Lavorate con gioia

Baal HaSulam, Shamati #53 “La materia della Limitazione”: E questo è il significato di “ogni sofferenza sarà in più”, nel senso che la tristezza arriva ad una persona perché ella vuole le ricchezze. Questo è ciò che vuol dire quando si parla di Israele che giunse per ricevere la Torà dove Mosè lo aveva condotto e cioè ai piedi della montagna, come è scritto, “ed essi stettero alla punto più basso della montagna.”

(Un monte [Ebraico: Har] significa pensieri [Ebraico: Hirhurim]). Mosè li aveva portati sul fondo dei pensieri e della comprensione e della ragione, il livello più basso che ci sia. Solo allora, quando essi accettarono questo stato, accettarono di entrarci senza indecisioni e proteste, e accettarono di restare in questo stato come se avessero il più grande Gadlut, e come se ne fossero felici, questo è il significato di “Servite il Signore con gioia.”

E questo avviene perché durante il Gadlut non ha importanza dire che Egli dà loro il compito di essere nella gioia, poiché durante il Gadlut la gioia viene da sé. Invece, il lavoro nella gioia è dato loro nel periodo di Katnut, di modo che essi abbiano la gioia sebbene sentano il Katnut. E si tratta di un grande lavoro.

Questa è chiamata la parte principale del livello, che è il discernimento di Katnut. Questo discernimento deve essere permanente, ed il Gadlut è soltanto un’aggiunta. Comunque, un uomo dovrebbe desiderare la parte principale, e non le aggiunte.

Un uomo riduce le sue abituali richieste, scendendo piano piano nel “piccolo stato” (Katnut) nel quale egli non chiede nulla per se stesso. Ed egli considera ciò che è necessario per la sua vita ancora più basso perché egli si prende cura di questi bisogni con riluttanza, solo perché deve.

Da questo punto l’uomo incomincia ad entrare nel mondo spirituale. Un’indicazione di questo stato è la gioia. Prima di tutto, un uomo ha bisogno di raggiungere la prima correzione (Tzimtzum Aleph), lo schermo e la Luce Riflessa, l’intenzione di donare, e ha bisogno di avanzare il più che può. E allora, tutto ciò di cui un uomo ha bisogno non è considerato consumo. Questa è la ragione per cui il segno di questo stato è la gioia costante, perché l’uomo non deve preoccuparsi di nulla; egli è immerso nella Luce del Creatore, nel mare della dazione.
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(Dalla Preparazione alla lezione quotidiana di Kabbalah del 05.02.2013)

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