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Lezione quotidiana di Kabbalah – 12.12.2015

Scritti di Baal HaSulam, “Introduzione alla Prefazione alla Saggezza della Kabbalah”, punto 7
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Scritti di Rabash, articoli “Gradini della scala”, l’articolo 10 (1988)
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Zohar per tutti, estratti selezionati
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Lezione sul tema  “Domande dal Kli del mondo”
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Domande e risposte con Rav
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Scoprire il segreto

Dr. Michael LaitmanDomanda: Potrebbe fare almeno un esempio di com’è possibile aderire al Creatore nel nostro mondo?

Risposta: L’uomo deve sentirlo da solo su di sé. Questa è la ragione per cui la Saggezza della Kabbalah è chiamata saggezza segreta; è impossibile descriverla in maniera astratta, teorica e verbale. Si può solo insegnare all’uomo al fine di rivelarla dentro di sé, e allora sarà in grado di capire cos’è questa saggezza.

Nella Saggezza della Kabbalah non ci sono segreti. Il segreto sta solo nel fatto che è nascosta ai nostri sensi attuali e viene rivelata a tutti in base al proprio livello di correzione. È molto semplice! Nel nostro mondo, per esempio, non diamo ad un bambino piccolo degli strumenti taglienti, cose che potrebbero essere pericolose per lui, ci assicuriamo che non si faccia male o che non si faccia cadere nulla addosso!

La Saggezza della Kabbalah riguarda oggetti e forze anche più affilati e pericolosi. Per questo è stato creato un “blackout” intenzionale, in modo da non essere capaci di toccarli. Immaginate di esistere in una nuvola scura e che, solo se lavorerete adeguatamente, questa nuvola comincerà a dissolversi gradualmente, una volta da una parte e una volta da un’altra ecc. Tuttavia, si può agire senza danneggiare se stessi e gli altri solo in accordo alla distanza e alla direzione.
[170125]

Dalla Lezione di Kabbalah in lingua russa 11/10/2015

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La questione che riguarda tutti

Lezione quotidiana di Kabbalah – 11.12.2015

Preparazione alla lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati articoli “,” articolo 3 “La questione della realizzazione spirituale”
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Scritti di Baal HaSulam, articolo “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”, titolo “Luci e vasi”
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Classificare i desideri

Dr. Michael LaitmanDalla Torah (Numeri, 17:12-15): “Aronne prese quanto aveva detto Mosè, e lui corse in mezzo all’assemblea, ed ecco il flagello era incominciato nel popolo. Egli mise dell’incenso ed espiò per il popolo. Si pose tra i morti e i vivi e il flagello si arrestò. I morti nel flagello erano 14.700, oltre ai morti per il fatto di Korach. Aronne tornò presso Mosè all’ingresso della tenda della radunanza e il flagello cessò”.

La Torah non parla degli uomini e della loro morte fisica, ma dei nostri desideri e caratteristiche che pensiamo di poter correggere al livello attuale, tuttavia, improvvisamente, scopriamo che alcuni non possono essere corretti. L’ego è diviso in 613 caratteristiche che insieme sono chiamate il nostro ego, caratterizzate dall’odio tra gli uomini, il rifiuto dell’altro, e diretto contro la nostra unione. Nessuno vuole avvicinarsi all’altro e se lo fa è solo al fine di dominare gli altri.

Queste caratteristiche di solito appaiono quando cominciamo ad avvicinarci a qualcuno. Tuttavia, questo livello deve essere ancora raggiunto. Quando impariamo ad avvicinarci agli altri e a connetterci a loro in un cuore solo e in una sola mente, cominciamo a sentire come sorgono in noi le forze che si oppongono a questa unione. Queste forze si rivelano nell’uomo come le 613 caratteristiche, i desideri, chiamati Mitzvot (Precetti). Una Mitzva (Precetto) è la correzione di una determinata caratteristica che abbiamo, e la Torah ci dice come correggere le forze che ci dividono, in forze che ci avvicinano, connettono e uniscono.

Prima di questo però, abbiamo bisogno di sentire che questi desideri per la connessione e l’unione esistono. Questo è proprio ciò che è successo a Korach: egli aspirava all’unione ma credeva che fosse possibile raggiungerla in un modo diverso. Quando si manifestò questo e gli altri 250 desideri che si aggrapparono a lui, fu chiaro che fossero impossibili da correggere.

Questo è il motivo per cui egli cadde dal livello in cui si trovava, ovvero, che l’attributo di Korach nell’uomo cadde, ovvero, che non può ancora essere corretto nel livello attuale della scala spirituale. In seguito, Korach nascerà nel livello superiore ove ci sono altre forze di correzione più forti e più precise che saranno in grado di correggere questi desideri con il loro metodo e saranno rimosse dal loro posto.

Domanda: Questo significa che diventano dei giusti?

Risposta: Certo! Tutto raggiunge la forma corretta. Gli uomini subiscono lo stesso “inventario”: alcuni dei loro desideri, caratteristiche e intenzioni chiamati uomini, possono essere uniti al Creatore e alcuni non possono ancora essere connessi.

