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Come può il mondo essere migliore?

Il potere della connessione, dell’unità, della responsabilità e della cura reciproca è la chiave per creare un mondo migliore e più equilibrato.

Le calamità e le minacce di oggi hanno in definitiva lo scopo di farci aprire di più gli uni agli altri e, così facendo, attrarci verso uno stato più unificato, armonioso e pacifico.

Dovremmo quindi sfruttare le crisi odierne per connetterci meglio e diffondere l’unità e la responsabilità reciproca come soluzione a ogni nostro problema.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

Che cosa si intende per unione?

L’unione è una nuova realtà di cui non abbiamo alcuna idea. È una nuova sostanza che dobbiamo ancora percepire e possiede qualità spirituali di amore e dazione. Quando la incorporiamo e viviamo in questa sostanza, iniziamo a scoprire una nuova dimensione dell’esistenza. È come se ci trovassimo su un pianeta diverso. Tuttavia, non si tratta di un cambiamento fisico di posizione, ma della rivelazione di una nuova qualità interiore di amore e dazione che porta a questa unità.

L’unione non significa semplicemente connessione reciproca, buone relazioni o un senso di fiducia che emerge dalla presenza di altre persone. È piuttosto la rivelazione di una nuova qualità che non esiste nel nostro mondo. Quando otteniamo questa qualità, ci allineiamo alle leggi della natura, che sono fondamentalmente leggi di amore, dazione  e connessione. È una rivelazione nella nostra mente e nei nostri sentimenti, della nostra unità con la natura.

Sebbene le persone pensino in generale positivamente all’unità, non viene ancora trattata con un così alto livello di significato. Raggiungere uno stato di unità è lo scopo della vita umana, ed è nelle nostre capacità raggiungerlo. Riguardo al raggiungimento di tale unione, è scritto: “Faremo e ascolteremo”. Cioè, possiamo applicare determinati sforzi per unirci e, facendolo, raggiungere una vera richiesta di unione. E quando raggiungiamo una tale richiesta, chiamata “preghiera”, allora otteniamo il nostro stato unificato superiore.

Potrebbe sembrare improbabile che persone così diverse in molteplici modi possano raggiungere uno stato di unità. Tuttavia, l’unità si manifesta proprio al di sopra delle divisioni, delle differenze, delle opposizioni e delle distanze interiori reciproche. Qualunque cosa emerga nei nostri desideri innati che ci differenzia e divide, possiamo applicare un desiderio comune di unirci al di sopra di tutto, e più ci organizziamo in questa direzione, preoccupandoci di unire al di sopra di tutto ciò che ci separa , più attiriamo le forze spirituali nel nostro mondo che agiscono positivamente su di noi per rendere questa unione una realtà.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

Come motivare una squadra?

La motivazione di squadra più efficace è  l’unione, quando i membri del gruppo attribuiscono ad esso una importanza prioritaria e la aumentano costantemente fino al punto in cui non hanno più bisogno di comunicare verbalmente. 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Perché l’orchestra rimase sul Titanic fino alla fine?

Diverse testimonianze di solidarietà e grandezza d’animo durante il naufragio del Titanic ci mostrano come le difficoltà permettano alle persone di aiutarsi e prendersi cura l’una dell’altra.

Per esempio, durante l’affondamento del Titanic, l’orchestra continuò a suonare fino alla fine, mentre le persone venivano messe sulle scialuppe e a bordo erano in preda al panico.

C’è anche la storia di un miliardario che preferì rimanere sulla nave fino a quando le donne e i bambini non furono salvati prima di tutti, e le testimonianze di donne che scelsero di rimanere con i loro mariti e di porre fine alla loro vita insieme, così come avevano vissuto insieme.

È naturale che gli uomini si sentano immediatamente obbligati a salvare donne e bambini in queste circostanze.

Per quanto riguarda i musicisti che hanno suonato insieme fino alla fine, il loro legame in un unico luogo ha evocato la forza di connessione che risiede nella natura per tenerli insieme.

