Pubblicato nella 'Israele Oggi' Categoria

Comunismo: Utopia o realtà, Parte 10

Dr. Michael LaitmanDomanda: Il grande Kabbalista Baal HaSulam era molto più avanti del suo tempo quando scrisse nell’articolo, “Gli Scritti dell’Ultima Generazione,” all’inizio del 20° secolo, che l’umanità inevitabilmente avrebbe raggiunto una società comunista?

Risposta: Un Kabbalista non è un precursore del suo tempo. Piuttosto, egli vede tutto da un capo all’altro. Per lui il tempo non esiste! Lui sale semplicemente ad un livello superiore, da cui è possibile capire cosa sta succedendo con noi. In realtà, la saggezza della Kabbalah rende possibile per noi elevarci ad un livello superiore dove vediamo chiaramente che dobbiamo rieducare noi stessi, come farlo, e ciò che dobbiamo raggiungere. Ci insegna con precisione in quale maniera si può raggiungere la meta in modo da poter lavorare correttamente su noi stessi.

Domanda: Nell’articolo, “Gli Scritti dell’Ultima Generazione“, Baal HaSulam ha preparato risposte a tutte le domande. Lascia a noi la ricerca di questo articolo e di realizzarlo insieme. Speriamo che questo ci aiuterà a trovare la risposta alla domanda: “Che cosa possiamo aspettarci?”

Risposta: Ciò che ci aspetta è quello che scegliamo. La gente deve capire la necessità di sviluppare una connessione reciproca, che aumenta la sensibilità di una persona verso il suo ambiente, diventando come il sistema generale di cui la saggezza della Kabbalah parla. Anche se una persona non vede questo sistema, con l’aiuto di una formazione specifica ed esercizi speciali chiamati tavole rotonde o circoli di discussione, lui può sentire che questo rivela una nuova forza positiva nel livello inanimato, vegetale, ed animato.

In natura, il positivo e il negativo sono bilanciati, quindi tutti gli oggetti agiscono istintivamente, accomodandosi all’influenza della natura mentre in un essere umano c’è solo la forza negativa. Quindi, ha bisogno di scoprire la forza positiva della natura, bilanciare la forza negativa attraverso di essa, e andare avanti verso l’equilibrio e l’armonia della linea di mezzo. Poi, sarà chiamato Adamo (Uomo), mentre, oggi, è a livello animale.

Continua …
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Da Kab.TV, “Sulla Nostra Vita” 11.05.2015

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Hamas sulla strada per L’Onu

Dr. Michael LaitmanNei Notiziari (da news.israelinfo): “PRC (Il Palestinian Return Center), un’organizzazione che appartiene ad Hamas e che ha base a Londra, sta diventando sempre più forte ed ultimamente ha ricevuto lo status di osservatore alle Nazioni Unite.

“Il colmo dell’assurdo è che allo stesso incontro le Nazioni Unite hanno respinto una simile richiesta avanzata da un’organizzazione Israeliana la ZAKA – un’organizzazione per l’identificazione delle vittime in caso di disastri, si tratta di un’organizzazione di volontariato del Giudaismo Ortodosso che aiuta la Polizia Israeliana e le forze di emergenza in occasione di disastri o attacchi terroristici in Israele ed in tutto il mondo”.

Il mio commento: Non siamo ancora al massimo e non è nemmeno il culmine e neanche l’inizio del globale incitamento generale contro Israele, ed il suo essere boicottato ed escluso da ogni organizzazione internazionale è solo il principio. Tutto questo sta avvenendo affinché gli Ebrei si rendano conto che il mondo li odia e provino a capire le ragioni di questo odio. Coloro che comprendono le ragioni dell’odio verso gli Ebrei devono fare tutto quello che possono affinché gli Ebrei riconoscano l’odio che il mondo sente per loro. Solamente la ri-organizzazione della consapevolezza degli Ebrei porterà a dei cambiamenti in tutto il mondo.

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Il boicottaggio di Israele

Dr. Michael LaitmanNelle notizie (mignews): “Il personale del ministero israeliano degli Affari Esteri teme che il paese non sarà in grado di resistere ad una campagna di delegittimazione e di boicottaggio. Un alto rappresentante del ministero ha detto: ‘Non abbiamo gli strumenti per affrontare un’ intifada politica”.

