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Le basi su cui si fonda la famiglia

Domanda: Nel mondo materiale, gli esseri umani con la stessa mentalità, le cosiddette anime gemelle, sono più portate a diventare una coppia. Cosa significa essere un’anima gemella? Gli opposti si attraggono nella spiritualità?

Risposta: No. Non c’è nulla di buono nell’essere opposti. Non c’è bisogno di riflettere troppo su questo né di cercare di costruire la nostra vita basandoci su quanto letto nei romanzi.

È auspicabile invece essere simili, specialmente nella spiritualità. Fisicamente, ovviamente, siamo diversi. Per esempio, le proprietà maschili prevalgono in me e le proprietà femminili prevalgono in mia moglie. Non c’è niente che tu possa fare per cambiare questa realtà e, francamente, non dovresti farlo. Ma l’orientamento generale nella vita è molto importante, altrimenti non sentiremo ciò che è importante per il nostro partner.

Se ci sono bambini nella famiglia, in qualche modo riempiono la nostra vita. Ma, a quanto pare, questo non è più abbastanza nel mondo moderno, e non desideriamo più sposarci e avere figli. Pertanto, una vera famiglia è quella con uno scopo spirituale comune.

Domanda: Secondo la tua opinione, questo significa che le persone con proprietà e mentalità diverse non possono vivere insieme?

Risposta: No, infatti, e il nostro mondo diverrà purtroppo sempre più frammentato.

Domanda: E riguardo alla spiritualità?

Risposta: Se io sento che è auspicabile per me essere vicino a questa persona al fine di raggiungere un obiettivo spirituale, allora starò con quella persona anche se lui o lei non sono molto piacevoli per me o non mi piacciono le loro proprietà. Noi lavoriamo solo a livello spirituale.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 25/02/2018

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Ognuno ha la sua personale percezione della realtà

Domanda: C’è una realtà superiore che esiste indipendentemente dalle nostre sensazioni?

Risposta: Si, una realtà superiore esiste. Ma, in pratica, se un individuo la comprende, allora per lui esiste. Se un altro individuo non la comprende, allora per lui non esisterà.

Ora noi tutti sentiamo la realtà terrena allo stesso modo perché siamo tutti sullo stesso livello egoistico.

Domanda: A livello altruistico, sentiremo tutti la stessa realtà o ognuno sentirà la propria?

Risposta: Ci sentiremo reciprocamente come in una sola realtà. In pratica ognuno continuerà ad avere la propria realtà, ma saranno tutte simili.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 18/03/2018

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Drammaturgia spirituale

Osservazione: In tutti questi anni di “pratica” della saggezza della Kabbalah abbiamo studiato dozzine di volte sugli scritti del Baal HaSulam e del Rabash. La cosa più interessante è che pur conoscendo a memoria ogni singola riga ci accorgiamo di non sapere nulla. Da una parte è paradossale ma dall’altra è preoccupante.

Il mio commento: Tutto ciò avviene perché si modificano le nostre capacità di comprendere un testo e di farlo nostro, per cui ci risulta tutto nuovo e su un livello diverso. Questa è una caratteristica sia dei testi di Kabbalah che di chi li legge.

Osservazione: Rabash non ha portato a termine studi letterari, non ha studiato come scrivere articoli, eppure si è rivolto a noi in termini chiari secondo i principi di base della scrittura.

Il mio commento: Non lo trovo sorprendente perché chi conosce il significato profondo della natura, le sue regole e il suo fluire, ha facilità ad esprimersi in questi termini. Le regole logiche, come la capacità di sorprendere, sono elementi insiti in lui.

Alla stessa maniera, gli scrittori, pur credendo di scrivere secondo delle regole ben precise, in realtà fanno emergere i propri desideri reconditi non ancora corretti ma in parte sviluppati.

Pian piano ci renderemo conto che anche la scrittura è legata alla spiritualità. Il conseguimento di livelli spirituali fa emergere la verità nella letteratura come in ogni espressione delle relazioni umane.

