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A tutta velocità nella direzione sbagliata

Le grida di vittoria dei Palestinesi e il sospiro di sollievo esitante degli Israeliani all’inizio del cessate il fuoco sono entrambi autentici. Israele ha vinto la battaglia ma sta perdendo la guerra, e i Palestinesi lo sanno. Con ogni campagna, la nostra presa sulla terra si indebolisce mentre la loro si rafforza. Potremmo vincere anche le battaglie future ma il mondo è con i Palestinesi. Se continuiamo a combatterli solo a livello fisico, alla fine perderemo la guerra e la terra in cui viviamo.

L’unico modo in cui possiamo vincere è a livello ideologico. Se capiamo perché siamo qui e quale beneficio porta la nostra presenza a tutta l’umanità, otterremo il sostegno del mondo. Altrimenti, le nazioni non hanno bisogno di un paese il cui popolo si odia così profondamente che i suoi centoventi membri del parlamento sono divisi in decine di partiti.
Il senso di odio reciproco che emana questo piccolo paese è così caustico che tutto il mondo è turbato da ciò che sta accadendo in questo minuscolo pezzo di terra, che ha più o meno le dimensioni del Connecticut. Stiamo facendo grandi sforzi per rafforzarci e fortificarci, ma stiamo andando a tutta velocità nella direzione sbagliata.

Dobbiamo ricordarci continuamente che la nostra forza sta nella nostra unità e solo nella nostra unità. Nient’altro reggerà a lungo.
I sistemi di difesa come l’Iron Dome funzionano solo per un po’ ma la protezione permanente arriva al popolo d’Israele quando pensiamo gli uni agli altri invece che a noi stessi.

I nostri antenati hanno fondato la nazione sulla base della responsabilità reciproca e dell’amore per gli altri. Abbiamo ideato il comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso” e ne abbiamo fatto il nostro precetto principale. Senza viverlo, non siamo fedeli alla nostra eredità, che è alla base del nostro popolo, quindi non siamo veramente Israele. E poiché non siamo veramente Israele, non abbiamo alcun diritto sulla terra di Israele. Questo è ciò che sentono gli Arabi, come tutto il mondo.
Perché la nostra rivendicazione sulla terra sia valida, dobbiamo essere fedeli alla nostra vocazione: essere “una luce per le nazioni”. Finché siamo divisi, essi sentono che non portiamo loro altro che oscurità. Sentono che noi siamo la causa di tutto ciò che non va nel mondo ed è proprio a motivo del nostro odio reciproco. Quindi, se ci alziamo al di sopra del nostro odio e ci uniamo, il mondo sarà con noi, compresi i Palestinesi. Se cediamo alla divisione, il mondo ci caccerà via.

Il Libro dello Zohar (Aharei Mot) scrisse sul significato della nostra unità molti secoli fa. Nelle parole di Rabbi Shimon: “‘Ecco, come è bello e come è piacevole che i fratelli siedano anche insieme’. Questi sono gli amici che siedono insieme e non sono separati l’uno dall’altro. All’inizio, sembrano persone in guerra, desiderose di uccidersi a vicenda… poi tornano ad essere in amore fraterno… e per merito vostro, ci sarà la pace nel mondo”. Che possiamo seguire i consigli dei nostri saggi ed evitare le punizioni dovute alla nostra ignoranza.

[ASHKELON, Israele (Reuters) Mentre riordinava il rifugio antiaereo del suo edificio dopo undici giorni di conflitto durante i quali sono piovuti razzi dei militanti palestinesi, la madre israeliana Tammy Zamir ha provato sollievo misto a preoccupazione che una tregua a questa serie di combattimenti non significasse la fine delle violenze]

C’è un senso della vita, nella vita stessa?

Domanda: Il fatto che la vita abbia un termine le dà un significato speciale? Intendo quel significato che mancherebbe se non ci fosse la paura della morte, la vita eterna?

Risposta: E qual è il punto in questa vita? Che morirò come un animale e tutto finirà?

Commento: C’è una sorta di nitidezza in questo.

La mia risposta: Che tipo di nitidezza? Il tipo marxista?
“Vivi per il bene degli altri, e gli altri facciano altrettanto, e quindi ognuno agisca per il bene di tutti, e nessuno agisca per se stesso!” A cosa serve? Questo non è il senso della vita.
Non ci può essere senso in ciò che finisce. Non ci può essere senso nella vita in se stessa. Questa è una filosofia materialistica e primitiva, che crede che non ci sia nulla d’importante dopo.