Il mio commento: Tutto accade secondo i piani, e loro colpiranno e odieranno Israele fino a quando non capiranno che cosa l’umanità richiede da noi. E nel momento in cui avremo capito e sentito le voci dei KaBbalisti, noi inizieremo a eseguire le loro istruzioni per la connessione e l’unione, e allora le minacce e le pressioni, la delegittimazione e il boicottaggio si fermeranno immediatamente!
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La differenza tra l’approccio secolare e quello religioso

Dr. Michael LaitmanDomanda: Qual è la differenza tra l’approccio laico e quello religioso alla vita? Per esempio, io mi considero una persona laica, ma ho sempre dentro di me un conflitto, ed è difficile stabilire dove finisce la persona laica e dove comincia quella religiosa. La stessa divisione esiste nell’intera società Israeliana.

Secondo un ultimissimo sondaggio il 50% della popolazione Israeliana è completamente laica, il 17% della popolazione osserva le tradizioni ma non si considera religiosa, il 12% è religiosa e l’8% è di religione Ortodossa.

Risposta: Le persone laiche credono che il mondo sia governato dalle leggi della natura e che non ci sia altro tranne ciò che si vede e che si scopre con la scienza. L’approccio secolare alla vita significa che il mondo dovrebbe essere preso così com’è, in base alle proprie sensazioni, senza basarsi su nessuna forza superiore, sul destino, sulla vita dopo la morte. Ogni fenomeno inspiegato non è niente di più che un parto della nostra immaginazione e fantasia.

L’approccio laico è il vero approccio. Dentro ci sono molte varietà che definiscono la relazione dell’uomo con se stesso e la società, ma non sono al livello della differenza tra l’approccio religioso e quello laico.

L’approccio religioso si basa sulla credenza nella forza superiore che ha creato il mondo e che ci ha messo nelle condizioni che noi dobbiamo osservare. Se realizzeremo tutti i desideri della forza superiore, meriteremo un premio, se non lo faremo, saremo puniti.

Ci sono diversi tipi di relazioni con la forza superiore, di inclinazioni alla ricompensa e alla punizione, per la partecipazione di una persona a questi rapporti e alla propria libertà di scelta. Ma il punto è che le persone religiose prendono in considerazione l’esistenza della forza superiore, di un disegno superiore, di un programma, dello scopo della creazione. In questo modo, il centro della creazione non è più l’essere umano, ma la Forza Superiore, il Creatore.

Poiché le persone credono che il Creatore faccia funzionare ed organizzi ogni cosa in risposta al comportamento di ciascuno, queste persone devono rapportare continuamente la loro vita con la Forza Superiore. Vale a dire, pensano che l’uomo non dipenda dalle cieche leggi della natura, ma da una Volontà Superiore. Perciò, è necessario pregare Colui che è Superiore, chiedere, vergognarsi, pentirsi delle proprie azioni del passato.

Molte diverse religioni e credenze che esistevano una volta sono svanite o sono comunque ancora presenti oggi. La religione ha una grande influenza sul mondo e sull’umanità. Durante gli scorsi 2000 anni, l’umanità si è evoluta sotto l’influenza della religione; prima, dopo la distruzione del Secondo Tempio, si è sviluppato il Giudaismo, e poi da esso è arrivato il Cristianesimo e l’Islam.

Tutte queste religioni si combattono tra di loro, e ci sono dei rapporti veramente molto complessi tra loro. Ogni religione ha molti movimenti: Cattolici, Protestanti, e Cristiani Ortodossi; Sciiti e Sunniti nell’Islam, e molte correnti del Giudaismo.

Ogni Sinagoga in Israele è in qualche modo diversa dalle altre. Per non parlare del conflitto tra i secolari e i religiosi che non sono in grado di condurre le loro vite senza interferire gli uni con gli altri, ma vogliono imporre ognuno la propria visione delle cose sugli altri.

