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New Life n.95 – Un sano stile di vita e la medicina preventiva


New Life n.95 – Un sano stile di vita e la medicina preventiva
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo

La vera medicina preventiva deve comprendere tutti gli ambiti della nostra vita, fra cui la riduzione dello stress, dell’inquinamento dell’aria, l’incremento dei trasporti pubblici nelle città e il bilanciamento delle relazioni con l’ambiente. Inoltre è di grande aiuto mostrare programmi positivi alla televisione, incoraggiare le risate al lavoro, ridurre la pressione che si esercita negli istituti educativi e creare gruppi di lavoro per sviluppare buone relazioni sul posto di lavoro. Lo sport migliore è camminare per almeno un’ora al giorno. Gli uomini hanno bisogno di un senso di sicurezza come quello che ricevono dalla madre, mentre le donne hanno bisogno di calore, ascolto e comprensione. Se equilibreremo le relazioni tra noi, non ci saranno più le cause delle malattie.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.95 – Un sano stile di vita e la medicina preventiva”, 30/10/2012

New Life n.1063 – Espandere i limiti della propria percezione


New Life n.1063 – Espandere i limiti della propria percezione
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riepilogo

La saggezza della Kabbalah espande i limiti della nostra percezione e sviluppa nuovi strumenti di percezione all’interno di ogni essere umano. Essa costruisce un senso interiore più elevato che consente ad ognuno di vedere la rete di comunicazione generale della natura. Attraverso la sua scoperta, l’essere umano acquisisce la capacità di prevedere ciò che accadrà e di conoscere tutto in anticipo. La legge generale della natura è l’amore, che significa comunicazione corretta e reciproca tra tutti noi, al di sopra dell’ego umano. Ogni essere umano scopre così che vive in una natura piena di saggezza.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1063 – Espandere i limiti della propria percezione”, 27/09/2018

Ogni nuovo giorno è una nuova vita

Domanda: Può fare un esempio chiaro di equilibrio spirituale e di dove si manifesta nella materia?

Risposta: No, perché il nostro mondo non è un esempio di equilibrio delle forze spirituali.
Non c’è nulla di spirituale nel nostro mondo. Esso serve solo allo scopo di portare l’individuo all’unione interiore. Pertanto, qui ci sono forze negative isolate che stanno lavorando. Non ci sono forze positive, sebbene talvolta funzionino, ma solo nel loro stato opposto al fine di portarci al riconoscimento corretto che “Non esiste nulla tranne Lui”.

Domanda: Forse è possibile vedere questo nell’esempio di una famiglia in cui al momento regnano armonia e amore, ma ognuno di loro ricorda le liti e le discordie di ieri o dei giorni precedenti?

Risposta: Nulla si dimentica. Tuttavia se entrambi i coniugi si bilanciano consapevolmente e hanno una chiara aspirazione verso la corretta connessione, perché essi capiscono che c’è del male da entrambe le parti, e in relazione a questo realizzano anche che c’è un qualche tipo di bene, allora essi neutralizzano il male e lo tengono sotto controllo. Il sistema spirituale esiste più o meno in questo modo.

Commento: Lei spesso fa l’esempio della relazione con sua moglie. Se lei ha una discussione la sera, poi al mattino non la ricorda e non ne parla?

Risposta: Niente di tutto questo. Il mattino seguente ricordo tutto e lei lo stesso. Eppure, abbiamo deciso che ogni mattina inizieremo come fosse una lavagna pulita, e pertanto ci comporteremo come se nulla fosse accaduto.

C’è un patto tra noi e cerchiamo di non infrangerlo. Questo è un lavoro spirituale bello serio. Siamo d’accordo che il giorno dopo non ricorderemo quello passato. Una volta che il giorno è finito, viene cancellato.

Domanda: L’individuo comprende che questo è un bene per lui, che in questo modo può evitare tutti i problemi?

Risposta: Diversamente, non saresti in grado di far durare un matrimonio per tanti anni. E noi siamo sposati ormai da 50 anni!

