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Perché io ho la necessità di provare vergogna?

Ci è stata data la qualità della vergogna affinché, grazie a determinati sforzi, ci eleviamo gradualmente dalla nostra vita corporea innata, in cui siamo chiusi nei nostri desideri di godere per il proprio tornaconto, alla vita spirituale nell’opposto desiderio di dazione.

Nel metodo della Kabbalah, ci relazioniamo con la vergogna in modo costruttivo come una tappa del nostro avanzamento verso la meta spirituale, il raggiungimento del desiderio di donare, e lo facciamo in un contesto di gruppo. Cioè, ci circondiamo di persone che condividono un desiderio simile di raggiungere un obiettivo spirituale nella vita e iniziamo a lavorare su come avvicinarci e connetterci a queste persone secondo il principio “ama il tuo amico come te stesso”.

Così facendo, ci mettiamo nelle condizioni di attrarre la forza d’amore e di dazione della natura e, quando sentiamo questa sublime forza spirituale, vediamo la nostra natura egoistica opposta ad essa. Questo processo continua fino a quando non ci vergogniamo della nostra natura rispetto alla natura spirituale altruistica e usiamo questa rivelazione in modo costruttivo, per uscire dal nostro attuale livello corporeo di desiderio di ricevere costantemente l’appagamento per il beneficio personale e salire al livello della natura stessa, con un desiderio  di donare e amare in modo puro.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

I Leviti – La parte del Creatore dentro di me

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Numeri” 1:46 – 1:47: La somma di tutti coloro che sono stati contati: era di seicentotremila cinquecentocinquanta uomini. Ma i Leviti, secondo le tribù dei loro padri non erano stati contati tra di loro.

I leviti sono la parte del tutto separata che c’è in ogni persona che si impegna in un lavoro spirituale.

L’anima è divisa in più parti:

  • Keter, Hochma , Bina
  • Hesed, Gevura , Tifferet
  • Netzah, Hod, Yesod, e Malchut .

Inoltre, è divisa in linee: la linea destra, la linea sinistra e la linea di mezzo.

I Leviti appartengono alla parte della testa che non possiamo contare e calcolare perché sono solo una parte del processo della nostra correzione. Quando raggiungeremo lo stato completo della fine della correzione, anche loro entreranno a far parte del conto generale. Questa è la ragione per cui il cammino spirituale dei Leviti non viene preso in considerazione. Noi li usiamo, ma sono in realtà la parte del Creatore dentro di me.
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Da Kab.TV  “I segreti del Libro Eterno” 17.12.2014

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L’amore e l’odio “600.000 anime”

600.000 anime sono parti di una sola anima creato dal Creatore. Questo singolo essere creato è stato suddiviso in parti che noi chiamiamo “600.000” anime. Tuttavia, questo numero non indica la quantità, ma piuttosto la qualità del collegamento tra di loro.

Quando il Creatore dà origine al desiderio di ricevere piacere, ogni cosa è un tutto unico, il Creatore, il vaso e la Luce sono come fossero uno. Ma in questo stato, nè il desiderio né la Luce hanno il senso della separazione e della connessione, non sentono se la creatura esista o meno. C’è completa assenza di ogni sensazione, perché ogni sensazione nella creatura può essere rilevata solo attraverso la contrapposizione tra la creatura stessa e ciò che sente.

Per questo, è necessario distinguere tra la Luce e il vaso e sentire le loro completa opposizione e connessione.

Tuttavia, quando il vaso e la luce si collegano, la loro differenza non si annulla perché l’amore emerge sull’odio.

Entrambi hanno le qualità per emergere. La distanza tra odio e amore, il buio e la luce (l’odio si rivela come il buio e l’amore come la luce), dà la sensazione alla creatura della sua esistenza e la comprensione di dove esso esiste e con chi è connesso. Questa è la ragione per cui il Mondo dell’Infinito non è sufficiente a delineare la creatura e renderlo indipendente.

Solo dopo che la creatura passa attraverso l’intero processo del suo sviluppo, il che significa che inizia dalla prima fase, scende al secondo e poi sale di nuovo al terzo, inizia a capire qualcosa di come era il primo stato. L’essere creato diventa indipendente e simile al Creatore. Ecco perché si chiama Adam.