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Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima generazione”, 2/01/2018

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Consigli dalla Kabbalah

Domanda: Quali sono le caratteristiche dell’anima? Per l’anima sono rilevanti i tratti del carattere di un individuo?

Risposta: No. Un’anima è solo la caratteristica di dazione e amore, non ha attinenza con i concetti attuali di dazione e amore nel nostro mondo: Giuseppe ama Sara, Sara ama Giuseppe o Andrea fa un dono a Nicole. Questo non è lo stesso amore e non è lo stesso tipo di dono.

Domanda: Come può essere che un’anima elevata, che è più significativa e più forte, non abbia alcuna influenza sul livello materiale che è più basso e debole?

Risposta: Ha influenza e come! Ma quell’anima elevata ha influenza in un modo che queste anime inferiori e più deboli non la sentono. Inoltre, partecipa al loro sviluppo.

Domanda: Esiste un pianeta nell’universo in cui una persona nasce con un’anima completa che non si frammenta e non subisce cambiamenti materiali attraverso la nascita e la morte?

Risposta: In nessun luogo, tranne che sulla Terra, incontrerai il tipo di vita che esiste qui e che è attratta dal mondo spirituale. Il nostro pianeta è unico in questo senso.

Domanda: Quali sono le leggi dell’anima?

Risposta: Le leggi del mondo superiore: la caratteristica della dazione, la dipendenza da un Masach (schermo), dall’Aviut (spessore, profondità del desiderio), e dalle Reshimot (reminiscenze, dati della conoscenza spirituale). Questo è tutto ciò che impariamo nella saggezza della Kabbalah; queste sono le leggi dello sviluppo dell’anima.

Domanda: Si potrebbe verificare una situazione nella quale nell’attuale incarnazione qualche anima si è già elevata più in alto e altre non hanno invece alcuna speranza e sono destinate a rinascere?

Risposta: Sì. In linea di principio è così.

Domanda: In che modo la religione influenza lo sviluppo dell’anima?

Risposta: La religione non ha alcuna influenza e nessuna rilevanza per lo sviluppo dell’anima, quindi dovreste impegnarvi nello studio della saggezza della Kabbalah.

Domanda: È possibile dire che attraverso l’acquisizione di un’anima e attraendo forze più elevate sarò in grado di ascendere ai mondi superiori mentre sono ancora vivo e continuerò ad ascendere lì elevando l’umanità? È questo il significato della saggezza della Kabbalah?

Risposta: Sì, ti sei espresso molto bene.

Domanda: Hai la capacità di rimanere nel nostro mondo per il bene dei tuoi studenti presenti e futuri fino al completo ritorno dell’anima riconnessa di Adamo?

Risposta: Noi tutti siamo reciprocamente connessi in ogni stato. Quando sarà necessario, io sparirò e, quando sarà necessario, tornerò.

Domanda: Se un essere umano fa una scelta sbagliata, non appropriata per lo sviluppo della sua anima, le forze superiori lo dirigeranno verso la scelta giusta?

Risposta: No, le forze superiori rendono solo possibile che gli esseri umani scelgano se avanzare o meno, aiutati dal libero arbitrio.

Domanda: Un criminale o un ladro possono essere esseri spirituali?

Risposta: No. Un essere spirituale non può rubare. Può svolgere una qualche attività che ai nostri occhi sembra cattiva, ma in realtà sta servendo uno scopo più elevato.

Domanda: Perché siamo stati scelti appositamente per essere coinvolti nella saggezza della Kabbalah?

Risposta: Le vostre anime erano già mature. Voi siete i più egoisti; pertanto, siete pronti per il coinvolgimento con la saggezza della Kabbalah.

Domanda: Esistono anime uniche, elette che sentono la loro unicità?

