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Russia ed Europa in cammino verso la spiritualità

Per essere in equilibrio con la natura, è necessario consumare in modo intelligente, cioè nella misura in cui ci serve, in base ai bisogni di ognuno di noi. Baal HaSulam ne scrive nel suo articolo “La pace nel mondo” ed in altri articoli.

Questo modo di comportarsi non può comunque essere imposto con il terrore. Lo si può fare solamente attraverso l’ educazione! Tuttavia, ai loro tempi, i rivoluzionari russi presero un strada diversa, staccandosi dal principio dell’ educazione.

Inoltre, loro agivano in un paese sottosviluppato, con la popolazione più sottosviluppata che c’era e che fino ad oggi è stata abituata a vivere in condizioni praticamente feudali. Oggi, la popolazione della Russia, che è di buon cuore e gentile, si trova bene con le condizioni feudali nelle quali il paese si trova. Non è un paese capitalista, ma un paese feudale con i suoi costumi, la sua struttura, la sua corruzione, e tutte le sue relazioni sociali. Si tratta di un regime feudale.

Noi potremmo dire, “Ma come può essere? Questo regime in una società moderna? Non è passato da un po’? Nell’ occidente, il feudalismo non è esitito per 300 anni?”. Vero, in occidente è esistito per 300 anni, ma in Russia esiste ancora. Vale a dire, ad ogni persona va bene così. Gli uomini non si sono ancora sviluppati al di sopra di quel livello.

Solo una piccola parte della popolazione, circa il 10-20% non riesce a tollerare queste condizioni, mentre per tutti gli altri la vita va bene così. A questi ultimi non importa di avere un padrone, di doversi sottomettere a qualcuno senza una legge o un ordine, che ogni cosa possa essere comperata e venduta, e che i ricchi siano potenti ed abbiano ragione. Alla gente va bene così! Questa è la ragione per cui la popolazione è vista ancora al livello sociale feudale di sviluppo.

Marx non aveva assolutamente previsto che questo paese avrebbe provato a mettere in pratica questa idea. Egli sviluppò i principi della Kabbalah sotto forma di leggi economiche. Ma l’ egoismo della società post-sovietica è completamente diverso. Questo egoismo è ancora feudale e non è ancora pronto per un serio sviluppo.

Ad ogni modo, quando lavoriamo in Russia con ogni persona individualmente o con dei gruppi, vediamo dei risultati sorprendenti perché gli uomini hanno il punto nel cuore. Sono molto recettivi e sanno cosa vogliono raggiungere.

La domanda è: sarà capace la società di capire che si deve unire, però non con le leggi che sono state prodotte dal regime Sovietico? L’ unione deve avvenire attraverso delle leggi dove tutti gli uomini siano riconosciuti uguali, consapevoli, e consapevolmente vogliano unirsi. Il popolo della Russia non è abituato ad unirsi consapevolmente. Ci arriveranno, lo sapranno fare? Questa, in fondo, è la domanda.

Perciò, i nostri gruppi in Russia ci sono molto cari. Io conosco personalmente questa nazione molto bene poiché sono cresciuto là e la mia lingua madre è il russo. Ma possiamo guardare alla Russia come al paese che avrà la capacità di mettere in pratica i principi della Kabbalah? Questo è qualcosa che non so.

Invece in Europa, nonostante il fatto che gli uomini sono molto diversi dai Russi, tutto quello che devono fare è superare una certa opposizione esterna, una specie di involucro o di guscio. Dopo di che, non appena questa idea penetra nei pensieri degli uomini, essi si rendono conto che è vero e capiscono di essere in grado di metterla in pratica dentro di loro attraverso il loro sviluppo.

In Russia è facile avvicinarsi ad una persona. Mentre in Europa è molto più difficile! Tuttavia penso che se penetriamo negli uomini in Europa, essi troveranno dentro loro stessi la forza e la capacità di sé per unirsi. La coscienza del loro collettivismo si manifesterà.

Invece, in Russia, il collettivismo non si manifesta nonostante questo. Qui la società non è sviluppata in senso collettivo. Penso che non sia ancora in grado di farlo.

Ad ogni modo, anche in presenza di tutte queste supposizioni, noi dobbiamo sviluppare la Kabbalah e divulgarla ovunque. Naturalmente, c’ è un grande limite nei paesi che un tempo erano comunisti. Ma questo non ci deve fermare. Non dovremmo mai pensare a dove può essere più facile e dove più difficile, al perché e al come. Dobbiamo lavorare, e questo è tutto.

