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Il corpo e l’anima dal punto di vista degli antichi filosofi e della Kabbalah

Commento: Come è noto, molti filosofi e kabbalisti hanno detto che molto tempo fa gli antichi greci avevano visitato la Giudea per imparare dai kabbalisti. Per esempio, il grande filosofo e matematico greco Pitagora ha scritto: “Le anime non muoiono mai, ma abbandonano una dimora per passare ad un’altra. Tutte le cose cambiano, ma nulla perisce. L’anima passa di qua e di là, occupando ora questo corpo, ora un altro … Come la cera che viene plasmata in diverse figure che vengono poi fuse, poi se ne stampano di nuove, ma è sempre con la stessa cera. Così l’Anima rimane sempre la stessa, ma indossa in tempi diversi diverse forme.”

La mia risposta: Si tratta della reincarnazione. Non posso dire se lui abbia capito in maniera corretta quello che è l’anima, ma ciò che ha detto è giusto.

Il mio maestro mi diceva che il corpo umano è come una camicia, che uno cambia, ma l’anima rimane la stessa.

Commento: Socrate ha scritto: “Così come tu non dovresti tentare di curare gli occhi senza la testa o la testa senza il corpo, così non dovresti trattare il corpo senza l’anima”.

La mia risposta: Nella Kabbalah, con la parola “corpo”, intendiamo il desiderio. Il nostro corpo fisico non viene preso in considerazione; esso non è nulla più di un animale.

Commento: Aristotele diceva: “L’amicizia è una sola anima che dimora in due corpi”

La mia risposta: È un detto meraviglioso. Il mio amico ed io siamo un tutt’uno, siamo separati solo dai corpi animali.

Nella Kabbalah, un amico significa una persona che è il mio partner nel lavoro spirituale, e tutto ciò che voglio paragonare al Creatore; io do a lui, e lui dà a me, e ci esercitiamo insieme su come uno attraverso l’altro possiamo diventare simili al Creatore. Allora si crea fra noi un campo di reciproca dazione e amore, in cui il Creatore si rivela.

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Dalla trasmissione di KabTV “Parlare dell’anima” 30/03/17

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Demoni, angeli e miracoli

Domanda: Il Libro dello Zohar parla di demoni, angeli e altri miracoli. Mi sembra strano che la Kabbalah non sia un misticismo. Potresti spiegarmi cosa vuoi dire tutto questo?

Risposta: Il fatto è che i kabbalisti utilizzano termini come “satana”, “angelo”, “demone” e così via, per identificare le forze fisiche della natura.

Le forze positive e quelle negative della natura sono equivalenti fra loro. Inoltre, le forze negative non sono in alcun modo peggiori delle forze positive ma, in ebraico, esse sono descritte in questi termini, e quindi, la Kabbalah li usa. Sono termini che sono stati scritti nella Kabbalah 5.000 anni fa, quando non c’erano né il cristianesimo né l’ebraismo.

Il fatto che la gente abbia iniziato a dare dei nomi alle forze fisiche, alle forme, ai volumi, e ad utilizzarli nella propria quotidianità come se fossero collocate nel nostro mondo, deriva dall’immaginazione delle persone; questo è il misticismo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 22/01/17

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Perché la saggezza della Kabbalah non è considerata una religione?

Domanda: Perché la saggezza della Kabbalah non è considerata una religione, se parla della forza superiore e del Creatore?

Risposta: Perché la saggezza della Kabbalah esplora e studia la forza superiore come un fisico che esplora e studia le forze fisiche nel nostro mondo. La saggezza della Kabbalah esplora il livello successivo della natura, le forze fisiche del mondo superiore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 22/01/17

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La Kabbalah e la religione

Domanda: Perché nella saggezza della Kabbalah ci sono molti testi di carattere religioso e preghiere che sono vicine alla religione?

Risposta: Perché la saggezza della Kabbalah è alla base di tutto. È stata creata prima di qualsiasi religione. Tutti i testi e tutti i libri che noi leggiamo come i Salmi, gli Ecclesiasti, e così via, sono testi kabbalistici e non hanno nulla a che vedere con la religione. Sono stati scritti dai kabbalisti. Essi scrissero in merito al raggiungimento del mondo superiore e riguardo al più alto sistema, indagando dentro di sé sulla base della connessione fra se stessi e gli altri. Questo è un lavoro di carattere pratico, molto interiore, elevato e psicologico.

