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L’amore piuttosto che i problemi

Domanda: C’è veramente qualcosa di utile in questo “tesoro” che è la saggezza della Kabbalah e che possa aiutare le giovani coppie? Molte di loro, a causa dello sviluppo dell’ego, sono in difficoltà nel gestire il rapporto di coppia.

Risposta: Cerchiamo di adattare la saggezza della Kabbalah al nostro mondo, cerchiamo di usarla! Dopo tutto, la competizione egoistica è presente nelle nostre vite sin dall’infanzia e ci accompagna fino alla vecchiaia. Tutta la nostra vita è un inferno, una lotta continua dalla quale non abbiamo alcun beneficio, siamo costantemente succubi e dipendenti della gioia che ci fa provare l’ego quando mostriamo la nostra superiorità sugli altri.

Dobbiamo usare questa vita terrena che ci è stata data per cercare di bilanciare il nostro ego, di modificarlo. E poi portiamo nel mondo questo modo di vivere; sviluppiamo ed educhiamo i bambini, non per gratificare il proprio ego, ma per farli diventare persone che possano godere della vita in pace e senza dover essere costantemente sulla difensiva.

La saggezza della Kabbalah ci spiega come si fa.

Per questo motivo, dobbiamo usare il sistema della connessione fra le persone; e, soprattutto, se ci rifiutiamo di essere perennemente egoisti e agiamo in contraddizione con il resto del mondo, possiamo costruire ponti di connessione e reciproco amore.

Possiamo farlo essendo egoisti come la natura ci ha creato ma, al di sopra di questa natura, possiamo costruire connessioni reciproche ed altruistiche. Dipende solo dall’educazione! Se educhiamo la nuova generazione così, crescerà felice e forte.

Fino ad oggi eravamo convinti che l’altruismo avrebbe potuto indebolirci e che alla fine avremmo dovuto “mangiarlo, distruggerlo o divorarlo”, ma è proprio l’opposto. L’amore è la più potente sensazione che c’è al mondo e dona un’immensa forza interiore alle persone che la sperimentano nei propri rapporti interpersonali.
L’America può servire come esempio lampante di come la crescita dell’ego e dell’opposizione agli altri ci indebolisca e ci conduca alla crisi.

Se il nostro metodo di unione fosse stato messo in pratica in Europa oggi il vecchio continente sarebbe più forte e più avanzato.

La tendenza all’unione e la reciproca attrazione si trovano in natura e noi dobbiamo attingere da queste fonti, che creano sempre più nuove forme di materia e di tutto ciò che esiste; al contrario, la separazione ci distrugge e ci uccide.

Quindi la saggezza della Kabbalah è un imperativo per tutti noi.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 2/10/16

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Ognuno di noi è unico nella spiritualità

Domanda: Tutti hanno una missione in questo mondo. Ma come è possibile diventare come l’insegnante, senza mancargli di rispetto e amandolo come me stesso, rimanendo però sul mio percorso personale?

Risposta: Tu non diventi come l’insegnante, tu ti sviluppi a modo tuo e nella tua forma personale. Esteriormente, in seguito ad una forte connessione, può capitare che tu inizi a parlare e ad esprimerti come l’insegnante, ad avere caratteristiche simili alle sue, ma questo non ha alcuna attinenza con la spiritualità, perché nella spiritualità ognuno di noi è unico.

Domanda: Quindi “non essere come il proprio insegnante” è il messaggio giusto?

Risposta: Non fa differenza. In qualsiasi modo uno studente la possa pensare, “tutte le curve conducono sempre ad una linea retta”. Prima o poi gli studenti capiranno e tutto funzionerà nel modo giusto. Io non do indicazioni in merito a questo. Uno studente deve capire gradualmente tutto da sé.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 7/08/16

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Il sangue è l’anima

Dalla Torah, (Deuteronomio 12:23-12:25): “Soltanto sii fermamente risoluto a non mangiare il sangue, perché il sangue è l’anima e tu non devi mangiare l’anima con la carne. Non lo devi mangiare. Devi versarlo sul suolo come acqua. Non lo devi mangiare, affinché vada bene a te e ai tuoi figli dopo di te, perché farai ciò che è retto agli occhi del Signore tuo Dio”.