Allo stesso tempo, ognuno prende il suo posto specifico e così alcuni desideri muoiono a causa di un flagello, altri soffrono e basta, e altri ritengono di essere in uno stato più o meno normale. Questa divisione tra le caratteristiche è necessaria, in quanto senza di essa l’uomo non sa cosa vi è dentro di lui e quale delle sue caratteristiche siano focalizzate sullo scopo della creazione. In fondo, tutto è misurato secondo lo scopo finale: quali caratteristiche devo correggere dentro di me per avvicinarmi agli altri e raggiungere la completa adesione al Creatore.

Nella Torah tutto è descritto come azioni terribili in cui migliaia di uomini apparentemente muoiono durante un flagello, ma allo stesso tempo, i numeri sono Ghematria (Numerologia) dalla quale viene calcolato lo stesso volume, la stessa densità dei desideri nell’anima generale che sono messi a morte in quel momento. Questo significa che ora sono neutralizzati e, al momento, non vengono presi in considerazione. Questi desideri cadono sul fondo e, quando sarà il momento, si rialzeranno. Così vengono classificati i desideri e avanzano solo quelli che possono essere corretti sotto l’influenza della Luce Superiore.

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Dalla trasmissione di Kab TV “I segreti del Libro Eterno” 27/05/2015

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Scritti di Rabash, articoli “Dargot Hasulam“, articolo 875
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Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione al Commentario Sulam”, voce 85
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Scritti di Baal HaSulam, articolo “La saggezza della Kabbalah e Filosofia”, titolo “Un vaso spirituale è chiamato” una forza”
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L’odio è l’inizio dell’Amore

Dr. Michael LaitmanDomanda: Ho compreso di odiare il Creatore. Prima pensavo di amarLo, ma questo si è trasformato in un inganno. Non ho sentito il mio amore, ma invece sento sicuramente il mio odio per Lui.

Brucio dentro; semplicemente non voglio sentirlo. Sono soffocato dalla Sua grandezza. So che è Uno ed Unico, e che Egli è il buono che fa il bene. Tuttavia, dentro di me c’è odio. Non so come amare e non so cosa sia l’amore.

Risposta: E’ semplicemente un miracolo che questo ti sia rivelato, perché questo è l’amore per il Creatore, e quel che tu senti è come tu Lo odi dentro il tuo ego. La correzione inizia da questo momento. Ma che felicità!

In bocca al lupo!
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Scritti di Rabash, Lettera 17
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Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione al Commentario del Sulam“, voce 84
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Scritti di Baal HaSulam, articolo “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”, titolo “Filosofia per quanto riguarda la sua essenza”
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Come possiamo entrare nel Mondo Superiore?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come può l’uomo che non ha trasceso il Machsom (Barriera), decidere quali azioni nel nostro mondo lo aiuteranno a lasciare il mondo di Assiyà e sentire l’influenza delle cinque Luci del NRNHY della Luce di Ruach nel mondo di Yetzira?

Può l’uomo progettare questo progresso spirituale, come in qualche modo afferrare il mio ego e offrirle un esca, per esempio?

Risposta: L’uomo che non sente il mondo superiore non può in alcun modo immaginare cosa sia o com’è esserci, e parlare della transizione verso l’altro mondo è inutile e non ha senso dal momento che dobbiamo cambiare tutto il nostro strumento di percezione!
[169.396]

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Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione al Commentario del Sulam”, voce 83
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Il Vaso aperto

Dr. Michael LaitmanDalla Torah (Numeri, “Chukat“, 19.15): “Ogni vaso aperto che non abbia il coperchio ben aderente diventa impuro”.

L’uomo è costituito da piccoli vasi (Kelim) che in realtà sono i nostri desideri, intenzioni e proprietà. Se il vaso dell’uomo non è ancora formato, se non è sostenuto da uno schermo, se l’uomo non usa il vaso dopo la contrazione, se è aperto a qualsiasi azione, vale a dire, se l’uomo non ne ha il controllo, allora è considerato un vaso impuro che non ha un “coperchio”.

Tutti devono percepire e comprendere di quale particolare qualità si tratti, creare lo schermo e tenerlo aderente. Allo stesso tempo, l’uomo deve sapere a quale stato questa proprietà appartenga e quando può essere usata per favorire il proprio avanzamento.

Il nostro vaso deve essere sempre pulito e aderente, altrimenti diventa incline a varie influenze esterne ed interne, che in linea di principio sono uguali. Il vaso si deve aprire solo quando è assolutamente necessario, al fine di soddisfare le esigenze della società in cui viviamo.

Dalla Torah (Numeri, “Chukat“, 19:20): “Chi si sia reso impuro e non si pulisce, tale uomo verrà reciso di mezzo al suo popolo…”.

L’uomo che non si purifica non riesce a connettersi agli altri; è come se fosse estraniato dall’anima generale.

La Torah menziona il “campo” che l’uomo impuro deve lasciare e che deve trascorrere molti giorni di purificazione di se stesso prima che gli sia permesso di tornare. Il campo rappresenta la connessione inter umana, vale a dire, l’anima generale.
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Dalla trasmissione di Kab TV “I Segreti del Libro Eterno” 26/06/2015

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