Io non voglio giudicare chi abbia ragione o torto. Ma un simile conflitto esiste solamente in Israele. Per esempio, negli Usa o in Europa non c’è alcun conflitto tra le persone religiose e quelle laiche. Se sei Ebreo, nessuno si preoccupa se entri nella Sinagoga i giorni di Sabato o solamente per le principali festività.

Gli Ebrei all’estero sentono di appartenere ad una sola nazione. In Israele, c’è un conflitto perché la religione non è separata dallo Stato ed è coinvolta nella lotta al potere. In questo modo, si presenta nell’ambito dell’interesse generale, dove i nostri interessi si scontrano. Nel corso degli anni, questo conflitto è aumentato perché ognuno crede che la parte opposta voglia prendersi un pezzo della sua parte.

Questo confronto nella società sta guadagnando forza, portandoci all’odio e alla divisione, che non sono mai esistiti tra il popolo di Israele. E non penso che sia il risultato di un diverso approccio al mondo. E’ solamente una lotta per il potere nella nostra vita – i desideri che alcuni hanno di controllare gli altri e lo Stato in modo che possano essere utili ai loro interessi, sia che si tratti della comunità secolare o religiosa.

La lotta è per lo Stato, per il potere, per la tesoreria dello Stato, e per usare tutto questo a proprio vantaggio.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 21.05.2015

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Dr. Michael LaitmanDomanda: I risultati delle attuali riforme sembrano deludenti. Ma perché le persone non perdono l’ottimismo? Sperano sempre che la prossima riforma cambierà in meglio la loro vita.

Risposta: Il problema è che le persone non vogliono cambiare. La ragione principale e la chiave di volta è nascosta nel seguente dilemma:

• o cambiare il mondo,
• oppure cambiare se stessi, adattare se stessi.

Finora abbiamo seguito solamente l’unico sistema delle reciproche relazioni egoistiche. Questo sistema ha dato vantaggi a coloro che sono stati più forti e di successo, coloro che hanno avuto maggiori profitti e, al contrario, ha tirato giù gli oppressi. Ma così non avrebbe potuto essere se avessimo considerato almeno le poche persone Ebree che vivono in Israele come una sola famiglia. La Natura stessa ci richiede dell’altro. E ciò significa che dobbiamo pensare a cambiare, a come adattare il sistema egoistico della società Israeliana alla nuova realtà.

Tutto dipende dall’educazione: è necessario insegnare alle persone l’unità e portarle sistematicamente a questo obbiettivo soprattutto attraverso le riforme sociali. Tutti sono già d’accordo a farlo, perché abbiamo “toccato il fondo” e niente, se non i cambiamenti della società, ci potrà essere di aiuto.

Domanda: Ciò significa che vengono richieste delle innovazioni radicali?

Risposta: Niente affatto. E’ solamente necessario aggiungere alla nostra vita una tendenza verso l’orientamento sociale, dare la massima importanza alle relazioni sociali, il che richiede un lavoro sistematico.

Domanda: Come ci arriva la gente a capire questa cosa? Anche la delusione delle riforme fallite non fa venire in mente il bisogno di cambiamenti sociali. I giochi di potere vanno avanti come se niente fosse successo.

Risposta: Le persone non vedono il sistema nel quale vivono. Invece di soluzioni globali, una persona preferisce un aumento “tangibile” delle sue entrate mensili. Ma non c’è stato un aumento reale e non ci sarà. Anche se gli americani diventassero dei filantropi e destinassero altri dieci miliardi di dollari all’anno per Israele, non ne salterebbe fuori nulla di buono.

Tuttavia, solitamente una persona abbandona dei progetti a metà e passa a quelli successivi. Giorno dopo giorno, ci svegliamo ogni mattina con delle nuove speranze; le generazioni passano, e la lotta per il denaro ed il potere continua.

Questa routine finirà quando inizieremo veramente a combattere tutti insieme. E’ già successo nella nostra storia; la lotta fraterna è peggiore dei conflitti di oggi con i vicini nelle aree territoriali.

In questa era, le persone non sono in grado di rendersi conto da sé delle nuove idee, come qualcosa di nuovo; noi dobbiamo darle loro perché non sono innate nella natura umana. In parte, le persone si rendono conto che i buoni rapporti “familiari” nella società possono migliorare la loro vita. Ma non hanno un effettivo approccio per arrivarci.

