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Prima fase completata: la prossima?

Domanda: In Israele, il metodo integrale è già stato implementato, ma in altri luoghi sta solo iniziando a fare il primo passo. Ma per fare questo passo, è necessario un certo coraggio e un certo supporto.

Risposta: Vi è un ambiente particolare qui in Israele. È un’atmosfera completamente diversa, con diverse predisposizioni per tutte le condizioni iniziali. In altri paesi questo processo è più difficile. Penso che dovrebbe seguire il tipo di percorso del Nord America, ad esempio. Proprio ora stanno cominciando ad avvicinarsi alla seconda fase.

La prima fase iniziò con il movimento di protesta Occupy Wall Street. Inoltre, simili movimenti hanno avuto luogo in molte città in America e in Canada. La nostra gente non ha partecipato direttamente alle proteste poiché è inutile scambiare una cosa per un’altra, le rivoluzioni non hanno mai portato altro che sofferenza. Per questo motivo noi siamo andati a questi eventi soltanto per distribuire i nostri materiali.

Inizialmente abbiamo riscontrato delle resistenze, la polizia ci ha trattati con sospetto, e così via. Ma dopo aver saputo che tipo di materiali stavamo diffondendo, hanno smesso di obbiettare. In qualche modo, in molti paesi questo materiale è passato al vaglio delle autorità, della polizia, e ha ricevuto un’approvazione interna, e così non ci hanno più toccato, ci hanno permesso di distribuire le nostre informazione e ci hanno trattato con rispetto.

Questo è la nostra prima tappa completata.

Quasi un anno è passato dall’inizio delle marce di protesta. Ed ora si sta verificando un fenomeno interessante. Visto che stiamo distribuendo costantemente volantini sempre nuovi, le persone vedono che abbiamo materiali molto coerenti. In questi volantini, stiamo iniziando a spiegare gradualmente il metodo integrale: il perché l’unione funzioni. E qui le autorità stanno cominciando a stare al gioco con noi nascostamente. Ed anche gli stessi manifestanti, dal momento che hanno compreso che noi abbiamo una forza interiore, un’idea —qualcosa che a loro manca. Tutto ciò che hanno loro è “noi romperemo le vetrine, ci picchieremo l’un l’altro, toglieremo a qualcuno e daremo agli altri.” Naturalmente, né il governo, né la polizia, e nemmeno quelli a cui verrebbero tolte delle cose sono d’accordo con questo. Noi invece, al contrario, avvicinandoci agli altri ci ritroviamo ad essere richiesti. Loro vogliono usarci per legittimare i loro movimenti e dunque ci invitano. Ciò si traduce in un’interessante simbiosi: sia i manifestanti del movimento sia noi, siamo interessati a dirigere il tutto nel verso giusto.

“Tu hai ragione, non c’è nulla di buono in questo mondo e ogni cosa dovrebbe essere cambiata. L’unica cosa è che abbiamo bisogno di cambiarlo in questo modo. Provalo su te stesso. Hai davvero intenzione di distruggere tutto ciò che esiste oggi? E cosa ci costruirai, invece? Hai dei piani, delle opportunità, e idee? Hai preparato ogni risorsa? No! Ma noi stiamo offrendo una soluzione, e per di più, è una soluzione che non richiede grandi risorse. Ogni cosa dipende soltanto dai nostri desideri, e saremo in grado di raggiungere questo.”

Oggi siamo invitati a tutti i tipi di forum, dove si esprimono varie opinioni. Siamo davvero richiesti ora. Per molto tempo non abbiamo cercato il contatto esterno poiché tutti provavano a coinvolgerci e a conformarci a loro non appena percepivano che vi è una qualche forza in più. Ma non è più così oggi, ora comprendono, alla peggio, di aver bisogno di essere al nostro pari. Stiamo gradualmente entrando in questo processo, seppure continuiamo ad essere noi stessi.