Domanda: Da dove si prende la forza? Dal Creatore?

Risposta: No. Devi solo desiderare di salvare il tuo matrimonio. Devi sviluppare un certo sistema di comportamento.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 17/06/2018

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Non ostacolate l’obbiettivo finale

Domanda: Lo scopo finale del gruppo è quello di raggiungere l’adesione con il Creatore; la gioia di raggiungere questo traguardo assieme e il piacere di parlare di vari argomenti possono frapporsi nel cammino?

Risposta: Tutto questo può accadere, ma non in maniera da impedire l’obbiettivo finale, altrimenti si tratterebbe di una “riunione di stupidi”.

Anche se si devia leggermente dall’enfasi, l’obbiettivo principale deve essere il più importante per tutti, in relazione agli altri compiti o fatti, attraverso i quali le persone devono passare lungo il cammino per rivelare lo scopo principale.

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Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima Generazione”, 18/04/2018

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Come parlare con il proprio cuore

Nota: Gli scienziati affermano che il cuore di una donna batta un po’ più veloce di quello di un uomo: 70 battiti per gli uomini e 78 per le donne. Tuttavia, nelle coppie che vivono insieme, il ritmo cardiaco e la respirazione diventano simili, specialmente se la loro relazione è molto profonda..

Ma anche se le persone fanno qualcosa insieme, con entusiasmo, i loro cuori si sintonizzano l’uno con l’altro.

Il mio commento: Questa è l’influenza reciproca delle persone. Esse si sintonizzano “sulla stessa lunghezza d’onda” se lavorano nella stessa squadra, anche se non ci sono fra loro stretti legami oppure passatempi condivisi, un singolo compito o la stessa atmosfera.

L’influenza della persona sull’ambiente ha mille sfaccettature. Vediamo che le persone che vivono in uno stesso paese acquisiscono una mentalità comune e, se vivono lì da molto tempo, allora esse acquisiscono persino le caratteristiche di coloro che vivono in questo paese. Questo non dipende dalle persone, ma dal luogo stesso in cui vivono.

Domanda: Come funziona questo nella Kabbalah?

Risposta: Nella Kabbalah si tratta di una questione molto diversa. Il fatto è che studiando la Kabbalah noi non ci connettiamo fra noi a livello terrestre, sulla stessa terra dove viviamo, respirando la stessa aria, e essendo influenzati dallo stesso ambiente radioattivo, per così dire, o da altri parametri che noi nemmeno conosciamo.

Noi siamo appassionati del nostro obiettivo comune ed è in questo che vediamo noi stessi. Inoltre, noi possiamo vedere noi stessi in questo obiettivo comune solo quando ci dissolviamo nei nostri amici.

Pertanto, nella Kabbalah si sviluppa una tale unione e interconnessione che non esiste in nessun’altra forma di interazione umana. Nella Kabbalah si scopre che non ci assomigliamo semplicemente, ma insieme creiamo un sistema in cui diventiamo parti congiunte e non possiamo esistere l’uno senza l’altro. Pertanto qui è tutto ad un livello più elevato.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 10/02/2018

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Le risposte alle vostre domande – Parte 229

Domanda: Mi sento psicologicamente inferiore agli altri. È difficile per me comunicare con le persone. Per questo motivo, ho intenzione di studiare la saggezza della Kabbalah da solo. Sarò in grado di accedere ai mondi superiori se la Luce si riversa improvvisamente su di me, o questo potrà solo danneggiarmi?

Risposta: Studia, e vedrai che la Luce ti guiderà.

Domanda: Se non posso usare il Creatore per il mio personale tornaconto, se non traggo nessun beneficio da Lui, perché ho bisogno di Lui?

Risposta: Il beneficio che traggo dalla Luce è l’opportunità di usarla a favore di tutti e, tramite loro, per il beneficio del Creatore, e in questo tu vedrai il tuo beneficio e la tua realizzazione.