Io non faccio mai dei calcoli. Noi non sappiamo cosa sia meglio e cosa peggio, e come il tutto succede.
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(Dalla Terza lezione tenuta al Congresso di Berlino del 28.01.2011)

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I Pionieri

La transizione del presente, dalla sensazione interna fino a quella esterna è il passo più impegnativo nel cammino dell’evoluzione. Nel mondo fisico, l’ egoismo è ciò che ci fa crescere, fornendoci una motivazione naturale di ricerca. Nel Mondo Superiore sentiamo quanto sia meraviglioso fare un passo verso la nuova dimensione.

Cominciamo a vederlo, a sperimentarlo, e a sentire le forze che interagiscono con tutte le sue parti. Ci viene svelato l’ arazzo di forze che ci uniscono, le quali naturalmente, risultano nel nostro anelare per il raggiungimento della spiritualità.

Dobbiamo passare dalla nostra percezione attuale ad un’ altra più elevata, e risiedere in ambedue le dimensioni simultaneamente. Questa è una transizione psicologica molto difficile perché è come se stessimo rinascendo.

Così come un neonato esce dal suo precedente luogo di esistenza al mondo esterno, per mezzo dei suoi stessi sforzi e di quelli di sua madre, allo stesso modo dobbiamo passare attraverso gli stessi stati della maturazione interna e della necessità di nascere. Con il nostro sforzo, ci “giriamo alla rovescia”, il che significa che cambiamo completamente la nostra percezione della realtà. La forza della spinta della madre lavora in sincronia con la forza motrice dell’ embrione, e come risultato usciamo al mondo esterno.

Questo è lo stato più serio ed il punto cruciale delle nostre vite. Per la prima volta nella storia dell’ umanità, lo stiamo attraversando su vasta scala. In passato, la rivelazione della dimensione superiore o mondo esterno è avvenuta a livello individuale. La prima persona a farlo fu Adamo, 5.771 anni fa. Dopo di lui, nel corso di migliaia di anni, molti altri hanno scoperto questa possibilità, raggiungendola e descrivendola nei loro libri, che sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. In questo modo, il metodo ha continuato a svilupparsi.

Tuttavia, oggi giorno, si sta trasformando da una saggezza individuale ad una su larga scala. Pertanto, sta attraversando cambiamenti molto seri. Siamo i pionieri della sua realizzazione, ed il processo sarà molto più facile per il resto dell’ umanità. Nasceremo per primi e poi tutti gli altri ci seguiranno per mezzo dello stesso principio.

Dobbiamo essere coscienti di quanto impegnativo, profondo e singolare sia il nostro cammino.
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(Dalla lezione a Mosca del 16.01.2011, Scritti del Rabash)

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Sugli articoli del Rabash

Gli articoli del Rabash diventano gradualmente chiari ad una persona nel grado in cui li realizza. All’ inizio sembrano essere scritti senza grazia ed in maniera scorretta, che le loro parti separate sono sconnesse e che mancano di ordine. In questi articoli non vediamo il movimento preciso delle forze dell’ anima che si sviluppano proprio in questo modo, questo perché non conosciamo la nostra anima.

Se una persona realizza questa azioni per conto proprio e allo stesso tempo studia questi articoli, allora vede che sono scritti assolutamente in modo preciso e non potevano essere scritti in altro modo. Questo perché i kabbalisti hanno scritto i testi basandosi su quello che sentivano, e tutte le anime attraversano lo stesso cammino e gli stessi stati. Pertanto questi articoli, con il tempo, diventano più vicini e più chiari per una persona; sono i “manoscritti” della sua anima.

Al principio una persona che studia cerca di memorizzare il materiale; ricorda frasi separate, ne capisce alcune, mentre altre restano ancora confuse. La persona le ripete come un bambino ripete le parole degli adulti, senza capirne il significato. Gradualmente, nel grado in cui capisce questi articoli, comincia a vedere che queste righe esprimono i suoi stati con assoluta esattezza ed è impossibile scriverli in modo diverso. È esattamente per questo che i kabbalisti usano citazioni dei Salmi, del Talmud, dei Profeti e di altre fonti.

Questi articoli sono assolutamente speciali. Io sono cresciuto con essi, furono scritti al mio fianco. Più tardi, leggendoli nel corso di molti anni, ho visto che diventano più vicini e più reali per una persona, in maniera che eventualmente non li leggi più in un libro, ma è dall’interno, dalla tua anima che ti vengono rivelati insieme a queste parole. Questo succederà a tutti proprio a ragione del fatto che questi articoli sono stati scritti basandosi sulla piena realizzazione dell’ anima.