In principio (fase 1), la creatura era solo una goccia di sperma. Poi, si rende conto che la rottura si è verificata e la corregge. In questo modo, la creatura raggiunge la perfezione. Non è considerata più una goccia di sperma, ma anzi, ha il potere di 600.000 anime, e rappresenta l’uno, il grande, l’anima autonoma.

“Seicento mila” sta per sei Sefirot di Zeir Anpin moltiplicato per dieci Sefirot in ciascuna di esse e poi da diecimila, il potere della salita di Zeir Anpin a Arich Anpin che governa tutte le correzioni. 60 x 10.000 = 600.000. Quindi, l’anima comune (il generale, finale, lo stato corretto) è chiamata 600.000 anime.

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(Dalla quarta parte della lezione quootidiana di Kabbalah 9/26/10, “600.000 anime”)

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Il timore spirituale non può essere senza amore

Dr. Michael LaitmanDalla 1° lezione del Congresso a San Pietroburgo del 19.09.2014

È scritto nello Zohar: “E’ necessario risvegliare il timore da due lati dell’amore; sia durante il giudizio, sia durante la misericordia e fortuna nelle Sue vie.

Durante la misericordia e la fortuna nelle Sue vie, è necessario risvegliare il timore del Creatore: Come non cadere nel peccato e non raffreddarsi nell’amore per il Creatore.”

Non c’è la paura della punizione, qualsiasi punizione non esiste.

Noi percepiamo attraverso il nostro desiderio egoista, che se facciamo qualcosa di sbagliato, allora riceveremo una punizione per questo.

Dato che siamo egoisti, pensiamo che in conseguenza a come ci comportiamo tra di noi in questo mondo, riceveremo una ricompensa o una punizione.

Noi viviamo tra questi due calcoli egoistici: come posso sentirmi bene premiando noi stessi, o come possiamo evitare qualunque punizione.

Un percorso spirituale è al di sopra di questi calcoli.

Nella spiritualità non esistono calcoli egoistici di qualunque genere, ne di ricompensa, ne di punizione.

Dobbiamo crearci da soli la nostra personale scala spirituale di ricompensa e punizione.

Quando ho l’opportunità di prendermi cura degli altri, ho una ricompensa, e se per qualche motivo non posso esprimere la mia preoccupazione, di fare qualcosa per il bene degli altri, la percepisco come punizione.

Il vero universo è percepito quando portiamo i nostri sensi al di là di noi stessi e cominciamo a sentire tutto ciò che ne è al di fuori.

Dobbiamo comprendere  questo, perciò è detto: “vedrai il mondo avvenire già in questa vita.”

Possiamo raggiungere questo grado solo connettendo la paura all’amore.

Dagli articoli del Rabash e Baal Sulam e dall’esperienza della nostra vita, sappiamo che l’amore non esiste senza timore, ed una vera paura spirituale non può esistere senza amore.

Non dobbiamo avere il timore di indebolire il Suo amore, e l’amore non è indebolito da Colui che ci ama, non perché ci sentiamo bene come due egoistici amanti, ma perché io do godimento al Creatore se gli do la possibilità d’amarmi.

Questi sono sentimenti reciproci, che si percepiscono solo nel livello della paura spirituale, è necessario superare il proprio egoismo lavorando con esso inversamente per la dazione.

“…Come non cadere nel peccato e non raffreddarsi nell’amore per il Creatore.”

“…e così l’uomo collega la paura con l’amore.”

E proprio al di là dell’amore, durante il severo giudizio, quando l’uomo giudica se stesso per le proprie azioni, che esso dovrebbe risvegliare la paura davanti al Creatore, per non indurirsi il cuore, per non cadere in uno stato in cui inizia a valutare se stesso con criteri egoistici.
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Dalla Lezione 1 del Congresso a San Pietroburgo 19.09.2014

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Al posto dei matrimoni civili

Dr. Michael LaitmanCongresso in Sochi. Lezione №1

Commento: Mi sembra che il nostro prossimo passo sia servire la popolazione. Ad esempio, abbiamo un sacco di persone single – questo è come un flagello. Ma nonostante l’enorme numero di siti di incontri online, non ci sono risultati per creare una famiglia.

