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I Kabbalisti sulla percezione della realtà, Parte 5°

Cari Amici, prego fate domande su questi passi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Nell’Uomo si trova tutta la Realtà

Ne Lo Zohar (Vayikra, Parashat Tazria, p 40) è scritto che tutti i mondi, superiori e inferiori, sono inclusi nell’uomo. E anche che l’intera realtà dentro quei mondi è solo per l’uomo.

– Baal HaSulam “Introduzione alla Prefazione alla Saggezza della Kabbalah”, Articolo 1

Quando davanti a noi vediamo un mondo vasto, questa visione non avviene nella realtà ma solo dentro di noi. In altre parole, nel nostro rombencefalo c’è una sorta di macchina fotografica che raffigura tutto quello che ci appare e nulla di ciò che si trova fuori di noi.

– Baal HaSulam “Prefazione al Libro dello Zohar”, Articolo 34

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I Kabbalisti sulla percezione della realtà, Parte 4°

Cari Amici, prego fate domande su questi passagi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Tutto è preordinato

Il Suo pensiero completò ogni cosa tramite il solo pensiero di creare le anime, perché Egli non ha bisogno di un atto, come facciamo noi. Tutte le anime e i mondi che erano destinati ad essere creati, emersero Istantaneamente ricolme di tutta la gioia, il piacere e la gentilezza che Egli aveva pianificato per loro nella perfezione finale, che le anime erano destinate a ricevere alla fine della correzione, dopo che la volontà di ricevere nelle anime fosse stata completamente corretta e convertita in pura dazione, in completa equivalenza della forma con l’Emanatore.

E’ così perché nella Sua Eternità, il passato, il presente e il futuro sono come uno. Per cui, non c’è mai stato il problema della volontà di ricevere corrotta, separata dal Creatore, ma al contrario, quell’equivalenza della forma, destinata ad essere rivelata alla fine della correzione, apparve istantaneamente nell’eternità del Creatore.

-Baal HaSulam “Introduzione a Il Libro dello Zohar”, Articolo 13

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I Kabbalisti sulla percezione della realtà, Parte 3

Cari Amici, prego fate domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Tutto è preordinato

Tutto lo sforzo dell’Insegnante dovrebbe essere diretto non a far aderire a se stesso gli studenti, ma a renderli indipendenti così che non guarderanno affatto a lui, ma attraverso di lui si rivolgeranno al Creatore, Uno studente deve imparare a divenire simile al Creatore, non all’Insegnante.

Davvero, il nostro intero sviluppo è una sorta di imitazione del Creatore. Tanto quanto le nostre proprietà e le nostre azioni rassomigliano al Creatore, nella stessa misura noi portiamo soddisfazione a Lui.

-Baal HaSulam, “Il Significato del Concepimento e della Nascita”

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I Kabbalisti sulla percezione della realtà, Parte 1

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Tutto è preordinato

La rivelazione del Creatore non cambia la nostra attuale realtà, ma aggiunge a questa una consapevolezza mai avuta prima.

-Baal HaSulam, Gli scritti dell’ultima generazione

Non c’è niente di più naturale dell’ottenere il contatto con il proprio Costruttore dato che Lui possiede la natura. Infatti, ogni creatura ha contatto con il suo Costruttore, com’è scritto, “L’intera terra è piena della Sua gloria”, ma uno non lo sa e non lo sente.

Effettivamente, chi ottiene il contatto con Lui raggiunge soltanto la consapevolezza. È come se uno avesse un tesoro in tasca senza saperlo. E passa qualcuno che gli fa sapere quello che ha in tasca, e questa sapienza in particolare lo rende ricco.

-Baal HaSulam, “La soluzione”

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I Kabbalisti sull’anima ed i comandamenti, Parte 1

Keter circonda la testa come un cerchio, e il suo nome “Keter” deriva dalle parole “cerchio” (Igul) e circonferenza (Sivuv). Keter include tutte le 613 parti (desideri) del Partzuf (anima): 248 organi (GE) e 365 ligamenti (AHP). La loro correzione è chiamato il “comandamento”. Complessivamente ci sono 613 comandamenti (correzioni).

Inoltre, ci sono sette comandamenti “de Rabanan,” dalla parola “grande” — il grado superiore. Quindi i 613 comandamenti rappresentano gli organi (parti) del Partzuf e tutti i loro elementi che sono necessari per raggiungere la correzione e la rivelazione dei mondi, mentre i sette comandamenti sono le corone nascoste nella Torà.

Nel complesso, ci sono 620 desideri, 620 lettere di dieci detti (principali comandamenti) che corrispondono a 620 comandamenti (che spiegano i dieci comandamenti principali) ereditati da Israele sul Monte Sinai.

-I. Chaver, Pitchei Shearim, capitolo “Netiv Gadlut de ZA,” Item 3

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I Kabbalisti sull’approccio allo studio della saggezza della Kabbalah, Parte 4

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L’importanza dell’intenzione durante lo studio

Durante la pratica della Torà ogni persona deve…aggiustare la propria mente e cuore per rivelare il Creatore [l’attributo di dazione e amore]. E ogni persona è adatta a questo, com’è scritto: “Hai lavorato e non hai trovato, non credergli”…Cosi uno non ha bisogno di niente a questo riguardo, oltre il lavoro.

