È giusto spingere tuo figlio a dedicarsi ad attività che non vuole intraprendere?

L’educazione di un bambino dovrebbe avvenire sotto l’influenza della società circostante.

I genitori sono un aspetto molto importante della nostra educazione, ma in linea di principio, in qualsiasi sistema sociale, i bambini non vengono educati dai genitori, ma dalla società e dalla comunità che li circonda, cioè da una grande famiglia.

Siamo influenzati dal momento in cui siamo nel grembo di nostra madre. Nasciamo e cresciamo vicino alle nostre madri, poi ci allontaniamo un po’ e la nostra educazione avviene sotto gli influssi della società.

In altre parole, prima ha luogo lo sviluppo interiore di tipo animalesco, poi si passa ad un periodo di accudimento fino all’età di tre anni, in cui si è ancora esseri non socialmente sviluppati. Poi, a partire dai tre anni, la nostra educazione include la società.

Quando siamo sotto l’influenza della società, apparentemente non dovremmo mostrare alcuna traccia dell’influenza dei nostri genitori. La società ci mostra quindi che sono importanti le nostre interazioni sociali e l’integrazione con la società stessa. Questa è la forma corretta di educazione, soprattutto nella nostra epoca in cui stiamo diventando una società interconnessa e interdipendente a livello globale.

Pertanto, più insegniamo ai bambini l’arte della comunicazione e dell’integrazione con la società, maggiori saranno i benefici che ne trarranno. Sarà poi la società a determinare i tipi di attività in cui i bambini vorranno impegnarsi.

Tuttavia, questo sviluppo avviene insieme agli altri. Per i bambini diventa più facile, più interessante e più attraente impegnarsi in varie attività. Parteciperanno volentieri alle attività che la collettività ritiene piacevoli, senza la pressione dei genitori.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

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