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Perché non possiamo semplicemente essere felici?

Commento: dal report mondiale sulla felicità: i paesi scandinavi sono in alto alla lista delle nazioni più felici del mondo, con risultati che variano dal 7 a quasi 8 su 10, seguito dall’Europa occidentale, Nord America e l’America Centrale, e alcune nazioni asiatiche.

Miliardi di persone vivono in condizioni che superano i desideri dei Re di 200 anni fa, che già vivevano bene.

Allo stesso tempo, il tasso di crescita dei disturbi mentali in queste nazioni felici, è esponenziale.  Depressione, antidepressivi, droghe, sono già tutte cose comuni. Il tasso di suicidi in queste nazioni è dieci volte superiore delle nazioni non felici. L’intera cultura è satura di una sensazione di fatica, apatia, e sofferenza di un individuo in un mondo oppresso.

Domanda: cosa manca alle persone? Sembra che la felicità ci sia; dicono di essere felici. Semplicemente vivi la vita e sii felice.

Questa conclusione è corretta: “più sto bene economicamente, e peggio mi sento interiormente”?

Risposta: più sto bene economicamente, e più vivo una situazione di stress interiore.

Domanda: che cosa dovrei fare per vivere bene economicamente e sentirmi realizzato interiormente?

Risposta: ho visitato la casa di un uomo, non mio studente, ad Amsterdam.  Aveva accesso a questi canali, ma tornava a casa dal lavoro, mangiava, si sedeva sulla sedia a dondolo, prendeva il giornale, proprio come 100 anni fa. E non ci sono problemi mondiali nel giornale, semplicemente un normalissimo giornale.

Gli faccio un paio di domande e capisco che per lui tutto andava bene.  Non si accorgeva di alcun disturbo al mondo.  Gli passavano sopra la testa .

Non possiamo farci nulla. Esistono persone che non reagiscono. E vuoi dirgli che dobbiamo avanzare verso la fratellanza o ci saranno disgrazie nel mondo, che dobbiamo essere equivalenti alla natura, ma lui è già equivalente con la natura.

Domanda: Allora cosa vogliamo da loro? in principio sono persone felici.

Risposta: non si tratta di cosa vogliamo noi. Si tratta di ciò che richiede la natura.  Dobbiamo iniziare da lì.  Altrimenti non sarebbero stati inondati.

Domanda: Le droghe e gli antidepressivi sono requisiti della natura?

Risposta: Ogni cosa è un requisito della natura, e in una forma che essi ancora non comprendono: da dove arriva, cosa viene fatto? In generale, ci sono tanti problemi. Questo è un periodo transitorio per l’umanità. E spero che finirà presto.

Domanda: Quindi che cos’è la felicità?

Risposta: La felicità significa essere in equilibrio con la natura generale globale! Con l’inanimato, il vegetale, l’animale, e con gli esseri umani. Quando sei in equilibrio con loro, allora senti una sensazione speciale, l’equilibrio più elevato, detta felicità.

L’equilibrio con la natura è quando sento me stesso in questo sistema immenso e sento come lo influenzo e come agisce su di me.  E ci sentiamo interdipendenti. Allo stesso tempo, ciò che provo si chiama felicità.  Equilibrio con la natura! Ma la natura comprende tante forze e qualità aggiuntive che non conosciamo ancora e dobbiamo rivelare.

Domanda: significa che sono attivo? Non posso sedermi in una sedia a dondolo, prendere il giornale e semplicemente assentarmi? Non è come essere morto?

Risposta: è impossibile!

Un vicino ti sveglierà perché c’è un’alluvione, il secondo vicino perché c’è un incendio, e un terzo per un altro motivo.

E tutto questo è per poter riequilibrare l’intera natura circostante con relazioni reciproche tra di noi, tra i vicini.

Commento: Devo essere sempre attivo. E non voglio esserlo! Voglio dondolarmi tranquillamente nella mia sedia.

La mia risposta: Certo. é questa la tragedia dell’ultima generazione!

