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Come dare un senso ad un mondo caotico

Quasi ogni persona nel mondo occidentale è collegata a fonti di informazione che ci dicono cosa sta succedendo nel mondo e ci aiutano a dargli un senso. In passato, le fonti erano principalmente la televisione, la radio e i giornali. Tuttavia, nell’era di Internet e delle piattaforme dominanti dei social media, le cose sembrano molto diverse.  Un nuovo studio della Gallup/Knight Foundation ha rilevato che il 90% degli Americani segue almeno una figura pubblica su social media come Twitter o Instagram. Possono essere celebrità, giornalisti, esperti accademici, conduttori di programmi, influencer online o leader d’azienda, ma questi personaggi pubblici esprimono le proprie opinioni, piuttosto che quelle di un’agenzia di stampa affermata.

Secondo il rapporto, il motivo del cambiamento non è solo che le informazioni sono più accessibili oggi rispetto a prima di Internet. Piuttosto, è che le persone hanno perso fiducia nei media tradizionali. Di conseguenza, più del 70% degli intervistati nello studio ha dichiarato di seguire gli influencer online per ottenere una prospettiva che non può essere ottenuta dai media tradizionali, e quasi l’80% ha affermato di farlo perché si fida di più di chi segue che dei media tradizionali.

In effetti, la gente non crede più ai media tradizionali perché questi canali non servono più al loro scopo. Invece di fornire informazioni e commenti credibili, anche se tendenti a una parte politica piuttosto che a un’altra, le fonti mediatiche sono ora al servizio dei magnati che le possiedono o del partito che sono stati istruiti a sostenere. Tutto è diviso in schieramenti e i media fanno eco ai messaggi che il loro schieramento vuole trasmettere. L’informazione obiettiva, o anche semplicemente etica, appartiene al passato, non esiste più.

Un altro aspetto del fenomeno è che la gente cerca un contatto più personale. Le persone hanno bisogno non solo di assorbire informazioni, ma anche di comunicare con il commentatore, per poter rispondere e ottenere un riscontro. Dato che non possono ottenerlo dai canali tradizionali, si rivolgono agli influencer sui social e ai loro account personali. 

Tuttavia, alla fine dei conti, credo che sia tutta una questione di indici di ascolto, compresa la connessione con gli influencer dei social.  Non credo che possano realmente aiutare le persone a dare un senso al mondo in cui viviamo.

Un tempo, quando ero molto più giovane, trascorrevo la maggior parte del tempo con il mio insegnante di Kabbalah, RABASH. Ascoltava sempre i notiziari con molta attenzione. Comunque, non appena il telegiornale terminava e i commentatori iniziavano a esprimere le loro opinioni su ciò che stava accadendo, spegneva la radio (non guardava mai la televisione).

Per quanto mi riguarda, ho un televisore e sono connesso a Internet, ma non seguo quasi mai le notizie. So cosa succede nel mondo a grandi linee e ho un paio di analisti di cui seguo sporadicamente i commenti da molti anni, ma niente di più.

Nel corso degli anni sono giunto alla conclusione che seguire i telegiornali, o questo o quel commentatore, non cambierà nulla e non migliorerà la mia comprensione delle cose. Oggi capisco che il nostro mondo non dipende dalle parole di questo o quel politico, ma dalla qualità delle connessioni tra le persone. Orientandoci verso l’empatia o verso l’isolamento, determiniamo il nostro destino molto più di quanto non faccia qualsiasi figura decisionale.

Piuttosto che cercare di dare un senso a un mondo caotico, credo che dovremmo lavorare sulle nostre connessioni, poiché è proprio la nostra disconnessione reciproca a causare tutto il caos del mondo di oggi. Dobbiamo capire che il mondo non avrà senso finché non riorganizzeremo le relazioni tra tutte le persone e costruiremo società in cui le persone si preoccupano l’una dell’altra e si aiutano a vicenda. In un mondo del genere, non cercheremo di dare un senso alla vita, ma semplicemente la godremo.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Perché esiste la guerra? È qualcosa di profondamente radicato nella natura umana?

La guerra esiste perché l’universo è composto da due forze opposte: la ricezione e la dazione. Quando queste forze non entrano in equilibrio, vanno in corto circuito e cercano di distruggersi a vicenda. Lo sforzo reciproco di ciascuna parte per eliminare l’altra è la guerra.