Risposta: Ogni persona si sente unica perché la sua anima è individuale. Ma l’unicità viene esaminata solo ed unicamente attraverso la realizzazione; pertanto, è necessario prepararsi seriamente per la realizzazione spirituale, per partecipare ad essa e stimolarla.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 14/01/2018

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Il portale Newsmax affronta il tema dell’immigrazione

Dalla mia pagina Facebook Michael Laitman 21/06/2018

Oggi nessun leader o organizzazione governativa sembra sapere come gestire l’integrazione degli immigrati nei rispettivi paesi e società, perché non c’è una chiara comprensione di ciò che ha portato a un tale spostamento su larga scala. Questa situazione non è limitata all’America. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, (UNRA) ha riferito che lo scorso anno il numero totale di sfollati nel mondo è salito ad un record di 68,5 milioni.

Questo non è preoccupante solo per gli immigrati. Mentre il mondo si evolve, la società umana in tutto il mondo dovrà impegnarsi in un nuovo processo di apprendimento e trasformazione, che espanda la nostra percezione del mondo, le necessità dei nostri simili e che ci porti a comprendere che dipendiamo l’uno dall’altro non solo per avere successo, ma anche per sopravvivere.

Link all’articolo completo in inglese

La nuova era dell’adolescenza

Nelle news (dalla BBC): “L’adolescenza ora dura dai 10 ai 24 anni, sebbene fosse solita terminare a 19 anni, dicono gli scienziati.”

“Le persone protraggono i propri studi più a lungo, e ritardano così il momento in cui si sposano ed iniziano a creare una famiglia con dei figli; hanno spostato la percezione popolare di quando l’età adulta cominci….”

“Ci sono anche argomenti biologici per i quali la definizione di adolescenza dovrebbe essere estesa, incluso che il corpo continua a svilupparsi.“

Il mio commento: Penso che stiamo fronteggiando, la fase dell’inibizione dello sviluppo umano. La società ha abbracciato un’atmosfera in cui le persone non vogliono crescere. Stanno bene senza crescere: vogliono restare come bambini.

Siamo sulla soglia di un nuovo mondo. Gli incentivi precedenti non funzionano più: una carriera professionale non ci attira più e la robotica minaccia di esaurire alcune specializzazioni. Nei decenni a venire le istituzioni educative si baseranno su un luogo virtuale, la produzione sarà automatizzata e la consegna delle merci e dei servizi sarà demandata a piattaforme online.

Come risultato, solo un numero limitato di persone sarà in grado di impegnarsi in attività creative, sviluppando qualcosa di nuovo. E cosa accadrà a tutti gli altri?

L’adolescenza potrà essere estesa fino all’età di 40 anni. Qual è la differenza? Quando una persona trova qualcosa per cui può essere utile, trova lo stimolo per maturare. Altrimenti, si rimane nell’età adolescenziale ad un salario minimo.

Finora, l’età attiva delle persone iniziava a 15-20 anni e durava sino ai 60-70 anni. Adesso abbiamo una lunga infanzia e una lunga vecchiaia.

Questo è naturale. Quando l’egoismo cresce è molto difficile uscirne, iniziare a fare qualcosa e in qualche modo lavorare con l’egoismo stesso.

E’ molto più facile essere assorbiti da se stessi, completamente assorti da un computer e da un cellulare, passare ore nella propria cameretta, sapendo che mamma cucinerà qualcosa.

Qual è la soluzione?

L’uscita dall’adolescenza è un desiderio di realizzazione ma nel mondo moderno questo desiderio si sta indebolendo. Per molti i giochi della realtà virtuale sono sufficienti. Gli esseri umani non hanno alcun motivo per crescere anche nel solo
semplice senso materiale.

D’altro canto, hanno tempo e opportunità di capire che sono prigionieri del loro stesso egoismo. L’egoismo li distrae da quanto c’è di più importante: l’opportunità di elevarsi al di sopra del sistema operativo dell’ego, di prendere il controllo nelle proprie mani e di trovare uno scopo nella propria vita.