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From KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 7/29/21

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Fare l’ambientalista paga bene

Un report rilasciato recentemente dal Gruppo Intergovernativo di esperti sui Cambiamenti Climatici (IPCC) afferma che “ L’influenza umana ha riscaldato il clima ad un tasso senza precedenti almeno negli ultimi 2000 anni…Il Cambiamento climatico indotto dall’uomo,”… asserisce il report “sta già influenzando le condizioni climatiche estreme in ogni regione del globo.  L’evidenza dei cambiamenti osservati nelle condizioni estreme  come ondate di caldo, forti precipitazioni, siccità e cicloni tropicali e, in particolare, la loro attribuzione all’influenza umana, si è rafforzata  [dall’ultimo report del 2013]”.

Quest’estate non c’è stata una regione del mondo che non abbia sofferto per causa del cambiamento climatico.  Secondo gli scienziati dell’IPCC, l’orribile futuro previsto sta già accadendo e, da ora in avanti, non potrà che peggiorare se non facciamo ciò che ci dicono. 

Con tutto il rispetto, credo che la riduzione delle emissioni, l’uso di fonti di energia rinnovabili, il divieto dell’uso della plastica e tutte le altre misure che questo illustre gruppo suggerisce, non migliorerà la nostra situazione, neanche minimamente.  Creerà posti di lavoro altamente pagati, per persone che desiderano fare carriera rimproverandoci.  Non si tratta nemmeno dell’incapacità del gruppo di imporre i propri suggerimenti sulle nazioni.  Il fatto è che il rimedio che prescrivono è il rimedio sbagliato dato che la loro diagnosi è sbagliata fin dall’inizio. 

Possiamo seguire i loro suggerimenti: bruciare meno combustibili fossili, produrre meno plastica e così via, ma quando riconosceremo l’inutilità delle loro idee staremo molto peggio di oggi, e le cose sono già abbastanza disastrose. Anziché perdere tempo, risorse e vite, dovremmo lavorare con l’unico elemento che sappiamo essere difettoso: le persone e, più precisamente, le relazioni tra le persone.  Anche se non vediamo la connessione tra la natura approfittatrice delle nostre relazioni, lo sfruttamento della natura e l’instabilità crescente della situazione climatica, vale la pena cercare di sperimentare con la connessione dato che 1) miglioreremo le nostre relazioni, un vantaggio sicuro, e 2) non abbiamo trovato un altro rimedio. In effetti, siamo così incuranti che non siamo in grado di sperimentare il contenimento dell’uso dei combustibili fossili. Dato che insistiamo sul consumo eccessivo, gli ambientalisti suggeriscono di usare fonti di energia rinnovabili. Ma questo è completamente inutile.

Vediamo già, inoltre, che il nostro pianeta è un singolo sistema, dove ogni cosa agisce su tutto il resto. Vediamo anche che tutto è equilibrato in natura e scorre nel suo corso, tranne noi. In altre parole, capiamo che il problema si trova solo in noi. Ora dobbiamo capire la profondità del problema, che non è che stiamo bruciando il tipo sbagliato di carburante, ma che stiamo iniettando il nostro temperamento volatile nel sistema che ci sostiene: Il pianeta Terra.

Niente in natura combatte. Gli animali cacciano o lottano per la supremazia per riprodursi. Ma una volta che l’animale ha mangiato e non si trova nel pieno della stagione degli accoppiamenti, è quieto e pacifico. Al contrario, noi siamo sempre bellicosi, sempre alla ricerca della prossima vetta da scalare e del prossimo scalatore da buttare giù dalla montagna sulla nostra strada verso la cima. Poiché la nostra specie si trova al vertice della piramide, il nostro modo di pensare negativo rovina tutti gli altri livelli della natura e sconvolge la loro esistenza equilibrata e armoniosa.  In breve: ogni problema, dalle catastrofi climatiche ai terremoti, alle epidemie e alle guerre, deriva dalla natura umana corrotta. Correggete l’umanità e avrete corretto il mondo. 

Per correggere, intendo correggere le nostre relazioni. Se cambiamo il nostro atteggiamento verso l’altro da ostile a premuroso, cambieremo l’intera società. Invece di desiderare di sfruttare gli altri, cercheremo di sostenerli. Invece di desiderare il fallimento degli altri, desidereremo il loro successo e loro il nostro.