Quando non hai la risposta alla domanda, allo ti soddisfi dicendoti questo, dimenticandoti del resto, convincendoti che questo è vero.

Domanda: Se io sono desiderio ricevere piacere, quale altro valore ci può essere oltre al piacere e al divertimento?

Risposta: Il fatto è che ricevere piacere è l’obiettivo della vita materiale. C’è altro oltre a questo? Se una persona non se lo chiede, si limita ad impegnarsi nella ricerca del piacere. Certamente, è meglio provare piacere che sofferenza. Tutti sono d’accordo. Ma questo non è il senso della vita.

La Natura non ci ha creati affinché tranquillamente vivessimo le nostre esistenze, godendoci gli anni a noi allocati. Nel nostro sviluppo, c’è un requisito preparato: “Perché?”
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/05/2020

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Domanda: I miei bambini non mi ascoltano nonostante i miei sforzi. Riconosco di essere la causa principale. È come se fossi rinchiuso dentro la gabbia del mio personaggio, della mia educazione e dei comportamenti che ho ereditato dalla mia famiglia. Sento internamente che mi disturba, ma non posso cambiare nulla. Cosa dovrei fare e come dovrei costruire correttamente le relazioni con i miei figli?

Risposta: Devi avvicinarti a loro e dare l’esempio!

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Un vaccino universale contro tutti i virus

In questo periodo tutto il mondo sta tentando di sviluppare un vaccino contro il Coronavirus. Ma esiste un vaccino spirituale contro questa epidemia, e non c’è dubbio che sarà l’unica vera protezione contro la malattia.

Temo che dopo questo Coronavirus, molte altre sue mutazioni appariranno e non saremo in grado di uscire da questo circolo vizioso. I colpi si susseguiranno con grande frequenza, uno dopo l’altro: se non sarà questo virus, allora sarà qualcos’altro. Siamo già in un periodo del genere e non possiamo uscirne.

Tuttavia, la soluzione è semplice: implementare il metodo della connessione che la scienza della Kabbalah ci offre, che spiega come connetterci in maniera appropriata e gentile. Appena sostituiremo le nostre relazioni distruttive ed egoistiche con relazioni amichevoli, il Coronavirus scomparirà.

Vediamo che questo Coronavirus lavora in maniera molto selettiva: ci separa, distrugge tutte le relazioni industriali e commerciali, i sistemi bancari, e le società.
Sembrerebbe spiegarci con il suo personale linguaggio che l’intero mondo che abbiamo costruito è sbagliato, egoista, e basato sullo sfruttamento reciproco. Contraddice la forma integrale della natura e della reciprocità, che la natura richiede anche al livello umano.

A tutti gli altri livelli della natura, inanimato, vegetale, e animato, c’è una simbiosi perfetta. E solo al livello umano c’è una costante guerra. La natura richiede che usando il nostro animo e i nostri sentimenti umani, la nostra comprensione, costruiamo la giusta connessione. Ed il virus ci sta aiutando in questo.

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Dalla trasmissione di KabTV: “Conversazione con David Blumenfeld”, 25/03/2020

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New Life n.1155 – Un modo di vivere sano

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Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo:

In accordo alla saggezza della Kabbalah, una persona deve esistere nella linea di mezzo, perché l’equilibrio porta alla salute. Capiamo perché viviamo e raggiungiamo la linea di mezzo chiarendo i nostri pensieri, i desideri e le intenzioni. È possibile riconoscerci nella linea di mezzo, tra la gente, la società e la natura, evitando problemi e difficoltà. Una maniera di vivere sana richiede che raggiungiamo il centro del sistema generale della natura e che vi restiamo.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1155 – Un modo di vivere sano”, 15/08/2019

Quando scomparirà il coronavirus?

Qual è la ragione della diffusione del coronavirus? Dobbiamo capire che questa è una reazione della natura. La natura ci obbliga a renderci conto che siamo in un sistema integrale.

Se disobbediamo alle leggi di questo sistema integrale, alla sua legge fondamentale di garanzia reciproca, che collega insieme tutte le parti del sistema, allora il sistema risponde con dei colpi.

Finora questo è solo l’inizio dell’epidemia di coronavirus e, assieme agli altri virus che devono ancora apparire, dobbiamo prenderlo come un segnale della nostra errata connessione reciproca.

Dobbiamo imparare che esistiamo nel sistema integrale della natura in cui tutte le parti sono collegate tra loro e c’è una sola forza dirompente nell’intero sistema: l’essere umano.

