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Quando lasciamo i nostri figli a qualcun altro

Da diverse settimane la polizia della città israeliana di Qiryat Shemona sta indagando su un caso di maltrattamento di minori, poiché cinque maestre d’asilo hanno maltrattato tredici bambini affidati alle loro cure. Gli abusi, documentati dalle telecamere, consistevano in maltrattamenti fisici ed emotivi, in cui gli insegnanti afferravano una mano dei bambini e li sollevavano in aria, li gettavano sui letti, coprivano le loro teste con coperte, si appoggiavano su di loro e impedivano loro di rimuovere la coperta dalla testa. Le telecamere sono state installate nell’asilo dopo che, alcuni anni fa, il governo ha imposto per legge di monitorare tutto ciò che accade negli asili, in seguito a un altro caso di violenza sui bambini.

Da parte loro, i genitori inorriditi, che hanno dovuto guardare i video registrati per confermare l’identità dei bambini, non capiscono come le donne, che sono tutte insegnanti preparate e certificate, siano diventate dei mostri nei confronti dei loro figli. Dov’era il loro istinto materno?

Ci sono due cose che dobbiamo notare qui:

1. Ho già detto in passato, e lo ribadisco in questa sede, che il numero di telecamere installate in un asilo o in una scuola non impedirà gli abusi. Quando l’ho detto per la prima volta, diversi anni fa, la gente non mi credeva; l’idea di mettere telecamere in ogni asilo sembrava ottima. Pensavano che le telecamere avrebbero frenato gli insegnanti violenti. Già allora sapevo che non sarebbe stato così, perché la natura umana è più forte di qualsiasi ammonimento e la presenza di telecamere non scoraggerà gli insegnanti violenti.

2. In nessuna cultura e in nessun popolo indigeno è accettabile lasciare i bambini nelle mani di chi li accudisce mentre la madre si assenta per ore e ore ogni giorno. I neonati vanno sempre tenuti in casa, accanto alla madre, almeno fino ai due anni di età. Questo è il modo indigeno,  il fatto che lo abbiamo abbandonato non significa che siamo più progrediti, ma che siamo fuori dalla natura. Il primo istinto materno che viene calpestato non è quello degli insegnanti, ma quello delle madri che affidano i propri figli alle loro cure.

L’idea che una madre debba tornare al lavoro poche settimane o mesi dopo aver avuto un figlio, è fondamentalmente errata. Poniamo la carriera e l’agiatezza come priorità rispetto ai bambini, quindi non dovremmo sorprenderci che i nostri figli soffrano.  Fin dagli albori dell’umanità, e in tutta la natura, le madri non si sognerebbero mai di affidare i propri figli alle cure di qualcun altro. Solo noi, grazie al progresso, abbiamo iniziato a pensare di essere più intelligenti della natura.  Ora paghiamo il prezzo per la nostra follia.  

Inoltre, dal momento che le persone stanno diventando sempre più narcisiste, sperimentando quella che diversi sociologi hanno definito “epidemia di narcisismo”, il rischio che i nostri figli vengano maltrattati è ancora più alto di prima e continuerà a crescere nel tempo. Nulla può fermare l’ego in crescita. Pertanto, nulla impedirà agli insegnanti di infliggere violenza a bambini indifesi.

Non ho nulla contro le donne che lavorano, ma credo che dovrebbero farlo da casa, almeno per i primi due anni di vita di ogni figlio.  Le donne devono essere presenti per i figli, e nessun surrogato, professionale e premuroso che sia, può sostituirle.  Le lettori potrebbero deridere il mio pensiero, considerarlo antiquato e superato; io preferisco considerarlo per ciò che è: naturale.  

Dobbiamo ripensare l’intero concetto di famiglia, genitorialità, bambini e educazione dei figli.  Dobbiamo vedere come possiamo organizzare la nostra vita in modo da non dover costantemente rincorrere carriere e orari prolungati.

Credevo che ora ci saremmo abituati a lavorare da casa, ma vedo che molte persone stanno ritornando ai loro uffici.  Non capisco perché. Chi ci guadagna? 

Penso che le donne debbano fare ciò che amano fare; devono lavorare perché amano il loro lavoro e non perché il loro sostentamento dipende da esso. Il lavoro dovrebbe dare loro soddisfazione e appagamento e renderle più felici, non più stressate e ansiose per i propri figli.