La causa principale della guerra è lo scontro tra queste forze opposte della natura: la ricezione e la dazione. Questo scontro di forze spirituali dà origine alle guerre che si svolgono nel nostro mondo materiale.

Pertanto, per fermare la guerra alla sua origine è necessario sviluppare un senso regolatore che abbia la capacità di elargire al di sopra della nostra innata forza di ricezione, costituita dai nostri desideri egoistici che mirano esclusivamente ad assorbire in noi stessi. Nel linguaggio della Kabbalah, questo senso della dazione è chiamato “schermo” (ebr. “Masach”). Attraverso questo nuovo senso regolatore, possiamo acquisire uno stato di connessione umana positiva ed equilibrata.

Questa è la chiave per un’esistenza senza guerre, armoniosa e pacifica.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Se il tuo coniuge è diventato troppo esigente e controllante, cosa puoi fare al riguardo?

Bacialo.

Deriva dal principio “l’amore coprirà tutti i crimini”.

Similmente alle arti marziali orientali, dobbiamo usare la forza del nostro avversario. Pertanto, quando il tuo coniuge scoppia a lamentarsi o ti lancia accuse, bacialo. Così facendo, lo disarmi. Tuttavia, a differenza degli artisti marziali che desiderano sconfiggersi a vicenda, devi agire dal profondo del tuo cuore.

Trovi l’amore costruendolo sopra l’odio e l’impazienza che provi in tali situazioni.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Cosa significa essere veramente buoni?

Siamo buoni quando ci identifichiamo con il sistema interconnesso e interdipendente della natura e ci comportiamo con gentilezza verso il sistema a tutti i suoi livelli: inanimato, vegetale, animato e soprattutto verso i nostri simili.

Così facendo, assomigliamo sempre più alla forza d’amore, di dazione e di connessione della natura e arriviamo a sperimentare un’esistenza armoniosa e pacifica, in equilibrio con la natura.

Immaginate se il nostro corpo iniziasse improvvisamente a funzionare in modo tale che i suoi sistemi facessero ciascuno ciò che vuole, senza considerare il loro servizio all’intero organismo.

Moriremmo in un istante.

Allo stesso modo, dobbiamo vederci come parti di un sistema integrale e rivedere il nostro comportamento con la consapevolezza della nostra interdipendenza in questo sistema. Vedremmo allora la nostra attuale partecipazione a questo sistema come egoistica, in cui ognuno di noi cerca di trarre beneficio a spese del sistema stesso, e che la nostra stretta interdipendenza unita al nostro tronfio egoismo causa l’aumento dei dispiaceri nella nostra vita.

Una tale analisi dovrebbe portarci alla conclusione che, per diventare buoni, dobbiamo acquisire un nuovo approccio che miri a portare beneficio agli altri e alla natura. A quel punto ci comporteremo in modo solidale, premuroso e benefico nei confronti dell’umanità e della natura e godremo di una nuova esperienza di totale armonia e pace nella nostra vita.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Come posso smettere di essere infastidito dalle persone?

Quando vediamo negli altri cose che ci infastidiscono, allora abbiamo del lavoro da compiere.

In che cosa consiste questo lavoro?

I difetti che vediamo negli altri, dovremmo cercare di vederli in noi stessi. Ossia, i difetti che vediamo negli altri sono in realtà i nostri stessi difetti.

Come funziona?

È perché nel nostro intimo siamo un desiderio di ottenere piacere solo per se stessi, e desideriamo trarre vantaggio dagli altri. Quando si scopre che qualcosa di un’altra persona non ci fa provare diletto, allora sviluppiamo un certo disgusto verso quel comportamento. Quindi, il difetto è nel nostro apparato percettivo, che desidera usare gli altri principalmente per il proprio beneficio personale.

Dovremmo quindi cercare di capire che ciò che non ci piace negli altri sono in realtà i nostri stessi difetti, e se ci correggessimo, cioè se cambiassimo il nostro modo di rapportarci agli altri da un atteggiamento egoistico, in cui cerchiamo di usarli per il nostro piacere personale, a un atteggiamento altruistico, in cui cerchiamo di portare loro piacere e beneficio, allora non vedremmo alcun difetto in loro.