Rabash era grande, non importa quanto si nascondesse, anche così ebbe successo nascondendosi a tutti! Comunque, una persona che realizza gli articoli del Rabash vede che costui era una grande persona. In tutto il lignaggio dei kabbalisti che lo hanno preceduto, cominciando da Adamo, non c’ è stato nessuno che avesse spiegato il sistema del lavoro spirituale in modo così sequenziale e con tali dettagli, mentre manteneva la connessione con la radice, usando il linguaggio dei rami e con tutto il Pentateuco (Tanach). Inoltre, spiegò il sistema del lavoro spirituale apertamente, rendendolo accessibile a tutti.

Rabash ti prende per mano e ti porta attraverso tutte le fasi degli articoli in modo tale che non puoi commettere un errore. Lui sottolinea ogni dettaglio al quale devi fare attenzione. Di fatto, non abbiamo un maestro che sia più vicino in relazione allo sviluppo dell’ anima. Baal HaSulam è molto elevato, accademico ed universale. Lui discende fino a noi da un’alta montagna, mentre Rabash è un mentore vicino ed attento, che con gentilezza, ci da il metodo della correzione con amore ed attenzione.

(Dalla lezione del 7.01.2011, “Scritti del Rabash”)

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Quando la tecnologia è inutile

Vogliamo rendere migliori le nostre vite, più comode. Questa è la tendenza corretta. L’ unica domanda è: Vi aggiungiamo l’ intenzione corretta? Correggiamo “l’ umano” in noi con l’ aiuto della Luce che Riforma?

Nei livelli, inanimato, vegetale ed animato possiamo fare quello che vogliamo, a condizione che il nostro obbiettivo sia di correggere il mondo, cioè di correggere noi stessi; però se questo non è il caso, allora non importa quello che facciamo, questo porterà problemi, guerre e disastri.

L’ umanità si è sempre sviluppata a causa della mancanza di qualsiasi altra scelta, scappando dalla sofferenza. Ogni generazione aspira ad avanzare perché “la pressione dello sviluppo” è sempre sul punto di raggiungerla e di “stritolarla”. Così, l’ uomo è obbligato a correre in avanti. Egli non ottiene che le cose si concludano e non sa perché, ma ha sempre fretta di andare avanti.

Questo succede nei tre primi livelli di sviluppo: inanimato, vegetale ed animato. È così che abbiamo corso in avanti duranti i millenni; però, oggigiorno siamo arrivati al limite dello sviluppo e vediamo che non c’ è più nient’ altro, neppure una ragione per continuare a correre in avanti. Tecnologicamente, anche se ho una moltitudine di opportunità, perché ne ho bisogno? La nanotecnologia è al mio servizio, ma perché?

Perché abbiamo bisogno di tutto questo internet? Cosa mi da in realtà? Mi mostra solo che sono vuoto e sto buttando il mio tempo nella spazzatura. Il 99% del traffico “pulito” è uno dei problemi dei quali il mondo vorrebbe disfarsi, dei pettegolezzi e della volgarità; e la scienza, aggiunge qualcosa di buono in tutto questo?

Se vediamo tutto questo con un approccio verso lo sviluppo, vedremo un eccellente mezzo che rivelerà rapidamente il nostro vuoto interiore. Dobbiamo solo capire che il nostro problema non è tecnologico.

Lo sviluppo tecnologico ancora non si è esaurito, ma ci siamo quasi fermati contro una barriera, la domanda è: Perché? L’ uomo non ne ha bisogno, questo è tutto.

Non vedevamo tutte queste cose durante il periodo hippie, anche quando a quei tempi le persone si domandavano: Perché ho bisogno di tutto questo progresso? Qual è la sua utilità? Mi scioglie e mi cancella, trasformandomi in una macchina. Questa vita meccanica non mi da niente. Nascere, crescere, lavorare e dopo morire, questa è tutta la formula.

Vedendo la vita da questa prospettiva, una persona perde ogni desiderio e vive in maniera involontaria; e a meno che si sviluppi in lei il livello umano, lo sviluppo tecnologico è prossimo ad arrivare alla sua fine.