È vero, ci sono anche madri e padri che abusano dei loro figli. Questo fa parte del processo educativo a cui tutti dobbiamo sottoporci. Nel complesso, però, l’unico modo per prevenire gli abusi sui minori è lasciare i bambini sotto la tutela delle madri. Forse dovremmo rivedere il nostro modo di pensare, ma questo renderà tutti più felici, comprese le madri, e per me è l’unica cosa che conta.

Anche il bullo è una vittima

Uno dei fenomeni sociali più dolorosi, ma spesso non rilevato, tra i bambini è l’ostracismo. Di solito avviene quando il capo di un gruppo sociale, come una classe o una squadra sportiva, sceglie un ragazzo come obiettivo da escludere e spinge il resto del gruppo contro la vittima.  Per il ragazzo è un’ esperienza orribile che può segnare la sua giovane anima per il resto della vita. Cosa ancora più grave è che il bullo si sente incoraggiato in questo comportamento, che quindi ripeterà nei confronti della vittima o verso altri giovani. Per curare questo disturbo dobbiamo capire perché i bulli si comportano in questa maniera e come possiamo aiutarli ad adottare modelli comportamentali più positivi.

I bulli prendono di mira ragazzi che ritengono deboli, che non riescono a tenere testa a loro oppure che sono socialmente isolati. Lo scopo del bullo non è tanto far star male il ragazzo quanto di sentirsi bene lui stesso o lei stessa.

Spesso i bulli provengono da famiglie nelle quali hanno sviluppato un senso di insicurezza. Spesso patiscono abusi fisici ed emotivi e si sentono calpestati in famiglia. Per compensare il senso di inferiorità in casa hanno bisogno di sentirsi superiori altrove e cioè in un contesto nel quale sono partecipi, come la scuola o una squadra sportiva. Il problema dell’esclusione, rispetto ad altre forme di bullismo, risiede nel fatto che il bullo “recluta” il resto del gruppo e lo porta a  schierarsi contro la vittima, lasciandola così  socialmente isolata, senza supporto di tipo emotivo. Per un ragazzo o una ragazza, una situazione di questo genere può essere devastante.

Per contrastare questo fenomeno non è sufficiente punire il bullo. Una punizione potrebbe impedirgli di continuare a molestare quella specifica vittima ma non gli impedirà di cercare altre vittime; insomma la sua necessità di vessare qualcuno non passerà. Anzi questo potrebbe indurlo a perseverare la molestia in forma più subdola e minacciosa.

Dunque è essenziale comprendere perché il bullo si comporta in questa maniera e provvedere a compensare le sue mancanze in modo più costruttivo. Ossia, la società dovrebbe compensare le mancanze emotive del bullo, impedendo così che lui  provveda da solo, nuocendo ad altri.

Per natura abbiamo la necessità di stare bene con noi stessi. Se si viene a creare una situazione nella quale ci sentiamo inferiori, non avremo pace fino a quando non saremo risarciti in qualche modo. Quindi se una persona si sente amata e supportata, lui o lei non svilupperà una sensazione di inferiorità e dunque non avrà mai l’esigenza di far sentire gli altri esclusi o  non amati.

Dunque la soluzione al problema del bullismo e soprattutto dell’ostracismo risiede nelle mani della società, bisogna creare un ambiente caldo ed amorevole per tutti i ragazzi in modo che essi possano crescere ed esprimere le proprie qualità uniche in modo socievole e costruttivo, a beneficio dell’intera società.

Se i ragazzi lavorano assieme a progetti che richiedono le capacità di ciascuno, essi impareranno a far affidamento gli uni sugli altri, a fidarsi e a compiacersi dei reciproci talenti. Cosa più importante, impareranno a prendersi cura del gruppo. Anziché sviluppare un senso di invidia, la loro interdipendenza li porterà a sostenersi in quanto riconosceranno che l’abilità di ciascuno giova all’intero gruppo. Quando i ragazzi operano in questa maniera, formano una società armonica dove ciascun individuo è pienamente soddisfatto e capace di prendersi cura di tutti gli altri membri del gruppo.