Grazie alle relazioni positive tra di noi, smetteremo di esaurire le risorse naturali, dato che è ingiusto nei confronti degli altri e delle generazioni future. Nello stesso modo, non vorremo estinguere la fauna selvatica, tagliare le foreste, inquinare l’aria, l’acqua e la terra, dato che sarebbe deleterio per gli altri.

Presto ci renderemo conto che vogliamo usare solo ciò che è realmente necessario e dedicheremo il resto del nostro tempo ed energie a sostenere, incoraggiare e promuovere gli altri.  In questo modo, prendendoci cura gli uni degli altri, guariremo la società e ristabiliremo l’equilibrio nel clima e nel suolo.

Certo, la cura degli altri non paga bene chi fa della “lotta” al cambiamento climatico la sua carriera. Ci diranno che dovremmo cercare altrove le soluzioni e non nelle nostre relazioni, ma si sbaglieranno e saranno fuorvianti.

Se vogliamo un buon futuro, dovremmo insistere nel prenderci cura del futuro degli altri e allora anche il nostro sarà assicurato.

Il clima non aspetta nessuno

Trent’anni fa  un mio amico è entrato nel settore dell’energia verde e ha cercato di tirarmi dentro. Gli ho chiesto per quale ragione, non è una cosa seria. Egli disse: “Non hai idea di quanti soldi ci vengono versati. Tutti vogliono partecipare, politici, finanzieri, uomini d’affari, tutti quanti”. Aveva ragione, ovviamente. Eppure nessuno vuole promuovere l’energia verde per salvare il pianeta, ma solo per gonfiarsi ancora di più le tasche. Le dichiarazioni  quindi  restano in aula dove vengono pronunciate, le azioni necessarie vengono ignorate e il clima non aspetta nessuno: continuerà a peggiorare.

Questa settimana a Glasgow, in Scozia, si svolge la ventiseiesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Ufficialmente  mira a “riunire le parti per accelerare l’azione verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici”. In realtà  i paesi intendono fare l’esatto contrario. Il  Production Gap Report delle Nazioni Unite di quest’anno, che tiene traccia della discrepanza tra la produzione di combustibili fossili pianificata dai governi e i livelli di produzione globale effettivi, afferma quanto segue: “Nonostante le maggiori ambizioni climatiche e gli impegni a zero, i governi prevedono ancora di produrre più del doppio della quantità di combustibili fossili nel 2030 rispetto a quanto sarebbe coerente con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C [2,7°F]”.

Le fonti e le tecnologie energetiche cambiano  ma non secondo ciò che è meglio per il pianeta, cambiano in base agli interessi dei politici e dei magnati del denaro e non va mai a beneficio del pianeta o della maggior parte dei suoi abitanti, cioè di tutti noi. 

Dal momento che il clima non aspetta nessuno, alla fine ci raggiungerà. La Terra è un sistema chiuso e  in un sistema chiuso ci sono conseguenze per lo sfruttamento: fa male sia a chi abusa che a chi viene abusato. Non so quando o a quale costo, ma alla fine dovremo tutti renderci conto che non possiamo prendere più di quanto abbiamo bisogno. Non possiamo continuare a sfruttare la Terra in modo egoistico e sconsiderato perché si rivolterà contro di noi.

La Terra è come un sommergibile: a bordo c’è solo una data quantità di ossigeno. Se alcuni membri dell’equipaggio prendono più della loro quota, il resto non ne avrà a sufficienza, moriranno e il sommergibile sprofonderà insieme a quelli che hanno ecceduto con la loro quota. Abbiamo bisogno di ricordarci costantemente che siamo un sistema e che dipendiamo tutti l’uno dall’altro. Dobbiamo comprendere veramente che l’egoismo ci ferisce proprio come lo sfruttamento fa male agli altri. Se ricordiamo continuamente a noi stessi che siamo interdipendenti, ci comporteremo con maggiore considerazione ed eviteremo l’impatto punitivo del cambiamento climatico.