Anche se tutto va bene rispetto alla cultura e all’ educazione, abbiamo bisogno di risultati più profondi. Abbiamo bisogno dell’ essenza, del carattere umano. Le Reshimot si svegliano in noi, stimolando il desiderio insoddisfatto, il vuoto non riempito da tutte le applicazioni di internet e da tutta la tecnologia del mondo.

Allora, perché ci è tanto difficile risolvere questo problema? Perché i risultati tecnologici creano l’ illusione che saremo capaci di modernizzare “l’ umano” in noi facilmente e lui diventerà migliore, più gentile e più felice. Ma questo è sbagliato. In quest’ area non otterremo niente senza la forza superiore, la forza spirituale. Tutti i mezzi “terreni” per correggere una persona, obbiettivamente falliranno.

Pertanto, l’ umanità non cambierà la sua situazione fino a che non prenderà coscienza di questo.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.12.2010, “La Pace”)

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Il pianto di Rabbi Shimon

Domanda: E’ scritto che Rabbi Shimon pianse scrivendo il Libro dello Zohar, perché ebbe paura di rivelare il segreto. “Ai, se lo dico! E, ai se non lo faccio! Se non lo faccio, allora i peccatori impareranno a lavorare per il loro padrone. E se no, allora gli amici perderanno questo grande vantaggio”. Quale è il grande segreto nascosto nel Libro dello Zohar a causa del quale Rabbi Shimon pianse?

Risposta: Il segreto del Libro dello Zohar è che, relazionandosi con esso nella maniera corretta, è possibile attrarre da esso la Luce Superiore, che ci riporta alla fonte. Questa Luce può diventare per noi l’ elisir della vita, così come un veleno mortale, in funzione della nostra attitudine verso lo Zohar e la Torà in generale.

Comunque, vediamo che non esiste proibizione di studiare il Pentateuco o il Talmud, a prescindere dal fatto che anche furono scritti dai kabbalisti. Solo lo Zohar fu nascosto e proibito per molti anni e questo perché c’ è una Luce molto potente nascosta in questo libro, che noi siamo capaci di attrarre. Certamente, anche la Torà contiene la Luce, ma è quasi inaccessibile per la sua suprema elevatezza.

La Luce dello Zohar è più vicina a noi, ma se una persona si trova ancora nel suo ego, vorrà utilizzarla in maniera egoistica. Allora, questa Luce, diventerà per lei un veleno mortale.

Se voglio raggiungere la dazione, allora questa Luce sarà per me l’ elisir della vita e mi aiuterà a riuscirci. Tuttavia, se una persona studia la Torà senza l’ intenzione di acquisire la dazione, allora diventa ancora più egoista e comincia a considerare se stessa speciale, più grande degli altri e giusta. La Torà diventa un veleno per lei ed aumenta il suo ego. Invece di sminuire se stessa e sentire che è più piccola degli altri, comincia a sentire il contrario, l’ orgoglio.

La maggior parte di tutto questo avvenne recentemente, durante il secolo scorso, quando l’ egoismo raggiunse un nuovo livello. È per questo che i kabbalisti temevano anche che la gente cominciasse a studiare la scienza della Kabbalah egoisticamente, essendo orgogliosi di essa e trasformandola in un negozio che vende “rimedi magici”, come fili rossi, acqua benedetta e benedizioni.

Questo confonde le persone e le allontana dalla correzione, facendo loro perdere molti cicli di vita, fino a che alla fine si rivela che questo approccio è un inganno ed una menzogna; ma quanto tempo e sofferenza prenderà loro per arrivarci!
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.12.2010, “Una serva che eredita dalla sua padrona”)

“Nutriti” dagli insegnamenti di Baal HaSulam e Rabash

Domanda: Cosa ha aggiunto Baal HaSulam alla correzione delle anime iniziata dall’ ARI ?

Risposta: L’ARI stesso non scrisse niente. Il suo studente Marchu (Chaim Vital) scrisse tutto ed i suoi appunti sono stati pubblicati nel corso di tre generazioni dopo la morte dell’ARI.

Baal HaSulam ha spiegato e organizzato tutti gli insegnamenti dell’ARI. Prima di lui, gli insegnamenti dell’ARI non erano ordinati, per cui era impossibile studiarli. Ed è per questo che molte persone che iniziarono a studiare gli insegnamenti dell’ARI gli abbandonarono ed iniziarono a studiare i lavori del Ramak.