Ed ora, sta iniziando una nuova fase, e purtroppo, a questo proposito, il Nord America sta rimanendo indietro: vi è una carenza di insegnanti di educazione integrale. Dobbiamo preparare gli insegnanti e gli educatori molto in fretta, in tempi rapidi, invece che dare alle persone volantini, offrire loro lezioni e spiegazioni. Questa è la fase successiva.
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(Da una “Conversazione sull’Educazione Integrale” 20.05.2012)

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Freud non è il mio consulente

Domanda: Perché scienziati come William James e Freud non sono visti come parte della nostra generazione?

Risposta: Perché ultimamente i nostri desideri hanno cominciato a svilupparsi molto velocemente, crescendo così rapidamente che ogni generazione semplicemente non capisce la generazione precedente; possiamo vedere questo molto bene.

In passato i bambini erano come i loro genitori. Un figlio rimaneva a casa di suo padre e lavorava nello stesso luogo in cui  suo padre aveva lavorato. Se un padre faceva il fabbro, poi suo figlio diventava anche lui un fabbro. Se un padre era un tessitore, così era anche suo figlio. Quando il figlio si sposava, costruiva la sua casa accanto a suo padre, oppure vivevano sotto lo stesso tetto. Questo significa che tutto si sviluppava in maniera semplice e lineare.

Le tecnologie come le stampatrici si sono sviluppate da una generazione all’altra, ma non hanno portato a grandi cambiamenti, erano solo semplici macchinari.

Nel XX secolo ci fu improvvisamente una parte del progresso tecnologico che ha svincolato i nostri desideri interiori. Infatti, i nostri desideri, la nostra prospettiva sul mondo, cambiò rapidamente con ogni generazione del secolo precedente. Se una generazione faceva riferimento tutta la sua vita al passato, oggi si riferisce a periodi di 15-20 anni e in questa lunghezza di tempo tutto cambia completamente!

Le persone mi vedono come un dinosauro, ed è davvero così poiché le prospettive e i sapori della mia infanzia, degli anni 50′, del secolo precedente, oggi sono tutti storia antica. Il tempo è ora così condensato che è semplicemente di là dei limiti della comprensione dell’uomo moderno. Inoltre, nei miei giorni c’è stato un approccio totalmente diverso alla scienza, tecnologia e cultura. Abbiamo dovuto leggere un certo numero di libri, conoscere brani musicali e dell’arte. Non eri considerato un uomo se non avevi assorbito tutto ciò che è stato creato dall’umanità, e se non avevi visitato circa 20 musei. Era imbarazzante se non sapevi qualcosa o non l’avevi capito.

Oggi non è così. Oggi tutto questo è messo da parte dall’inizio. Se hai un modem e un computer, non hai bisogno di nulla. Una persona non deve elaborare più secoli di cultura umana attraverso se stesso. C’è un approccio totalmente nuovo. Non sto criticando nessuno; Sto semplicemente indicando un dato di fatto.

La ricerca non è dai tempi antichi fino a nostri giorni dato che l’asse del tempo si è improvvisamente rotta ed è diventata rotonda e integrale. Il mondo è diverso e quindi la conoscenza del passato è inutile nel presente. Per la prima volta noi cominciamo a sperimentare questo in ogni aspetto della vita: nelle nostre professioni, nella nostra vita familiare, ecc.

Non posso leggere libri che sono stati scritti 20 o 30 anni fa, che ci hanno informato in passato, perché il loro consiglio oggi è irrilevante. Così ogni paio d’anni c’è una riformattazione di tutti gli esperti nel campo della medicina, scienza e tecnologia in tutto. Il mondo oggi è non solo accelerato, ma anche bloccato intorno a un sistema integrale.