Il sangue è chiamato il maggiore e il più grande splendore, il riempimento del desiderio, la luce di Hochma al suo massimo livello. Noi non saremo in grado di raggiungere questa Luce fino alla correzione finale, per cui “essere forti nel non mangiare il sangue” è stato scritto in modo allegorico.

Il sangue è la quarta parte del mondo, la quarta parte di un desiderio che non può essere utilizzato perché noi non siamo in grado di sentire l’adesione con il Creatore con la qualità della dazione, mentre sentiamo contemporaneamente dei grandi desideri che vengono riempiti con la Luce più forte. Questo avviene al di là dei nostri desideri.

Pertanto, dobbiamo ripulire tutto dal sangue. Questo è il motivo per cui le leggi del Kashrut sono basate su regole appropriate per la macellazione degli animali e l’estrazione del sangue dalla carne.

Domanda: È scritto che “il sangue è l’anima.” Che cosa significa questo?

Risposta: L’anima ha cinque gradi: Nefesh, Ruach, Neshamah, Haya, e Yechidà.

Il sangue è la parte più bassa (Nefesh) nei livelli spirituali, ed è per questo che il suo uso è vietato. E’ impossibile accettare questo riempimento con l’intenzione di dare, perché noi non abbiamo la forza di resistere all’egoismo più grande. Questo rifiuto continuerà fino alla correzione finale e solo dopo questo saremo in grado di passare a leggi diverse.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 6/07/16

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 03.02.2017

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La Torah è rivolta a tutti

Domanda: Secondo quello che tu dici, gli Ebrei devono salvare il mondo, il popolo d’Israele è composto da coloro che anelano al Creatore, Dio ama Israele, e così via. Con queste dichiarazioni a proposito dell’ unicità degli Ebrei, sembri mostrare disprezzo per il resto delle nazioni del mondo. Non hai paura di venir accusato di estremismo?

Risposta: Ogni pagina della Torah dice che gli Ebrei sono speciali. Le nazioni del mondo, i Cristiani, e poi anche i Musulmani, hanno ricevuto tutti la stessa fonte da parte del Creatore: la Torah; questo significa che essi l’hanno riscritta e si sono presi il “diritto di nascita”.

I problemi di tutti: Ebrei, Cristiani e Musulmani, scaturiscono dal fatto che nessuno capisce esattamente quello che c’è scritto nella Torah. La Torah fa appello a tutte le persone del mondo e richiede loro l’adempimento della sua legge , che è “Ama il prossimo tuo come te stesso”, niente di più.

La Torah chiama tutti coloro che soddisfano questa condizione dell’amore per gli altri “Ebreo” o “Yehudi”, dalla parola ebraica “Yichud“, unione. Una persona che non adempie a questa legge viene chiamata Goy, che si traduce in “il popolo”; nella Torah anche la nazione ebraica viene chiamata Goy.

La Torah parla solo dell’unione di tutte le nazioni, come dicono i profeti. Prevedendo un futuro avvincente per l’umanità e considerando il fatto che gli Ebrei devono indicare la strada verso questo futuro, essi vengono chiamati “la luce delle nazioni”, cioè del mondo.

Il problema deriva dall’errata interpretazione della Torah. La Torah parla alla gente di ogni nazione. Questo è il metodo con cui Abramo si è rivolto a tutte le persone nell’antica Babilonia perché anche lui ha fondato la sua religione sulla regola di “Ama il prossimo tuo come te stesso“. Anche il Baal HaSulam ci dice questo nel suo articolo, L’essenza della religione ed il suo scopo.

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Giudica te stesso

Domanda: La saggezza della Kabbalah dice che non esiste il peccato, ma che si tratta di esperienza. Ma poi parliamo sempre di redenzione e del perdono dei peccati prima di Yom Kippur. Se il peccato è una mancanza di fede nel Creatore, allora perché la saggezza della Kabbalah non è anche una religione oltre che una scienza?

Risposta: La saggezza della Kabbalah non dice nulla a riguardo di una persona che perdona se stessa.

Il perdono dei peccati durante Yom Kippur è legato alla persona stessa. Una persona deve giudicare se stessa per non essere abbastanza gentile con gli altri, per non avere lavorato abbastanza per connettere le persone.

Questo riassume il giudizio di una persona su se stessa; nessuno la giudica. Non c’è nessuno davanti al quale dover rendere conto. Una persona giudica se stessa e si comporta di conseguenza.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 25/09/16

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