L’altra opzione è continuare a lavorare, come il Production Gap Report delle Nazioni Unite afferma che stiamo progettando di lavorare,  e subire la risposta spietata della natura. Spero che riusciremo a svegliarci  in tempo, perché tutti pagheranno il prezzo di questo errore.

Didascalia foto:
Il Primo Ministro britannico Boris Johnson e il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres salutano il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden al momento dell’arrivo alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) a Glasgow, Scozia, Gran Bretagna 1 novembre 2021. Alastair Grant/Pool via REUTERS

Perché l’istruzione parentale è in piena espansione

Negli ultimi decenni, l’istruzione parentale è in espansione negli Stati Uniti e in ogni parte del mondo occidentale, ma negli anni 2020-2021 i numeri sono aumentati in maniera esponenziale.  Nel marzo 2021 quasi cinque milioni di bambini in età scolare studiavano a casa, il doppio del 2019 e quasi il 9% dei bambini in età scolare negli Stati Uniti. Non c’è da sorprendersi considerando lo stato tragico del sistema educativo.  Se vogliamo che i bambini siano felici a scuola, dobbiamo rinnovare l’intero paradigma dell’educazione.

Un saggio intitolato “Homeschooling: The Research”, pubblicato il giorno 01 luglio 2021, dimostra che il fenomeno non è esclusivo di una particolare fede, razza, etnia, livello di reddito o anche livello di istruzione. Secondo il saggio, “Una varietà demograficamente ampia di persone studia in casa, si tratta di atei, cristiani e mormoni; conservatori, libertari e liberali; famiglie a basso, medio e alto reddito; neri, ispanici e bianchi; genitori con dottorato, diploma di scuola superiore e e senza qualifiche.”

L’istruzione parentale ha acquisito popolarità non per il fatto che le persone vogliano a tutti costi educare i propri figli da soli. Questa diffusione è, innanzitutto, una testimonianza del crollo del paradigma esistente. Non c’è da sorprendersi.  Se si applica un sistema educativo creato durante la rivoluzione industriale, l’obiettivo del quale era insegnare l’alfabetizzazione di base e come operare un tornio, non può che essere un disastro annunciato.

Inoltre, il sistema educativo non educa veramente. Fornisce alcune conoscenze, ma non fa nulla in termini di acquisizione delle competenze sociali e delle relazioni umane degli alunni. I bambini delle scuole di tutte le età sono facili bersagli di bullismo, abuso di droghe e sostanze, violenza e predazione sessuale in un luogo dove dovrebbero essere protetti e curati: la scuola.

In un’atmosfera del genere, non sono in grado di imparare correttamente, e sviluppano abilità di sopravvivenza piuttosto che abilità educative. Molti dei loro problemi emotivi non derivano dagli ambienti domestici o dalla loro personalità, ma dall’atmosfera stressante e intimidatoria a cui sono sottoposti a scuola.

Per molti genitori un tale stress per i loro figli è inaccettabile, scelgono di rinunciare a parte del loro reddito e di prendere l’educazione dei loro figli nelle loro mani. Ricerche dimostrano che nonostante non abbiano esperienza di insegnamento, i risultati dei loro sforzi superano quelli del sistema inteso come professionale e superiore a genitori che insegnano ai propri figli. 

Quando i bambini si sentono imprigionati a scuola, non possono fiorire. A casa, dove si sentono liberi, possono fare molto meglio, anche in assenza di un aiuto professionale. Tuttavia, non credo che l’istruzione parentale sia il metodo educativo ideale. I bambini hanno bisogno di stare tra coetanei della loro fascia d’età. Inoltre, non tutti i genitori sono insegnanti adatti, così come non tutte le persone sono adatte a qualsiasi competenza.  Le persone che eccellono  nell’insegnamento, e che ne sono naturalmente predisposte, dovrebbero intraprendere questa strada. 

Tuttavia il sistema deve essere tale da nutrire i bisogni dei bambini e non da forzarli in schemi creati secoli fa, non adatti a loro, ai loro pensieri, sentimenti e percezione del mondo e che non corrisponde alle loro aspirazioni. In mancanza di un sistema che fornisca i requisiti minimi dell’educazione e delle competenze relazionali umane, l’istruzione parentale è il male minore. Tuttavia, come ho detto, non è il modo giusto per educare i bambini in futuro.