Educazione. Abbiamo bisogno di ricostruire qualcosa di meglio

Gli ultimi due anni sono stati snervanti per i bambini, i genitori e l’intero sistema educativo. I ricorrenti isolamenti e chiusure non solo hanno influenzato le relazioni sociali dei bambini, ma hanno anche lasciato tutti incerti sul futuro. È chiaro che le cose non saranno come erano fino all’inizio del decennio, ma non è chiaro come saranno. In ogni caso, dato che siamo destinati a fare la spola tra connessioni fisiche e virtuali, tanto vale imparare a creare connessioni significative in entrambi gli ambiti.

La situazione attuale ci ha già spostato dalla nostra precedente visione delle connessioni, ma non ne ha ancora stabilite di nuove in noi. È ancora difficile vedere come sarà il nostro nuovo modo di connetterci, dato che non siamo macchine; ci vuole tempo per crescere in un nuovo modo di operare.

In ogni modo, la natura non guarda mai indietro, ma solo in avanti, quindi una cosa è chiara: ciò che era non tornerà mai più.

Qualsiasi forma assumeremo,  saremo non solo connessi in nuovi modi, ma anche in maniera più positiva di prima.  L’evoluzione della natura avanza sempre verso l’aumento della complessità e dell’integrazione.  Tutto sta diventando più interdipendente, non meno,  questo è vero anche per l’intera umanità.

Eppure, mentre ogni altra specie accetta ciò che la natura detta, senza porsi domande, gli umani sono disconnessi dalla natura e hanno il loro libero arbitrio. La natura ci costringe ancora ad andare per la sua strada, ma ci ha anche dato la nostra volontà, che cresce nella direzione opposta: mentre la natura ci spinge all’incorporazione, noi cerchiamo la separazione. È per questo che gli animali accettano ciò che la natura dà loro e si adattano, mentre noi soffriamo e resistiamo, ma senza successo.

La sofferenza che proviamo è un chiaro svantaggio rispetto al resto del mondo animale, ma gli esseri umani hanno un vantaggio che nessun altro essere vivente ha: invece di essere costretti alla connessione, possiamo pensarci, confrontarla con la separazione e infine sceglierla.  Anche se non abbiamo scelta se non quella di scegliere, alla fine, la connessione, poiché questo è il corso di tutta la creazione, sceglierlo di nostra volontà significa che comprendiamo la logica che c’è dietro, il “pensiero della creazione”, se volete.

Non c’è paragone tra il piacere e la profondità che proviamo quando scegliamo di fare qualcosa rispetto al farlo istintivamente. Questo è il nostro unico vantaggio, il privilegio degli esseri umani sopra ogni altro essere. 

Tutti i colpi che abbiamo subito dall’inizio dei tempi ci hanno portato ad evolverci da cacciatori-raccoglitori a clan, città, paesi, imperi e infine a un villaggio globale. La crescente incorporazione avviene sempre contro la nostra volontà e al costo di innumerevoli vite e sofferenze indescrivibili, ma non è necessario che sia così.  Se capiamo dove stiamo andando e cosa siamo destinati ad acquisire alla fine della strada, possiamo andarci di nostra volontà e aiutarci a vicenda a trascendere la nostra individualità per formare un’umanità consapevole e unita.

I nostri sistemi educativi dovrebbero concentrarsi sull’instillare in noi questa consapevolezza. Questa educazione dovrebbe essere rivolta a tutte le età, nazioni e culture. Se la nostra priorità diventa l’unione, inizieremo a vedere le differenze tra noi come diversità ben accette e le nostre diverse prospettive come un arricchimento della nostra conoscenza. Se non vogliamo più soffrire, ma goderci la strada che stiamo percorrendo, dobbiamo ricostruire il nostro sistema educativo in sincronia con l’intera natura. verso la connessione, la coesione e l’integrazione. 

I bambini segnati dalla guerra

Qualsiasi guerra è orribile, ma una guerra che coinvolge vittime civili lo è molto di più. Tra questi civili, i bambini sono i più vulnerabili. La guerra in Ucraina segnerà i bambini e li cambierà per sempre. Tuttavia, credo che radicherà in loro la convinzione che la guerra non porta nulla di buono, e non c’è modo di giustificare il danno e il dolore che infligge.