Se cercassimo di collegarci con la forza di connessione che risiede tra noi, allora si creerebbe un’unione tale da alleviare molte crisi e sofferenze che sperimentiamo nella nostra vita. Per estrarre questa forza di connessione dal suo nascondiglio è sufficiente che ci stringiamo l’uno all’altro. Allora essa appare tra noi.

È anche la soluzione alla paura. Se ognuno di noi si concentra sul beneficio degli altri, non sentiamo più noi stessi. Sentiamo gli altri al nostro posto e, così facendo, ci lasciamo alle spalle la paura. Perché la paura nasce dalla preoccupazione per se stessi e quando sostituiamo la preoccupazione per noi stessi con quella per gli altri, non lasciamo spazio alla paura.

Se ci sforzassimo di connetterci positivamente gli uni con gli altri, inizieremmo a sentirci parte di un’entità comune e superiore, che è piena di bontà e di pace.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Beati quelli seduti in cerchio

Dr. Michael LaitmanDomanda: In quale modo si sta studiando la saggezza della Kabbalah diversa dalla saggezza di connessione?

Risposta: Possiamo parlare alla gente che viene a studiare la saggezza della Kabbalah della Luce di fede, Luce di dazione, del sacrificio di sé, della fede oltre la ragione, di salire oltre la nostra natura egoistica e di respingere la nostra natura, attraversando tutti gli stati della frantumazione.

D’altra parte, quando presentiamo la saggezza della Kabbalah al pubblico, non possiamo avvicinarci parlando di queste idee e concetti. Possiamo dirgli solo quello che può essere rivelato ai vasi di ricezione. Significa che diciamo loro che c’è un metodo che ci permette di ricevere piacere, riempiendo se stessi tramite la connessione con gli altri.

In natura c’è una forza superiore o una forza interiore che ci permette di connetterci e con questo potere di connessione che abbiamo ricevuto, di correggere tutti i problemi. Se vuoi correggere la connessione con i tuoi figli, puoi fare un workshop in cerchio con loro. Scoprirete la forza della connessione e l’unità tra di voi che cambierà e risolverà tutto.

Quando si rivela la forza di connessione, c’è una correzione immediata. Non posso generare questa forza all’interno del nostro cerchio durante il workshop e con quella riparare la mia lavatrice, ma tenendo il workshop, la tua lavatrice non si rompe più se questa dovrebbe essere la tua correzione.

Dobbiamo capire che solo la forza che si rivela nella connessione riparerà tutto. Pertanto, dobbiamo essere in ogni luogo e tenere dibattiti intorno alle tavole rotonde, e dovunque facciamo quello, si sarà corretta la situazione. Così, insegniamo alla gente a evitare problemi, a trovare una benedizione, fortuna.
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Dalla seconda parte della Lezione Quotidiana di Kabbalah del 12.06.2014, Scritti del Baal HaSulam

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Perché tutti perdono il loro senso di responsabilità?

untitled-21L’unico modo di ottenere qualcosa è unendosi. Tuttavia, i paesi continuano a comportarsi come se non li preoccupasse ciò che avviene con gli altri, anche se è del tutto evidente che gli stessi problemi accadranno domani. Però, chi si preoccupa del domani!

Non stiamo parlando di un individuo in particolare, vulnerabile ed indifeso, ma di paesi interi ed anche di tutta l’umanità. Non sono soltanto gli individui, ma tutta la collettività nella sua totalità, all’improvviso hanno perso il senso della responsabilità e della realtà.

È la Forza Superiore che ci mostra l’egoismo globale. Tutto il mondo è d’accordo a vivere il momento, chiudendo gli occhi verso conseguenze che si avvicinano.