Io non conosco un solo testo che possa essere visto come punto d’origine per l’umanità oltre alla saggezza della Kabbalah. La Kabbalah è stata la fonte di conoscenza scientifica per gli scienziati, i filosofi, gli alchimisti e molti altri nel corso della storia umana. Essi hanno ricevuto tutta la loro conoscenza dalla Kabbalah, che è di fatto una scienza.

Sin da quando questa saggezza ha avuto origine nel popolo di Israele, sia i Greci che i Romani hanno attinto la loro conoscenza da essa e poi l’anno diffusa anche in Europa. Quando il popolo di Israele è caduto, dal livello spirituale dell’“Amerai il tuo amico come te stesso” (Levitico 19:18), al livello di “odio reciproco,” la saggezza della Kabbalah è stata nascosta al popolo ed è rimasta a disposizione solo di un piccolo gruppo di persone. Dal momento in cui il popolo si è disconnesso dalla percezione del mondo superiore, le persone hanno cominciato ad immaginarsi, interiormente, in ambienti e con caratteristiche completamente diversi. Ed è così che sono nate le religioni: prima il Giudaismo e poi, da esso, hanno avuto origine il Cristianesimo e l’Islam. Così ci siamo disconnessi dalla spiritualità cadendo in un esilio che dura ormai da 2.000 anni; dobbiamo chiarire anche che Abramo e Mosè erano kabbalisti e che il Talmud è un libro kabbalistico.

Non possiamo e non dobbiamo dimostrare niente alle persone perché tutto verrà gradualmente rivelato all’umanità. La gente comincerà improvvisamente a capire che le idee kabbalistiche sono corrette. L’umanità è stata suddivisa in diversi livelli in base al proprio desiderio di scoprire la verità. Ci sono persone che vogliono studiare varie scienze, essere coinvolte nelle arti, raggiungere l’auto-realizzazione, ecc. E ci sono persone che vogliono solo vivere normalmente, e per questo la religione è fondamentale per loro. Ma ci sono persone che vogliono conoscere con precisione lo scopo della propria vita; sono quelle che arrivano alla saggezza della Kabbalah.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 25/09/16

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Chi ha creato la religione?

Domanda postata su Facebook: Buddha non ha creato la religione; Gesù non ha creato la religione. Se questo è vero, chi l’ha creata ed a quale scopo?

Risposta: Esistono tre religioni nel mondo: Giudaismo, Cristianesimo ed Islam.

Il Buddismo e tutte le altre dottrine orientali non sono religioni ma correnti e metodi. Esistono senza pretese di nessun genere e senza imporre nulla a nessuno.

Le religioni sono state create quali copie egoistiche della saggezza della Kabbalah e ci vengono insegnate al posto del principio kabbalistico “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Levitico 19:18). La saggezza della Kabbalah ci insegna solo come raggiungere l’amore per gli altri. Ed è definita il vero Giudaismo interiore.

Quando si è tentato di realizzare il principio “Ama il prossimo tuo come te stesso” all’interno di un piccolo gruppo di persone, queste persone hanno scoperto che non appena lo mettevano in pratica, esse riscontravano grossi problemi che le dilaniavano.

Il principio “Ama il prossimo tuo come te stesso” stimola tendenze e desideri egoistici intensi in una persona. Questi sono storicamente definiti “Guerre degli Ebrei”. A partire dal decimo secolo prima dell’era cristiana, per un migliaio di anni, sono successe cose terribili all’interno del popolo ebraico. Vi era una perenne guerra civile interna.

Anche se le persone si sforzavano di mantenersi sul livello di “Ama il prossimo tuo come te stesso” esse scoprivano di non riuscirci. Quindi i kabbalisti che gestivano la nazione durante il periodo di Re Davide, Re Salomone e gli altri re, iniziarono gradualmente a cedere rispetto al livello superiore, in modo da non rivolgersi alle persone con richieste troppo elevate per realizzare questa regola generale.

Le persone non tolleravano questa regola generale, poiché in base al pensiero della creazione, la legge della natura, era necessario portare le persone al livello egoistico più basso. Così, subito dopo aver conseguito il livello più elevato di altruismo chiamato “Primo Tempio”, le persone iniziarono a cadere da questo livello. In base al programma della creazione, questo era necessario.

Le persone avrebbero dovuto mantenere questo livello ma non ci riuscirono. I saggi del Sanhedrin che rimasero, capirono che non sarebbero riusciti a mantenere la gente ad un livello simile, poiché la gente non era pronta per sopravvivere fisicamente o spiritualmente.