In passato, le guerre implicavano l’occupazione, il saccheggio dei beni e la riduzione in schiavitù dei prigionieri. Oggi conquistare un altro paese non ha alcun vantaggio. Cosa farete una volta conquistata la capitale? Dovrete ricostruirla dopo averla rovinata voi stessi.

Il progresso della tecnologia, del mercato internazionale e dell’industria ha reso la guerra irrilevante come mezzo per ottenere rifornimenti e ricchezza. Oggi la guerra è semplicemente superflua, e credo che i bambini di oggi lo percepiscano molto profondamente attraverso i loro genitori e attraverso tutto ciò che essi stessi stanno vivendo. Le esplosioni, il sangue e i cadaveri per strada, il freddo pungente, la paura e l’incertezza stanno ferendo le loro anime, e trasmetteranno le cicatrici che portano ai loro figli e ai figli dei loro figli.

Anche i bambini che non sono sotto la minaccia immediata di razzi e bombe percepiscono ciò che sta accadendo. L’umanità è un unico corpo; quando gli organi di quel corpo combattono l’uno contro l’altro, l’intero corpo soffre, e l’intero corpo impara le lezioni. Perciò spero che le lezioni che i bambini della guerra stanno imparando attraverso il dolore affondino nella coscienza di tutta l’umanità, e che tutti, in tutto il mondo, capiscano e sentano l’inutilità della guerra.

La prossima generazione sentirà che invece di combattere, sarebbe meglio integrare i bisogni dell’altro con il commercio. Sapranno che solo attraverso la cooperazione possono avere successo in questo mondo.

Le conoscenze che i bambini di oggi stanno acquisendo sono inestimabili. Il mio unico rammarico è che le stanno acquisendo attraverso il dolore. Vorrei che potessimo insegnarglielo attraverso una semplice educazione, ma la vita ha scelto per loro un altro modo di insegnare.

Tuttavia, se riusciamo a capire ciò che la realtà ci sta insegnando, che la forza bruta non porta più alla vittoria, ma piuttosto alla collaborazione e alla integrazione reciproca, senza sperimentare la forza bruta in prima persona, questo ci aiuterà a passare a un nuovo stato mentale in cui la guerra non fa parte del paradigma. Ci aiuterà, e aiuterà ancora di più i nostri figli.

 

Didascalia della foto:
Bambini guardano dal finestrino di un autobus dopo essere fuggiti dall’Ucraina in Romania, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, al passaggio di frontiera di Siret, Romania, 12 marzo 2022. REUTERS/Clodagh Kilcoyne

Pubblicizzare il cambio di sesso ai bambini nelle scuole? Assolutamente no!

Mi è stata chiesta la mia posizione riguardo alla divulgazione della legittimità dell’iter dei bambini che stanno cambiando sesso. In Nord America, mi è stato detto, questo è uno degli argomenti più controversi. Quindi, in breve, so che alcune persone si sentono a disagio nel loro corpo e possono sentirsi meglio se cambiano il loro sesso. Ma propagare l’idea ai bambini, che sono suscettibili a qualsiasi nozione che noi adulti installiamo in loro? Assolutamente no! Il fatto che possa essere giusto per alcune persone non significa che dobbiamo renderlo dominante e persino alla moda. Il modo auspicabile è vivere come la natura ci ha fatto: maschio e femmina.

Ho incontrato persone che sentivano di appartenere ad un corpo diverso da quello in cui erano nate. Ho parlato con loro e le capisco. Succede, come succede qualsiasi stranezza. 

Tuttavia, è molto raro e non dovrebbe essere considerato come routine o ordinario. Mi rendo conto che oggi bisogna essere audaci o considerati strani se si ha il coraggio di dire la verità, ma le tendenze che vanno e vengono secondo i capricci egoistici della gente, non cambiano la natura. La natura ci ha creato maschio e femmina e questo è ciò che dovremmo rimanere.

Non c’è una linea chiara tra maschi e femmine. I maschi hanno qualità femminili, così come le femmine hanno tratti maschili. Eppure, ogni persona ha un genere biologico e quel genere è quello dominante, tranne, come ho detto, in casi molto rari.

Quando gli adulti sentono che stanno vivendo nel corpo sbagliato, possono scegliere di eseguire qualsiasi procedura vogliano su se stessi. Ma finché non siamo adulti, dovremmo crescere nel modo in cui la natura ci ha creato. 