Sebbene questi psicologi che furono dei grandi innovatori, e che scoprirono il lineare sviluppo egoistico dell’umanità, noi oggi non possiamo usare i loro consigli. Freud basa le sue teorie sui desideri sessuali dell’uomo, ma oggi questi stanno assumendo un’ altra forma, un tale cambiamento, che io dubito di poterli utilizzare per risolvere i problemi dell’uomo moderno o della società moderna.
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(Da una conversazione sull’educazione integrale del 24.05.2012)

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Preparando esperti di alto livello

Il corso di preparazione per insegnanti ed educatori di educazione integrale dovrebbe includere, tra l’altro: la formazione della forza integrale come un nuovo componente senza precedenti.

Se una squadra di calcio, per esempio, si riunisce, è semplicemente la somma di tutti i loro sforzi.

Ma qui, poiché ogni individuo annulla se stesso davanti gli altri e allo stesso tempo innalzando tutti e volendo essere uguale a loro, di raggiungere il campo comune, l’accordo con tutti quanti, iniziamo a sentire che una forza nuova nasce tra di noi: un nuovo desiderio collettivo e una nuova mente. È come se nascesse una nuova persona collettiva (chiamiamolo Adamo) che è creata tra di noi. E noi viviamo la nostra vita collettiva, nei desideri collettivi, negli attributi collettivi e in pensieri collettivi.

Questo dev’essere incluso nel training degli insegnanti e educatori, loro devono sapere questo. Tutti gli altri lo sentiranno istintivamente; avranno la sensazione di saperlo in qualche modo.

Domanda: Questi corsi devono essere tenuti da professionisti?

Risposta: Penso che dovremmo invitare degli scienziati che aggiungeranno al materiale che insegniamo o dovremmo usare dei filmati che presentano le loro idee. Questo materiale illustrativo darà agli studenti l’opportunità di, in primo luogo, essere sicuri di non star ricevendo un insegnamento frammentato e un materiale parziale, inoltre, per comprendere i temi più profondamente, imparare a rispondere alle domande, e per essere più informati. Nell’insieme, sono gli stessi temi del metodo integrale, ma un poco più profondi.

In realtà il metodo è molto semplice. L’unica cosa che dobbiamo raggiungere qui è l’integralità, sentire la nuova forza integrale.

In questa maniera, questa forza appare in ogni sistema integrale, nel sistema meccanico e nei nostri corpi. È cosi perché il corpo monitorizza costantemente l’equilibrio dei sistemi corporei.

La stessa cosa accade in un gruppo quando le persone raggiungono l’integralità, iniziano a raggiungere un tal equilibrio interiore che si auto-sostenta, che conduce verso l’assoluto benessere e conforto. Non lo vogliono lasciare poiché è un sentimento gradevole. Attraverso questi stati gradevoli, attraverso il nuovo desiderio collettivo e la nuova mente, all’improvviso vengono risolti molti problemi e molti di loro semplicemente scompaiono perché il sistema cambia da digitale (che funziona a pulsazioni) a integrale, a un sistema analogo rotondo, armonioso.

La cosa principale è di spiegare alle persone, dopo diversi workshop “rotondi”, che devono percepire ciò che è creato tra di loro e di relazionarsi con una maggiore sensitività a questa nuova forza per mezzo della quale risolveranno tutti i loro problemi e inizieranno a elevarsi oltre loro stessi, oltre l’ego. Questa forza creerà una società che è a un livello superiore di quella vecchia.
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(Tratto da “Una conversazione sull’ educazione integrale”, 22.05.2012)

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Guardie e ladri

Domanda: Ci sono delle società e delle istituzioni pubbliche: la polizia, le forze armate, i maestri di scuola, ecc. C’è un’istituzione deviante che non è riconosciuta, ma è lì: è il mondo criminale, che vive conforme alle proprie leggi.

Il sistema integrale proposto significa costruire una nuova istituzione?

Risposta: No, noi proponiamo una metodologia integrale come l’inclusione di tutte queste istituzioni come elementi necessari. Lasciamo esistere queste istituzioni, incluse quelle criminali, se ciò è necessario per la società, e attraverso questo, la società si pulirà, si proteggerà oppure cambierà sé stessa. Qualsiasi cosa esista nella società, c’è posto – per tutto. Ci sono guardie e ladri. Uno non può esserci senza l’altro.

