, il Bore ha creato noi, che siamo destinati a raggiungere la bontà finale acquisendo la qualità divina ed eterna dell’amore e della dazione assoluti.

La preghiera è un appello alla forza superiore per correggere il proprio egoismo, il desiderio di godere solo per il proprio tornaconto. La trasformazione della nostra percezione e sensazione egoistica innata in una nuova percezione altruistica avviene attraverso un atto chiamato “preghiera”.

Questa preghiera, tuttavia, non ha nulla a che fare con il giorno e la notte. Nella Kabbalah, il giorno è quando siamo illuminati, cioè possiamo vedere e sentire, mantenendo una connessione con il Bore. La notte è quando cala uno stato simile al crepuscolo sull’anima e sul cuore. Quando poi arriva l’alba e abbiamo una connessione con il Bore, recitiamo questa preghiera.

Non è necessario recitare le parole esatte di questa preghiera. È più importante sentirle nel cuore. Possiamo dire al Bore dal cuore quanto sia bello essere collegati a Lui, e questo è per me un giorno; e quanto sia brutto e triste per me essere solo senza il Bore, e questo è come la notte. Sono grato al Bore per avermi svegliato e per avermi dato le condizioni per avvicinarmi a Lui.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.   

A cosa mira il programma dell’egoismo?

Domanda: La mia domanda riguarda il programma dell’egoismo. Se siamo riusciti ad inventare l’arco, poi la carrozza e così via, allora in linea di principio, è possibile prevedere le prossime fasi dello sviluppo dell’egoismo. Ora abbiamo molte tecnologie diverse. Ci saranno altre fasi di sviluppo?

Risposta: Tutte queste tecnologie non serviranno. Si svilupperà ulteriormente una connessione virtuale, che a un certo punto aiuterà le persone fino a quando non avranno una connessione interiore tra di loro.

Da una connessione virtuale, arriveranno a una connessione spirituale. Non servirà altro. Faranno un uso minimo di questo mondo, in modo che il corpo possa esistere, fino a quando non saranno completamente corretti.

Allora la sensazione del corpo sparirà, dato che è la parte egoistica animale più bassa. Le parti inanimate, vegetali e animali della natura si includeranno nel livello dell’ “uomo”, e questo è tutto.

Esisterà un unico desiderio, che comprenderà tutti gli altri. Ma sarà interamente diretto verso la dazione, e quindi il corpo e questo mondo intero spariranno dalle nostre sensazioni. Il mondo corporeo è programmato da noi, esiste soltanto nei nostri pensieri.

 

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From KabTV’s “I Got a Call. Evolution of Egoism” 5/7/11

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Come faccio a sapere se sono sulla strada giusta?

Sai di essere sulla strada giusta nella vita quando sei soddisfatto di sapere come agire e cosa fare, di vedere la strada da percorrere, di seguirla e di progredire verso l’obiettivo giusto per te.

La tua unica luce guida è la tua sensazione.

Potresti essere convinto del contrario da ogni tipo di persona, ma non significa nulla. 

È solo la tua convinzione interiore che ti dirà che sei sulla strada giusta nella vita.

Per questo motivo, i kabbalisti affermano che la prima regola per intraprendere un percorso spirituale è che non c’è coercizione nella spiritualità. Non puoi essere costretto a prendere una direzione spirituale nella tua vita. Il tuo desiderio più profondo ti farà sapere se sei diretto o meno verso una meta che gli darà l’appagamento che cerca.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

In un unico sistema

Domanda: Quando comunichi con la gente, gli inserisci delle informazioni che saranno rivelate in loro in futuro, indipendentemente dal loro desiderio?

Risposta: Sì, lo facciamo tutti inconsciamente e io lo faccio consapevolmente. E non solo io, ma tutte le anime, tutti i cabalisti, che non sono manifestati nel nostro mondo adesso.

Siamo tutti in un unico sistema nella Malchut del mondo dell’Infinito. E non possiamo andare da nessuna parte. Siamo nella natura!

Domanda: E come posso, senza essere nel conseguimento spirituale, distribuire il materiale che l’insegnante mi dà?

Risposta: Non importa. Basta aprire il tubo e tutto il resto passa attraverso di te. È come se stessi parlando con qualcuno, accendi il contatto attraverso un cablaggio e dai la tua frequenza attraverso questo cavo, e ci sono ancora frequenze più alte che non senti affatto.

Domanda: In linea di principio, non sarò in grado di descrivere nessuno stato spirituale con il mio cervello perché non lo conosco. Ma allo stesso tempo, quando mi rendo conto di qualcosa, in questo modo lascio entrare l’energia dei cabalisti?

Risposta: Sì, stai ancora partecipando a questo sistema.

 

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Da KabTV’s “ Ho ricevuto una chiamata. Connessione casuale”.30/4/11

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Cosa sono l’amore e l’odio?

L’amore e l’odio sono una proprietà che si manifesta nelle sue due qualità opposte. Sono come la faccia e il retro, due lati opposti della stessa proprietà. La loro manifestazione dipende dalla comprensione dell’importanza della qualità dell’amore o della qualità dell’odio.

Domanda: quale stato è migliore?

Risposta: Per determinare questo, è necessario tener conto anche della terza qualità da cui partiremo, perché sia l’amore che l’odio sono proprietà della dipendenza.

Quando sento la dipendenza, la mia dipendenza da qualcuno o la dipendenza di qualcuno da me, allora appare la qualità dell’amore o dell’odio. Ora tutto dipende da come voglio sentire questa dipendenza, o come buona e desiderabile, il che significa svilupparla, goderne, o viceversa, non voglio essere dipendente, non voglio tollerare questa proprietà, e allora, è odio.

Cioè, se qualcuno mi odia, egli dipende da me, e questo lo limita molto. Ma se cambiasse il suo atteggiamento in amore, ugualmente dipenderebbe da me, ma allo stesso tempo, ne trarrebbe piacere.

Pertanto, dobbiamo prima rivelare l’odio universale e poi  da esso arrivare all’amore.

 

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Da KabTV’s “ Ho ricevuto una chiamata. Cos’è l’amore e cos’è l’odio?” 12/3/11

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Cos’è il piacere

Domanda: Cos’è il piacere?

Risposta: Il piacere è la sensazione che si prova quando un desiderio viene soddisfatto.

Domanda: Qual è la differenza tra piacere spirituale e piacere ordinario?

Risposta: Ricevi piaceri corporei (animati) quando sei riempito personalmente all’interno delle tue sensazioni. Sono desideri limitati a: cibo, sesso, famiglia, ricchezza, fama, potere e conoscenza. Questi sono i piaceri egoistici del nostro mondo.

Ricevi piaceri spirituali, invece, unendoti ad altri desideri (non ai tuoi, ma a quelli che ti sembrano esterni, altri) basati sull’amore per il prossimo. Quindi, soddisfacendo i desideri altrui, che diventano i tuoi, ricevi piacere.

Questo piacere è illimitato e perfetto. Questo piacere è chiamato spirituale perché in esso inizi a sperimentare piaceri al di fuori di te stesso. Non sono limitati dalla qualità, dalla misura o dal tempo. Tu diventi parte di questo processo e senti così il flusso eterno della vita.

Questi desideri sono infiniti e inesauribili e hai un’opportunità costante di ampliarli e di  soddisfarli. Per questo motivo, la sensazione di questo tipo di esistenza è chiamata vita eterna.

 

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Da “I Got a Call” di KabTV. Che cos’è il piacere? 21/2/11

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