L’istruzione dei bambini deve avvenire in piccoli gruppi, con femmine e maschi divisi, dato che le scuole miste sono sicuramente fonte di molti problemi. In aggiunta, ci deve essere più connessione tra la scuola e le famiglie, più discussioni su cosa vogliono gli alunni, di cosa hanno bisogno e del posto dove stanno imparando. Di conseguenza, i bambini dovrebbero imparare secondo il loro corso di apprendimento preferito, quello che conviene a loro.

Esiste un detto in ebraico: “Educa il bambino secondo il suo modo”. Significa che ogni bambino ha delle caratteristiche e qualità uniche, quindi ogni bambino deve imparare tenendo conto di queste sue caratteristiche. In questo modo i bambini crescono sentendosi soddisfatti e realizzati.

Infine, ma certamente non meno importante,  abbiamo la questione dell’apprendimento sociale.  Dato che passiamo la maggior parte del nostro tempo comunicando con gli altri e dato che apprendiamo sempre dagli altri, le scuole dovrebbero dedicare la maggior parte del tempo e del programma didattico all’insegnamento delle relazioni umane. 

Per diventare adulti efficienti e sicuri di sé, i bambini devono imparare a comunicare in modo positivo e costruttivo gli uni con gli altri. Questo li aiuterà al lavoro, a casa, con i loro figli quando diventeranno anch’essi genitori, e ovunque comunicheranno con la gente. 

Didascalia della foto:
Georgina Coase fa studiare a casa sua figlia Emily (7 anni) e suo figlio Samuel (9 anni) a Stanwell Park, Wollongong, venerdì 16 luglio 2021. I genitori che hanno affrontato i doveri dell’istruzione parentale mentre cercavano di lavorare durante il blocco di Sydney dovuto al virus, dicevano che se la cavavano, ma si preoccupavano per quanto tempo ancora sarebbe andato avanti. (AAP Image/Dean Lewins)

Il salto evolutivo di cui l’umanità ha bisogno

Negli ultimi decenni l’umanità si è evoluta al ritmo più veloce di sempre. Una volta eravamo felici con una semplice passeggiata; quando questo non fu più abbastanza veloce cominciammo a viaggiare in auto. Ora questo non è sufficiente e vogliamo viaggiare nello spazio. Veramente una di queste corse ha reso migliore la nostra vita? Probabilmente no. L’esperienza mostra che gli sviluppi tecnologici vengono sempre sfruttati dagli investitori a danno degli uomini. Al prossimo grado dell’evoluzione umana come esseri intelligenti, dobbiamo arrivare a capire che uno sviluppo veramente soddisfacente richiederà un cambiamento nel codice di comunicazione tra le persone.

Non ci sono sorprese nella natura, nulla succede per caso; tutto è governato da leggi assolute. Persino nello sviluppo della razza umana le leggi dell’evoluzione e le forze sono al lavoro, che noi le riconosciamo o meno. Come risultato di questa evoluzione le nostre percezioni emozionali e mentali cambiano col tempo. 

Nel XX secolo abbiamo fatto un lungo cammino. Abbiamo sperimentato rivoluzioni, guerre e scoperte nella scienza e nella tecnologia. Poi è arrivata la rivoluzione di internet e i social network hanno aperto con un forte impatto. L’umanità ha subito grandi cambiamenti. Ma in pochi anni è diventato chiaro che le nuove relazioni sociali che abbiamo costruito hanno il potenziale di causare grande danno.

Il fenomeno delle false notizie ha invaso la vita di tutti i giorni, ed oggi si può in un istante litigare con persone in ogni parte del mondo. Chiunque può scatenare problemi ovunque, sollevare la rabbia e incitare gli altri a distruggere il pianeta. 

In passato era chiaro che se le nazioni avevano il nucleare era nell’interesse di tutti mantenere lo status quo e la calma. Oggi, fattori come la diffusione di false informazioni potrebbero portare a una guerra nucleare e distruggere il mondo in un attimo. Inoltre, non è più possibile prendere decisioni che avranno un impatto solo su alcuni paesi limitati, perché tutto il mondo è una rete, connesso online, collegato.