Si tratta di un lavoro psicologico che è anche molto realistico e pratico. In parole povere, se vediamo qualcosa di negativo negli altri, è perché noi siamo negativi e, se ci correggessimo, non vedremmo alcun difetto in loro.

Che cosa significa essere corretti?

Essere corretti significa percepire tutti i difetti all’interno di noi stessi e che non vediamo il mondo ma la nostra proiezione, la proiezione dei nostri desideri di piacere sullo sfondo di una luce bianca, la forza d’amore e di dazione della natura. Siamo circondati da un oceano d’amore e se vediamo qualcosa di diverso dall’amore è perché stiamo proiettando qualità che sono il suo opposto.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Qual è la cosa più importante nella vita?

Questa è davvero una domanda che tutti si fanno. Le nostre vite sono piene di una miriade di cose, e in ogni momento cose diverse ci appaiono più o meno importanti.

Ad esempio, se ci stanchiamo, diventa importante riposare o dormire. Se abbiamo fame, mangiare diventa importante. Se ci annoiamo, allora diventa importante in qualche modo intrattenere noi stessi, e potremmo continuare questo elenco fino alla nausea.

Come possiamo allora trovare la cosa più importante nella vita?

La cosa più importante nella vita è sentire qualcosa di incondizionato, eterno e perfetto, che possiamo vedere attraverso il nostro mondo, e tutti i mondi, senza confini tra la vita e la morte, e che soddisfiamo ogni nostro desiderio, compresi quelli che sono per noi ancora sconosciuti, vale a dire il desiderio di acquisire lo stesso atteggiamento di amore e dazione della forza sorgente della natura.

Non c’è niente di più importante nella vita. È l’apice verso cui tutto ciò che esiste si dirige.

Come, allora, raggiungiamo questo stato?

Lo facciamo imparando come funziona la natura, inclusa la natura umana, come il nostro processo di sviluppo si svolge attraverso i livelli inanimato, vegetativo, animato e umano della natura, qual è la destinazione finale di questo processo di sviluppo, dov’è la nostra libera scelta e come possiamo realizzare la nostra scelta per incidere sul passaggio dalla nostra percezione transitoria e limitata a quella eterna e perfetta.

Se otteniamo la saggezza per accedere a tale conoscenza e un metodo per attuare la nostra fatidica transizione per raggiungere l’eternità e la perfezione, allora quella saggezza e quel metodo diventano più importanti di qualsiasi altra cosa.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Che cos’è una domanda?

Una domanda è un desiderio che deve essere soddisfatto. Una volta che un desiderio si manifesta, dobbiamo riempirlo con la sua realizzazione.

Da dove nascono le domande?

Nella saggezza della Kabbalah, chiamiamo il luogo da cui emergono le domande “Reshimot” (“registrazioni”). Le Reshimot sono dati informativi interiori che emergono per realizzarsi. La necessità di realizzare questi dati informativi interiori è una domanda.

La realizzazione stessa è costituita dalle nostre azioni. Quando realizziamo e soddisfiamo questa Reshimo (record/ registrazione), cioè quando essa si trasforma in una sensazione tridimensionale del nostro mondo, allora riceviamo una risposta.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Cosa si nasconde ne Lo Zohar?

Lo Zohar  nasconde i segreti della natura in modo che possiamo iniziare a capire come questi segreti siano irraggiungibili per noi, come se la “sala di controllo” della natura fosse nascosta ai nostri occhi.   

La natura controlla tutti i nostri movimenti, pensieri e desideri. Noi esistiamo in un campo di percezione incredibilmente limitato, che ci sospinge continuamente e non riusciamo a capire il perché tutto accade, soprattutto il come accade. Questo è l’occultamento in cui viviamo.    

Esiste, tuttavia, un modo per aprire le porte della percezione e scoprire il quadro completo della natura che va ben oltre i nostri limitati punti di osservazione.

Se ci avviciniamo alla natura cercando di imitare le sue qualità di amore, di dazione, di connessione, allora, infine, riveleremo le sue forze, i suoi progetti e anche i vari fenomeni miracolosi. In questo modo, arriveremo a sentire e capire la natura, proprio diventando uguali ad essa.

Questo è quanto ci insegna Lo Zohar.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.