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Lezione quotidiana di Kabbalah – 28.05.2013

Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam, Articolo 30 “Cosa vedere nell’ Assemblea degli Amici”, Lezione 2
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Zohar per tutti, Introduzione, Lezione 19
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “L’ Amore per il Creatore e l’ Amore per gli Esseri Creati
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Un esame non passato

Domanda: Hai detto che è necessario tentare di vedere il Creatore dietro ad ogni cosa, compresi i miei pensieri e le mie emozioni. Ma quando succede qualcosa di brutto, è molto difficile restare attaccati a Lui, per non parlare di tirarsi fuori da questi stati. Perché il Creatore ci mette in situazioni sopra le quali non siamo capaci di innalzarci?

Intellettualmente, capisco la necessità di superare tutto questo, ma è impossibile.

Risposta: Non ci sono situazioni o stati al di sopra dei quali non siamo capaci di innalzarci. Ogni stato coincide perfettamente con il nostro livello attuale, il che ci mette nella possibilità di superarlo. Se ci sforziamo e non ce la facciamo, questo ci dice che non abbiamo preparato a sufficienza una base.

Supponete di dover fare un test, e desiderate molto di farcela per bene. Ma non vi siete preparati abbastanza e perciò, non importa quanto “suderete”, non importa quanto proverete a rispondere alle domande, non servirà. Quindi, che senso ha che vi lamentiate di aver investito tutte le vostre energie se poi non ce l’avete fatta?

Quindi, l’umanità ed ogni individuo si evolvono in base ad un programma, e se ci prepariamo e prepariamo il nostro ambiente in modo corretto, non potrà essere che non ce la faremo a superare tutti gli stati che incontreremo sulla strada. Per cui, questi stati arrivano sotto forma di fasi in base ad un programma preciso, e noi riceviamo tutto il necessario che ci rende pronti ad affrontarli.
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(Dal Congresso del New Jersey del 10.05.2013 Lezione 1)

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Il Cervello degli Uomini non capisce le Donne

Notizie (dal DailyMail): “E’ qualcosa che molte donne sanno già – e che molti uomini scopriranno a proprie spese.

“Gli uomini trovano difficile interpretare le emozioni delle donne.

“Degli scienziati hanno chiesto a dei volontari maschi di guardare gli occhi delle persone ritratte in alcune fotografie e di immaginare quale fosse il loro stato d’animo.

“Senza grandi sorprese, gli uomini hanno avuto il doppio delle difficoltà ad indovinare l’umore di una donna rispetto a quello di un uomo.

“Ma non è semplicemente per mancanza di impegno, ha dimostrato lo studio.

“Gli uomini erano stati sottoposti ad una specie di ecografia celebrale mentre guardavano le fotografie. Le informazioni raccolte hanno indicato un’insolita ragione della difficoltà ad interpretare le emozioni di una donna.

“Quando guardavano gli occhi di un uomo, gli uomini relazionavano ciò che vedevano loro stessi. Le parti del loro cervello collegate a pensieri e sensazioni del passato si sono accese.

“Capivano ciò che gli altri uomini sentivano ricordandosi di momenti simili della loro stessa vita – ed usandoli per valutare l’immagine, hanno detto i ricercatori.

“Ma quando guardavano gli occhi delle donne, si sono confusi.

“I loro cervelli hanno cercato le emozioni di quando avevano visto un’altra donna che somigliava a quella dell’immagine.

“Questo minore processo personale significa che gli uomini hanno avuto più difficoltà ad identificarsi con le sensazioni delle donne.

“L’ amigdala è una parte del cervello ritenuta importante per l’empatia con gli altri.

“Gli scienziati hanno rilevato che questa parte del cervello mostra una maggiore attività quando gli uomini guardano un uomo, invece che una donna.

“E ci possono essere delle ragioni molto valide del perché gli uomini sono migliori nel capire il loro stesso genere.”

Il mio commento: Se fosse la sola differenza tra di noi! Abbiamo ancora molte scoperte davanti a noi che ci mostreranno quanto siamo diversi perché abbiamo delle diverse radici superiori: Zeir Anpin e Malchut. Ma, invece di esplorare le differenze, sarebbe meglio concentrarsi sulle opportunità per completarci a vicenda. Vale a dire che questa combinazione porterà la felicità al mondo.
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Su un Isola deserta e a Manhattan

Domanda: Noi diciamo che vogliamo correggere una persona. Quale parte dentro di noi è chiamata essere umano?