In questa maniera, l’insegnamento dell’integrazione integrale si porta avanti con esito nelle prigioni degli Stati Uniti. Le autorità delle prigioni sono molto contente di questo; accettano tutti i nostri materiali e inviano lettere di ringraziamento. Immaginate cos’è ricevere una lettera di ringraziamento di un custode di una prigione con 5000 detenuti!

L’organizzazione carceraria vede i prigionieri diventare gradualmente uomini, non bestie. Nelle prigioni le persone generalmente si brutalizzano. In poche settimane le condizioni lì dentro fanno diventare qualsiasi persona normale uguale a tutti gli altri perché l’ambiente influenza tutti. E qui accade un miracolo: La situazione all’improvviso si stabilizza, diventa confortevole e facile. La violenza e tutti i tipi di problemi scompaiono.

Perciò vogliamo entrare in tutti i settori della società. Non c’interessa che tu sia un ladro o un ufficiale della polizia. C’interessa che tu faccia un corso di educazione integrale e diventi diverso nella tua “istituzione”, nella tua comunità. E quindi, tutte le strutture, da quelle legittime a quelle criminali inizieranno a cambiare.

Noi non diciamo loro come cambiare le istituzioni. L’intero ambiente cambierà attraverso i cambiamenti nelle persone. Così come l’egoismo ha creato tutta una serie d’istituzioni, da quelle legali a quelle criminali, il suo egoismo integrale cambierà tutto questo.
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(Tratto da una “Conversazione sull’educazione integrale” del 11.05.2012)

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Una famiglia armoniosa in una società egoista

Domanda: Come è possibile in una società egoista, cambiare il sistema delle relazioni economiche domestiche di una famiglia in un sistema di relazioni integrali? In che modo è possibile guardare questa situazione?

Risposta: Se la società rimane individualista, poi l’individualismo sotto l’influenza del sistema di formazione e di educazione integrale cambierà; percepirà il mondo in un modo nuovo. Quindi, in che modo una persona potrà cambiare il suo piccolo mondo?

Penso che le persone come in una famiglia inizieranno a relazionarsi con tutto ciò che fanno, interagendo tra di loro e scambiando informazioni riguardo la loro piccola casa mutua dal punto di vista del consumo economico corretto. Questo significa che avranno tutto il necessario per la vita. E tutto il resto, la sensazione di appagamento, armonia, felicità, ricchezza, tutto ciò che una persona vuole, verrà loro specificamente dal sentimento della loro relazione armoniosa con il mondo.

Naturalmente, insieme a questo, l’influenza del mondo egoistico non armonico gli si affaccerà, ma essi saranno in realtà, in ogni caso, internamente pieni di felicità e di armonia che acquisiranno costantemente per se stessi.

L’economia domestica cambierà. Di necessità, le persone saranno soddisfatte con del cibo semplice, vestiti semplici, mobili semplici e così via. La ricerca del piacere ha superato i confini degli interessi corporei, perciò questi bisogni non verranno trovati a livello dell’auto moderazione, ma in un livello naturale, necessario e corretto per l’esistenza.

La stessa cosa riguarda anche il livello del reddito. Quando una persona capisce che non ha nessuna richiesta speciale, quando guarda al mondo in questo modo, allora di certo, tutto sarà semplicemente facile e gratuito.

Inoltre, il bisogno naturale delle persone di comunicare sarà al livello dell’ambiente, che gli riunirà secondo la loro struttura, in accordo all’integralità. In questo modo, questi gruppi e queste società si svilupperanno.
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(Da una conversazione sull’educazione integrale, 21.05.2012)

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Alimentazione: La dieta naturale

Domanda: Quale dovrebbe essere il nostro approccio al consumo al fine di mantenere il benessere dei nostri corpi?

Risposta: Io soffro di una leggera forma di diabete. Mi piacciono i dolci, lo zucchero, ed è la causa del mio diabete. In natura non vi è zucchero, solo dolci come frutta e miele. Se non avessi abusato dello zucchero, non mi sarei ammalato.