L’ambiente sociale ha un’influenza critica sui bambini. Quando sono giovani, si può far loro pensare e fare tutto ciò che si vuole. I nazisti, per esempio, educavano i bambini tedeschi a credere di essere superiori a tutti gli altri, non solo agli ebrei, e che il resto del mondo doveva servirli o essere distrutto. Hanno fatto il lavaggio del cervello ai bambini, attraverso libri, lezioni e film, affinché credessero di essere la razza superiore.

In questo modo è possibile installare qualsiasi nozione nella mente dei bambini, se usiamo il sistema educativo e i social media per facilitarlo.

Tuttavia, i risultati possono essere disastrosi. Se si diffonde l’idea che il cambio di sesso è normale, persino “alla moda”, può portare i bambini, che inizialmente non hanno problemi con il loro genere, a pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in loro. Potrebbe spingerli a voler fare qualcosa a cui non potranno rimediare, semplicemente perché vogliono essere come tutti gli altri e sentono che tutti stanno andando in questa direzione.

Sappiamo che essere popolare significa tutto per i bambini, specialmente per gli adolescenti. Di conseguenza, potrebbero fare cose di cui si pentiranno in seguito, ma che non saranno mai in grado di invertire o riparare. Se i genitori non impediscono ai bambini di fare tali errori, questo può rovinare la loro vita per sempre. È terribile ed è sbagliato.

Penso che invece di rendere l’anormalità una moda, dovremmo incoraggiare le persone ad essere ciò che sono e a realizzare il potenziale con il quale sono nate. Se le persone ricevono un riconoscimento per quello che sono, la società le premia e le rispetta per aver contribuito con le loro capacità e i loro sforzi al bene comune, non si sentiranno insoddisfatte di se stesse. Allo stesso tempo, gli adulti che sentono di vivere nel corpo sbagliato dovrebbero avere accesso all’utilizzo delle possibilità che la medicina moderna offre per farli sentire più a loro agio con il loro genere.

Insegniamo ai bambini che ogni persona è un elemento importante nel sistema globale.

Domanda: Hai detto più volte che siamo in una fase transitoria dell’ultima generazione di sviluppo egoistico e che l’intero sistema educativo è costruito in questo modo. Come vedi il sistema educativo Kabbalistico?

Risposta: Dovrebbe essere realizzato via Internet. Da centri mondiali seri dove si trovano educatori Kabbalistici che insegnano tutto ciò di cui si occupa la Kabbalah: la metodologia di cambiamento di una persona, la percezione della realtà, il libero arbitrio, il sistema dell’universo, l’interazione e la connessione tra le persone, il sistema interno della nostra comunicazione e così via. La Kabbalah si occupa della meccanica strutturale dell’intero universo.

Inoltre, gli esperti dovrebbero insegnare correttamente ai bambini tutto ciò che riguarda le scienze naturali, che vengono insegnate sulla base della rivelazione del sistema globale dell’universo.

Ad una persona viene data, costantemente, un’immagine dell’intero quadro dei mondi come un unico mondo: dov’è il suo posto, qual è il suo scopo. Quando questo viene rivelato al bambino, egli inizia a sentirlo e a lavorare con le forze della natura e della società.

Un piccolo uomo (l’anima non ha età) inizia a vedere quanto egli sia una parte importante nel sistema globale, ha qualcuno da cui prendere esempio e vede la realizzazione di se stesso.

In giovane età, cinque, sei o anche dieci anni, quando tutto gli viene spiegato, questo lo affascina. Non c’è un sistema di punizione o ricompensa. La rivelazione stessa del vero mondo in cui ci troviamo, affascina tutti. E’ così che siamo fatti. E quindi, il sistema diventa generale, globale e gentile. Spero che presto arriveremo a tale necessità di crearlo.
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Da  KabTV “Close-Up. Generation Lady Gaga” 3/10/10

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Che cosa cambia la scala dei valori?

Commento: Il mio scopo, come persona, è rivelare un livello di esistenza totalmente diverso, non ciò che attualmente vedo. Devo esistere nel mio corpo animale e servirlo, ma farlo come mezzo per ottenere qualcosa di più elevato.

Un’educazione tale, in principio, cambia l’intero approccio alla vita. Ovvero, la mia vita diventa solo un mezzo per ottenere un obiettivo superiore.