Questa interconnessione è presente anche a livello personale. Calunnia, bullismo, disprezzo, annullamento e vergogna rendono le persone infelici e le spingono al limite.  Se i nostri nonni potessero essere testimoni e valutare lo stress in cui viviamo, direbbero tristemente che la nostra vita è peggiore oggi di quando eravamo meno sviluppati.

Davanti a noi abbiamo il compito di riconoscere che lo sviluppo dell’egoismo umano ha raggiunto il massimo, e per poter continuare ad esistere è imperativo sviluppare una nuova forza trainante che ci faccia andare avanti. Dobbiamo intraprendere insieme un processo educativo globale che comprenda una presa di coscienza della situazione in cui ci troviamo e la necessità di una corretta connessione tra gli esseri umani.

Identificheremo quindi un nuovo paradigma che descrive lo sviluppo dell’umanità, della società e della natura. Riceveremo una nuova guida su come elevarci al di sopra del gretto egoismo, l’approccio egoistico a scapito degli altri, per scoprire un potere che evoca un desiderio nuovo di zecca in noi, un desiderio di fare del bene agli altri.

La prossima fermata del nostro processo evolutivo sarà comprendere che la radice di tutti i nostri problemi risiede nella nostra natura egoistica, che oggi ha raggiunto il massimo del suo sviluppo. È il nostro egoismo che non ci consente di andare d’accordo con gli altri, ci porta ad esplodere in un istante e distruggere tutto ciò che tocchiamo.

Solo quando impareremo a trascendere il nostro egoismo, cominceremo a trattare la razza umana come un unico corpo. Solo allora potremo cominciare a capire come costruire una buona vita per tutti godendo dei benefici dei nostri sviluppi e innovazioni tecnologiche. 

Alla fine, il nostro prossimo livello di evoluzione umana deve basarsi sullo sviluppo e il nutrimento di connessioni complementari tra ognuno di noi.

Ciò che le scuole non insegnano (ma dovrebbero)

Le società non hanno superato gli esami sull’educazione. Dall’inizio alla fine, in ogni anno scolastico, i nostri bambini sono condannati a giorni stancanti, confinati tra le mura delle aule.  E’ chiaro che il sistema educativo attuale è lontano dalla perfezione, ma possiamo permetterci di stare semplicemente ad aspettare che avvenga un cambiamento miracoloso?  Dobbiamo iniziare a chiederci quali cambiamenti vorremmo vedere.  Come dovrebbero essere progettate le scuole in modo che i nostri bambini si godano il loro tempo di apprendimento e imparino effettivamente cose che permettano loro di realizzare il proprio intero potenziale come esseri umani?

Analogamente al modo in cui molti strati di vari minerali sono stati depositati per creare il Grand Canyon, così i bambini sono trattati a scuola. Sono assemblati come un blocco unico, riempito, strato dopo strato, come una linea di produzione, senza riguardo a particolari bisogni fisiologici ed emotivi del bambino che sta crescendo e si sta sviluppando. Purtroppo, qualsiasi scuola tradizionale è un luogo intriso di violenza, competizione spietata e rabbia, in cui molti studenti soffrono di boicottaggi, bullismo e altri gravi fenomeni. 

A livello nazionale, il 42, 1% degli studenti statunitensi, dall’età dai 12 ai 18 anni, ha subito forme di bullismo in classe, secondo le statistiche federali. 

La varietà dei problemi che vediamo nella società hanno inizio a scuola.  Il disprezzo, la condiscendenza e le relazioni negative così comuni sui social, nei luoghi di lavoro, per le strade, oltre che sui media, in politica e in ogni luogo, sono effetti collaterali di ciò che accade nelle scuole.  A scuola non viene formata una persona, un essere umano, un membro umano della società e il risultato finale ce lo dimostra.  Ne paghiamo il prezzo per tutta la vita come individui e come società. 