Risposta: Se separiamo i tre principali bisogni fisici di noi uomini che sono legati al corpo fisico (animale) – cibo, sesso, e famiglia, allora l’appagamento di questi desideri è la soddisfazione delle normali esigenze degli animali. Il livello successivo di desideri – ricchezza, potere, fama e conoscenza fa parte delle aspirazioni umane, e tu devi soddisfarle solo in conformità con l’ambiente sociale che ti circonda.

È possibile soddisfare i tuoi desideri animali nella famiglia, indipendentemente da dove si vive: in una fattoria, in un piccolo villaggio, o su un’isola disabitata. Hai una famiglia, una moglie e dei figli; avete abbastanza cibo e vivete in pace. Se i tuoi desideri sono superiori a cibo, casa, e famiglia, allora non puoi vivere su un’isola disabitata. Vuoi essere a Manhattan, perché solo lì hai la possibilità di realizzare la tua aspirazione alla ricchezza, al potere, alla fama, e alla conoscenza.

Domanda: tuttavia, che cosa ci sarebbe di sbagliato se io fossi un medico famoso e guadagnassi un centinaio di volte più degli altri?

Risposta: se ti trovi nel tuo stato animale su un’isola deserta, in equilibrio con l’ambiente consumando tanto quanto hai bisogno, non danneggi la natura. Tu mangi e ti riproduci, e tutto va bene.

Tuttavia, a Manhattan, con i desideri per la ricchezza, per il potere e per la conoscenza, anche tu devi essere in equilibrio con la natura materiale che ti circonda. Ti trovi in una nuova “giungla”, ma sei in equilibrio con essa? Sorge la domanda: che cosa è l’ “equilibrio” nella società di oggi, non da qualche parte su un’isola o in un villaggio, ma a Manhattan?

Questo significa che tu dai tanto quanto ricevi. Questa è la legge fondamentale della natura, la legge dell’ equilibrio.

Questa legge si applica anche ai nostri corpi. Tutto ciò che esiste – la natura inanimata, vegetale e animata – aspira all’equilibrio. E se l’equilibrio scompare improvvisamente, questa è una condizione temporanea, una malattia, come nel nostro corpo, quando si verifica una differenza tra i vari parametri interni.

La domanda è se tutto questo è stabilito correttamente. Se consideriamo il nostro naturale sistema interiore, allora siamo in grado di misurare la salute della società, come la salute del corpo. In base a questo sistema, puoi imparare come ci si deve comportare nell’ambiente, cioè, con i nostri simili.

Il fatto è che i lupi, gli orsi o le tigri non distruggono l’ambiente. Prendono tanto cibo quanto ne hanno bisogno e non di più. Essendo in dis-equilibrio con la natura, noi la distruggiamo e quindi distruggiamo noi stessi.

Immagina un orso sano che uccide tutti i conigli con le sue zampe. Che cosa farebbe domani? Morirebbe di fame. Così, la natura crea istintivamente negli animali un riflesso protettivo, e un orso ben nutrito non desidera altro. Lui potrebbe giocare con quegli altri coniglietti.

In lui l’istinto di cacciatore si risveglia solo con la fame. L’orso non è il nemico di colui che uccide, non lo fa per dominare gli altri. Non brama il potere come viene di solito indicato nei cartoni animati. Non è assolutamente vero! L’orso vede gli altri animali come fonte di energia e nulla più.

L’essere umano, invece, vede nell’altra persona un oggetto da poter dominare. Io mi sento meglio, nella misura in cui lo umilio. Sono disposto a soggiogare il mondo intero e lo voglio. Voglio sapere di più di chiunque altro, voglio avere più influenza di chiunque altro, in modo che tutti si inchinino davanti a me, affinché io diventi il più ricco. Voglio che il mio “Io” esista. Tutto gli altri sono solo dei piccoli insetti, che strisciano intorno a me.

Certamente, una persona non può essere biasimata per questo, perché è la natura a sviluppare tutti questi desideri dentro di noi. Per quale scopo li sviluppa?

Anche se non conosciamo il motivo, abbiamo almeno bisogno di capire la causa di tutte le nostre sofferenze. Questo si trova solo nel fatto che bisogna entrare in equilibrio con l’altro. Qualsiasi stato di dis-equilibrio provoca grossi problemi, e ci porta alla distruzione.
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(Da Kab.TV “La Medicina del Futuro” 07.04.2013)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 26.05.2013

Scritti di Rabash, Shlavei HaSulam, Articolo 8 “Fai da te stesso un Rav e comprati un amico 2”
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Zohar per tutti, Lettere di Rav Hamnuna Saba, Lettere Kof,Reish, Punto 25, Lezione 17
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 3, Parte 10, Histaklut Pnimit, Punto 2, Lezione 47
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “La Garanzia Mutua”, Lezione 17
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Trasmissione del pensiero

Domanda: Si sa che i pensieri possono essere trasmessi a distanza. Secondo una ricerca scientifica, se il 10% degli uomini di un intero gruppo pensano o sentono in un certo modo, allora questo pensiero o questa sensazioni si diffonderanno come un virus a tutti gli altri.