Con questo discernimento, tutti alla fine usciremo dalla stanza dei giochi e troveremo la nostra strada.

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Dalla trasmissione di KabTV’s “Le notizie con Michael Laitman”, 23/01/2018

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New Life n.1015 – Com’è la nostra esistenza oggi e come dovremmo augurarci che fosse domani – 2’ Parte


New Life n.1015 – Com’è la nostra esistenza oggi e come dovremmo augurarci che fosse domani – 2’ Parte
Il Dott.Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Yael Leshed-Harel

Riepilogo

Il desiderio di ricevere e provare piacere a discapito degli altri ci impedisce di trovare l’equilibrio verso ciò che desideriamo. La natura ci ha di proposito creati così, in modo che non fossimo in grado di portare a termine i nostri buoni propositi sentendoci di conseguenza disperati. Lo scopo di tutto questo è di cercare un modo per invitare la Natura a bilanciare e controllare la nostra inclinazione al male. La saggezza della Kabbalah ci insegna che dobbiamo diventare come la forza generale della Natura in modo da sentire che il mondo è buono e di raggiungere quindi l’equilibrio con esso. La forza superiore che ci ha creati egoisti lo ha fatto in modo da annullare il nostro ego, ma solo se lo chiediamo tutti assieme.

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Dalla trasmissione di Kabtv “New Life n.1015 – Com’è la nostra esistenza oggi e come dovremmo augurarci che fosse domani – 2’ Parte”, 29/05/2018

Medium: “Cosa succede quando moriamo?”

Il più importante portale di informazione online, Medium, ha pubblicato il mio ultimo articolo “Cosa succede quando moriamo?”

Dove andiamo subito dopo la morte? Cosa succede alla nostra mente, al nostro spirito e alla nostra anima quando moriamo? Voliamo in cielo per l’eternità o cadiamo all’inferno per l’eternità? Ci reincarniamo in questo mondo come altre persone, o anche come animali, piante o rocce? Continuiamo a vivere la vita che conduciamo all’infinito? Scompariamo semplicemente nel nulla?

Insegnamenti diversi offrono risposte diverse a queste domande. La scienza spiega come il corpo si decompone quando moriamo. In generale, la discussione su questo argomento si divide in due categorie principali:

1. Ci sono persone che hanno avuto esperienze di premorte e sono sopravvissute per descrivere ciò che hanno visto e sentito;

2. Le credenze religiose, le filosofie e altre teorie che offrono concetti sull’aldilà, sulla reincarnazione e sulla coscienza.

Questo articolo prova ad indagare sulla domanda “Cosa succede quando si muore?” dal punto di vista della saggezza della Kabbalah, e offre un approccio fondamentalmente diverso alla discussione attuale. Analizzeremo la versione della Kabbalah:

  • Che cosa è comune a tutte le esperienze di premorte e cosa possiamo imparare da loro?
  • Cos’è l’anima? Abbiamo già un’anima, ne riceviamo una quando moriamo o possiamo riceverne una durante la nostra esistenza?
  • Cosa succede alla nostra esistenza fisica quando moriamo?

Cosa possiamo imparare dalle esperienze di premorte?

Le persone che sono sopravvissute alla morte clinica hanno riferito una serie di sensazioni, come un nulla simile al sonno, una pacifica sensazione di fluttuare in cielo o in uno scenario tranquillo come un giardino, una luce brillante o un tunnel diretto verso una luce brillante, vedere e parlare con i propri cari defunti e anche esperienze extracorporee in cui potevano vedere cosa stava accadendo nella stanza in cui erano stati dichiarati clinicamente morti.

Cosa hanno in comune tutte queste sensazioni?