Quindi, noi dobbiamo creare dei sistemi educativi nuovi, aprire dei corsi, e creare degli schemi educativi che spieghino ad una persona cos’è veramente l’unione.

Per milioni di anni l’evoluzione è stata guidata solamente da un’unica negativa forza egoistica. Il successo è per via di muscoli più forti o per via dell’intelligenza o delle emozioni. Tuttavia, adesso è necessario andare contro questo schema e attirare l’altra forza sulla quale si basa la vera unione. Questa forza è nascosta nella natura stessa, ma è soprattutto nascosta a noi. E’ nascosta, e così la saggezza della Kabbalah, che spiega come lavorare con essa, è chiamata anche la “scienza segreta”.

Parla della forza positiva dell’unione, del “più” che mette in equilibrio il “meno”. E noi possiamo tirare fuori questa forza positiva con l’aiuto dell’unione speciale che ci arriva dalla tecnologia, che è descritta nella saggezza della Kabbalah. E’ arrivato il momento di farlo e di iniziare a far funzionare le giuste connessioni tra di noi. Non è necessario eliminare l’ego negativo; serve solamente metterlo in equilibrio. E così, attraverso l’equilibrio delle due forze, noi ci viviamo in mezzo in modo da poter usare correttamente i due “poli”.

E quindi, se fino ad ora tutti i nostri programmi e visioni a livello teorico, tutto ciò che abbiamo fatto nella politica e nell’economia, se tutto si è dunque basato unicamente su una sola forza, adesso abbiamo bisogno di mettere in moto la seconda forza. E questo ci renderà possibile di capire come, integrando correttamente queste forze, potremo dare forma ad una nuova società. Niente guerre o rivoluzioni; al contrario, ci sarà un dolce passaggio dallo stato di “una sola linea”, “stare su una sola gamba”, al normale avanzamento “su due gambe”. Tutto questo viene descritto nella saggezza della Kabbalah. E quindi viene rivelato nei giorni nostri. Questa situazione si è venuta a creare oggi perché ne abbiamo veramente bisogno.

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Da Kab.TV “La Soluzione” 06.05.2015

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Il popolo d’Israele – Il punto di connessione fra i mondi

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico, 26:44: “E, nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici, io non lì disprezzerò e non li prenderò in avversione fino al punto di annientarli del tutto e di rompere il mio patto con loro; poiché io sono l’Eterno, il loro Dio.”

Il compito spirituale collocato sulla parte di umanità chiamata il “popolo di Israele” non si trasmette agli altri popoli e non può essere trasferito a loro.

Dipende dal fondamento interiore dell’anima in tutti i popoli. Se è stata creata da quella parte della illuminazione dell’anima collettiva (Galgalta ve Eynaim) che una volta ha risposto alla chiamata di Abramo, non può essere cambiata o distrutta. Questa parte è in ogni generazione e crea un corpo fisico intorno ad essa. In questa maniera, tutto va avanti. Anche se il popolo d’Israele avesse voluto, non avrebbe potuto rinunciare o negare ciò. Questo è impossibile. Si tratta di una parte costante del desiderio generale creato dal Creatore chiamato Galgalta ve Eynaim, che è la parte più piccola, più chiara e più vicina alle caratteristiche di dazione.

Deve svolgere il suo destino. Non c’è scampo; questa è una legge fisica. Il popolo d’Israele è il punto di connessione fra il nostro mondo e il mondo superiore.

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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 10.12.2014

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Allontanarsi dalla via della sofferenza

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico” 26:36 – 26:37: A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel cuore costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscio di una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge di fronte alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua. [37] Precipiteranno uno sopra l’altro come di fronte alla spada, senza che alcuno li insegua. Non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici.

Se la nazione di Israele non sceglie di correggersi volontariamente, allora si viene a creare la necessità di una forza molto potente che sopprima l’ego e che lo forzi a comportarsi in modo adeguato. Questa è detta la via della sofferenza. Lungo questa via le persone realizzano quello che stavano facendo e come si sono allontanate dal loro obiettivo e che devono comprendere tutto questo in modo completo per poter tornare a fare il loro dovere. Ma per far questo, i loro occhi devono essere aperti in modo da diventare consapevoli delle due forze della natura e di come questo operino.