Vi sono molti cibi che produciamo soltanto con lo scopo di riempire il conto in banca di qualcuno, e di conseguenza, di riempire gli ospedali di pazienti. L’umanità deve rivedere tutte le sue azioni e pian piano escludere dal consumo tutte quelle cose che contengono veleno. Innanzitutto dobbiamo garantire i rifornimenti necessari e quindi arrestare la produzione di cose dannose.

Proprio come combattiamo il fumo, dobbiamo combattere ogni altra cosa che sia dannosa per la nostra salute. La Natura contiene una selezione d’ingredienti quali frutta, verdura, carne, pesce, acqua, e via dicendo. Queste sono le cose a cui ci dobbiamo limitare. Se non esiste in natura, allora non vi è dubbio che sia nocivo per la salute. Si dovrebbe trovare un utilizzo corretto per qualsiasi cosa esista in natura.

Commento: Oggi, una dieta simile finirà con l’essere più costosa di una dieta regolare.

Risposta: Non sto dicendo che dobbiamo ritornare all’essere vegetariani, tutto al naturale, alla biologia pura priva di genetica. Non avremo scelta in questo ambito perché non saremo in grado di sfamare tutta l’umanità. Tuttavia, dobbiamo condurre più ricerche e creare le tecnologie necessarie. Per esempio, io ho un amico che coltiva frutta e verdura nel deserto di Arava senza usare pesticidi chimici; piuttosto lui utilizza dei batteri speciali che mangiano gli insetti nocivi.

Vi sono diversi modi per affrontare il problema, ma la cosa più importante è che a tutti venga assicurato il cibo. Poi gradualmente ci muoveremo verso l’eco-compatibilità.

L’educazione integrale deve riguardare tutti gli aspetti delle nostre vite, in modo da condurci verso la correzione e lo sviluppo. Facendo questo, assicureremo la salute in aggiunta ad un approccio equilibrato verso tutte le forme di attività umana. Questa rivoluzione nelle nostre coscienze e interrelazioni finirà per influenzare la tecnologia, l’economia, l’agricoltura e tutti gli altri aspetti della nostra vita.

(Da KabTV “Una Nuova Vita” Episodio 11, 9.01.2012)

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Conferenza stampa del movimento Arvut

L’undici giugno si è tenuta una conferenza stampa presso “L’Israeli Writers House” del Movimento sociale Arvut che ha messo insieme rappresentanti di tutti i tipi di media: quotidiani, radio, televisione ed internet: News of the week, Satellite, Age, Reka, Nine, Zman.com, Mignews, ecc.

I rappresentanti del movimento hanno parlato degli obiettivi e direzioni basiche della loro attività e hanno risposto a delle domande.

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Il Movimento Arvut si è autoproclamato in maniera forte nell’estate del 2011 quando l’idea del “villaggio globale” si è annunciata nel movimento di protesta nelle strade delle città israeliane. Relazioni integrali, che hanno attirato l’attenzione mondiale, che hanno messo tutti in condizioni pesanti e hanno lasciato l’Israele, con il suo groviglio di problemi, senza spazio per gli errori. La crisi disperde velocemente le illusioni del passato: Se non impariamo a vivere con delle nuove leggi, ci troveremo costretti a studiare la scienza della sopravvivenza.

Inoltre, il principale traguardo del Movimento Arvut è quello di consolidare la società sulle basi della garanzia reciproca. I disaccordi e i conflitti non ci devono fuorviare, anche se a volte sembrerebbero irrisolvibili. Dobbiamo elevarci al di sopra di ciò che ci separa e unirci intorno a soluzioni comuni per la soluzione di tutti i problemi.

Il movimento Arvut è riuscito ad unire migliaia di persone di diversi tipi. I loro materiali sono pubblicati nei siti principali; pubblica libri e opuscoli, offre delle letture e organizza seminari in diverse organizzazioni. Insieme a questo, il movimento focalizza le sue forze in diversi progetti importanti, coprendo un grande numero di ascoltatori.