Sono tutte sensazioni di liberazione dal corpo fisico. Nelle esperienze di premorte, il corpo fisico non è più un ostacolo. Le persone si sentono come se appartenessero a qualcosa di diverso da quello che hanno identificato come il loro corpo. La mente continua a lavorare e ad elaborare le informazioni corporee, seppure in modo diverso.

Le esperienze di premorte esprimono un confine tra la nostra vita materiale e la morte. È un confine in cui finisce il contatto con le informazioni che abbiamo ricevuto attraverso i nostri sensi corporei, mentali e fisici.

In tali stati, il nostro desiderio diminuisce e la sua scomparsa equivale alla scomparsa della persona. In altre parole, la sensazione di vita che sperimentiamo nei nostri desideri individuali (cibo, sesso, famiglia) e desideri sociali (denaro, onore, controllo, conoscenza) svaniscono completamente e noi accettiamo il loro ritiro e cessiamo di ricevere, sentire, vivere e godere.

La sensazione di libertà dal corpo materiale segna il passaggio ad un nuovo stato. Questo nuovo stato, tuttavia, non è ancora la morte, né la spiritualità, né l’eternità.

Secondo la Kabbalah, questo stato è puramente psicologico. Qualsiasi cosa percepiamo in tali stati è limitato e minuscolo rispetto alle sensazioni di eternità e pienezza che, come afferma la Kabbalah, possiamo raggiungere molto più vividamente mentre siamo ancora vivi in questo mondo.

Come? Raggiungendo la nostra anima.

Cos’è l’anima? Fa parte del nostro corpo? La morte del corpo segna la nascita dell’anima o possiamo raggiungere la nostra anima mentre siamo vivi?

Secondo la Kabbalah, l’anima non è qualcosa in cui entriamo dopo la morte del corpo. Invece, è qualcosa che dobbiamo ottenere, una chiara percezione e sensazione, mentre siamo vivi. Se non raggiungiamo la nostra anima mentre siamo vivi, allora non ne abbiamo una.

L’anima è un desiderio al di sopra dei nostri desideri egoistici e corporei. Cioè, al di sopra dei nostri desideri di cibo, sesso, famiglia, denaro, onore, controllo e conoscenza, c’è un piccolo desiderio che s’interroga sul significato e lo scopo dietro a tutto ciò che sperimentiamo: il significato della vita. Nella Kabbalah questo desiderio è un piccolo punto chiamato “il punto nel cuore” che noi abbiamo l’opportunità di sviluppare. Il pieno sviluppo di questo punto è considerato il raggiungimento dell’anima.

Raggiungere l’anima è come percepire una vita aggiuntiva a quella attuale, una vita che ci è stata nascosta. Quando raggiungiamo il contatto con l’anima, questa diventa il centro della nostra vita. Rivalutiamo la nostra vita attuale e iniziamo a relazionarci ad essa ad un livello completamente diverso. La morte del corpo fisico diventa allora come cambiare la camicia. In altre parole, quando il nostro corpo fisico muore, continuiamo a reincarnarci in un nuovo corpo fino a raggiungere la piena estensione dell’anima, la quale viene descritta nella Kabbalah come “I 125 livelli di realizzazione spirituale”.

Se non raggiungiamo la spiritualità, tutto ciò che rimane è una Reshimò (una “reminiscenza” o “registrazione”). È un gene informativo spirituale, simile al DNA. Questa Reshimò si riveste in un nuovo corpo fino a far emergere in noi la domanda: “Qual è il significato della vita?” Questa domanda infine ci spinge a cercare la risposta: trovare un metodo e un ambiente per lo sviluppo dell’anima.

Cosa succede alla nostra esistenza corporea quando moriamo?

Quando moriamo, perdiamo la consapevolezza di tutto ciò che abbiamo percepito nelle nostre vite fisiche. Tuttavia, ciò significa che perdiamo tutto? No. Il tutto viene trasmesso sotto forma di caratteristiche della personalità. Questo spiega perché, ad ogni nuova generazione, i bambini siano più adatti ad affrontare la vita rispetto agli adulti. Ad esempio, i bambini di oggi sono istintivamente più competenti con le ultime tecnologie e prodotti, mentre la vecchia generazione li trova più complicati.