Puoi richiedere qualcosa a qualcuno solo nella misura del suo grado di sviluppo. Quad’è che un bimbo comincia a capire di essere in un certo sistema? Prima va all’asilo dove gli viene insegnato quello che è permesso e quello che è vietato. Questo continua a scuola. Solo a 14-15 anni diventa responsabile per le sue azioni e capisce che ci sono certe leggi del comportamento e che, se le infrange, può essere arrestato dalla polizia. Dopo l’età di 18 anni egli è un adulto, anche se non è ancora completamente maturo.

In ogni caso dobbiamo portare una persona a riconoscere quello che è necessario fare in modo che egli possa realizzare questo requisito. Solo allora potremo ritenerlo responsabile. Questo è il motivo per cui dobbiamo trascorrere un periodo di preparazione così lungo per migliaia di anni. Il problema oggi è che anche le sofferenze che subiamo non ci aiutano.

Il punto è capire se sono state abbastanza. Per esempio all’inizio del diciannovesimo secolo sono arrivati i primi coloni ad Israele. Erano pronti a vivere in condizioni difficili come un clima secco e molto caldo, paludi che avevano bisogno di essere drenate, e le sofferenze della Malaria, per poter costruire i Kibbuzim. In 10 o 20 anni le persone hanno iniziato a dimenticare tutto. La seconda Aliya (ondata di immigrazione) iniziò e poi la terza, ma queste erano persone diverse visto che l’ego continua a rinnovarsi. Una persona non crede che quello che le è successo ieri possa tornare a ripetersi oggi. Non è nemmeno colpa sua visto che tutto viene cancellato dalla sua memoria visto che è una nuova persona ogni giorno. Quindi, la cosa principale è l’educazione e l’insegnamento dei principi dell’unità nazionale e globale.
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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 10.12.2014

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I primi passi sono abbastanza

Dr. Michael LaitmanDomanda: E’ veramente possibile unirsi in modo che gli altri diventino più importanti di me stesso, se una persona pensa sempre prima a se stesso?

Risposta: Una persona deve salire al livello, dove pensa prima agli altri.

Domanda: Perché il Creatore ci dà una missione impossibile? Prima Lui ci dà la natura egoistica, poi chiede a noi di ottenere l’amore per il prossimo come se stessi, e quando non possiamo farlo, lui ci manda l’Olocausto?

Risposta: E’ vero che abbiamo provato e fallito? Non abbiamo neanche provato a farlo. Se cominciamo a provare a unirci, vedremo come il Creatore verrà a combattere la battaglia per noi.

Noi non siamo obbligati a fare qualcos’altro oltre che a fare sforzi per raggiungere l’unità. E’ chiaro che non abbiamo il desiderio, le forze o la comprensione per fare questo. Però non ci resta che cominciare a fare gli sforzi, come un bambino che fa i suoi primi passi.

Questi sforzi sono l’unica cosa che ci è richiesta. Sono abbastanza, e il Creatore farà tutto il resto. La legge superiore operando nell’universo completerà questo lavoro per noi.

In tutte le generazioni, la nazione d’Israele è stata perseguitata da altri. In questo modo, siamo spinti avanti verso la correzione, l’unità, e l’amore per il prossimo come per noi stessi. Quando gli altri diventano più vicini a noi che noi stessi, creiamo una connessione integra nella quale tutta l’umanità è connessa in una sfera. Ognuno è unito e dipende da tutti. Nessuno è più o meno importante; tutti sono assolutamente uguali. Questo è quando si rivelerà un mondo nuovo.

Oggi vediamo il mondo attraverso gli occhi dell’egoismo, valutando quanto possiamo utilizzare per il nostro bene. Però se otteniamo l’unità, vedremo una realtà senza fine, perfetta, la quale va oltre il nostro egoismo, oltre l’interesse di approfittare o la paura di perdere. Questa sarà la vita nel mondo eterno e perfetto –una vita da paradiso.

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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 12.04.2015

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Siamo degli Schiavi?