Risposta: Questo riguarda i pensieri egoistici. Naturalmente, può essere usato in modo che le persone inizino a percepire qualunque cosa sia che venga discussa e pensata all’interno di una cerchia, anche se non sanno o non ascoltano nulla al riguardo. Iniziano semplicemente ad ascoltare.

Questo è ciò che solitamente succede con tutti i pensieri – le persone iniziano ad avere un certo presentimento. Ciò che discutiamo adesso, essi inizieranno a sentirlo qualche mese dopo attraverso diverse fonti di informazione o da altre persone per la strada.

Questo succede grazie al fatto che esistiamo in un singolo sistema. Tuttavia ciò non significa che le persone inizieranno ad interessarsi in ciò che ascolteranno. Ci arriveranno gradualmente, avanzando attivamente in avanti. Dovrà comunque aver luogo un periodo molto lungo per il loro sviluppo, e questo è in effetti ciò che stiamo vedendo.

La trasmissione del pensiero nel mondo, anche se origina da vari motivi egoistici, è un naturale processo che nella realtà ha sempre avuto il suo posto.
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(Da Kab.TV “La Saggezza delle Moltitudini” 05.06.2013)

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Nuovi orizzonti per l’integralità

Domanda: Le persone devono essere degli specialisti per poter risolvere un certo problema o durante una discussione integrale le persone comuni possono giungere ad una soluzione corretta quando sono connesse correttamente, realizzando questa integralità?

Risposta: Non penso che in realtà ci sia nessun problema reale se non la comprensione della natura integrale. Quando una persona inizia ad osservare il mondo da un nuovo livello tutto diventa trasparente, semplice e chiaro. Vede tutti i problemi visto che questi appaiono come il risultato della mancanza di connessione tra due sistemi: quello integrale e quello lineare. Di conseguenza, egli si presenta con delle nuove interessanti soluzioni che non esistevano prima, persino quelle tecniche e scientifiche.

Sono sicuro che l’umanità ne beneficerà moltissimo visto che inizierà improvvisamente a sentire la natura interiore delle cose. Questo per via del fatto che abbiamo sempre studiato la natura non nella sua essenza ma dal nostro punto di vista egoistico e quindi era relativo ad una banda molto ristretta di frequenze. Ma quando usciamo dai limiti del nostro corpo, del nostro ego, sentiamo la natura fuori di noi, che è così com’è realmente e non come noi la percepiamo, e così si aprono delle opportunità completamente nuove. E quindi il livello integrale è una nuova scienza, una nuova tecnologia dagli orizzonti completamente nuovi.

Oggi siamo alle prese nel nostro lavoro con molte difficoltà come superare distanze, trasmettere energia ed informazione e proviamo a comprimere tutto in fibre o cavi e di trasferirlo a distanza. Quanto combustibile dobbiamo bruciare per ottenere un minimo fattore di efficienza? Quando vediamo la natura nella forma generale ed integrale, vediamo che ha una soluzione per il 100% di rendimento: La natura non ha avanzi, non c’è mai una parte ridondante che è scartata, che scompare da qualche parte. Non esiste una cosa simile! E così vengono alla luce delle soluzioni meravigliose nella società integrale. Ma possiamo risolvere e soddisfare tutto solo integralmente.
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(Da Kab.TV “La Saggezza delle Masse” 06.05.2013)

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Rottura per il bene della vita

Domanda: Come riceviamo il desiderio di dare del Creatore e diventaimo noi stessi dei datori?

Risposta: La Luce

che ha rotto i vasi ha inserito il suo desiderio di dare in essi, delntro al desiderio di ricevere. Così che quando il desiderio di ricevere scopre la rottura, scopre anche al suo interno il desiderio di dare del Creatore. Questo è occultato nei miei vasi.

Il Creatore ha inserito il desiderio di dare nei miei vasi rotti durante la frammentazione. Lui mi ha dato la Sua testimonianza in merito a quanto Lui vuole dare a me. Io sono incorporato nella sua mancanza di dare per mezzo della rivelazione di questa testimonianza. Questo si converte nel mio desiderio di dare e mi rende capace di dare per mezzo della Luce che Riforma. Questa e’ la preparazione che ci ha inserito durante la frammentazione e che è stata impressa in noi.