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Perché le persone soffrono?

Domanda: Dal punto di vista della Kabbalah, perché le persone soffrono, e per che cosa?

Risposta: Le persone soffrono perché non vogliono rivelare il mondo superiore in cui già esistono anche se ancora non lo percepiscono.

Soffrono per poter sviluppare i propri desideri da sé, perché secondo questi desideri, la capacità della propria rivelazione sarà manifesta. Pertanto, non abbiamo altra possibilità che il rivelare il mondo superiore senza sforzo.

E per ogni realizzazione è chiaro quale tipo di sforzo dobbiamo compiere. Tuttavia, il nostro ego resisterà e ci costringerà tutti a fare una certa quantità di sforzo. Senza questo non saremo in grado di determinare la dimensione dell’immagine rivelata, la sua profondità e tutti i colori e le proprietà che determinano questo stato.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 24/06/2018

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Il campo di connessione


Viviamo in un campo di connessione che ci unisce. Non possiamo vederlo, eppure influenza ogni aspetto della nostra realtà.

Più una forza è potente, meno essa è evidente ad occhio nudo. Infatti, la forza più forte che i fisici conoscono oggi è la potente forza nucleare, che è efficace su scale di distanza che sono un milione di volte più piccole di un atomo.

Allo stesso modo la Kabbalah spiega le forze naturali che sono per noi ancora meno evidenti e ancora più potenti. Questa è la rete di connessione umana: la attiviamo costantemente, ma non ci rendiamo conto che esiste.

Oggi, l’influenza dominante nella rete è quella della divisione. La irradiamo continuamente dal nostro innato egoismo umano. Diffondiamo un’influenza negativa attraverso tutta la rete che si manifesta sotto forma di ostilità in superficie.

Ne risulta che molti di noi si sentono sempre più ansiosi, minacciati e soli, mentre altri si preoccupano ed odiano in maniera immotivata, lottano per la propria sopravvivenza o imprecano sui social network.

Ma possiamo ribaltare questo equilibrio producendo una forza positiva all’interno della rete. Per farlo, dobbiamo consapevolmente irradiare pensieri unificanti al di sopra dei nostri pensieri egoistici istintivi.

Questo non si riferisce all’etica ed alle buone maniere, o “all’essere gentili con gli altri”: mantra che eravamo soliti sentire da bambini. Non si tratta di filosofia, psicologia o religione. La saggezza della Kabbalah ci rivela i livelli della natura che ci sono nascosti.

Facendo uno sforzo consapevole nell’irradiare attenzione, gentilezza e amicizia verso tutti gli esseri umani, usiamo a nostro favore la rete naturale che ci collega. Questa è la rete che i kabbalisti hanno scoperto. La rete che è stata descritta in più di 2.000 pagine nello “Studio delle Dieci Sefirot”.

Tuttavia, per attivarla, non è necessario addentrarsi nelle profondità della Kabbalah. Proprio come non è necessario studiare medicina per prendere una pillola che sia efficace.

L’unica sfida da affrontare è quella di smettere di pensare che i nostri sforzi personali siano così piccoli e insignificanti, solo perché non riusciamo a vedere che siamo tutti connessi. Quando molti di noi fanno un piccolo sforzo cosciente insieme, generiamo una forza potente.

Siete invitati a irradiare un’influenza positiva all’interno della rete. Mettete un “Mi piace”, condividete, scrivete qualcosa. Diffondiamo questa unione.

Per saperne di più>>>>>>>>>>>

Dal Times of Israel: “Attenzione! Queste nozioni su Hanukkah richiedono un certo sforzo mentale ed emotivo”

Il mio articolo “Attenzione! Queste nozioni su Hanukkah richiedono un certo sforzo mentale ed emotivo” pubblicato sul Times of Israel.