Dr. Michael LaitmanDomanda: L’Hagada di Pesach, la storia dell’uscita dall’Egitto inizia con le parole “Eravamo Schiavi in Egitto…”

Risposta: Siamo ancora degli schiavi ma non ne siamo consapevoli. Pensiamo di vivere in un paese libero, nella “Terra di Israele”, ma questa non è la “Terra di Israele”. Non è nemmeno ancora l’Egitto. “Egitto” significa che abbiamo compreso l’autorità che il Faraone ha su di noi. Ma invece noi pensiamo in un modo differente.

Guardate cosa sta succedendo! Che tipo di gioco il nostro ego gioca con il popolo di Israele! Siamo sommersi da una serie interminabile di litigi e liti… Siamo completamente immersi in tutti i tipi di problemi. Il nostro governo e l’intero paese sono divisi in innumerevoli frammenti. Siamo quasi al punto di una guerra civile!

Siamo molto lontani da Pesach! Siamo ancora nella più buia e profonda schiavitù Egiziana dei “setti anni di carestia”. Non riusciamo a comprendere che è il nostro ego a comandarci, a giocare con noi, e ad opporci gli uni agli altri.

Pesach riguarda la decisione di fuggire dalla schiavitù, per uscire da potere dell’egoismo, dallo stato in cui ci “divoriamo” gli uni con gli altri, come è detto, “E i bambini di Israele si lamentarono per la fatica…”

Domanda: Siamo degli schiavi oggi?

Risposta: No,non lo siamo visto che uno “schiavo” indica colui che sente e realizza di essere uno schiavo della propria natura malvagia. Ammettiamo di odiare il nostro vicino e che siamo obbligati a litigare e combattere gli uni gli altri. Non sappiamo da dove venga questo desiderio, proviene dall’interiorità e nemmeno ce ne accorgiamo, o nemmeno sentiamo che la forza che ci governa è di origine esterna. Pensiamo sempre di essere noi ad aver scelto un certo comportamento.

Molte persone fanno cose cattive, ma non lo considerano sbagliate. Comunque, ci sono persone che ammettono; “ sono stufo della mia malvagità! Non so cosa fare con questo mio corpo, con la mia natura, i miei nervi, i miei umori… Guardo gli altri e desidero distruggerli. Non amo mia moglie e nemmeno la mia famiglia. Voglio scappare da questo mondo. Lasciar che bruci del tutto. Non ho alcuna idea di dove scappare via da questa vita! Non mi importerebbe vivere su di un’isola deserta”

La saggezza della Kabbalah spiega che la natura umana è stata creata malvagia appositamente di modo che noi possiamo giungere alla realizzazione della sua cattiveria. Prima di tutto noi non sentiamo di essere malvagi. Pensiamo che il comportamento cattivo sia naturale per gli esseri umani. Poi, impariamo gradualmente a fare le dovute differenze dentro di noi tra noi stessi e la nostra natura e realizziamo che siamo composti di due poteri – “noi” ed il nostro opposto, l’inclinazione maligna che è chiamato “il Faraone”.

A questo punto, noi consideriamo il Faraone come l’inclinazione maligna che abita al nostro interno e pensiamo: “Dovrei forse evitare il suo potere? Proviamo a trattare tutti bene. Non importa in che cosa finiscano questi tentativi, quel che conta è che sto cercando di imparare a controllare me stesso!” Il Faraone attiva costantemente la mia “visione duale” che è preposta a separare “noi” da “lui”. Questo ci fa trattare male gli altri.

Alla fine, arriveremo a capire che il Faraone è un potere cattivo ed ostile che ci ha preso per farci capire di essere estraneo a noi e per portarci al desiderio di scappare da lui. Non abbiamo la capacità di combatterlo, ma siamo in grado di separarci da lui. Questo distacco dal potere malvagio è detto “la fuga dall’Egitto”. Il male rimane intatto; siamo noi che smettiamo di associarci con lui.