In ogni generazione successiva, la volontà di ricevere subisce un aggiornamento. Se la volontà di ricevere non riesce a portare una persona allo sviluppo spirituale, passa ad un nuovo stadio, ad un’altra opportunità. Tutti i problemi, i dolori e le conoscenze si accumulano gradualmente da una generazione all’altra, dirigendo la persona verso la necessità dello sviluppo spirituale.

Questo è ciò per cui è stata creata la saggezza della Kabbalah. Attraverso la saggezza della Kabbalah, possiamo ottenere l’accesso all’eterno ed intero sistema dell’anima, scoprire il suo potere interiore e diventare la sua parte attiva, rivelando la spiritualità come una chiara percezione e sensazione, e questo è lo scopo del nostro sviluppo.

I tempi attuali segnano un momento molto significativo nello sviluppo dell’umanità verso questo scopo, quello che i kabbalisti descrivevano come il momento in cui l’umanità in massa avrebbe iniziato a destarsi con domande sul significato e lo scopo della propria vita, e in cui la Kabbalah sarebbe stata rivelata e aperta a tutti per permetterci di realizzare questa opportunità durante la nostra esistenza e ottenere la vita eterna.

New Life n.1014 – Com’è la nostra esistenza oggi e come dovremmo augurarci che fosse domani – 1’ Parte


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Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Yael Leshed-Harel

Riepilogo

Se potessimo sapere in anticipo quello che la natura “vuole” da noi e come ci governa, allora capiremmo alla perfezione tutto ciò che ci accade nel presente e ciò che è auspicabile ci succeda nel futuro. La nostra situazione attuale proviene dalla forza superiore, che sviluppa l’ecologia, la famiglia, il paese e più in generale tutto il mondo. Sentiamo la pressione perché esigiamo dagli altri cose che non si concretizzano. Siamo senza equilibrio tanto internamente quanto esternamente. Nel mondo ideale nessuno farà pressione su nessuno ed impareremo a vivere le nostre vite in simbiosi con la natura.

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Dalla trasmissione di Kabtv “New Life n.1014 – Com’è la nostra esistenza oggi e come dovremmo augurarci che fosse domani – 1’ Parte”, 29/05/2018

Le risate ci aiutano a vivere meglio

Domanda: Si sa che ridere aiuta sempre nella vita. Gli scienziati credono che le risate svolgano un’importante funzione sociale e uniscano le persone.

Tu pensi davvero che le risate uniscono le persone?

Risposta: La risata nel nostro mondo è un’espressione di soddisfazione che può essere egoistica, sarcastica, dispettosa e completamente scortese, perché l’egoismo si manifesta in una forma semplice, non dissimulata. La risata è più una manifestazione della gioia dell’egoismo.

Domanda: Quali sono le radici spirituali della risata?

Risposta: Il piacere personale. L’auto-compiacimento. Di regola, direi che in tutto ciò io vedo sempre qualcosa di maligno.

Domanda: C’è uno stato più elevato in questo? Esiste una forma di risata buona?

Risposta: La risata buona nella Kabbalah si basa sulla comprensione, sul rivelare la propria opposizione al Creatore. Tuttavia, un essere umano capisce simultaneamente come può uscirne. Come ha detto Sarah alla nascita di Isacco: “Il Creatore mi ha fatto ridere”. Ma questo è già un livello elevato.

Contemporaneamente alla manifestazione della malignità, si palesa qualcosa di molto gentile, buono e gioioso, che ha origine dalla completa impossibilità di prevedere un fenomeno. Pertanto, la risata è una combinazione di due opposti.

La bontà e la gentilezza possono emergere solo dal male, da qualcosa di dannoso e dall’oscurità.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 17/04/2018

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