La mia risposta: Questo approccio cambia l’intera scala dei valori. Se ho un obiettivo superiore e posso realizzarlo, oggi, ora, immediatamente, allora certamente il mio atteggiamento verso la vita cambia, vedo tutto come un mezzo per realizzare questo obiettivo.

Ora misuro ciò che esiste intorno a me solo secondo questo obiettivo: dovrei occuparmene o no, ne ho bisogno o no? Se trattassimo la nostra vita in questo modo, prenderemmo solo il minimo necessario da essa.

Prendo le cose necessarie per me e indirizzo ogni altra mia risorsa, la mia forza, e le aspirazioni, solo all’ottenimento della meta, poiché posso ottenere l’eternità e la perfezione, oggi.

Allo stesso tempo, non devo morire fisicamente. Devo solo sviluppare un organo sensoriale dentro di me, per portarmi alla rivelazione del mondo superiore, che la Kabbalah fornisce.

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Da KabTV “Close-up. Generation” 24/08/09

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Gestire la rabbia nella maniera corretta

Domanda: In Israele siamo irascibili, e questo causa conflitti di desideri e intensifica la rabbia.  Qual è il modo giusto di gestire la rabbia?

Risposta: Questo avviene per mancanza di educazione.  Le persone semplicemente non hanno pazienza e non riescono a controllarsi.  Sono viziati poiché lasciamo che i nostri figli facciano ciò che vogliono, cosa che sarebbe proibita.

Dobbiamo insegnare ed educare i nostri figli come gestire diverse difficoltà nella vita, fin dalla tenera età.

Domanda: Vogliamo educare la nostra gioventù a rispondere correttamente alla rabbia.  Che cosa dovremmo insegnare loro?

Risposta:  Dobbiamo insegnargli come fermare la rabbia.

Domanda: E’ meglio fuggire, piuttosto che rispondere alla persona che ho davanti?

Risposta: Certo che è meglio, ma sappiamo quanto sia difficile.

Domande: molti consulenti di coppia affermano che è importante saper litigare. Come si fa a litigare correttamente?

Risposta: E’ corretto.  Non esiste un avvicinamento, o pace, senza liti, ma queste due cose devono essere collegate. Dobbiamo imparare come essere d’esempio l’uno verso l’altro.

Io posso essere un esempio sforzandomi ad andare al di sopra di me stesso, e anche se sono arrabbiato, mi relaziono all’altro con amore.  “L’amore coprirà ogni crimine”.

Domanda: E’ possibile relazionarci al nostro compagno con amore quando litighiamo?

Risposta: si tratta di abitudine.

Domanda: Da dove arriva l’amore quando siamo arrabbiati e ci odiamo?

Risposta: E’ semplice, copriamo la rabbia e il furore con amore, ma l’amore è dentro e quindi è una questione di equilibrio tra i due.

Più riesco a giocare con ogni elemento, e più devo costantemente giocarci. Non devo totalmente identificarmi con la sensazione di rabbia oppure amore, ma solo lasciare che le due sensazioni operino in me in modo da poter controllare queste due sensazioni insieme.

 

From KabTV’s “Conversation with Journalists” 12/12/21

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Come salvare i bambini dal suicidio?

Domanda: Uno scrittore chiede: Per favore,  ci parli del suicidio tra i bambini. Come posso spiegare loro che è sbagliato e che uno non dovrebbe avere tali pensieri? In una scuola del quartiere una ragazza ha fatto un salto da un edificio in costruzione. Ci sono due versioni sul perchè accade: la prima è un amore non corrisposto, la seconda è l’influenza di Internet, che l’ha condotta a questo. Come dobbiamo parlare a un adolescente?  Come possiamo prevenire che accada? Oppure è il fato di una persona?

Risposta: Dobbiamo comprendere che un teenager non è ancora un adulto. Egli consegue il mondo gradualmente. Proprio come quando siamo nati. Per prima cosa siamo completamente all’interno di nostra madre, poi mettiamo fuori la nostra testa. Cominciamo a  comprendere un po’, dentro al nostro lettino, alla nostra stanza, all’appartamento, e così via.

