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Un biglietto d’ingresso per il Mondo Superiore

Domanda: C’è differenza nel modo in cui uomini e donne si sviluppano spiritualmente e, in caso affermativo, qual è?

Risposta: Il Creatore attira tutti a sé, ma le donne che provano interesse per la spiritualità sono in una posizione favorevole rispetto agli uomini, sia qualitativamente che quantitativamente. Le donne hanno bisogno di studiare proprio come gli uomini, ma dovrebbero osservare la separazione appropriata fra uomini e donne; ne abbiamo parlato spesso.

Le donne non devono studiare TES (Talmud Eser Sefirot), che descrive il sistema superiore dei mondi, se non sono interessate a farlo. Una donna non ha bisogno di sottoporsi alla correzione su tale livello, perché la sua correzione la si ottiene aiutando la parte maschile del gruppo.

Tutto il resto è lo stesso: le decine di donne, i cerchi delle donne, donne che stanno vicine le une alle altre, che è la cosa più difficile per loro, ma questo è in realtà ciò in cui esse dovrebbero impegnarsi in quanto, a differenza degli uomini, le donne non sentono il bisogno di essere circondate da altre donne.

Un uomo sente gli amici: sono tutti in un gruppo, si abbracciano, avanzano insieme in qualsiasi direzione vogliano. Le donne non hanno bisogno di questo. Per natura sono più individualiste, e quindi hanno bisogno di avvicinarsi fra loro. Non nella stessa misura in cui lo fanno gli uomini, ovviamente, non sono tenute a farlo. Le donne hanno bisogno di circondare gli uomini, di aiutarli, di sostenerli, e in questo modo avanzano.

Se una donna aiuta il marito e fa di tutto perché lui possa avanzare spiritualmente, riceve la luce attraverso di lui, nella misura in cui lo aiuta. Se, in aggiunta, può lavorare in un gruppo di donne e aiutare non solo il proprio marito, ma anche il gruppo degli uomini, questo le fornirà un “biglietto d’ingresso” per il mondo superiore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 4/12/16

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La manifestazione di desideri non intenzionali

Dalla Torah, (Deuteronomio 19:06): “Altrimenti, il vendicatore del sangue, siccome il suo cuore è ardente, può inseguire l’omicida e davvero raggiungerlo, poiché la via è lunga; e può realmente colpire la sua anima a morte, mentre non c’è per lui sentenza di morte, perché in precedenza non lo odiava”.

Le città rifugio dovrebbero essere alla portata di tutti, con buone strade e buone indicazioni per sapere dove scappare. Ad una persona deve essere garantito un posto del genere.

La Torah non parla di persone ma del mondo interiore di ogni persona, quando sente di avere desideri spontanei, non intenzionali, che la trascinano giù verso l’egoismo e non riesce a farci nulla perché non ha controllo su di essi; ma ce l’ha il Creatore.

E’ proprio così che il Creatore manifesta questi desideri in lei. Nonostante di base essi siano buoni e normali, improvvisamente divengono mortali, uccidono l’anima della persona, non le permettono di connettersi con gli altri e non le consentono di avvicinarsi e di rivelare il Creatore dentro di sé. In questo modo il Creatore rivela questi desideri in lei, gli assassini involontari, non intenzionali dell’anima, e la persona ha bisogno di correggerli.

Quindi nelle città rifugio la persona corregge i desideri che le sono stati rivelati come mortali, mentre prima non era in grado di identificare le loro intenzioni egoistiche. Sarà libera da essi in sette anni e dopo questo termine sarà proibito rincorrere la persona, perché avrà corretto i propri desideri.

Quindi la persona dovrebbe trattare i suoi pensieri e le sue motivazioni in modo molto ragionevole ed equilibrato, con la consapevolezza che tutto viene dal Creatore. E’ Lui che ha rivelato tali abissi di egoismo, quelli cioè che la persona stessa non sarebbe in grado di rivelare. Così la persona li invia nella zona di “occupazione”, dove li può esaminare e correggere, e dopo un certo periodo di tempo di influenza controllata della Luce Superiore su questi desideri, il settimo anno la persona lascia la zona di isolamento.

In questo sistema vi sono la Luce di dazione e la Luce di ricezione ed esse, interagendo fra loro, giocano con la persona e la correggono sempre di più, in modo da farla diventare simile al Creatore. La Luce Circostante (Ohr Makif) discende su tutti i nostri desideri ed essi iniziano a cambiare gradualmente sotto la sua influenza, soprattutto nelle città rifugio, poiché la concentrazione del desiderio da correggere in questi luoghi, cioè in questi desideri che il Creatore rivela nella persona, è molto forte.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 7/09/16

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Il piacere della realizzazione spirituale

Domanda: Se il piacere per la realizzazione spirituale scompare e nessuno sforzo porta a eventuali nuove realizzazioni, questo potrebbe diventare uno stato permanente?

Risposta: Sembrerebbe che tu non stia sperimentando la saggezza della Kabbalah in modo corretto. Dovresti capire che la saggezza della Kabbalah insegna ad una persona come sviluppare internamente i vasi per sentire il mondo superiore, vasi che abbiamo tutti anche adesso. Per fare ciò, in pratica, dovresti interagire nello studio con i tuoi compagni e partecipare a degli esercizi speciali.

Quando una persona si impegna con il gruppo degli amici, comincia a sviluppare il senso dell’attributo della dazione, che esiste al di fuori di noi, dentro di sé. Esso si chiama l’anima, e consente ad una persona di sentire il Creatore. Pertanto, la cosa più importante è impegnarsi nello studio pratico e adempiere al consiglio dei kabbalisti.

Il piacere del Creatore è il piacere del riempimento della Luce, la sensazione dell’attributo della dazione.

Se l’energia del mondo corporeo viene convogliata attraverso di me agli altri, io la percepisco come un sentimento negativo, e se l’energia generata dagli altri entra dentro di me, la sento come una sensazione positiva. Queste due correnti, positiva quando ricevo e negativa quando do, prendono il nome di ricezione egoistica.

C’è un’altra relazione fra queste due correnti. Ciò che arriva da me verso gli altri è positivo e ciò che arriva dagli altri verso di me è negativo. Questo stato è chiamato l’attributo della dazione. Quando una persona crea questo attributo dentro di sé, esso si chiama la sua anima.

Quando una persona si connette con gli altri, con l’inclinazione dell’attributo della dazione, che significa attraverso di me verso gli altri mediante la mia connessione con loro, comincia a sentire quello che noi chiamiamo il Creatore nelle correnti che circolano fra sé e gli altri.

Mettilo in pratica e inizierai a sentirlo!

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 20/11/16

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