Così tutto gradualmente si deteriorò sino al livello in cui le persone iniziarono a mettere in pratica normali azioni fisiche invece che leggi spirituali. Per esempio, per dimostrare amore, esse lo esprimevano con un regalo materiale. Se volevano creare un’unione fra loro, lo creavano esteriormente e non interiormente. Invece di correggersi, le persone iniziarono ad immergersi in una Mikveh (bagno rituale) ecc.

In questo modo le persone si spostarono dalla realizzazione interiore della legge “Ama il prossimo tuo come te stesso”, cioè elevandosi al di sopra dell’ego, alla pratica di azioni esterne chiamate Mitzvot (comandamenti).

A partire da quel periodo, fino ai giorni nostri, la tradizione religiosa è diventata una copia delle azioni spirituali che una persona compie nel suo cuore. I libri di Kabbalah dicono che una persona deve scrivere la Torah sui muri del proprio cuore. E’ proprio questo che viene richiesto ad una persona.

Per questo motivo la saggezza della Kabbalah è definita la parte interiore della Torah, mentre la religione, che sinora ha insegnato e rispettato le Mitzvot, è definita la parte esteriore della Torah e non richiede che una persona aneli all’amore per gli altri ma solo che studi ed esegua meccanicamente azioni fisiche.

Oggi il periodo della pratica della sola parte esteriore è terminato. In base alla legge della natura dobbiamo iniziare ad ascendere al prossimo livello, cioè dalla pratica esteriore delle Mitzvot della Torah alla pratica interiore della Torah. La condizione “Amerai il prossimo tuo come te stesso” deve rimanere il nostro principio, la nostra idea, finché scopriremo che vi è un significato interiore per tutte le nostre azioni.

Domanda: In passato le persone non sono riuscite a rimanere a questo livello. Come possiamo riuscirci oggi?

Risposta: Oggi non abbiamo più scelta. Abbiamo fatto il lavoro di preparazione per applicare gradualmente questo principio connettendoci in piccoli gruppi, in gruppi di dieci. E’ così che Mosè ha riunito il popolo dopo l’uscita dall’Egitto.

Noi cerchiamo di applicare la legge “Ama il prossimo tuo come te steso” nei nostri gruppi e cerchiamo di mostrarlo ed insegnarlo a tutta l’umanità.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman” 21/12/16

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Una generazione di cartomanti e indovini

Domanda: La Kabbalah ci insegna che le profezie sono molto dannose per lo sviluppo dell’umanità, perché la limita; allora perché i kabbalisti non combattono questi fenomeni? Su ogni canale televisivo, ogni giorno, ci sono indovini e astrologi.

Risposta: Hai proprio ragione. Nel 21° secolo, su ogni canale televisivo della tv israeliana, appaiono non solo indovini, ma anche “adorabili nonnine” che leggono le carte, che lanciano perle e monete in aria, e che pronunciano vari incantesimi. Ogni anno si pubblicano calendari con consigli su cosa fare e cosa non fare per ognuno dei segni dello zodiaco. E siamo nel 21° secolo!

Ma la cosa peggiore è che tutto questo viene attribuito alla saggezza della Kabbalah, per alzare il tiro e vendere i calendari ad un prezzo più alto, mentre sappiamo bene che niente di tutto questo ha a che fare con la Kabbalah.

Domanda: Non pensi che sia necessario fare un po’ di chiarezza per spiegare tutto questo, oppure tutto si sistemerà da sé?

Risposta: No, i kabbalisti non possono impegnarsi in un lavoro di pubbliche relazioni. Se dovessi lottare contro tutte le calunnie che ruotano attorno alla saggezza della Kabbalah, non avrei tempo per nient’altro! Ci sono miliardi di persone nel mondo. Se ognuna di loro si fosse messa a dire anche solo mezza parola contro la saggezza della Kabbalah, come sarei in grado di portare avanti un lavoro di pubbliche relazioni con ognuna di loro?

Il loro atteggiamento verso la Kabbalah proviene dai loro limiti, dalla loro incapacità di comprenderla facilmente. Ma noi continuiamo ad evolverci, e anche se in confronto al 20° secolo, questo secolo sarà più difficile, passerà.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 1/01/17

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Nei momenti difficili

Domanda: Ci sono al momento più di 3.000 diverse fedi spirituali al mondo. Quando una persona ha un problema, si rivolge automaticamente verso una qualche forza con una esclamazione interiore. A chi o a cosa si parla in quei momenti?