Un bambino oggi, nonostante cominci a camminare e possa solo raggiungere qualcosa gattonando intorno a una piccola area, è vulnerabile  di fronte a un grande mondo intorno a lui.  Viene messo in macchina, portato in giro, spinto in un passeggino, i genitori accendono la TV, la musica, i video, qualunque cosa. Viene sommerso da ogni genere di giocattoli complicati.

In breve, i confini del mondo gli sono stati aperti mentre non è ancora pronto. La Natura non lo ha ancora preparato. Per questo è confuso e non sa cosa fare. Tuttavia, egli è sotto pressione per così tanti stimoli e per i quali non è ancora pronto.  E questo è il problema.

Quindi, molti bambini non possono comprenderlo. Non hanno abbastanza forza  dentro di loro. Tutte queste percezioni esterne  li influenzano in tal modo che essi perdono il controllo.  Quando sono esposti a films vietati o a qualcosa di simile essi li percepiscono come reali e prendono facilmente in considerazione il suicidio.

Noi dobbiamo proibire tutto questo e limitarli. Per i primi due anni non devo esporre un bambino a sollecitazioni esterne. Solo visioni sulla natura che può vedere e sentire attorno a lui, questo è ciò che gli deve essere mostrato.  I suoni e le immagini che lo circondano, ogni cosa che è lì gli fa vedere tutto, ma nessuno schermo, niente computer o TV.

Domanda: Quindi, sei un grande fautore di una responsabile e graduale esposizione dei bambini a questa vita?

Risposta: Io voglio un bambino per dargli l’opportunità di sviluppare in lui una mente sana all’altezza del mondo nel quale esiste. Qualsiasi cosa egli possa raggiungere, questo è ciò  che deve essere confortevole per lui.

Il resto è per le tappe successive. Fino a  quel momento tutti i tipi di sistemi sono a posto. Noi possiamo già spiegargli alcune cose, parlargli, dargli  nozioni di letteratura e mostrargli altre cose.  Subito dopo si può iniziare con la storia, la geografia e la geologia, piuttosto che questi terribili programmi per bambini  costruiti interamente sulla fiction e che causano loro una terribile distorsione della realtà. Essi mostrano violenza e rabbia. E’ davvero incredibile!

Le trasmissioni per i bambini sono le più violente. Un bambino  le guarda e pensa che sia la realtà, il mondo. Così, perché non saltare dal decimo piano? Egli vede questi salti alla TV ogni  giorno nei programmi  a lui dedicati.

Significa che non abbiamo idea di quale immagine distorta della realtà noi portiamo nel loro mondo. Quindi, cosa dobbiamo aspettarci? Abbiamo bisogno di rimuovere tutto questo. Completamente.

Domanda: Sei favorevole a misure così drastiche?

Risposta: Io sono per elevare una sana generazione.

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Dalla trasmissione Kab TV “News with Dr. Michael Laitman” 11/2/21

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Perché l’istruzione parentale è in piena espansione

Negli ultimi decenni, l’istruzione parentale è in espansione negli Stati Uniti e in ogni parte del mondo occidentale, ma negli anni 2020-2021 i numeri sono aumentati in maniera esponenziale.  Nel marzo 2021 quasi cinque milioni di bambini in età scolare studiavano a casa, il doppio del 2019 e quasi il 9% dei bambini in età scolare negli Stati Uniti. Non c’è da sorprendersi considerando lo stato tragico del sistema educativo.  Se vogliamo che i bambini siano felici a scuola, dobbiamo rinnovare l’intero paradigma dell’educazione.

Un saggio intitolato “Homeschooling: The Research”, pubblicato il giorno 01 luglio 2021, dimostra che il fenomeno non è esclusivo di una particolare fede, razza, etnia, livello di reddito o anche livello di istruzione. Secondo il saggio, “Una varietà demograficamente ampia di persone studia in casa, si tratta di atei, cristiani e mormoni; conservatori, libertari e liberali; famiglie a basso, medio e alto reddito; neri, ispanici e bianchi; genitori con dottorato, diploma di scuola superiore e e senza qualifiche.”

L’istruzione parentale ha acquisito popolarità non per il fatto che le persone vogliano a tutti costi educare i propri figli da soli. Questa diffusione è, innanzitutto, una testimonianza del crollo del paradigma esistente. Non c’è da sorprendersi.  Se si applica un sistema educativo creato durante la rivoluzione industriale, l’obiettivo del quale era insegnare l’alfabetizzazione di base e come operare un tornio, non può che essere un disastro annunciato.