Altrimenti io non sare impressionato dal Suo desideiro di dare ne potrei rispondergli. Questo può rivelarsi in me, solo grazie al fatto che la mia attitudine veso il Creatore è gia impressa in me.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 19.05.2013)

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Nel succo aspro dell’egoismo

Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar,” Articoli 29 – 30: … Questo è considerato essere sotto la Sitra Achra e le Klipot, il cui ruolo è quello di espandere e migliorare il suo desiderio di ricevere e renderlo più esagerato e sfrenato in ogni modo, per fornire alla persona tutto il materiale di cui ha bisogno per lavorare e correggersi.

Nella nostra evoluzione, attraversiamo quattro fasi dei desideri che appartengono a questo mondo: inanimato, vegetale, animato e parlante. Ogni passo successivo è più “ripido” del precedente.

Successivamente comincia un livello completamente nuovo di sviluppo in cui il desiderio di ricevere aspira alla correzione. Più sforzi compiamo, più è grande la nostra aspirazione verso l’unione e l’amore, più cattiveria riveliamo a noi stessi.

È più di un processo qualitativo durante il quale si acquisisce l’intero “spessore” dei desideri nei quattro mondi di ABYA, secondo le fatiche che applichiamo. Così, raggiungiamo il punto più alto in cui l’intera inclinazione al male si è già manifestata in noi.

Anche se al momento della nascita è rivestito nel suo desiderio di ricevere, comincia a risvegliarsi solo dopo tredici anni, e poi si comincia a entrare nel sistema dei mondi puri …

Uno ha già un enorme, esorbitante desiderio egoistico all’interno del quale c’è un punto nel cuore. È collegato alla Luce ed è per questo che comincia ad agire. Così, dopo “tredici anni” di acquisizione di tutto il desiderio di ricevere per il piacere di ricevere, il punto nel cuore (*) e la sua connessione con la Luce Circostante si risveglia. È come se gonfiassimo il palloncino del nostro desiderio, raggiungendo il nostro punto attraverso i mondi impuri di ABYA – e poi esso si risveglia.

Fino ad allora, non emerge dalle profondità. Naturalmente, siamo solo in grado di correggere i difetti che si sono già manifestati in noi. E viceversa, fino a quando essi sono esposti, perché i nostri punti nel cuore dovrebbero apparire?

Quando si ottiene l’eccessivo desiderio spirituale di ricevere, si vuole divorare, per il proprio diletto, tutta la ricchezza e le delizie del prossimo mondo eterno, che è un possesso eterno.

Solo se aspiriamo all’unione possiamo rivelare quanto malvagi siamo in realtà. Cerchiamo di essere cordiali e simpatici, ma ogni volta ci sentiamo veramente indifferenti, smemorati, distratti, e non rispondiamo. A volte dobbiamo anche ammettere a noi stessi che godiamo della sofferenza altrui. Non è così?

Questa è la nostra natura, il nostro regolare desiderio egoistico con cui siamo nati e viviamo. In precedenza, si era nascosto nell’ “ombra.” In questo momento, in cui ci sforziamo di unirci con gli altri ed essere gentili con loro, inizia a manifestarsi in noi. Tuttavia, non è ancora come nella spiritualità, né si tratta di vera dazione; stiamo ancora solo tentando di raggiungerla.

Ha luogo, quindi, la prossima tappa. Prima di raggiungere i “tredici anni di età,” tutto ciò che abbiamo fatto è stato cercare di far venir fuori il nostro egoismo e rivelare l’inclinazione al male dentro di noi, il che significa la nostra riluttanza a cambiare e le cadute costanti in un egoismo ancora più grande. Tuttavia in questo momento, smettiamo di tentare e cominciamo ad agire al fine di raggiungere la dazione. Queste azioni ci dimostrano la grandezza del Creatore: l’eternità, la perfezione dell’universo, e la Luce stessa.

Questo è il punto in cui si risveglia un desiderio egoistico di “strappare” tutto per il proprio amore: “Posso rubare l’eternità? Posso regnare?” Le nostre azioni che sono orientate alla dazione assorbono un sacco di Luce. Questo è il momento in cui ci imbattiamo.

È una condizione molto speciale, “succosa”. Il desiderio che acquisiamo in essa si adopera per la Luce superiore, ed è un miliardo di volte più grande di tutto ciò che ci è stato rivelato prima.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 20.03.2013, Introduzione al Libro dello Zohar)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 24.05.2013

Preparazione alla Lezione
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