La tecnica dell’educazione integrale è stata sviluppata da sforzi internazionali. I programmi educativi del movimento sono stati presentati all’UNESCO e all’ONU. Sono già utilizzati nelle prigioni degli Stati Uniti, e l’Università di Siauliai ha firmato un accordo per usare la tecnica dell’educazione integrale nel suo processo educativo.

Nei media, il canale televisivo Israeliano Arvut.TV è creato sulle basi del Canale 66: serve come fondamento per i programmi sul tema della garanzia reciproca, trasmettendo il concetto dell’unità della società in diversi modi, senza la quale nessun problema moderno può essere risolto.

Tavole rotonde in ebraico e in russo, che si tengono regolarmente in tutta la nazione, sono il fiore all’occhiello del movimento. Lo schema è già stato utilizzato in decine di città, cosi come negli istituti superiori Tel Hai, Beit Berl, l’Università di Haifa, e perfino il Knesset (la grande assemblea israeliana). Qui punti di vista opposti sono venuti a contatto e opponenti apparentemente irreconciliabili hanno trovato un comune accordo.

Questa estate, il Movimento Arvut, insieme a grandi organizzazioni come il movimento giovanile Scopus, L’Associazione di Centri Comunitari, il Concilio di Giudea e Samaria, Kulanana. L’Unione di Volontari, Kenes Sderot le havrah, il movimento giovanile Bnei Avika, L’Associazione di Studenti Israeliani, Tnuat a-Noar Be Yisrael, il movimento giovanile Maccabi Hatzair, l’organizzazione Maace, il Parlamento Israeliano delle Donne e l’organizzazione femminile Ahoti (“Mia Sorella”), stanno portando avanti una grossa campagna chiamata “120 Tavole rotonde: Dialogo Pubblico o una Posizione Collettiva”. Nel consolidamento della società noi non possiamo fare niente senza la garanzia reciproca, e prima di tutto, richiede la ristrutturazione dei valori poiché la società coltiva valori basati nella divisione e nella competizione inflessibile.

Durante i mesi estivi si terranno simultaneamente delle discussioni nelle tavole rotonde nella maggior parte delle città della nazione; saranno presenziate da rappresentanti di tutti i livelli del governo. Questa campagna culminerà nel Knesset a novembre.

I giornalisti hanno senz’altro molte domande: “Può l’idea idealistica della garanzia reciproca combinarsi con la società stanca che non crede più a niente? Dov’è la garanzia che una collisione della realtà con cucina politica israeliana non diventi il più amaro disaccordo?”

-“Non siamo una compagnia assicurativa” -ha detto Alon Zion, consigliere strategico del movimento. “Può essere garantita solamente una cosa: il fallimento del vecchio sistema ci ha messo alle soglie della degradazione”.

“Ma non è un tentativo di negoziare con i colpevoli di questa situazione destinata a fallire?”

-“Noi non ci focalizziamo a negoziare, ma a cambiare l’approccio nella soluzione dei problemi” ha detto Igor Dion, portavoce del movimento russo del Movimento Arvut. “Troviamo delle basi ferme d’interessi comuni, e solo a questo livello iniziamo ad essere d’accordo uno con l’altro. Qualsiasi altro approccio fa bene a chi è più forte”.

La parola “utopia” si è sentita diverse volte nel pubblico.

-“In greco significa un posto che non esiste”, ha spiegato Emma Sotnikova, segretaria di stampa del movimento. “Bisogna creare questo posto per cambiare le relazioni tra le persone. Altrimenti, l’Israele non ha futuro. In questo ventunesimo secolo, l’era dell’informazione, il “Quarto potere” diventa quello principale. Quindi, usatelo per il bene” ha detto incoraggiando i giornalisti.