-Baal HaSulam, “Introduzione allo studio delle Dieci Sefirot”, punto 97

Esiste un rimedio meraviglioso per quelli che si dedicano alla saggezza della Kabbalah. Perfino se non capiscono quello che stanno studiando, attraverso il grande desiderio di comprendere, loro risvegliano le Luci che circondano le loro anime.

Baal HaSulam, “Introduzione allo studio delle Dieci Sefirot”, punto 155

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I Kabbalisti sull’approccio allo studio della saggezza della Kabbalah, Parte 3

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L’importanza della preparazione allo studio

Pertanto, lo studente si impegna, prima dello studio, a fortificarsi nella fede nel Creatore e nel Suo orientamento alla ricompensa ed al castigo … Una persona deve avere come obbiettivo che il proprio lavoro sia per i comandamenti della Torà (la sua correzione) ed in questo modo, le sarà impartito il piacere della Luce in lei. La sua fede (nell’atto della correzione) si rinforzerà e crescerà attraverso il rimedio in questa Luce …

Allora il cuore di una persona può riposare stando sicuro che Lo Lishmà (per se stesso) verrà a Lishmà (per il bene della dazione o del Creatore). Pertanto, anche se non è stata ricompensata con la fede (l’attributo della dazione), ha ancora speranza attraverso la pratica della Torà. Perché se una persona, attraverso questo, adatta il cuore e la mente per raggiungere la fede nel (dare al) Creatore, non c’è un comandamento più grande di questo.

-Baal HaSulam, “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”, dall’articolo 17

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I Kabbalisti sull’approccio allo studio della saggezza della Kabbalah, Parte 2

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Il rimedio sta nell’impegno nella saggezza della Kabbalah

Dobbiamo imparare le materie elevate chiamate “la saggezza della Kabbalah” solo come un mezzo per arrivare al Creatore attraverso lo studio delle proprietà della dazione … Quando una persona studia le materie elevate col fine di avvicinarsi alla proprietà della dazione, il risultato è che le Luci vengono attratte più vicine. Ciò significa che questo studio farà in modo che sia ricompensata in modo che il proposito di tutte le sue azioni sia per dare. Questo viene chiamato “lavoro di preparazione” affinché si prepari ad essere qualificata per fondersi con il Creatore.

-Rabash, I Gradini della scala, “Tre linee”

C’è un rimedio nella Torà che riforma la persona. Ciò si riferisce al male all’interno di una persona, il che significa che il desiderio di ricevere sarà per dare.

-Rabash, I Gradini della scala, “Così come io sono per la libertà, anche tu sei per la libertà”

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I Kabbalisti sull’approccio allo studio della saggezza della Kabbalah, Parte 1

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Il rimedio sta nell’impegno nella saggezza della Kabbalah

Perché siamo tutti obbligati a studiare la saggezza della Kabbalah? Perché anche se gli studenti non capiscono quello che stanno imparando, attraverso l’anelo ed il grande desiderio di capire quello che stanno imparando, risvegliano per se stessi le Luci che circondano le loro anime.

-Baal HaSulam, “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”, articolo 155

È scritto nello Zohar: “Con questo componimento, i Figli di Israele (coloro che aspirano alla Sua rivelazione) saranno redenti dall’esilio (dal Suo occultamento)” … solo attraverso l’espansione della saggezza della Kabbalah alle masse, otterremo la completa redenzione (dalle sofferenze di questo mondo).

Baal HaSulam, “Introduzione alla Scrittura, Panim Meirot uMasbirot”, articolo 5

Quando una persona si dedica alla saggezza della Kabbalah, menzionando i nomi delle Luci e dei vasi relazionati alla sua anima, queste immediatamente la influenzano fino ad un certo punto … e una volta dopo l’altra, durante il lavoro … la portano più vicina a raggiungere la perfezione.

-Baal HaSulam, “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”, articolo 155

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I Kabbalisti sul lavoro spirituale nel gruppo, Parte 16

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La condotta corretta dell’Assemblea degli Amici

Dobbiamo sapere che “due è il plurale minimo”. Questo significa che se due amici si siedono insieme ed osservano come aumentare l’importanza del Creatore, loro hanno già la forza necessaria per ricevere l’aumento della grandezza del Creatore.

-Rabash, Gli Scritti Sociali, “L’ordine di seduta della società

Una persona può ottenere il desiderio di dare solo annullando il suo egoismo nel gruppo e dall’amore per gli amici, una persona può arrivare all’amore per il Creatore, cioè, volendo dare gioia al Creatore. Risulta che solo in questo una persona ottiene la necessità e la comprensione che dare è importante e necessario e questo le arriva attraverso l’amore degli amici.

-Rabash, Gli Scritti Sociali, “L’amore degli amici
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