Dobbiamo correggerci perché la natura ci costringerà comunque a migliorare le nostre relazioni reciproche fino a quando non diventeranno così buone che il virus scomparirà.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1212 — La garanzia reciproca”, 10/03/2020

 

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Ho davvero bisogno della scienza della Kabbalah?

Domanda: Come posso verificare se ho davvero bisogno della scienza della Kabbalah nella mia vita materiale?

Risposta: Io non so cosa tua stia cercando nella tua vita corporea.

La scienza della Kabbalah non è fatta per confortarti in questa vita, ma per rivelare la connessione con il Creatore, con la forza superiore della natura che ci governa. Se una persona si pone le domande sul senso della vita, come: “Da dove vengo? Per quale motivo sono qui? Qual è il significato della mia vita?”, significa che quella persona vuole rivelare la forza che ci governa.

La Kabbalah fornisce ad ognuno di noi le risposte alle domande sulla nostra esistenza, sul perché viviamo e moriamo, ecc., ma non deve migliorare la nostra vita in questo mondo. Questo non è il suo scopo.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 09/04/2019

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La connessione con il Creatore è la base delle lingue antiche

Domanda: La lingua ebraica è una sorta di linea di mezzo fra lettere e geroglifici?

Risposta: Io non ho studiato l’origine spirituale dei geroglifici. Posso solo dire una cosa: la base di tutte le lingue antiche è la connessione di ognuno di noi con il Creatore. Sebbene l’ebraico trasmetta la connessione più completa, e quindi la Torah e tutte le altre fonti spirituali sono state scritte in questa lingua, non possiamo affermare che attraverso i caratteri cinesi, indiani, etiopi, egiziani, ecc., non vi sia alcuna connessione con il Creatore.

In ogni caso una connessione c’è, perché prima che qualsiasi essere umano abbia iniziato a sentire come esprimere la propria opinione o i propri sentimenti, ha ricevuto questa conoscenza dal Creatore. Niente è nato così dal nulla.

In questo senso, tutte le lingue hanno radici spirituali, solo che si sono deteriorate o sono addirittura scomparse. L’ebraico è l’unica lingua che è rimasta la stessa, e quindi la Torah e tutti gli altri libri sono scritti in ebraico, lingua dalla quale tutta l’umanità ha gradualmente realizzato le proprie fonti spirituali.

Noi, molto semplicemente, non ne conosciamo le radici; non conosciamo la corretta connessione con il Creatore di nessuna lingua antica, ma esiste indubbiamente, altrimenti non sarebbe potuto accadere nulla.

Inoltre, sono intervenuti gli scienziati sulla base delle loro conclusioni, dissertazioni, ecc. e hanno iniziato a “decifrarle” secondo la loro comprensione. Ed è per questi motivi che, naturalmente, non rimane nulla delle fonti originali di tutte le lingue.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 6/01/2019

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Lontano dal Creatore

Domanda: Se il piacere è una forma di luce, e l’unica fonte di luce è il Creatore, in che modo il piacere di ricevere può essere disconnesso dalla fonte?

Risposta: Questo cosiddetto “piacere disconnesso dalla fonte”, non è il piacere del dare, ma del ricevere. Nel nostro mondo, tutti i piaceri sono così.

Domanda: Ciò significa che se un piacere deriva dalla dazione, allora non è disconnesso dalla fonte ma è connesso con essa? Tutta la dolcezza arriva da lì?

Risposta: Sì, mentre il cibo, il sesso, la famiglia, la ricchezza, l’onore e la conoscenza sono tutti piaceri del nostro mondo che riceviamo lontano dal Creatore. Pertanto, sono tutti transitori, non rimangono, non possono essere eterni e tutti finiscono male.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 20/01/2019

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La Kabbalah e le superstizioni

Domanda: Cosa dice la Kabbalah riguardo all’essere superstiziosi?

Risposta: La superstizione è un’invenzione psicologica del nostro mondo e niente altro.
La Kabbalah è completamente libera da ogni tipo di credenza, superstizione e da ogni cosa legata al misticismo, cioè, da ogni cosa che si trova in questo mondo.

Lascia perdere tutto questo, dedicati a rivelare il mondo superiore e il Creatore e tu vedrai che Egli sostituirà ogni cosa per te. Tu riceverai le risposte a tutte le domande e, come se non bastasse, esplicite e chiare risposte; allora comincerai a lavorare con la tua anima.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 23/12/2018

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