Il male è ancora dentro di noi, da qualche parte negli strati più profondi, ma non gli permettiamo di “saltar” fuori; lo sopprimiamo e ci stacchiamo da esso. Il distacco dal male innalzandoci sopra è detto “l’uscita dall’Egitto, una fuga dal potere del Faraone”. A questo punto, raggiungiamo la redenzione. Non siamo ancora un popolo libero in una terra libera. Non siamo ancora passati dalla schiavitù alla libertà. Siamo solo fuggiti dalla schiavitù, ma non abbiamo ancora ottenuto la libertà.

A questo punto, abbiamo disperatamente bisogno di staccarci dal Faraone. Questo stato è chiamato “Pesach”. Iniziamo a correggere le proprietà che sono associate all’Egitto ed al Faraone. Non abbiamo un’altra natura. Tutto quello che abbiamo è l’inclinazione al male che dobbiamo correggere per trasformarla in benevolenza. Per poter ottenere questo stato dopo l’uscita dall’Egitto, abbiamo bisogno di un potere speciale che ci permetta di chiarire la nostra auto-correzione. Questo periodo è detto “contare all’indiero i giorni dell’Omer”.

In Egitto c’era un sacco di pane per noi. Durante la prima settimana di uscita dall’Egitto abbiamo mangiato il “pane frugale” detto “matza”. Poi siamo tornati al pane normale. Questo periodo è chiamato “conto alla rovescia dei giorni dell’ Omer”. “Omer” è un mazzo di spighe.

Controlliamo i nostri desideri maligni, tutte e 49. Questi desideri sono chiamati “Sefirot”. Sette sefirot o sette parti del nostro desiderio sono dette “Hesed, Gevura, Tifferet, Netzah, Hod, Yesod e Malchut” Ognuno di loro si divide in 7 parti. Ecco perché abbiamo 7×7 = 49 differenti desideri che siamo pronti a correggere.

Abbiamo “abbandonato” questi desideri nel momento del nostro esodo dall’Egitto, ovvero, abbiamo smesso di usarli. Ora, iniziamo di nuovo a fare dei test. Controlliamo ciascun desiderio e valutiamo se l’abbiamo usato per colpire qualcuno, calunniare, combattere, e così via. Dovremmo trovare un modo per usare gli stessi desideri per dar beneficio agli altri.

Dovremmo passare dall’inclinazione maligna a quella buona in ciascuno dei nostri desideri. Dobbiamo fare un “inventario” delle nostre malvagità”. Dobbiamo trovare un modo per usare i nostri desideri per scopi benevoli.

Al momento non ci stiamo ancora staccando dal nostro stato precedente. Durante la notte del Pesach, scappiamo e ci nascondiamo da tutti i desideri. Li controlliamo e cerchiamo di capire come appaiono adesso. Li contempliamo dal nuovo livello che è già “fuori dall’Egitto” e distante dal potere del Faraone.

Guardiamo i nostri desideri e ci spaventiamo del fatto che prima li avevamo. Comunque li abbiamo già distanziati da noi; non li consideriamo più nostri. Ci identifichiamo con quel punto che è uscito dall’Egitto e che è fuori da qualsiasi desiderio egoistico.

A questo punto, da una nuova “altezza” controlliamo ciascun desiderio, uno per uno, tutti e 49. Questo processo è detto i “49 giorni dell’Omer” visto che dal nuovo livello che abbiamo raggiunto, abbiamo iniziato a contare ed a mettere alla prova tutti i nostri desideri per vedere se siamo capaci di cambiarli ed usarli per buoni propositi invece che per propositi malvagi come facevamo prima.

Questo è possibile grazie al Faraone che ci rivela la nostra malvagità. Ora, possiamo gradualmente mutare il male in bene. Il conto dei 49 giorni dell’Omer è la preparazione per il cinquantesimo giorno che è chiamato “Shavuot” – Il Dono della Torà.

Da una parte è chiamato “Shavuot” perchè abbiamo contato tutti I nostril desideri e abbiamo fatto un “inventario” dall’altra parte è detto “la Dazione della Torà” visto che riceveremo la Luce che Riforma. Il Creatore ha detto: “Ho creato l’inclinazione al male e la Torà come spezia”.