Acquisendo esperienza nei cerchi, ho visto per me il quadro esatto di come parlare di questo con le persone, come insegnare loro.

Risposta: Non credo che far incontrare le persone e scolpire per loro una famiglia – sia la soluzione al problema. Siamo in una fase di sviluppo storico, in cui le persone non possono vedere se stesse vincolate dalla famiglia. Esse convergono rapidamente, danno alla luce bambini, e poi cominciano a pentirsi: “Cosa abbiamo fatto?! Questo ci limita, ci strangola!”.

Ultimamente ho cominciato a capirli sempre di più. Li strangola il loro egoismo, che è sviluppato al massimo. Dobbiamo aumentare la necessità di una famiglia, farla diventare una parte del nostro Kli spirituale. Solo allora potremo parlare di matrimonio. Altrimenti non succederà nulla.

E più avanti, sempre di più. Pertanto, le persone cercheranno di creare una famiglia, solo quando saranno sicure, che sia la loro strada verso l’alto, e non perché improvvisamente stanno accese nel gruppo in qualche seminario. Solo quando raggiungono un certo stato spirituale e diventano adulti spirituali, acquisiranno la comprensione di ciò che è una famiglia.

In prospettiva, i matrimoni civili quasi non rimarranno, saranno sostituiti dalle famiglie spirituali. La necessità di creare una cella spirituale porterà alla creazione di una famiglia.
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Dalla 1 ° lezione del Congresso in Sochi, 25.08.2014

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Il mondo intero si nutre di me

Dr. Michael LaitmanLa garanzia reciproca è la legge di connessione fra i vasi, tra le anime. Nessuno di noi può fare il suo lavoro se gli altri non lo sostengono e non lo supportano. E’ una struttura che esiste solo grazie alle sue connessioni. Il momento in cui qualcuno rompe la connessione, la struttura intera cade a pezzi.

La legge generale di connessione e interdipendenza si chiama la garanzia reciproca. Esisto ora nella forma più semplice che non ha niente a che fare con la spiritualità poiché è l’unica forma che può esistere senza la legge della garanzia reciproca.

Nel momento in cui comincio a mescolarmi con gli altri e a connettermi con loro, mi stacco dalla mia forma attuale e sento che appartengo al sistema, e in tale misura, sento la forza del sistema chiamata il Creatore.

Tutti sono connessi a un sistema di connessione di garanzia reciproca. Ora questo è il motivo per cui ci connettiamo, perché tutti si connettano allo scopo di lavorare per gli altri.

La garanzia reciproca è il nostro conseguimento. Sentendo che sono responsabile per tutti, immobile , vegetale, animato e natura parlante, significa che sento che sono uguale al Creatore. Questo è l’unico modo in cui posso essere come Lui: è come se io do vita a tutti, li elevo, li sostengo, e faccio rivivere tutti. Il mondo intero si nutre di me. Questo si chiama la forza della garanzia reciproca.
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Dalla quinta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 13.06.2014, Gli scritti di Baal HaSulam

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10 X 10 = 1

Domanda: Quali azioni possiamo compiere per attirare molto di più la Luce che Riforma?

Risposta: La Luce Circostante sono le rivelazioni della Luce Interiore, nelle dieci Sefirot che si completano l’un l’altra. Ciò significa che ogni Sefirà è incorporata in tutte le altre dieci. Quindi dovrebbero esserci dieci amici che si connettono. Così ognuno include tutti gli altri dentro di sé. I dieci amici vivono dentro di me. Ora sono tutti insieme. 10 x 10 costituisce un vaso intero.

La Luce Interiore viene poi rivelata nella loro connessione al “di sopra della ragione,” al di sopra del loro ego. L’Aviut (lo spessore) rimane al di sotto, la Luce che Ritorna (Ohr Hozer) sopra e in questa Luce che ritorna c’è una rivelazione di un nuovo grado, la Luce Diretta (Ohr Yashar). Non abbiamo ancora raggiunto un tale stato e siamo al punto più basso. Il nostro compito è quello di organizzare e disporre le giuste connessioni tra di noi in modo che la Luce Interiore si riveli in noi come Luce Circostante. La Luce Circostante include la Luce di Hochma che è rivestita nella Luce di Hassadim dal momento che è la stessa Luce che brilla nel nostro Partzuf superiore, a cui presto arriveremo.