Inoltre, il sistema educativo non educa veramente. Fornisce alcune conoscenze, ma non fa nulla in termini di acquisizione delle competenze sociali e delle relazioni umane degli alunni. I bambini delle scuole di tutte le età sono facili bersagli di bullismo, abuso di droghe e sostanze, violenza e predazione sessuale in un luogo dove dovrebbero essere protetti e curati: la scuola.

In un’atmosfera del genere, non sono in grado di imparare correttamente, e sviluppano abilità di sopravvivenza piuttosto che abilità educative. Molti dei loro problemi emotivi non derivano dagli ambienti domestici o dalla loro personalità, ma dall’atmosfera stressante e intimidatoria a cui sono sottoposti a scuola.

Per molti genitori un tale stress per i loro figli è inaccettabile, scelgono di rinunciare a parte del loro reddito e di prendere l’educazione dei loro figli nelle loro mani. Ricerche dimostrano che nonostante non abbiano esperienza di insegnamento, i risultati dei loro sforzi superano quelli del sistema inteso come professionale e superiore a genitori che insegnano ai propri figli. 

Quando i bambini si sentono imprigionati a scuola, non possono fiorire. A casa, dove si sentono liberi, possono fare molto meglio, anche in assenza di un aiuto professionale. Tuttavia, non credo che l’istruzione parentale sia il metodo educativo ideale. I bambini hanno bisogno di stare tra coetanei della loro fascia d’età. Inoltre, non tutti i genitori sono insegnanti adatti, così come non tutte le persone sono adatte a qualsiasi competenza.  Le persone che eccellono  nell’insegnamento, e che ne sono naturalmente predisposte, dovrebbero intraprendere questa strada. 

Tuttavia il sistema deve essere tale da nutrire i bisogni dei bambini e non da forzarli in schemi creati secoli fa, non adatti a loro, ai loro pensieri, sentimenti e percezione del mondo e che non corrisponde alle loro aspirazioni. In mancanza di un sistema che fornisca i requisiti minimi dell’educazione e delle competenze relazionali umane, l’istruzione parentale è il male minore. Tuttavia, come ho detto, non è il modo giusto per educare i bambini in futuro.

L’istruzione dei bambini deve avvenire in piccoli gruppi, con femmine e maschi divisi, dato che le scuole miste sono sicuramente fonte di molti problemi. In aggiunta, ci deve essere più connessione tra la scuola e le famiglie, più discussioni su cosa vogliono gli alunni, di cosa hanno bisogno e del posto dove stanno imparando. Di conseguenza, i bambini dovrebbero imparare secondo il loro corso di apprendimento preferito, quello che conviene a loro.

Esiste un detto in ebraico: “Educa il bambino secondo il suo modo”. Significa che ogni bambino ha delle caratteristiche e qualità uniche, quindi ogni bambino deve imparare tenendo conto di queste sue caratteristiche. In questo modo i bambini crescono sentendosi soddisfatti e realizzati.

Infine, ma certamente non meno importante,  abbiamo la questione dell’apprendimento sociale.  Dato che passiamo la maggior parte del nostro tempo comunicando con gli altri e dato che apprendiamo sempre dagli altri, le scuole dovrebbero dedicare la maggior parte del tempo e del programma didattico all’insegnamento delle relazioni umane. 

Per diventare adulti efficienti e sicuri di sé, i bambini devono imparare a comunicare in modo positivo e costruttivo gli uni con gli altri. Questo li aiuterà al lavoro, a casa, con i loro figli quando diventeranno anch’essi genitori, e ovunque comunicheranno con la gente. 

Didascalia della foto:
Georgina Coase fa studiare a casa sua figlia Emily (7 anni) e suo figlio Samuel (9 anni) a Stanwell Park, Wollongong, venerdì 16 luglio 2021. I genitori che hanno affrontato i doveri dell’istruzione parentale mentre cercavano di lavorare durante il blocco di Sydney dovuto al virus, dicevano che se la cavavano, ma si preoccupavano per quanto tempo ancora sarebbe andato avanti. (AAP Image/Dean Lewins)