Risposta: Se vuoi agire correttamente devi rivolgerti solo al Creatore affinchè ti aiuti a connetterti agli altri ed a scoprirLo. Questo significa che nella saggezza della Kabbalah chiediamo al Creatore di cambiarci. In generale tutte le persone chiedono al Creatore di rimuovere gli ostacoli lungo il proprio cammino, cioè di cambiare il mondo “secondo il loro proprio desiderio”.

Questo atteggiamento “consumista” verso il Creatore inizierà a cambiare quando si manifesteranno dei sentimenti molto forti riguardo al fatto che tutto quello che succede nel mondo è il risultato del proprio atteggiamento verso il Creatore.

Se parliamo di un kabbalista, allora tutto dipende dal suo livello. Infatti un kabbalista attraversa tutta una serie di stati che lo portano al di sotto del livello di una persona normale. Quando egli è in una discesa, è capace di chiedere per se stesso e di compiere atti difficili da definire a priori.

Ma questo solamente durante una discesa. Quando egli è attivo, e ne ha il potere, chiaramente chiede aiuto solo per cambiare se stesso perché comprende come funziona il sistema.

Un kabbalista comprende che i colpi sono bontà e gentilezza; sono un aiuto ed il segno dell’interesse del Creatore, visto che proprio grazie a questi colpi egli si può connettere con il Creatore andando al di sopra di essi.

Il problema è che i colpi non accadono solo a lui ma a tutti quelli che gli sono vicini sino al completamento della correzione. Ma all’inizio della correzione tutti sono vulnerabili rispetto al Creatore!

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 25/09/16

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Giudica te stesso

Domanda: La saggezza della Kabbalah dice che non esiste il peccato, ma che si tratta di esperienza. Ma poi parliamo sempre di redenzione e del perdono dei peccati prima di Yom Kippur. Se il peccato è una mancanza di fede nel Creatore, allora perché la saggezza della Kabbalah non è anche una religione oltre che una scienza?

Risposta: La saggezza della Kabbalah non dice nulla a riguardo di una persona che perdona se stessa.

Il perdono dei peccati durante Yom Kippur è legato alla persona stessa. Una persona deve giudicare se stessa per non essere abbastanza gentile con gli altri, per non avere lavorato abbastanza per connettere le persone.

Questo riassume il giudizio di una persona su se stessa; nessuno la giudica. Non c’è nessuno davanti al quale dover rendere conto. Una persona giudica se stessa e si comporta di conseguenza.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 25/09/16

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La Fede Secondo La Saggezza Della Kabbalah E Secondo La Religione

Domanda: Qual è la differenza fra la fede secondo la saggezza della Kabbalah (cioè la fede al di sopra della ragione) e la fede secondo la religione?

Risposta: Secondo la saggezza della Kabbalah, la fede è la forza di esistere al di sopra dell’ego. Questa forza emerge in una persona come risultato dell’effetto della Luce Circostante. Secondo la religione, la fede è la sensazione psicologica di sicurezza in qualcosa che è incerto.
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E Fu Così Che La Bibbia Divenne Un Fumetto

Dr. Michael LaitmanNelle Notizie (The Guardian): “La casa editrice cristiana Kingstone ha lavorato a questo progetto per sette anni, avvalendosi della collaborazione di più di 45 illustratori per mettere assieme ciò che viene definito come “Il più completo adattamento mai pubblicato, in chiave romanzo a cartoni animati, della Bibbia”…

“Art Ayrus, fondatore di Kingstone, dice che l’editore optò per il formato comico perché “l’interazione del testo con le immagini permette di comunicare una grande quantità di contenuti in una forma più abbreviata”.

Il mio commento: Le persone interpretano la Torah secondo la propria percezione del mondo, come una storia che ha avuto luogo sulla Terra. E’ difficile immaginare che la Torah parli di un campo di energia, della sua influenza su di noi, e di come siamo cambiati sotto questa influenza partendo dall’essere diametralmente opposti a questo campo, sino al diventare assolutamente come lui.

Noi siamo fatti di un desiderio di ricevere piacere; questo desiderio è composto da 613 parti. Esse sono corrette dal desiderio di ricevere piacere verso il desiderio di donare piacere agli altri tramite la forza superiore, chiamata Luce Superiore, che è composta da 613 Luci.

In generale questa Luce Superiore viene chiamata Torah, e la correzione dei desideri è chiamata mantenere le Mitzvot (comandamenti). La Torah parla solo della correzione dei 613 desideri. Nel momento in cui arriva la loro correzione, una persona inizia a percepire l’ambiente con nuove proprietà, e questo è chiamato scoprire il Mondo Superiore.
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