Per poter ideare qualcosa di completamente diverso dobbiamo iniziare ad architettare un nuovo progetto della vita che vorremmo per i nostri bambini in futuro.  In un mondo che sta diventando sempre più connesso, la cosa più importante per il successo è sapere come costruire relazioni positive con gli altri.  Una persona che sa come creare connessioni sociali reciproche   e che sa organizzare connessioni positive tra le persone che la circondano, può avere successo in ogni ambito: negli affari, sul lavoro, nelle relazioni e in famiglia. Quindi, l’occupazione principale delle scuole dovrebbe essere di costruire una persona con la capacità di connettersi con ogni altra persona. 

Come si fa?  Circa un terzo del tempo scolastico dovrebbe essere dedicato a metodi come le discussioni circolari, conversazioni, workshop, esercizi di contatto, giochi amichevoli, la visione di film significativi, simulazioni teatrali, giochi di ruolo e ogni altra attività che mira allo sviluppo delle abilità della persona di sentire gli altri e comunicare efficacemente.  L’obiettivo è di costruire una profonda connessione tra i bambini, farli sentire come un gruppo coeso dove ognuno sente l’altro e si sostengono a vicenda.  

Gli argomenti che dovrebbero essere studiati in un tale quadro sono del campo delle relazioni umane e della psicologia delle relazioni sociali tra bambini e genitori, ragazzi e ragazze, ecc., in modo che ognuno capisca come sono costituiti gli altri e veda cosa può cogliere da ciò per realizzarsi. Va da sé che dovremo prima preparare un’infrastruttura di insegnanti che siano esperti nel condurre tali percorsi e curricula dettagliati.

Un terzo del tempo dovrebbe essere dedicato a uscite didattiche, gite sul territorio, al di fuori dalla scuola.  L’obiettivo  è  conoscere la vita stessa, la città, la campagna, il mondo, vedere come funzionano diverse strutture come banche, fabbriche, tribunali, ospedali, aziende di alta tecnologia, officine, serre agricole o laboratori e produttori di chip. Devono vedere tutto con i propri occhi, capire come funzionano le cose, parlare con i professionisti che spieghino i metodi lavorativi, le tecnologie  che usano e le leggi su cui si basano. 

I bambini dovrebbero essere preparati in anticipo all’uscita e, una volta conclusa, ogni bambino presenterà ai suoi compagni  le sue impressioni sull’uscita e tutti assorbiranno le impressioni degli altri. Queste uscite ispireranno i bambini a capire perché è necessario  imparare ogni tipo di professione che all’inizio potrebbe sembrare inutile.  Un’altra opzione vantaggiosa  è l’organizzazione di stage per i giovani nei posti di lavoro ogni settimana, in modo da permettere agli studenti di scoprire quale professione sia più interessante per loro.  Questo incrementerà in maniera naturale il loro desiderio di imparare e perfezionerà le loro capacità e competenze. 

Il tempo rimanente dovrebbe essere dedicato all’impartire conoscenze in ogni tipo di materia elementare come  matematica, lingua e scienze. Anche qui l’apprendimento deve essere condotto a gruppi in cui ognuno sostiene l’altro e si ci aiuta a vicenda a comprendere i concetti.  Questo sarebbe un apprendimento significativo e non soltanto uno slogan sull’educazione.  

Così, la scuola diventerà un luogo aperto e divertente, un’università della vita. E a differenza della conoscenza conservata per un breve periodo di tempo come accade attualmente, i bambini assorbiranno informazioni ed esperienze in profondità e soprattutto: ovunque andranno più avanti nella vita, vorranno costruire questo tipo di relazioni intorno a loro.

Guardando in avanti, nella seconda parte del XXI secolo la professione più richiesta sarà l’esperto nella costruzione di connessioni sociali. I computer e i robot potranno svolgere la maggior parte dei lavori nel futuro e ciò che rimarrà sarà principalmente prenderci cura dello sviluppo delle relazioni integrali tra le persone.  E’ così che la razza umana avanzerà, adattandosi al sistema della natura, in cui ogni cosa è connessa e interdipendente.  In uno stato tale di collaborazione reciproca, la nostra vita e la vita delle generazioni future sarà il meglio che potrà essere.