A questo punto, vediamo chiaramente il male visto che abbiamo fatto un inventario dei nostri desideri. Ora abbiamo bisogno di una Luce speciale, una forza specifica, chiamata “la Torà” che ci aiuterà ad usare i nostri desideri uno dopo l’altro e tutti assieme per lo scopo della dazione e della benevolenza verso gli altri visto che la legge principale della Torà è “Ama il tuo prossimo come te stesso”. E questo è il livello che raggiungeremo alla fine.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 24.03.2015

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Porre fine ai vecchi miti della saggezza della Kabbalah

Dr. Michael LaitmanDomanda: I miei conoscenti mi dicono che è pericoloso studiare la saggezza della Kabbalah perché si può diventare matto. È vero che è così pericoloso e che uno si dovrebbe guardarsi dallo studio?

Risposta: Nella “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot,” testo principale per lo studio della saggezza della Kabbalah, è scritto che i Kabbalisti hanno diffuso intenzionalmente la voce che è pericoloso studiare la saggezza della Kabbalah perché non volevano persone che venissero a studiare. Così la saggezza della Kabbalah è stata nascosta dal tempo della distruzione del Beit HaMikdash (Tempio) quasi fino ai nostri giorni.

Doveva succedere così perché l’umanità si è dovuta sviluppare e il popolo d’Israele è dovuto andare in esilio. L’esilio è anche distacco dalla saggezza della Kabbalah, dalla saggezza del sistema, e affondamento nel buio. Così siamo stati nel buio per 2 000 anni e questo mito della saggezza della Kabbalah è esistito fino ad oggi. Però furono divulgati dagli stessi Kabbalisti per tenere le persone lontane dalla saggezza della Kabbalah fino a quando sarebbe arrivato il suo tempo.

E oggi tutto è proprio l’opposto. Proprio come tutto il nostro mondo si è trasformato, così è cambiata anche l’attitudine verso la saggezza della Kabbalah. I Kabbalisti scrivono che ai nostri giorni e oltre, tutti devono scoprire la saggezza della Kabbalah e vedere ciò che dà il popolo d’Israele. Questo è perché non possiamo più risolvere i nostri problemi né esistere senza di essa.

Allora non si deve avere paura di nulla. È possibile aprire il libro e studiare, e ci sono tanti libri che sono adatti ai principianti, uomini e donne.

Domanda: Allora ne consegue che negli anni recenti l’umanità ha raggiunto una fase nella quale la saggezza della Kabbalah deve essere studiata da tutti? In precedenza non era così ed esisteva anche un divieto al suo studio. Però oggi l’umanità si trova in un tale vicolo cieco che l’unica uscita è imparare riguardo alla vita che esiste oltre questi confini.

Risposta: Questa è in particolare la stessa uscita rivelata attraverso lo studio della saggezza della Kabbalah che ci porta fuori dal vicolo cieco nel quale ci troviamo ora.

Domanda: Lei che cosa intende con “oltre i confini della vita”?

Risposta: Cioè oltre i confini della vita della nostra corruzione, una vita in un mondo corretto. Il mondo continua ad agire secondo leggi determinate e nulla è cambiato oltre alla nostra attitudine. La saggezza della Kabbalah ci spiega come possiamo gestire le forze e la rete di connessione fra noi in modo che tutti saranno connessi nel modo giusto.

Raggiungiamo una tale armonia, una tale unità nei rapporti fra noi, che scopriremo una forza unica fra noi che ci aiuta a salire oltre questa vita che sta dentro il corpo e solo per il suo bene. Cominciamo a sentire la vita su un livello più alto, e in questa maniera andiamo fuori oltre i limiti di questo mondo, di questa vita.

Domanda: Uno non deve essere un grande saggio per questo?

Risposta: Questo è accessibile a tutti. In casa nostra c’è un frigorifero, una stufa, un forno a microonde; sai come funzionano? Anche se non lo sai, questo non ti impedisce di usarli.

Nello stesso modo ci sono stati Kabbalisti saggi che hanno creato il metodo, come un microonde. E ci sono persone comuni alle quali basta solo imparare ad usarlo. Ognuno deve imparare in una certa misura, similmente a come dobbiamo conoscere il funzionamento del microonde, in termini di quale bottone premere e come cambiare gli stati.
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Dal programma di radio Israeliano 103FM, 15.02.2015

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