Dobbiamo cercare di raggiungere la stessa forma corretta in cui ognuno è incorporato in tutti. Questo si chiama brama per l’amore degli esseri creati. Una tale connessione, integrazione reciproca di un desiderio nell’altro, il desiderio di riempire tutte le mancanze sconosciute, si chiama amore degli altri, l’amore degli esseri creati. Questo è ciò che dovremmo desiderare, dal momento che attraverso di esso noi raggiungiamo l’amore del Creatore. Quando la Luce Diretta brilla e si rivela nella Luce che Ritorna, ci da’ la sensazione di aver raggiunto la connessione, l’unione, e l’adesione con la forza superiore di dazione, che viene chiamata il “Creatore”.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 30.06.2013, Scritti del Rabash)

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Dall’articolo di Rabash: “La contradizione dei vecchi, è una costruzione, la costruzione dei giovani è una contradizione”. “I vecchi” sono quelli che sono abituati al lavoro di Dio, “Giovani” sono coloro che stanno iniziando il loro lavoro. Una contradizione è una discesa o caduta, il che significa che prima c’è stata un’ascesa nel lavoro, il quale è considerato una costruzione, cioè che loro hanno considerato le ascese, ma la contradizione è quando loro hanno sentito la caduta, che viene dall’occultamento del Creatore, cioè che il Creatore occulta Se stesso da loro, e questo è chiamato una contradizione. La contradizione del vecchio è quando loro dicono che il Creatore ha inviato loro l’occultamento, e da questo risulta che loro sono già in costruzione, poiché hanno creduto che il Creatore ha cura di loro e per questo loro hanno ricevuto sostentamento.

“I vecchi” sono coloro che sono abituati al lavoro spirituale, e loro sanno come interpretare ogni stato, come raggiungerlo e come far sì che sia di beneficio. Perciò perfino la loro “contradizione” è costruzione.

Questo è dovuto a che loro non dimenticano e si sostengono dell’intenzione che tutto proviene dal Creatore, anche nella discesa. Allora, è durante le discese, rimanendo fedeli, sostenendosi nella loro fede, nell’intenzione di donare perfino durante le discese, che loro costruiscono le ascese. La discesa stessa diventa un’ascesa.

L’ascesa non viene dopo la discesa, ma è la discesa stessa se la persona la attribuisce al Creatore, allo scopo della creazione, e comprende che lei lo sente nei desideri di ricevere e aggiunge l’intenzione adeguata a questo: La discesa stessa viene da un’ascesa.

La persona immediatamente si eleva dalla discesa che sente nel desiderio egoista, per mezzo della rivelazione del vaso corrotto. Allora smette di muoversi verso l’alto e verso il basso in un’onda di ascese e discese. É sempre felice delle discese, perché non è dopo che sono finite, ma durante, che lei aderisce al Creatore. Allora la contradizione che sente il vecchio va verso di loro, dato che per questo loro costruiscono un’adesione ancora più intensa con il Creatore.

I “giovani” sono coloro che ancora non hanno potere, non hanno ancora il supporto necessario dall’ambiente che possa stabilizzarli, che gli permetta di voltarsi dalla discesa verso l’ascesa, in adesione. Sicché loro continuano ancora ad utilizzare le loro ascese in maniera egoista e godendo della buona sensazione, dimenticando cosi l’intenzione. Allora l’ascesa diventa discesa, e la costruzione diventa distruzione. Lo stato è determinato dall’intenzione della persona.
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(Tratto dalla preparazione alla lezione quotidiana di Kabbalah del 08.07.2012)

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La donna è un desiderio

Domanda: Tutti noi, uomini e donne, stiamo cercando un modo per ascendere al prossimo grado. Come può una donna arrivare alla comprensione corretta di questo? Dopotutto, gli uomini si uniscono e discutono queste questioni nei gruppi, mentre la donna non partecipa a questo processo.