Anche io ho studiato il Ramak prima di scoprire Baal HaSulam, ed ho incontrato molte persone che studiavano il Ramak e non l’ARI perché tutto è chiaro ed ordinato nei libri del Ramak. Mentre dall’altra parte, i lavori dell’ARI non erano ordinati. Baal HaSulam li ha ordinati, dettagliati, spiegati, ed ha dato loro una forma: tre linee, la Seconda e Terza Restrizione, il Creatore e la creazione, la definizione delle parole, Sefirot, Parzufim, NRNHY, KHB, ZON, ha creato una compilazione di grafici dei Mondi Superiori – Il libro di HaElan.

Anche se ci sono alcune parti mancanti che lui avrebbe potuto mettere in ordine, (come Adam HaRishon e i mondi impuri di BYA), apparentemente lui non ha voluto lavorare su questo. Senza Baal HaSulam, noi non avremmo gli insegnamenti dell’ARI e sarebbe impossibile comprenderlo.

Quando adesso leggi altri Kabbalisti, tu li puoi comprendere perché sei abituato ai lavori di Baal HaSulam. Senza di lui, saresti confuso. Non importa quali testi guardi, se i libri di Hassidut. Il Ramak, Agra, o altri, tu sarai capace di comprenderli soltanto perché hai studiato Baal HaSulam.

Addirittura, senza gli articoli di Rabash, non saremmo capaci di capire cosa è richiesto da noi e qual’è il lavoro del Creatore. Senza questi due Kabbalisti, Baal HaSulam e Rabash, che si sono integrati uno con l’altro, non avremmo l’approccio corretto al metodo della correzione.

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I re della Bibbia sono esistiti davvero?

Nelle News: (Da The TimesOnline): Prove dell’esistenza dei re Davide e Salomone”. Fino a 15 anni fa, il professor Eric Cline riportava in un nuovo libro che non c’era nessuna documentazione, al di fuori della Bibbia, che si riferisse anche alla Casa di Davide come organo di governo in Giudea”…Ci mancano anche delle testimonianze recenti o quasi che riguardino Salomone: al momento non ne abbiamo nemmeno una” ha detto il professor Cline. “Inoltre, ci sono pochissime tracce archeologiche dell’effettiva esistenza di Davide”.

Il mio commento: Queste nuove valutazioni sono un brillante esempio di come i mezzi di comunicazione amino presentare le notizie in modo sensazionale: “Ci sono pochissime tracce dell’effettiva esistenza di Davide”, è un’affermazione sottoscritta dalle autorità scientifiche.

Per qualche ragione, la parola “scienza” viene spesso usata da coloro che sguazzano nelle speculazioni, nelle teorie, e nelle supposizioni che non si basano sui fatti. In modo simile, i filosofi hanno voluto presentare Moshe de Leon, che visse nell’11° secolo, come l’autore dello Zohar, e così, Lui ne è diventato l’autore.

Ad ogni modo, per millenni, i Kabbalisti hanno saputo che Lo Zohar era stato scritto da Rashbi, così come viene detto molte volte nello Zohar stesso. Quel che è peggio è che nessuno di quei filosofi lo aveva veramente letto…

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La Città di Babilonia è il posto dove il “ Primo Uomo “ ebbe origine

spiritualHo ricevuto due domande sulle egoismo degli uomini e sulla Torre di Babele:

Domanda: Hai detto che noi tutti proveniamo dall’antica Babilonia. Come metti d’accordo questa cosa con la scienza che dice che la vita è cominciata in Africa e che tutta l’umanità ha cominciato a migrare dall’Africa e si poi sparpagliata in tutti gli altri paesi?

La mia risposta: Noi non studiamo dove la vita ha avuto origine o dove la creatura chiamata “uomo” si è presentata, ma piuttosto dove il primo Uomo (in Ebraico, Adam– simile al Creatore) si è presentato. Egli fu il primo uomo perché raggiunse il Creatore divenendo simile a Lui. Egli fu il primo Kabbalista e ci ha lasciato un libro,(The Secret Angel)-L’Angelo Segreto (Raziel HaMalach).

Domanda: Alla fine della sesta lezione al congresso hai paragonato la nostra crescita spirituale, usando la Kabbalah, con la torre di Babele. Quello che avevo capito io della Torre di Babele in Bershit Capitolo N.11 era che si trattava di un tentativo sbagliato degli uomini di essere come Dio. Per favore mi spieghi come il tuo paragone si concilia con la comprensione della Torà?

La mia risposta: Puoi trovare la spiegazione nel libro: “Dal Caos all’Armonia”. (From Chaos to Harmony).

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