La Kabbalah avverte la gente che, in vista dell’imminente sofferenza, sarebbe un errore fatale pensare “Beviamo e gioiamo, poiché domani moriremo!”. Le attuali circostanze sono state programmate deliberatamente dalla Natura per elevarci ad una nuova dimensione. Per saperne di più su questo, vedere l’articolo 122 dell’ Introduzione al Talmud Eser Sefirot.

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Come possiamo superare la paura?

come-possiamo-superare-la-pauraDue domande che ho ricevuto per superare le nostre paure:

Domanda: in una tua lezione sul libro di Shamati hai parlato della paura e hai detto che, quando una persona ha paura, dovrebbe immediatamente connettersi al Creatore. Puoi dirci di più? Che cosa dovrei fare quando mi sento gelato fino alle ossa dall’ansia per chi amo?

La mia risposta: dovresti collegare ogni cosa che è accaduta con il Creatore, con te stesso e con il mondo intero, in modo che ognuno di questi aspetti si unirà in un tutt’uno e non ci sarà differenza tra loro. Tutti i tuoi dubbi e le tue paure dovrebbero svanire con questa unione. E se non succede, allora è anche meglio! Allora puoi chiedere al Creatore di aiutarti.

A dire il vero, se apri il Libro dello Zohar, scoprirai che la prima correzione, Pkuda Kadma (in Aramaico) c’è quando una persona giunge a delle vere paure. Infatti, la paura ossessiona sempre chiunque ed ogni cosa: al livello inanimato della natura, c’è la paura per mantenere la propria struttura, al livello vegetale ed animale c’è la paura di non potersi riempire con ciò che è necessario e per spingere lontano ciò che è dannoso. Tutto questo vale anche per l’uomo.
L’unica differenza fra questi diversi tipi di paura è lo scopo con cui uno usa la paura. Vale a dire che ciascuno la utilizza con l’intento di realizzare la profondità al proprio interno o, in altre parole, nella misura dello sviluppo egoistico di ciascuno. Una persona ordinaria di questo mondo ha due tipi di paure: paure per questo mondo (circa la qualità della vita, la salute, i bambini, ecc.) e paura dell’aldilà (assicurarsi di andare in paradiso anziché all’inferno).

Tuttavia, con lo sviluppo dell’egoismo, una persona attraversa questi tipi di paure e giunge ad un terzo tipo, cioè la vera paura. Allora chiede: «Sarò capace di essere come il Creatore? Otterrò la qualità della dazione per tutte le persone e per Lui?» Quando una persona sente la necessità di ottenere la qualità della dazione e dell’amore, allora la paura lo spinge in avanti e lo porta verso il Machsom e fa ritorno al Creatore senza paura, agitazione o ansia (Tshuva mi Iraa).

Domanda: Lo studio della Kabbalah può aiutare ciascuno a sbarazzarsi delle proprie paure, per esempio la paura di essere in scena o di esprimere le proprie opinioni?

La mia risposta: si, perché studiando la Kabbalah sviluppi la percezione dell’unità fra ogni cosa dell’intero universo. Questo sostituisce le paure terrene di ciascuno con la vera paura, cioè il bisogno di realizzare il Creatore.

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La principale lezione da imparare dalla crisi è che tutti siamo parte della Natura

laitman_2009-05-xx_ny_5054Ho ricevuto una domanda: oggi giorno, tanto l’economia quanto la vita in generale, sembrano essere molto caotiche. È molto difficile regolare, controllare e prevedere gli avvenimenti. Cosa deve fare la gente in questa situazione?

La mia risposta: in primo luogo, dobbiamo imparare dalla situazione. La crisi e lo stato incerto del mondo, ci dovrebbero far vedere, che ci stiamo sviluppando secondo determinate leggi, indipendentemente dalla nostra volontà. C’è di più, non sappiamo cosa siano queste leggi.
Sarebbe molto conveniente, prevedere in qualche modo ciò che avverrà, però tutti i tentativi di prevenire e realizzare cambiamenti, non hanno prodotto buoni risultati. Tuttavia, se studiassimo le leggi della Natura, acquisiremmo forza e saggezza.