Risposta: La donna è il vaso che l’ uomo ha bisogno di riempire con il suo lavoro verso il Creatore. Con che cosa riempie questo vaso? Con il Creatore. Qui l’Uomo agisce solo come un mezzo. Questo è ciò che chiamiamo uno schermo per la luce riflessa. Questo è il lavoro degli uomini. E il lavoro delle donne è un enorme desiderio per la rivelazione del Creatore.

Allora, dove vedete voi una piccola parte di una donna, se lei è in realtà il desiderio stesso, senza il quale l’uomo non ha nulla da fare?  E’ per questa ragione che gli uomini scapoli non venivano accettati nella kabbalah. Cos’hai da fare lì, se non hai una sposa? Questo è chiamato “la metà di un corpo”. C’è un concetto nella kabbalah: un uomo scapolo è la metà di un corpo. Con la metà di un corpo solamente, non puoi venire a studiare.

E’ per questo che dobbiamo capire qual è la parte della donna.
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(Dal Congresso di Vilnius del 24.03. 2012, Lezione 3)

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Il Volo sopra il cratere del vulcano

In tutto il mondo nessun problema può essere risolto dall’interno, con un procuratore o un avvocato, o cercando di separare le parti in conflitto. L’unico modo – tracciare la linea sotto tutto ciò che era accaduto, e ripartire da zero. Questo non è un business e non sono le cause legali, qui non si determina chi ha ragione e chi ha la colpa, chi è il cattivo e chi è buono. In definitiva, la “colpa” è del Creatore. Egli disse a Mosè: “Va dal Faraone, perché ho indurito il suo cuore.” Il Creatore ha creato l’inclinazione del male.

Quindi cerchiamo di raggiungere almeno la punta del filo dal lato corretto: Il Creatore formò l’attuale stato. Cosa facciamo? Sappiamo che tutto questo viene da Lui, e noi vogliamo stabilire un collegamento sopra tutte le brutte cose che egli fa tra di noi, per guidarci alla comprensione dell’essenza del nostro male. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno per costruire una benedizione.

Non guardare indietro a quello che era almeno un attimo fa – anche la coda dell’occhio, anche brevemente, sopra la spalla. Guarda solo in avanti, apertamente e senza pensarci due volte. Voglio salire a Binà, dazione pura.

Allo stesso tempo, io non rinnego tutto ciò che è accaduto. Sento questo bagaglio e tutto il tempo lo tengo con la forza interiore dell’anima. Ho sempre voglia di esplodere, ma ogni volta mi trattengo e guardo sopra al fatto che è sopra di me. Io so perché ciò sia necessario – per arrivare al Creatore, che mi organizza tutto questo.

Poi i compagni diventano un mezzo nelle mani del Creatore, e vedo quanta miseria hanno sopportato, i poveri, per insegnarmi a salire sopra di sé. Chi era contro di me, chi mi ha creato il problema – questo l‘ha fatto il Creatore attraverso lui. Ora sono pronto per abbracciare e baciare questo uomo che ha passato tante difficoltà, condizioni molte tragiche , così imparo dai suoi guai.

Cosi dobbiamo salire. E chiedere una correzione. Ad esempio, una persona, smettendo di fumare, “seduto su un vulcano”: lui vuole aspirare e anche vietarselo , lui “frena” il suo desiderio, realizzabile, ma inutile. Quindi dobbiamo fermare il nostro egoismo, costruendo su di esso un nuovo atteggiamento verso i compagni – da parte di Binà, dazione.

Lasciate lì dentro il fuoco che brucia, lasciate l’ego soffrire, lasciate ballare “i demoni” intorno al fuoco – e io sono sopra tutto questo “volo tra le nuvole”. Entrambi queste “immagini” sono necessarie: un fuoco ribolle dentro, la rabbia, l’invidia, l’odio, e sopra a tutto questo – l’amore e la gentilezza. Devo sentire, comprendere sia questo che altro. Al contrario, senza questo non seguo la via spirituale.

Quindi è chiaro, come passare facilmente da un polo all’altro, da un capo della scala ad un altro, e di essere in entrambi simultaneamente. Poi capirò me stesso, capirò gli altri, e allora non mi vergognerò di queste differenze, e calcoli associati.
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(Dalla lezione “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”, 07.02.2012)