Dopo la fine della conferenza, le discussioni sono andate avanti, il che dimostra che i temi sollevati dal Movimento Arvut sono risultati interessanti a molti dei presenti.
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Difficoltà a percepire la realtà

Domanda: Dovremmo includere la questione della percezione della realtà nel corso base dell’educazione integrale?

Risposta: Io non insegno questo argomento nel primo corso perché è una questione molto complessa. Dovrebbe essere insegnata con molta attenzione, in modo che non sembri misticismo, new age o come tutte le altre filosofie, oppure solo come delle idee sublimi.

Il materiale per l’insegnare la percezione della realtà dovrebbe essere basato sulla ricerca scientifica seria, che mostra prima di tutto, che è scienza, è fisica, e che questo deriva dal studiare questo mondo e non da alcune fonti antiche e confezionati con le loro conclusioni. Questo significa che non si tratta di qualcosa che sembra semplicemente in questo modo a noi, ma che si basa su dati scientifici. Allora possiamo già mettere insieme una certa immagine della nostra percezione del mondo, dei nostri sentimenti, delle nostre impressioni, l’elaborazione di queste informazioni internamente, come comunichiamo con il mondo, qual è il meccanismo chiamato “Io sono — l’uomo” il significato, e che cosa io vedo.

Ripeto, non ogni persona può percepire questo correttamente. Ho paura che questo problema si può trasformare in un ostacolo e che può evocare il rifiuto o può condurre all’ intorpidimento, a seguito della quale una persona vorrà staccare se stessa e in seguito non percepire o capire più niente, perché non gli parleresti dallo stesso livello da cui le avevi parlato prima dandole spiegazioni dei problemi della vita le quali sono stati presentati in modo coerente. In questo caso, è impossibile abbassare la spiegazione fino al livello di percezione ordinaria di una persona.

Questo problema dovrebbe essere parte della formazione degli insegnanti e ancora una volta non nel senso che essi dovrebbero insegnare questo materiale, ma solo per il loro sviluppo generale.
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Il corso Essere Uomo – “L’ Essenza della religione secondo il Libro dello Zohar” – 12.06.2012

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La semplicità dell’idea

Domanda: Qual è l’idea principale del metodo integrale che possiamo offrire ad un ampio pubblico?

Risposta: L’idea è molto semplice: tutto può solo essere risolto attraverso l’unione perché questa è la più importante legge della natura.

Proprio ora questa legge si manifesta apertamente a noi in tutti i sistemi esistenti, inclusi quelli artificiali che abbiamo creato. E si parla del fatto che noi stessi stiamo diventando integralmente collegati dentro di noi e non c’è nessun posto dove scappare: è il sistema della natura, che ci sta rinchiudendo sempre di più, premendoci con l’ambiente ed altri fattori. Stiamo scoprendo che non abbiamo altra scelta —noi stessi dobbiamo diventare simili a questi sistemi.

L’idea è molto semplice. Non arriva dalla testa, da alcune considerazioni intellettuale, ma dalla ricerca sulla natura. Vuoi verificare questo? Ti prego di farlo! Migliaia di studiosi provenienti da diversi campi della scienza, tecnologia, psicologia e scienze politiche lo confermeranno per te

Domanda: E qual è la corretta connessione?

Risposta: La corretta connessione è una comprensione della reciproca partecipazione nella nostra vita terrena condivisa. Stiamo gradualmente diventando chiusi al suo interno. Iniziamo a cambiare in questa direzione. Quindi possiamo organizzare la nostra vita correttamente.

In generale, la gente capisce questo perché dopo tutto, stilla attraverso i media, si blocca nell’aria e non c’è raggiungimento intorno ad esso. Vediamo quanto sono interconnessi i paesi europei, e il grosso problema è che non possono comunicare e cooperare correttamente nonostante il fatto che stanno apparentemente legati gli uni agli altri. L’unico elemento, l’essere umano, è la fonte di squilibrio e distorsione lì. Tutti i sistemi sono già diventati integrali.
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(Da “Conversazioni sull’ educazione integrale” 20.05.2012)

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