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Previsioni sull’epidemia di Coronavirus

Quali previsioni possono essere fatte in merito allo sviluppo dell’epidemia di Coronavirus, si diffonderà ulteriormente in tutto il mondo o potrà essere fermata? Esistono ormai diversi livelli di protezione.

Innanzitutto, dipende dalla diffusione della scienza della Kabbalah, dal fatto che le persone almeno sentiranno parlare dell’equilibrio e dell’armonia del mondo, delle connessioni positive nella società umana a cui la natura ci obbliga e che la nostra discrepanza con le leggi della natura dà origine a tutti questi virus. Questo deve essere spiegato e diffuso attraverso tutti i social network. Tutto è nelle nostre mani. Non aver paura di essere troppo piccolo per farlo da solo, pensando che nulla dipenda da te. È nostra responsabilità svolgere il nostro lavoro, spiegare che la natura ci guida verso il nostro obiettivo e che dobbiamo iniziare ad agire di conseguenza. Non possiamo liberarci del Coronavirus: se non questo virus, ne compariranno altri. L’era della fine della correzione è un tempo di colpi intensi.

La Kabbalah ci insegna che la cura migliore per il virus è l’unità tra le persone. Ma l’umanità ha trovato un rimedio diverso e opposto contro l’epidemia: l’isolamento, per non infettarsi a vicenda. Sembra che ci sia una contraddizione, ma in realtà non c’è: in tali condizioni l’unificazione è espressa tramite l’isolamento.

Prendersi cura degli altri in una tale epidemia si esprime nella separazione, nell’isolamento. Il mio amore per il mio prossimo si manifesta in quanto fisicamente sono lontano dagli altri. Per questo motivo, mi avvicino a loro internamente, mentalmente; dopo tutto, mi prendo cura di loro e quindi mi allontano fisicamente. La mia azione di alienazione è in realtà una connessione.
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Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 05/03/2020, Gli Scritti di Baal HaSulam, “La Pace”

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Imparare ad amare

Commento: Quando parliamo di una coppia sposata, il concetto di amore si presenta. Tuttavia, dal punto di vista kabbalistico, l’amore è qualcosa di completamente differente.

Il mio commento: Nelle relazioni materiali l’amore si basa sull’istinto, sugli ormoni. Tuttavia, nella Kabbalah, la concessione, l’attrazione, l’aiuto e la cura reciproci, vengono chiamati amore. In sostanza, l’amore è uno stato in cui percepisci il desiderio degli altri e lo soddisfi.

Domanda: Significa che io sono un mezzo per soddisfare gli altri?

Risposta: Sì, e in questo caso possiamo dire che tu ami lui o lei.

Commento: Una volta lei ha detto che l’unità di misura per l’amore è il sacrificio.

Il mio commento: Sì. È la capacità di sacrificare te stesso, cioè, il tuo impegno ed il tuo sforzo per soddisfare l’altro.

Domanda: Se l’amore è costruito sulla concessione reciproca, allora chi concede? Entrambi? Se io concedo, l’altro avrà un vantaggio da me e viceversa. Come scegliere una misura qui?

Risposta: In questo caso, viene stipulato un contratto congiunto tra due parti estremamente opposte che stipulano un’alleanza fra loro e si impegnano ad aiutarsi a vicenda nel rivelare il Creatore fra loro. Questo deve essere insegnato, appreso e nutrito.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 31/12/2018

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Le fasi dello sviluppo dell’umanità: la paura e l’impotenza

Domanda: Quali fasi nel nostro sviluppo sensoriale dobbiamo attraversare? Per esempio, prima l’indifferenza, poi la paura, poi il senso di impotenza e così via…

Risposta: Il senso di impotenza funziona molto bene. Dopotutto, se senti che sei impotente e che c’è solo una via d’uscita, quella del supporto reciproco, allora nulla ti è più necessario.

Siamo completamente dipendenti dalla natura che ci circonda. Essa può fare di tutto con noi al di fuori di una cosa: se ci avviciniamo gli uni agli altri, entreremo in un buon contatto con questo, e così agiremo reciprocamente, noi con la natura e la natura con noi. Così saremo collegati integralmente da connessioni positive tra di noi e con la natura.

Commento: Io parlo con molte persone e vedo che lo stato di indifferenza è ormai finito. Quando il Coronavirus è comparso in Cina, c’era un’indifferenza totale all’estero. Adesso c’è una fase di paura perché si è già diffuso in molti paesi.

La mia risposta: Io non penso che questo sia già uno stato di paura. Prima di tutto le persone ancora hanno del cibo.

La paura arriverà quando saremo a corto di cibo, quando i medici non potranno farcela più a curare tanti pazienti, ci sarà allora la paura perché non so cosa succederà a me, al mio vicino, figuriamoci al mio lavoro e tutto il resto.

In aggiunta, finiranno i fondi per pagare gli stipendi, e comunque nessuno accetterà soldi nei negozi perché non ci sarà niente da vendere, quindi niente da far pagare.

Ma quando le persone vedranno tutto questo con gli occhi pieni di paura, allora saranno pronte a dire: “Si, si, sono pronto all’interazione positiva con gli altri!”
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Dalla trasmissione di KabTV “Il Coronavirus sta cambiando la realtà”, 4′ parte, 12/03/2020

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