Mentre accendiamo le candele, mangiamo soufganiyot e spin dreidels (ciambelle ripiene e trottole) in questa Hanukkah, ecco un po’ di informazioni per avere una visione più profonda sulle abitudini e sul significato di questa festa. Dato che Hanukkah tratta dell’entrata in una nuova, vasta realtà di connessione positiva tra le persone, in aggiunta ai punti di cui sopra, ecco ulteriori elaborazioni…

Hanukkah, la Festa della Luce, ovvero la Festa della Connessione Positiva

Il significato interiore di “luce” indica connessione positiva fra le persone. Non ha nulla a che vedere con la luce del sole, delle candele, e neppure con la luce di contentezza che sentiamo risolvendo un grande dubbio. Portare connessione tra le persone è compito del popolo ebraico, cioè, essere “Una luce per le nazioni”.

Noi Ebrei dobbiamo prima realizzare tra noi una connessione positiva, attraverso un’educazione per migliorare la connessione e, così facendo, essere un canale per far circolare questa luce nel mondo. Hanukkah è un momento speciale in cui noi Ebrei possiamo riflettere sul suo significato, per noi e per il mondo, se realizzassimo il nostro ruolo di essere “Una luce per le nazioni” nei tempi turbolenti di oggi.

Hanukkah = La prima tappa sulla strada dell’amore

Connettendoci in modo positivo, correggiamo le nostre connessioni egoistiche dissestate. Si tratta di un processo e Hanukkah è la prima sosta (Hanu [parcheggio/fermata], Koh [qui]). Rappresenta il non fare agli altri ciò che odiamo. Questo processo di correzione continua finché non raggiungiamo “Ama il tuo amico come te stesso”.

Noi Ebrei abbiamo sia la missione che i mezzi per aprire la strada e passare al resto del mondo questo processo di connessione. Ad Hanukkah ci fermiamo in questo punto in cui siamo connessi nel “Non fare agli altri ciò che odiamo”. Non è ancora amore ma un passo significativo in quella direzione.

I Greci = L’Ego

I Greci sono il discernimento specifico del nostro ego, per cui giustifichiamo razionalmente il perché non serva sforzarci per connetterci con gli altri. Non ha nulla a che vedere con la nazionalità o con la cultura greca.

Se noi invece risvegliassimo la capacità ebraica di unirsi, cercando di connettersi al di sopra dell’ego che ci dice altrimenti (i Greci), cominceremo a sentir splendere nel mondo la luce della connessione positiva, una sensazione straordinaria di realtà molto più completa di quella mai sperimenta nelle nostre vite ordinarie. Quella realtà speciale, bloccata dietro i nostri sforzi per connetterci è quella di cui noi Ebrei abbiamo la chiave di sblocco per noi e per il mondo.

Il miracolo di Hanukkah = Il risveglio del desiderio di connettersi

Mentre i Greci, i nostri ego, ci elencano ogni buon motivo per cui non è necessario provare a connetterci con gli altri, se mettiamo dell’impegno al di sopra di questa logica, trovando anche la minima volontà per connettersi, quel desiderio di connessione è considerato il miracolo di Hanukkah. Ciò è miracoloso perché non esiste nella natura umana egoistica. È una scintilla di desiderio che si risveglia in noi, e se la curiamo come la preziosa luce di una candela che vogliamo proteggere dal vento e da qualsiasi cosa possa spegnerla, allora possiamo fare in modo che la luce della candela duri e accenda il processo per correggere le nostre connessioni.

Al di là delle usanze e delle storie piuttosto infantili, Hanukkah segna una fase iniziale molto seria nel processo di correzione delle nostre connessioni: “Non fare agli altri ciò che odi”. Mentre seguiamo il ritmo delle usanze e delle canzoni di Hanukkah, perché non facciamo attenzione all’atteggiamento che abbiamo verso gli altri? Stiamo facendo uno sforzo per connetterci positivamente al di sopra di qualsiasi differenza tra noi?

Usiamo questa Hanukkah per realizzare il passo importante che essa rappresenta, per diventare “Una luce per le nazioni”, cioè diventare un esempio di connessione positiva per il mondo.
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