Continuazione della domanda: cosa dobbiamo fare in questa situazione?

La mia risposta:
tutti i tentativi da parte della gente, di risolvere la situazione, non hanno dato risultati positivi. Questo fatto, dovrebbe aiutare la gente a vedere che tutti i suoi errori sono stati programmati dalla Natura, con il proposito di insegnargli qualcosa. Questa è la maniera in cui la Natura aiuta le persone ad avanzare.

Continuazione della domanda: non si tratta di fatalismo?

La mia risposta: la Natura comprende tutto, incluso gli istinti della gente, i suoi comportamenti, i motivi e le azioni. Alla base di tutti i problemi umani, risiede il fatto che noi apparteniamo alla Natura.
La scopo della Natura, è di insegnare all’uomo a non allontanarsi o provare a separarsi da essa. La gente deve prendere coscienza che siamo parte della Natura, che siamo parte di essa, per così dire.
Il lavoro dell’uomo all’interno della Natura, è di integrarla, utilizzando il suo potere, il controllo e il desiderio. In altre parole, abbiamo bisogno di portare tutto il sistema in uno stato di armonia ed equilibrio. La Natura spinge l’uomo in avanti e gli da lezioni nel corso del processo. Una persona può sentirsi male a volte, o può essere timorosa e tutto ciò ha la finalità di fargli capire che, in questo momento, la Natura è disunita, è contraddittoria e propensa alla crisi per una sola ragione, ovvero perché gli esseri umani stanno violando l’equilibrio naturale.
L’uomo deve fare tutto il possibile per riunire tutte le parti della Natura in una sola ed ottenere così la sua armonia. Questo è qualcosa che dipende da ogni persona.

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Gli amici sono la chiave di una vita lunga e salutare

gli-amici-sono-la-chiave-di-una-vita-lunga-e-salutareNews: (del NY Times): “Perché ci sono gli amici? Per avere una vita più lunga”. Proprio adesso, i ricercatori, stanno cominciando a studiare l’importanza che rivestono l’amicizia e le relazioni sociali nel complesso della salute. Uno studio australiano, che è stato effettuato nell’arco di dieci anni, ha dimostrato che le persone più anziane, con un’ampia cerchia di amici, sono soggette a morire il 22% in meno, durante il periodo di studio, rispetto a quelle che avevano pochi amici. Un importante studio realizzato nel 2007, ha dimostrato un incremento di quasi il 60% di rischio di obesità, tra le persone, i cui amici, sono ingrassati. L’anno scorso, dei ricercatori di Harvard, hanno riportato che le relazioni sociali, possono favorire la salute mentale durante l’invecchiamento.

Il mio commento: il motivo è che l’energia della vita risiede nell’unione degli individui. Nella misura in cui le persone si uniscono in un tutto, a prescindere dall’egoismo che li spinge a separarsi, diventano simili alla Forza Superiore Unificata, il Creatore, il quale è la fonte della vita.

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La Luce del Creatore è infinita

la-luce-del-creatore-e-infinita1Ho ricevuto due domande sul Creatore:

Domanda: le anime individuali possono raggiungere il livello di unità con il Creatore o sarà possibile solo con l’aiuto di tutte le altre anime?

La mia risposta: unirsi con il Creatore significa essere simile a Lui. Poiché Lui è il desiderio di dare e di amare, la persona raggiunge l’unione con Lui, nella misura in cui raggiunge lo stesso attributo o desiderio. Il desiderio (o attributo) di dare e di amare che si sviluppa all’interno di una persona si chiama anima.

Domanda: perché il Creatore viene caratterizzato come Luce o piacere? Non lo fa diventare limitato ed incompleto?

La mia risposta: tutte le limitazioni esistono unicamente all’interno del nostro desiderio di ricevere questa Luce, mentre la Luce stessa è infinita.

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